domenica 28 gennaio 2024

IL NUOVO PIANO PANDEMICO RICALCA LA "MIGLIORE GESTIONE"

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/01/28/nuovo-piano-pandemico-anche-per-meloni-le-emergenze-sono-occasioni-di-profitto/

 

La logica è sempre quella: di nuovo si ribalta sui cittadini responsabilità che sarebbero di governi che si susseguono uno dopo l’altro lasciando la sanità sempre meno in grado di far fronte alle richieste quotidiane. Figuriamoci di fonte alla prossima emergenza pandemica.

Meloni ha ribadito nei fatti, se ce ne fosse ancora bisogno, che la politica odierna – quantomeno quella esercitata da un ceto dirigente pavido e confuso – può solo abbracciare i diktat neoliberisti, per i quali le emergenze sono occasioni di profitto e di riorganizzazione autoritaria dello spazio pubblico. Gli investimenti sulla sanità non sono solo inadeguati, largamente inferiori a quanto necessario, ma si accompagnano a una progressiva svendita dell’intero sistema di servizi. Il privato si lecca i baffi e, sulla scia dell’esempio a stelle e strisce, allunga le mani sulla medicina pubblica, preparando in tema di salute quello che l’autonomia differenziata sta realizzando sul versante dei rapporti tra sud e nord nel nostro Paese.

Le diseguaglianze sono così destinate a crescere, e una sanità lasciata alle brame degli agenti di profitto potrà solo divaricare ulteriormente le condizioni di vita che separano ricchi (pochi) e poveri (sempre di più)

 

Al che uno potrebbe pure chiedersi che cosa voglia dire essere cittadino italiano in Italia: essere suddito di una classe politica autoreferenziale (e questo vale per tutti i partiti in parlamento) o cos'altro? Gandini e Bartolini non fanno che mostrare per l'ennesima volta che il Re è nudo. Ma ormai abbiamo capito che al Re non gliene frega niente, perché non esistono alternative politiche per quanti al momento del voto scelgono l'astensione. Il Re, per quanto nudo, rebus sic stantibus continua ad essere in una botte di ferro. Ma non è questione solo di classe politica: c'è poco da gioire se, quanto a libertà di stampa, l'Italia è risalita dal 58° al 41° posto. Se la qualità di una democrazia è collegata alla qualità della sua informazione siamo messi molto male.

E la pandemia non ci ha reso migliori. Ha invece dimostrato quanto la maggior parte degli italiani possa sopportare, e quanti possano aderire con entusiasmo a qualsiasi istanza repressiva dei diritti individuali. A costo di ripetermi, il carattere nazionale odierno non è molto diverso da quello che Emilio Lussu descriveva in Marcia su Roma e dintorni. Già, la pandemia mi ha fatto capire com'è che ai tempi l'Italia diventò fascista.

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