lunedì 16 aprile 2018

CAOS, DIFFUSIONE, STORNI

Abbiamo visto con la reazione di Belousov che i fronti di reazione-diffusione (https://en.wikipedia.org/wiki/Reaction%E2%80%93diffusion_system) sono un esempio di sistema caotico. E questo post riguarda gli occhi con cui si guardano i fenomeni, che sono determinati dalla formazione culturale di chi guarda.
Chiunque ritiene scontato che l'ambiente che lo circonda esibisca comportamenti caotici e ordinatamente caotici, senza saperne niente di caos deterministico o modelli matematici. Osserva il profilo frattale della cresta di un'onda e intuisce quando si romperà, senza far calcoli. Un surfista cavalca le onde senza l'ausilio di un supercomputer.
Le spettacolari evoluzioni dei grandi stormi di storni danno immediatamente l'impressione di un comportamento ordinatamente caotico. Visto con occhi analitici è palesemente un fenomeno nel suo complesso non lineare.
Ma può capitare che qualcuno guardi stormi di storni e veda modelli lineari della trasmissione dell'informazione (http://www.lescienze.it/news/2014/07/28/news/stormo_storni_propagazione_informazione_fenomeni_critici-2226089/) pure paragonandoli a diffusione e superfluidi (classici oggetti delle teorie del caos), quando altri, con una formazione non incardinata sulla linearità vedono in oggetti analoghi comportamento caotico (https://www.researchgate.net/publication/313166578_Ubiquity_of_Chaos_Chapter_A_Stochastic_Nonlinear_Model_for_Coordinated_Bird_Flocks).
E qua gioca il mainstream culturale della mitizzata "comunità scientifica" di riferimento. La linearità è una pestilenza che ha, letteralmente, corrotto nell'intimo, al di là di qualsiasi ipotesi ragionevole, la vasta platea di coloro che vogliono o pretendono di avvalersi di modelli (vedasi "Art Attack per il morbillo in Italia"). Di tutte le possibili declinazioni del riduzionismo è la forma più bieca e triviale, e in quanto tale tronfia di un'arroganza da Prometeo in 256esimo (restando generosi).

Nel 1989 Lord Robert May concludeva un suo articolo su The New Scientist a titolo "The chaotic rythms of life" (n° 1691, 18 nov 1989) scrivendo:

"Il messaggio che mi parve urgente più di dieci anni fa è ancor più vero oggi: non solo nella ricerca biologica ma anche nel quotidiano di politica ed economia le cose sarebbero molto migliori se si comprendesse che semplici sistemi nonlineari non possiedono necessariamente proprietà dinamiche semplici"

Guardando le cose oggi, qua, dal nostro punto di vista si potrebbe parafrasare dicendo: sarebbe meglio se si comprendesse che le dinamiche di sistemi complessi non possono essere efficientemente linearizzate.

Reazione-diffusione

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.