giovedì 29 aprile 2021

REBRANDING: SUL GREEN DEAL STA BENE UNA GREEN CARD - By Starbuck

 


29 aprile e con la pioggia che picchiettava sui vetri la prima notizia della giornata è stata il voto sul pass vaccinale al parlamento europeo.
Scorro i titoli e ad una superficiale analisi, sembra esserne uscito fuori il solito mezzo ircocervo mezza chimera, di dubbia utilità, però con un nome nuovo (perché serve sempre un nome nuovo, quando quello vecchio si sta facendo una brutta reputazione)
A leggerne su quotidiano sanità è una soluzione piena di "dovrebbe" a carico degli stati membri (https://www.quotidianosanita.it/governo-e.../articolo.php...). Si legge che "il Parlamento europeo afferma che i titolari di un certificato Covid-19 UE non DOVREBBERO essere soggetti a ulteriori restrizioni di viaggio, come la quarantena, l'autoisolamento o i test", che gli stati membri DOVREBBERO "garantire test universali, accessibili, tempestivi e gratuiti". Ma Maner precisa che "se nonostante il certificato vaccinale Covid uno Stato ritiene necessario introdurre misure" tutto quello che deve fare è " notificarlo a Bruxelles" (https://www.ansa.it/.../ue-paesi-possono-chiedere...) Perché? Perché stanti i trattati fondanti la famosa UE "la sanità è di competenza nazionale", quindi "ci rimettiamo al buon cuore dei singoli stati membri". E da Schengen è tutto, grazie per la linea, si potrebbe dire.
Quindi il pass vaccinale rilancerà il turismo? i grandi eventi? la ristorazione? con una ipoteca "tassa tampone" sugli under 18 e potenzialmente anche le famiglie con figli minorenni? Ipoteca non solo in temini di costi del tampone, attenzione, ma anche ai sensi del rischio di un eventuale "falso positivo", del rischio di mettersi in coda a fare un tampone magari vicino a chi ha sintomi... e tutto questo per mangiare una pizza al tavolo?
Io non ho più risposte. Le risposte prevedono un contesto di buonsenso almeno minimo, di un dialogo almeno civile.
Mi rigirano in testa le fantasiose dichiarazioni di chi ha votato a favore, incluse quelle di chi ha votato sì ma in realtà è contro...però meglio votare a favore...e comunque (tutti in coro) vi stiamo difendendo con le unghie e coi denti, voi e la vostra libertà, voi e la vostra salute. Ingrato chi critica e non capisce.
Mentre scivolo nel traffico uggioso di questo aprile, the cruellest month, reminescenze del catechismo infantile si insinuano tra i miei pensieri.
Gesù non andò al tempio per sedersi in mezzo ai Farisei, per discutere con loro. No. Andò al tempio per cacciare i mercanti.
Ma rimane più accettabile per la società il delinquente spicciolo, i ladruncolo, financo l'assassino che non chi ha un idea diversa. In croce non finisce Barabba.
Ed apparentemente nessuno tra quelli al tempio ha più voglia o tempo di finire in croce.

