martedì 4 agosto 2020

VACCINO ANTICOVID TRA POCHI MESI? UN'URGENZA POLITICA



Mentre la stampa italiana nella canicola di fine luglio smetteva di parlare di vaccini antiCOVID e restavano orfane di conferme o smentite le notizie di approvazioni anticipate da parte di EMA sulla base di sperimentazioni parziali (http://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/07/follie.html), oltreoceano il tema rimaneva caldo. E i grandi media USA restituivano un quadro confuso. CNN dava voce a Peter Marks, direttore del Center for Biologics Evaluation and Research di FDA che dichiarava l'agenzia pronta a rilasciare un'autorizzazione all'uso in emergenza (EUA) per il primo vaccino con certi requisiti, sperandola rivolta alla più vasta popolazione possibile (https://edition.cnn.com/world/live-news/coronavirus-pandemic-07-29-20-intl/h_07b1b159cdd369bf5a42d5a754136acd?fbclid=IwAR1WRXkfhct6KadFlG3PNEdnVNSNUmfx3713dVGFEdxjoTCypd0I6uMYsc4). Marks era stato tirato dentro a Warp Speed, ma si era dimesso (o "era stato dimesso") con motivazioni poco convincenti lo scorso 8 giugno (https://www.fiercepharma.com/pharma/fiercepharmapolitics-fda-official-leaves-warp-speed-to-preserve-independent-regulatory-power?fbclid=IwAR0k5CbyBuVrW8hxPAsrmoyuhtpoXbv9oooLmdDzLpRRA-bLynYeXgOz-uo).
Il contesto sembrava essere governato dall'urgenza politica di Trump di avere un vaccino per ottobre, evento con un valore propagandistico eccezionale durante una campagna elettorale. Ora che Marks si pronuncia a favore di un'EUA per un vaccino antiCOVID sta dimostrando indipendenza regolatoria o sensibilità alle pressioni politiche? Difficile dirlo.
Nel frattempo il capo di Marks, Stephen Hahn, direttore di FDA, rilasciava dichiarazioni di segno tutto diverso: “We all want a vaccine tomorrow. That’s unrealistic. And we all want a vaccine that’s 100% effective. Again, unrealistic” (https://www.cnbc.com/2020/07/30/fda-says-it-would-clear-a-coronavirus-vaccine-so-long-as-its-safe-and-at-least-50percent-effective.html). Ma reinterpellato da Forbes il tutto suonava in un altro modo: una EUA è possibile (https://www.forbes.com/sites/brucejapsen/2020/07/30/fda-chief-well-consider-emergency-authorization-for-covid-19-vaccine/amp/?__twitter_impression=true&s=09&fbclid=IwAR2HqC5jcx_LSHc7MvrtVJmeOuh1D8m8f6Ol-36RPLhRW6YXTgkWr0Gh3Cg). Massima la confusione (o la pressione politica?).
All'insegna della ragionevolezza l'intervento sul NYT di Natalie Dean, professoressa associata di biostatistica all'Università della Florida, rilanciato da Nature (https://www.nytimes.com/2020/08/03/opinion/coronavirus-vaccine-efficacy-trials.html?utm_source=Nature+Briefing&utm_campaign=13770368d4-briefing-dy-20200803&utm_medium=email&utm_term=0_c9dfd39373-13770368d4-44112225): un vaccino "debole" potrebbe essere molto peggio di nessun vaccino.
L'enfasi politica sul tema dei vaccini antiCOVID ha ragioni stratificate, e quelle geopolitiche finiscono per essere le principali. In questa chiave sono da leggersi gli annunci russi (https://www.bbc.com/news/world-europe-53621708) e le iniziative cinesi (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/06/capire-un-tubo-platinum-edition.html). L'Europa ormai priva del Regno Unito parla molto di tale questione geopolitica, ma al momento fa poco o niente e si è mostrata più divisa che mai (il gruppo di opzionatori del vaccino Oxford-AZ, di cui ci onoriamo di far parte).
L'Italia, per cui l'opzione sul vaccino è stata una sorta di "mission accomplished", si gode il suo status privilegiato: nessuna avvisaglia di seconda ondata, voci che ancora la citano come esempio eccellente.
Il conto economico della nostra gestione finisce nelle pagine interne dei giornali. Il MEF conta molto sugli incassi fiscali di luglio, dopo la proroga di un mese. Con l'aria che tira, la delusione sarà tanto grande quanto prevedibile (https://www.repubblica.it/economia/2020/08/03/news/fabbisogno-263641513/?ref=RHPPTP-BH-I263581719-C12-P9-S8.4-T1).

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