giovedì 6 settembre 2018

CI SONO COSE CHE VANNO SPIEGATE... SUSCETTIBILI AL MORBILLO IN ITALIA (2)

Prima di tornare nel vivo del tema, una premessa: cosa hanno a che fare le dinamiche delle malattie esantematiche con la chimica? Apparentemente niente, se non ci si addentra nel comportamento di sistemi governati da bilancio di flussi o non si approfondisce il tema delle reazioni oscillanti...
Per esempio la reazione di Briggs-Rauscher è una reazione oscillante. Cos'è che alimenta questo pendolo chimico? L'acqua ossigenata. Anche morbillo e altre esantematiche hanno un andamento oscillante (periodico, ora semiperiodico o giù di lì) nella situazione "classica", pre immunizzazione. Cos'è che alimenta gli outbreak? I non immuni, ovviamente. Nella popolazione la sorgente principale di non immuni è la natalità (in condizioni di flussi migratorii normali). Classicamente erano i nuovi nati il "carburante" degli outbreak. 
Per esaurire le ondate epidemiche, a differenza che nella reazione oscillante, non è necessario esaurire il "carburante". "Basta" che si verifichino le condizioni per cui R°, basic reproduction number, sia minore di uno, ovvero che un singolo infetto non provochi nuovi casi di malattia (e sono le condizioni della pluricitata - spesso a sproposito - herd immunity). E la cosa è tanto più difficile quanto più R° iniziale è alto...

E ora torniamo ai suscettibili al morbillo in Italia., e riprendiamo il discorso dei suscettibili  ricavati  da modelli di dinamica dell'infezione (ovviamente ha poco senso continuare nella lettura se non si è letta la prima parte). Possiamo ragionevolmente estendere le condizioni premesse fino al 1999 e la sommatoria diventa questa:


dove, ricordo per i più frettolosi, ΔX è il numero dei suscettibili accumulatosi nell'intervallo di anni di riferimento. A questo punto è banale mettere dentro le cifre, e il risultato è riassunto in questa tabella




Ricordiamo di nuovo che si tratta di una stima dei suscettibili al morbillo tra i 18 e i 38 anni. Il monitoraggio centralizzato del morbillo in Italia pare sia stato avviato nel 2002 (primi dati dell'archivio ISS). Ammettiamo quindi per il periodo in oggetto un generoso underreporting dei casi di malattia: 50%. Ne risulta un numero corretto: 3.922.971. Ma d'altra parte si noti che, secondo prassi corrente, nell'attuale monitoraggio (i numeri dei bollettini ISS, per intenderci) vengono messi insieme casi possibili, probabili e confermati, e mediamente i confermati sono il 50% del totale.
Altra considerazione: ΔX fotografa la situazione al 1999. Può benissimo essere che il numero sia stato intaccato dagli outbreak di morbillo verificatisi tra il 2000 e il 2018, quindi c'è da considerare un ulteriore errore per eccesso dell'ordine massimo delle decine di migliaia (pochi punti percentuali).

Quindi con tutte le approssimazioni del caso, debitamente specificate, il modello (un modellino piccino picciò, in realtà, praticamente il conto della serva) non è affatto fuori dal mondo, anzi. ISS stimava nel 2014 2.989.000 suscettibili nella fascia di età tra 6 e 31 anni, documento citato da Antonio Clavenna (che fra l'altro faceva notare come non si sia fatto niente di niente del piano di catch up di ISS). Quindi questi conti sono già stati fatti e l'ordine di grandezza del risultato, per quanto riferito a un differente intervallo di età, è del tutto paragonabile.
Verissimo che un calo nelle immunizzazioni pediatriche porta ad un aumento del serbatoio dei suscettibili (un aumento lento, molto lento: un -5% su mezzo milione circa di nascite all'anno fa circa 25.000 unità di suscettibili in più, così come un +5% fa circa 25.000 unità in più... non sono grandi numeri - e ricordo che siamo nell'approssimazione di vaccino di efficacia perenne e del 100%).
Ma è anche vero che la popolazione non è proprio approssimabile ad un'immenso ed omogeneo insieme di individui l'uno vicino all'altro, quindi come è correlato il numero dei suscettibili ai numeri degli outbreak lo vedremo in seguito, visto che si tratta di argomento non facile (e su questo terreno, come avrete capito, senza equazioni differenziali non si va avanti). Ma fin da ora si può affermare che, con un serbatoio di suscettibili di alcuni milioni di individui tra adolescenti e adulti, è pura illusione (o perfetta malafede) sostenere che qualche punto in più di copertura vaccinale pediatrica metta al riparo da futuri outbreak di morbillo.




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