mercoledì 28 aprile 2021

STATI D'ANIMO

Devo dire che quanto a surreale la palma va alla polemica sulle "riaperture" (e ci vuole coraggio a chiamare così un blando allentamento delle restrizioni).
Una incredibile sensazione di deja vu.
Basti pensare a chi identifica l'essere a favore delle "riaperture" e "fascioleghismo".
Oppure il coprifuoco: neanche a farlo apposta l'argomento è partiticizzato al 110%, per cui c'è una parte politica che difende l'indifendibile solo ed unicamente perché gli avversari l'indifendibile lo criticano.
E anatema contro le voci che avversarie non sono, ma che restano lucide:
"Se c'è una festa dal mio vicino di casa chiamo la polizia? “Assolutamente no, neanche per sogno, che siamo pazzi, così è un regime di terrorismo sanitario. Si arrangino, io mi limito a non andarci”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il filosofo Massimo Cacciari. "sono perfettamente d'accordo con Salvini sul coprifuoco alle 22, è una stupidaggine totale, non cambia assolutamente nulla. Il coprifuoco alle 23 mi sembrerebbe più logico, chi va a cena dovrebbe farlo con più tranquillità. Non c’entra l'orario di chiusura ma le condizioni di sicurezza all'interno dei locali, è palese questo è sfido qualunque scienziato a dire il contrario"
E la ex sottosegretaria Sandra Zampa twitta: "Cacciari comincia a farmi paura" (https://twitter.com/szampa56/status/1385671340364025856). 
Quel che a me fa paura è ben altro, ovvero prendere il sommamente incerto per dogma se coerente con la propria visione.
 "Ho trovato questo interessante studio tedesco che ha valutato le differenze nella crescita dell'incidenza e nel cambiamento di mobilità tra le contee che
hanno implementato un coprifuoco notturno durante il periodo di osservazione e quelli che non lo hanno fatto. Tutti i loro modelli suggeriscono che non ci sono prove di differenze significative nella diffusione della pandemia con l'entrata in vigore dei coprifuoco notturni.
Gli autori non hanno trovato prove che i cambiamenti di mobilità differiscano con il coprifuoco notturno e non trovano evidenze statisticamente significative che il coprifuoco notturno avesse avuto un impatto sulla diffusione della pandemia. Uno studio in Ontario mostra che riduce la mobilità notturna
https://www.medrxiv.org/con.../10.1101/2021.04.04.21254906v1 .Uno studio francese mostra che hanno avuto addirittura effetti negativi incentivando le concentrazioni di persone negli stessi orari
In molti paesi stanno discutendo sulle evidenze dell'efficacia del coprifuoco sulla diffusione del virus perché non sono per nulla chiare: 
Anche un report Sage indicava che molto probabilmente l'effetto di questa misura era limitato.
Ricordo che in altri paesi come in Svizzera si può persino ballare tango in piccoli gruppi. " (così Sara Gandini https://www.facebook.com/sara.gandini/posts/10225690324667634)
 
Ma neanche a farlo apposta rispunta un modello: con le riaperture minimo di 300 morti al giorno a luglio (https://video.repubblica.it/.../riapertu.../386203/386929...).  Con sommo sprezzo dei precedenti 2020. Alla fine il commento più appropriato sul tema resta quello di Starbuck:
 

 Ma c'è anche altro, di mezzo, quando tizio o caio dall'alto delle loro cattedre e dei loro titoli si affannano a difendere l'indifendibile:
“È difficile far capire qualcosa ad un uomo se il suo stipendio dipende proprio da questo suo non riuscire a capire.” (Upton Beall Sinclair).
 
Addendum: particolarmente interessenti i commenti su facebook a parte di questo post.

Sara Gandini
Ieri ho scritto un articolo su questo tema. Una giornalista del fatto quotidiano mi aveva detto: se scrivi qualcosa contro Draghi te lo pubblichiamo, non a favore delle scuole però perché sarebbe a favore di Draghi... Ho quindi spedito un articolo che spiega l'assurdità del coprifuoco: mi hanno risposto che non andava bene perché è lato leghista. Mi ribadisce la giornalista: solo giornali di destra te lo potrebbero pubblicare. Questo nonostante a suo parere fosse un articolo molto bello... 😑 PS grazie CS per il sostegno. È sicuramente più di valore essere ripresa dalla tua pagina 😊 PPS l'articolo era molto bello per merito della grande Luciana Apicella
. Comunque non mollo, vediamo dove riusciamo a pubblicarlo. Vi farò sapere. Oramai è un esperimento sociologico

Il chimico scettico
CVD: criticare il coprifuoco è leghista...

