C'era una volta una nutria piccola e scura. Vide un girifalco roteare nel cielo e disse: "Guardate quello stupido girifalco, che neanche sa volare come si deve. Guardate che squallide penne. No, non sa volare, sa solo fare finta". Altre quattro nutrie le si fecero accanto e annuirono: "Verissimo, non sa volare per niente". Poi se ne andarono ognuna a casa propria. Appena fuori da casa sua la nutria piccola e scura sentì un forte fruscio d'aria arrivarle addosso e si ritrovò il vello pettinato contropelo. "Nutria avvisata..." stridette il girifalco risalendo nel cielo. La nutria piccola e scura si prostrò a terra urlando "Grazie di avermi risparmiato illustrissimo signor girifalco, sono mortificata, la cosa non si ripeterà, non so cosa mi è preso". Ma alla scena nessuno aveva assistito e la nutria ne fu molto sollevata.
Il giorno dopo si rincontrò con le stesse quattro nutrie. Una le chiese: "Che ti è successo al pelo?" "Ah, ieri ho affrontato quel girifalco e gliel'ho fatta vedere io", rispose la nutria piccola e scura.
Il giorno dopo la nutria piccola e scura stava osservando un nibbio nel cielo che le pareva sospetto. Ma poi il suo sguardo si posò su una colomba bianca che volava elegantemente con un ramoscello d'ulivo in bocca. "Ma guarda che schifo di colomba" disse. "Piumaggio sporchissimo, non sa volare ma solo fare finta. E che ci significherebbe poi quello stupido ramoscello d'ulivo?" Il nibbio aveva notato la scena. "Certo che queste nutrie sono sempre peggio. Che mondo!" disse ad alta voce. Un pipistrello se ne stava a testa in giù appeso a un ramo e udì le parole del nibbio. Si staccò dal ramo e svolazzò attorno alla nutria piccola e scura: "Ehi, lo sai che il nibbio ha detto che sei stupida volgare e ignorante?"
"Chi, quel nibbio lì?" "Sì, anche quello stupido gufo, quanto vorrei il suo buco nell'albero". E allora la nutria piccola e scura cominciò a urlare "Quel nibbio lì, un laido mangiacarogne, è amico della insignificante colomba. Ma guarda che schifo di uccello. Ed è amico anche di quel lurido gufo, che se ne sta fisso nel suo immondezzaio di buco" La cosa continuò per un paio di giorni. Quando il nibbio passava da quelle parti guardava il gruppetto di nutrie e si faceva una risata, poi continuava per i fatti suoi. Il pipistrello sentiva quelle risa e andava a dire alla nutria piccola e scura: "Quello quando passa ti guarda e si fa delle gran risate". "Infame di un uccello! Non sa neanche volare: vedete che fa solo finta?" Un'aquila siberiana, che lavorava da poco da quelle parti, udì la nutria e si fece una lunghissima risata stridente. "E tu cosa hai da ridere, aquila minorata, povera demente?" urlò la nutria piccola e scura" Scendi a terra e combatti da nutria, se ne hai il coraggio!". L'aquila siberiana planò a terra e velocemente si diresse verso la nutria piccola e scura, piantando nel terreno i suoi grossi artigli."Ah, violenta! Tu mi minacci e mi offendi!" urlò la nutria. "Avrai mie notizie!" strillò, infilandosi in un buco del terreno. Quando l'aquila se ne andò la nutria piccola e scura uscì da suo buco. Anche le altre quattro nutrie erano spuntate fuori. La nutria piccola e scura si rivolse a loro "Avete visto? Dico, avete visto? Mi ha minacciato e mortalmente offeso" "Verissimo" dissero le altre in coro. "Portala in tribunale, fagliela vedere, testimonieremo a tuo favore".
E il giorno dopo di buon mattino la nutria piccola e scura si recò dalla volpe, che era il suo avvocato. La volpe la salutò "Cosa posso fare per te?". La nutria disse: " l'aquila siberiana mi ha minacciato e offeso mortalmente, esigo soddisfazione. Ho i testimoni, quattro onestissime, integerrime nutrie". La volpe osservò la nutria "Mi servirà un corposo acconto." "Nessun problema. Mi rifarò ampiamente su quella vigliacca di un'aquila.".
