martedì 23 maggio 2023

PIU' LE COSE CAMBIANO... (UN ETERNO BORDELLO CIARLANTE)

 

Giuseppe Giusti – Liber Liber 

Girella (emerito
di molto merito),
sbrigliando a tavola
l’umor faceto,
perdé la bussola
e l’alfabeto;
e nel trincare
cantando un brindisi,
della sua cronaca
particolare
gli uscì di bocca
la filastrocca.
Viva arlecchini
e burattini
grossi e piccini:
viva le maschere
d’ogni paese;
le giunte, i club, i prìncipi e le chiese.
Da tutti questi,
con mezzi onesti
barcamenandomi
tra il vecchio e il nuovo,
buscai da vivere,
da farmi il covo.
La gente ferma,
piena di scrupoli,
non sa coll’anima
giocar di scherma;
non ha pietanza
dalla Finanza.
Viva arlecchini
e burattini;
viva i quattrini!
Viva le maschere
d’ogni paese,
le imposizioni e l’ultimo del mese.
Io, nelle scosse
delle sommosse,
tenni per àncora
d’ogni burrasca
da dieci o dodici
coccarde in tasca.
Se cadde il prete,
io feci l’ateo,
rubando lampade,
Cristi e pianete,
case e poderi
di monasteri.
Viva arlecchini
e burattini,
e giacobini;
viva le maschere
d’ogni paese,
Loreto e la Repubblica francese.
Se poi la coda
tornò di moda,
ligio al Pontefice
e al mio Sovrano,
alzai patiboli
da buon cristiano.
La roba presa
non fece ostacolo,
ché col difendere
Corona e Chiesa,
non resi mai
quel che rubai.
Viva arlecchini
e burattini,
e birichini;
briganti e maschere
d’ogni paese,
chi processò, chi prese e chi non rese.
Quando ho stampato,
ho celebrato
e troni e popoli,
e paci e guerre;
Luigi, l’Albero,
Pitt, Robespierre,
Napoleone,
Pio sesto e settimo,
Murat, fra Diavolo,
il Re Nasone,
Mosca e Marengo;
e me ne tengo.
Viva arlecchini
e burattini,
e ghibellini
e guelfi, e maschere
d’ogni paese;
evviva chi salì, viva chi scese.
Quando tornò
lo statu quo,
feci baldorie;
staccai cavalli,
mutai le statue
sui piedistalli.
E adagio adagio
tra l’onde e i vortici,
su queste tavole
del gran naufragio,
gridando evviva
chiappai la riva.
Viva arlecchini
e burattini;
viva gl’inchini,
viva le maschere
d’ogni paese,
viva il gergo d’allora e chi l’intese.
Quando volea
(che bell’idea!),
uscito il secolo
fuor de’ minori,
levar l’incomodo
ai suoi tutori,
fruttò il carbone,
saputo vendere,
al cor di Cesare
d’un mio padrone
titol di Re,
e il nastro a me.
Viva arlecchini
e burattini
e pasticcini;
viva le maschere
d’ogni paese,
la candela di sego e chi l’accese.
Dal trenta in poi,
a dirla a voi,
alzo alle nuvole
le tre giornate,
lodo di Modena
le spacconate;
leggo giornali
di tutti i generi;
piango l’Italia
coi liberali;
e se mi torna,
ne dico corna.
Viva arlecchini
e burattini,
e il Re Chiappini;
viva le maschere
d’ogni paese,
la carta, i tre colori e il crimen laesae.
Ora son vecchio;
ma coll’orecchio
per abitudine
e per trastullo,
certi vocaboli
pigliando a frullo,
placidamente
qua e là m’esercito;
e sotto l’egida
del Presidente
godo il papato
di pensionato.
Viva arlecchini
e burattini,
e teste fini;
viva le maschere
d’ogni paese,
viva chi sa tener l’orecchie tese.
Quante cadute
si son vedute!
Chi perse il credito,
chi perse il fiato,
chi la collottola
e chi lo Stato.
Ma capofitti
cascaron gli asini;
noi valentuomini
siam sempre ritti,
mangiando i frutti
del mal di tutti.

Viva arlecchini
e burattini,
e gl’indovini;
viva le maschere
d’ogni paese,
viva Brighella che ci fa le spese.

 

Di valentuomini ne ho incrociati troppi negli ultimi anni  e sui media e su isocial italiani gli emeriti di molti meriti si sono sprecati e tuttora si sprecano (di quando in quando qua sopra ne è stata misurata l'inconsistenza con un certa accuratezza e alla fine la valutazione è stata che in troppi casi neanche ne valeva la pena https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/02/con-quella-faccia-li.html). Il poeta mi ricorda che nihil sub sole novum : le maschere in giro son sempre le stesse, da secoli, specie nel belpaese. E le vicende risorgimentali (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/01/god-save-king.html) continuano ad offrire materia di riflessione su un presente impregnato del tanfo di una nuova Restaurazione, una restaurazione contro i principi che ispirarono la nascita della Repubblica Italiana con la sua Costituzione. E sì, il servo che non si ribella è peggio del padrone che comanda, allora come oggi.

PS: E sì, chi non becca la semicitazione...

PPS: I am the victim,  I was attacked by a coked-up whore and a fucking crazy dentist , a proposito di altri classici e anche qua ci sarà chi non becca la citazione, questa volta letterale.

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