Luciana Apicella
Sì. Comunque ci hanno fatto tanti complimenti eh! "Articolo bellissimo, sarebbe un peccato non pubblicarlo". Ah l'articolo chiudeva con una frase "chiusure o aperture non sono di destra o di sinistra". Ma ci hanno spiegato amorevolmente che la loro linea è chiusurista, per cui niente. E se questo è il fatto, figurati gli altri.

martedì 27 aprile 2021

COVID, FARMACI: MOLNUPIRAVIR E NICLOSAMIDE


 
 
COVID, NICLOSAMIDE: IL DIAVOLO E' NEI DETTAGLI
 
Ci deve essere qualcosa nell'aria che spinge sulle pagine dei giornali e oltre alcuni antielmintici in funzione anticovid. Sorvoliamo sull'ivermectina e veniamo all'ultimo arrivato, cioè la niclosamide, che questo mese ha trovato spazio nei titoli di molti giornali, repubblica compreso.
La fusione cellulare indotta da SARS-CoV-2 nei polmoni è un fenomeno il cui ruolo nella patologia è da indagare, e da indagare in modelli animali. Ma, nonostante la buona attività in vitro a cui si associa un'altrettanto buona attività antivirale (https://www.nature.com/articles/s41586-021-03491-6), un modello animale non lo vedremo mai, e per il più banale dei motivi:
la niclosamide non viene assorbita nel tratto intestinale, tanto che né il farmaco né i suoi metaboliti sono mai stati trovati nel plasma o nelle urine, cosa che può decisamente tornare comoda se lo scopo è far fuori tenie, e infatti... (https://go.drugbank.com/drugs/DB06803...). Ma se L'intenzione è vedere un effetto nei polmoni di un macaco infettato con SARS-CoV-2 aspetta e spera... Forse con uno spray nasale, chissà, ma l'idea di riusare tal quali le compresse dell'antielminico già in uso in funzione anticovid, che è cominciata a girare, nasce morta e sepolta.
 
 
MOLNUPIRAVIR, FINITA LA STORIA DEL GAME CHANGER?
 
(per i più distratti, molnupiravir era "quello dei furetti")
"Quello che sto vedendo è un tentativo di fare il possibile in fase III per individuare i pazienti in cui molnupiravir davvero mostrerà un effetto utile. E va bene, ma dobbiamo capire cosa questo significhi: la storia "molnupiravir game changer" adesso è probabilmente morta
Onestamente non c'è mai stata troppa speranza fin dall'inizio - ad oggi non esistono terapie antivirali ad agente singolo, per quanto si possa sempre sperare. Le sole malattie virali che possiamo battere con piccole molecole sono quelle per cui abbiamo diversi farmaci con bersagli diversi, distinti dal punto di vista del meccanismo, che possano essere somministrati simultaneamente. E' il caso dell'epatite C e dell' HIV. Così se possiamo utilizzare un antivirale a largo spettro dobbiamo aspettarci che non sia eccezionale per nessun virus particolare"
In questa chiave è importante che Merck continui la sperimentazione di molnupiravir , perché se Pfizer avrà un qualche successo con il suo inibitore di proteasi avremmo finalmente i due farmaci diversi per meccanismo da sperimentare in combinazione.

COVID: QUANTO CONTANO LE SCIENZE? (E IL CAMBIO DI ROTTA)

 

A parer mio poco o niente, perlomeno da noi. Pensate a quale ratio ci sia dietro l'obbligo della mascherina all'aperto, o dietro il coprifuoco: nessuna. E' stato detto e ripetuto, al riguardo, che le misure servivano a disciplinare la popolazione. E questo non ha a che vedere con nessuna scienza di nessun genere.