Due giorni dopo la colomba bianca aveva consegnato il ramoscello di ulivo e se ne stava tornando indietro quando vide l'aquila siberiana che volava nella stessa direzione, con un'espressione arrabbiata e sconvolta. "Ciao, che succede?" gli chiese. L'aquila si avvicinò. "Buongiorno. Da non crederci: stamani all'alba due sciacalli mi sono venuti sotto al nido per convocarmi di urgenza in tribunale. Me li ha mandati una nutria. Tutti quelli già svegli in quel pezzo di bosco hanno visto la scena. Che vergogna."
"Ossignore! Buona fortuna, allora!"
Il tasso giudicava in una radura del bosco. Nella sua esperienza le questioni sottoposte alla sua attenzione riguardavano prevalentemente proprietà o uso di alberi, rami, cavità nei tronchi, tane etc. Erano serie e mortalmente noiose. Oppure erano dell'altra razza, completamente futili e mortalmente noiose. Quando si vide arrivare davanti la nutria piccola e scura con il suo avvocato e l'aquila siberiana, che aveva per avvocato la lince, lì per lì pensò a qualcosa di diverso e magari non noioso.
"Cosa abbiamo qua? Tentata predazione illecita?"
"No!" esclamò l'aquila con un'espressione disgustata "Io non mangio nutrie!"
"Ah, davvero? E cosa mangi?"
"Mi piacciono i conigli"
La voce si sparse rapidamente e tutti i conigli del circondario si dileguarono in un amen.
La volpe prese la parola: "Vostro onore, rappresento questa eccellentissima e degnissima nutria. La mia cliente è stata gravemente minacciata dall'aquila, che ha pure attentato vilmente all'onorabilità della mia assistita. Possiamo produrre quattro testimoni dell'episodio"
"Futile." pensò il tasso. "Dove sono questi testimoni?"Chiese poi ad alta voce.
"Stanno arrivando." Disse la nutria piccola e scura, ma nessuno arrivava.
"Beh,"disse il tasso, diamo loro un tempo preciso per manifestarsi" E tirò fuori una clessidra "Due clessidre, va bene?"
"Vostro onore, chiedo un rinvio, in modo da rintracciare i testimoni" Disse la volpe.
"Negato. Non voglio trascinare questa storia per mesi." Disse il tasso.
Quando la prima clessidra si esaurì e il tasso la girò la volpe tossicchiò nell'orecchio della cliente "Qui butta male". La nutria piccola e scura si voltò per guardare in faccia la volpe, ma la volpe era sparita. Quando la seconda clessidra si esaurì la nutria piccola e scura prese la parola. "Vostro onore, io sono un'integerrima, onorabilissima nutria vittima dell'altrui violenza e delle circostanze, ora abbandonata anche dai propri amici e dal proprio avvocato...."
Il tasso battè con forza la zampa sul terreno della radura, poi diresse uno sguardo interrogativo verso la lince. "Non luogo a procedere?" Chiese la lince. "Non luogo a procedere" confermò il tasso. "Al domicilio della nutria sarà spedito il conto delle spese del procedimento". La nutria piccola e scura avrebbe voluto dire qualcosa, al riguardo, ma lo sguardo del tasso la fece desistere. La nutria piccola e scura decise che era meglio cambiare velocemente aria e domicilio. Mentre se ne andava di buon passo mormorava tra sé "Maletti tassi! Maledette volpi! Maledette aquile! Maledette colombe! E maledetti i gufi, i nibbi e i girifalchi!". Ma se incrociava qualcuno che conosceva e quello gli chiedeva "Come va?" rispondeva: "Bene, grazie, sono soddisfatta. Ho affrontato a testa alta le mie sfide e se proprio non è stato un grande successo poco ci manca. Sono molto contenta".
NB: Questo non è un apologo politico o geopolitico o di altro genere. Questo è un divertissement con tipi animali che potrebbero benissimo essere tipi umani (tipi, non individui). E ovviamente non ha alcuna pretesa di congruità zoologica, etologica etc etc tec.
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