giovedì 30 novembre 2023

OMS, PANDEMIE, TRATTATO: IL CIRCO DELL'AMNESIA COLLETTIVA


https://ilmanifesto.it/assemblea-straordinaria-delloms-per-un-nuovo-trattato-sulle-pandemie    

L'Italia (ma non solo) ha un problema di memoria storica e si sa. Ma è niente a confronto con la memoria collettiva a breve termine. Si manifesta nelle piazze sull'oggi, sul tema del giorno. Ma tutto quello che è successo l'altroieri no, quello non merita attenzione, anche se ha fatto danni immensi e i suoi attori sono ancora tutti presenti.

Per esempio la pandemia è finita, tutti se la sono lasciata alle spalle con sospiro di sollievo (beh, quasi tutti). Ma quel che è successo in Italia e non solo con COVID tra 2020 e 2022 merita il ricordo. Sono fatti che andrebbero ricordati in eterno, se si volessero evitare gli stessi tragici errori (ma furono errori fortemente voluti, quindi per questo è bene non ricordarli, per poterli ripetere).

Premetto per l'ennesima volta che OMS un ruolo utile lo ha, che è quello di mettere in piedi programmi sanitari per quelle nazioni che non hanno occhi per piangere - e lo fa come può, cioè in economia e usando farmaci che dal punto di vista della regolazione farmaceutica occidentale sono il più delle volte substandard. Detto questo è bene ricordare quale sia stato il suo ruolo tra 2020 e 2022.

In primo luogo tardò nella comunicazione dell'emergenza, mentre c'era Taiwan che da subito aveva capito quello che stava succedendo e lo aveva pure detto. Ma Taiwan non è nell'ONU e OMS è un'agenzia delle Nazioni Unite. Quindi niente, anche per non irritare la Cina (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/04/oms-catturata-dalla-cina-gli-usa-la.html).

Poi, prima di Codogno, OMS avallava l'Hail Mary Protocol (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/02/oms-coronavirus-hail-mary-protocol.html), quando chiunque capisse un minimo della materia non avrebbe speso un centesimo per un cocktail di farmaci che in vitro non erano attivi contro il virus (ovviamente non mancò nell'accademia italiana chi disse che il tentativo era ragionevole, fatto che si dovrebbe commentare da solo). A seguire OMS si distinse nel perdere tempo. Nella primavera del '20 FDA dava l'Emergency Use Authorization a remdesivir e Fauci, dopo i risultati del trial ACCT-1, svolto da NIH, diceva che al momento era lo standard of care. OMS invece faceva un trial su lopinavir in funzione anticovid. Nel giugno 2020, dopo che in Italia lopinavir era stato somministrato a nastro ai ricoverati in terapia intensiva, senza effetto,  dopo che l'allora direttore AIFA Magrini aveva voluto il farmaco somministrato dai medici di base, fortunatamente senza successo, OMS dichiarò che lopinavir non funzionava. Ma non solo: SOLIDARITY, altra sperimentazione clinica OMS, era in corso senza che praticamente nessuno si pronunciasse sul disegno assai discutibile del trial. Nell'ottobre del '20 i risultati di SOLIDARITY furono pubblicizzati: remdesivir non funziona. Poco contarono ripetute analisi contrarie (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/07/i-trial-i-paper-ladvocacy.html). Poco contò che remdesivir di lì a poco fosse pienamente autorizzato da FDA prima e da EMA poi. Essendo OMS il feticcio di buona parte della comunità medica italiana nonché di chi "comunicava", il poco che c'era allora (remdesivir) non doveva essere usato, in Italia. Mi ricordo una tal dama che arrivò a sostenere che fare un'endovena a un paziente in intensiva era un problema. 

Ma questo è forse il meno, quanto a OMS e Italia. Da Ginevra nel settembre del '20 arrivò un clamoroso endorsement alla gestione italiana della pandemia.

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2020/09/20/coronavirus-oms-italia-esempio-nel-contrasto-alla-pandemia_54e77dd8-f89f-42db-bee6-7dd858b089b6.html

Questo titolo oggi si rilegge con estrema amarezza. Perché allora già da tempo un report di Francesco Zambon, che all'OMS lavorava, era stato consegnato ai vertici dell'Agenzia: il piano pandemico italiano non era stato aggiornato dal 2006 e la risposta nel 2020 era stata completamente inadeguata. La vicenda di Zambon è un esempio di come le cose funzionano, all'OMS, e un esempio ormai dimenticato. Lui se andò, essendo diventata insostenibile la sua posizione lavorativa.

https://www.theguardian.com/world/2021/mar/14/who-scientist-who-spoke-out-about-italy-handling-of-covid-crisis-resigns

Report fu l'unico in Italia a coprire adeguatamente la vicenda di Zambon (https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/La-resa-dei-conti-f8f1a28b-b000-457a-9b89-dd549672fb8d.html)

Questo dovrebbe bastare per rispondere alla domanda "Volete voi avere OMS regista mondiale delle azioni di contrasto alle pandemie?". No, grazie. Meglio se le cose rimangono così come sono. Il fatto che poi l'iniziativa di questo trattato parta dall'Europa, l'altro grande perdente quanto a attività di gestione della pandemia, dovrebbe far dubitare molto di tutta l'impalcatura.

A questo punto capirete se ho letto l'articolo di Capocci sul Manifesto con crescente perplessità.

E la vicenda del mancato aggiornamento del piano anti-pandemico italiano mostra che la vigilanza internazionale sugli impegni locali è poco vincolante.

Invece, se si ricorda quanto sopra, di tutta la questione piano pandemico italiano i vertici OMS non volevano saperne, pure se informati, perché la faccenda era politicamente delicata. Altro che "stati vincolati a...". Chiaro che nell'articolo si ignori anche tutto il resto riportato in questo post. E non si tratta di episodi, ma della linea politica di un'agenzia che è politica e dove si fa politica sanitaria, non una qualche "scienza". Poi l'idea che possa esistere un pacchetto di politiche sanitarie antipandemiche che vada bene tanto per Haiti quanto per la Finlandia è di per sé piuttosto assurda. Quanto a pensare che la Cina possa essere vincolata a qualcosa, beh, good luck with that.

E ci si chiede come mai gli USA della presidenza democratica di Biden non siano convinti del trattato e si riduce la faccenda a non meglio precisate questioni di "sovranità", come fosse "sovranismo" il non voler vincolare politiche nazionali alle decisioni agenzie sovranazionali parimenti politiche e dal track record estremamente opinabile. Parimenti ovvio è il perché una von der Leyen che si crede la leader di una federazione (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/09/lo-stato-della-recessione.html), dopo la sua "brillantissima" attività a capo della Commissione durante la pandemia, sia invece a favore del trattato, vedendosi un indomani, come qualcuno dice, ai vertici della NATO o dell'ONU.


 



 



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