https://www.biospace.com/article/biospace-layoff-tracker-2023-athenex-shutters-facility-cuts-staff/ |
La situazione non è buona, per niente. Partendo dalla radice, continuiamo ad essere in terreno di tassi alti delle banche centrali (5.25-5.50% Federal Reserve, 5.25% Bank Of England, 4.25% BCE, dopo un timido taglio). In questa situazione le biotech continuano ad annaspare e le grandi non navigano in acque tranquille (nell'elenco del link ci sono anche loro). Che si tratti di un settore ciclico l'ho imparato molto velocemente, da quando ho iniziato a lavorare.
Per questo i segni all'inizio del 2023 mi risultavano piuttosto chiari. Col tempo è venuto fuori che il 2023 è stato un bagno di sangue un po' in tutti i settori (tranne quello degli armamenti, immagino) e ci vuole poco a immaginarne i motivi. Fatto sta che poi è arrivato il 2024 e fin dall'inizio la situazione non sembrava migliorare, anche se in molti ci speravano. E infatti a breve sono arrivati corposi round di licenziamenti, come anche si rileva dall'articolo su Biospace, che comunque è incompleto (ci sono stati in giro tagli della forza lavoro non contabilizzati come licenziamenti, e tuttora certe grandi hanno un numero di posizioni a termine molto più alto del solito). Nonostante tutto ciò la stagione di reclutamento primaverile non è stata affatto una stagione morta, anche perché "chimica" non vuol dire soltanto "farmaceutica", per fortuna. Però la grande disponibilità di candidature per ogni posizione aperta da una parte ha giocato a favore delle aziende, dall'altra ha reso la vita più difficile ai candidati. Al momento un neolaureato che applica per una posizione da chimico si può trovare a competere per il posto con fino a 100 altri candidati, perlopiù con maggiore esperienza.
Il grande game changer, cioè il Biosecure Act, non ha ancora finito il proprio percorso legislativo e si è già ammorbidito un po', sotto il fuoco di fila dei lobbisti. Questo disegno di legge bipartisan ha come scopo dichiarato evitare che finanziamenti federali per progetti di ricerca vadano a finire all'estero, ma di fatto prende di mira una lista di aziende cinesi che, a detta del testo, sono impegnate anche in progetti del governo cinese. Ovviamente in prima fila nella protesta contro la legge c'è il CEO di Wuxi USA: c'è da capirlo, se l'act passa si ritroverà a capo di un'azienda marginalizzata e destinata al rosso profondo, probabilmente più della casa madre. Wuxi è da anni la grande powerhouse dell'outsourcing in campo pharma e se il Biosecure Act passa senza emendamenti significativi sarà tagliata fuori da qualsiasi cliente che venda in USA, cioè nel maggiore mercato mondiale per le aziende farmaceutiche. Quindi tutto il lavoro finora svolto da WuXi e altri sarà riallocato altrove, con ricadute anche in USA e Europa. Una fetta di globalizzazione annullata con un tratto di penna.
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