domenica 23 febbraio 2025

MUSK, TRUMP, FDA, USAID E SCATOLE DI CIOCCOLATINI

Il capitalismo nei suoi anni avanzati è come una scatola di cioccolatini: gusti diversi, però sempre di cioccolato si tratta. Ma, beati loro (sarcasmo), in tanti continuano a prenderlo alla Forrest Gump:

Sarebbe a dire che se e quando riescono a sfangarla in un modo o nell'altro allora tutto bene, tutto regolare. E quando si è insediata la nuova amministrazione americana magari hanno parlato del sorgere di un potere brutale senza alcun rispetto per l'uomo, come se fino al giorno prima il potere USA e il sistema capitalistico che lo sostiene non fossero brutali ma avessero il massimo ripetto per l'umanità nel suo insieme. Bah...

Elon Musk, già idolo dei fan della scienza per SpaceX e degli ambientalisti per la Tesla, quando si comprò un Twitter in crisi licenziò l´80% del personale. Meccanismi standard del capitalismo finanziarizzato, dove non si sa mai dove finisce l´industria e dove comincia la finanza - sarebbe a dire che da decenni decisioni industriali suicide per la finanza sono perfettamente sensate, tranne poi lamentarsi dello stato delle cose alcuni anni dopo (questo nel caso dell'industria che vende prodotti materiali, riguardo al mercato dei prodotti immateriali digitali mi dichiaro incompetente). La stessa SpaceX di Musk esiste grazie al definanziamento della NASA: lo stato arretra, il libero mercato avanza e ho perso il conto di quelli che applaudivano fino a spellarsi le mani ogni volta che succedeva. Le grandi ristrutturazioni (cioè taglio delle spese più licenziamenti) quando si verificano nel privato non fanno notizia. L'industria farmaceutica occidentale è regolarmente soggetta a queste ristrutturazioni dalla fine degli anni '90 e al volgere del primo decennio del nuovo secolo le posizioni perse nella ricerca e sviluppo industriale furono migliaia e migliaia. Quasi mai questi fatti sono stati coperti dai media generalisti, mai sentito la "scienza" dire mezza parola al riguardo, specie in Italia. Quando oggi la stessa ricetta viene applicata al settore pubblico statunitense ci si straccia le vesti, urlando all´"attacco contro la scienza". Che dire? 

Prima di ogni crisi (e quella in USA è una crisi) ci sono categorie di persone che si ritengono al sicuro, protette. Così si sentivano quelli che lavoravano nelle banche di investimenti di Wall Street prima del crack di Bear Sterns che avviò la crisi dei subprime, di sicuro. L'improvviso cambio di paradigma spesso fa saltare le posizioni di chi si credeva completamente al riparo e a questo giro accade a dipendenti delle agenzie federali. Welcome to my world, guys.

Bisogna aver vissuto o visto molto da vicino una ristrutturazione industriale, con la sua dose massiccia di licenziamenti e taglio dei costi, per riconoscerne le dinamiche. Nel gran polverone della brutale spending review dell´amministrazione Trump non ci sono ancora molti numeri certi e fatti verificati.    Avrei voluto limitarmi a quello che sta succedendo a FDA: licenziamento sulla base di una performance review negativa, uguale per tutti, dei dipendenti ancora in periodo di prova. Il licenziamento durante la probation che, per i maligni, a me non è mai capitato, nel privato è una cosa insindacabile e quando l'ho visto succedere le ragioni erano più che ottime. Qui il caso è diverso, i dipendenti in probation sono i soggetti più deboli, contrattualmente, e visto che il licenziamento prevede una performance review negativa se ne inventa una. Facile immaginare che si proseguirà nel più classico dei modi, non rinnovando i contratti a termine, e poi si passerà al resto. Nel frattempo si punta su una vastissima offerta di "scivoli" e quale sarà l'esatto quadro a giugno, quando la polvere si sarà posata, è difficile da prevedere.

Dicevo che avrei voluto limitarmi, poi sono capitato su un articolo di Al Jazeera che effettua un confronto tra i licenziamenti di dipendenti federali di Clinton negli anni '90 e quelli attuali di Trump. Trump e Musk stanno trattando i dipendenti federali nel moderno stile corporate yankee. Un collega  tempo fa mi raccontò di un suo amico che lavora a Apple negli USA: una mattina era arrivato al lavoro  e tutti i dipendenti erano fuori dai cancelli chiusi - i badge non funzionavano. Il primo pensiero di tutti i presenti fu: "Oddio, ci hanno licenziato e chiudono il sito!". Invece si trattava di un malfunzionamento del sistema, ma l'episodio dovrebbe dare una vivida idea di come funzionano le cose oltreoceano nel privato tecnocapitalista.

L'articolo di Al Jazeera è questo:

https://www.aljazeera.com/news/2025/2/7/fact-check-did-clinton-set-the-precedent-for-mass-federal-worker-buyouts

Riassumo in soldoni per come la vedo io: Clinton operò costruendo un consenso del congresso, la coppia Trump/Musk non si è posta il problema. Al che, come si dice, una domanda sorge spontanea: a un lavoratore che perde il posto che differenza fa se sul fatto c'è consenso politico?

Riguardo a USAID la chiusura dell'agenzia è una calamità per molti, che si ritrovano a secco di fondi,  e su tutti i media italiani, ma per qualcuno no:

https://www.counterpunch.org/2025/02/17/the-demise-of-usaid-few-regrets-in-latin-america/

E cito il presidente della Colombia, Gustavo Pedro: "Riportatevi a casa i vostri soldi, sono veleno". Ma non è certo una novità: Costa Gavras denunciava la natura del "soft power" yankee già nel 1972 con L'amerikano - da una parte i programmi di aiuti, dall'altra addestramento alla controinsurrezione e alla tortura.


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