E secondo voi ha qualcosa di scientifico il piuttosto diffuso "Eh, ci voleva un lockdown fatto bene, mica questa roba"? A me ricorda molto il classico "Eh, ci vorrebbe la pena di morte..." (perché in un anno paesi a pari Stringency Index hanno avuto risultati diversissimi, e alcuni con indice più alto - tipo noi - sono andati molto peggio rispetto ad altri con indice più basso o molto più basso - tipo la Svizzera).
Mi ripeto per l'ennesima volta: mai prima nella storia ricerca e industria hanno reagito così velocemente e efficacemente a un'emergenza pandemica. Mai.
Ma tra i risultati della ricerca e la loro applicazione c'è di mezzo il mare, e per constatarlo basta dare un'occhiata a come arranca il piano vaccinale italiano (e quello europeo).
Di mezzo c'è solo una cosa, e quella cosa è la politica. Il governo Conte bis era timidissimo sul fronte della spesa e delle risorse (mesi passati a discutere di MES mentre succedeva quel che succedeva, 400 milioni per farmaci e vaccini). Arriva Draghi e, magia: 2,8 miliardi per vaccini e farmaci, di cui 400 milioni per i mAb, 300 per remdesivir (https://www.quotidianosanita.it/governo-e.../articolo.php...). A novembre si faceva fatica a mettere su questo farmaco 50 milioni tra mille polemiche, e sorvoliamo su quelle riguardo "mezzo miliardo in monoclonali".
Comunque poco da fare: riguardo a COVID e farmaci il cambio di rotta è sostanziale, almeno sulla carta. Vedremo cosa succederà nel passaggio dalla carta alla realtà.

domenica 25 aprile 2021

IL RAZIONALE

 

Vero che se sapessimo tutto di come funziona la storia non ci sarebbe un successo medio del 10% nello sviluppo di nuovi farmaci. Però...

Da gennaio esistevano pubblicazioni che riportavano l'attività in vitro di vari farmaci, sperimentali e non, sulla replicazione di SARS-CoV-2. E si sapeva che lopinavir in vitro aveva un EC50 che diceva che era inutile provare ad usarlo (nell'ordine di 10-15 μM, https://www.nature.com/articles/s41467-019-13940-6). Una nota: ad effettuare oggi una ricerca bibliografica si trovano molte pubblicazioni in cui l'EC50 è riportato in μg/ml, cosa che davvero fa cadere le braccia (con le piccole molecole come lopinavir la concentrazione espressa come peso/volume non dà alcuna informazione).
Ma non solo: dal 20 marzo sapevamo che anche in clinica non c'era niente da fare (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../covid-19-gli...). Curioso, eh? Che un composto che presenti in vitro un'attività scarsa non funzioni in clinica, dico.
Eppure...
Eppure in aprile 2020 lopinavir era il farmaco più usato negli ospedalizzati per COVID, in Italia. il DG di AIFA lo voleva pure prescrivibile dai medici di base. Del resto continuava a figurare come prima scelta nei protocolli terapeutici pubblicati da SIMIT (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../sindrome...), e la Società Italiana di Farmacologia appoggiava (https://sif-website.s3.amazonaws.com/.../Scheda...). Altri ed altre società scientifiche tacevano, in compunto silenzio, mentre il death toll cresceva inesorabile.
Però quando sia dalla clinica che da un complesso di buoni dati preclinici usciva qualcosa, qualcosa di casualmente ancora sotto brevetto, si nicchiava, e un 30% diventava prima 3% e poi niente. C'era chi aveva un peso specifico per sperimentare e proporre qualcosa (Ascierto, tocilizumab). Poi si cominciava con i trial e mi ricordo qualcuno già allora nel CTS che con un mezzo sorriso diceva: "Credevamo, e invece non funziona". Invece riguardo COVID, patologia complessa e estremamente variabile da individuo a individuo, i trial si doveva imparare a farli... Oggi l'accoppiata tocilizumab-sarilumab è nelle linee guida inglesi (https://www.gov.uk/.../government-launches-covid-19...), ma si sa, UK conta solo quando si possono citare il loro lockdown e le loro coperture vaccinali.
La farmacologia irrazionale in realtà almeno un criterio lo ha, ed è quello di sempre (il costo del farmaco).

mercoledì 21 aprile 2021

PARANOIA STRIKES DEEP

"Chi osservi le reazioni delle persone in questo lungo periodo di pandemia rimane colpito dal fatto che le due categorie di età più estreme – bambini ed anziani - stanno reagendo in un modo quasi analogo: con una carica di angoscia, non solo di paura, inspiegabile, tanto è violenta e pervasiva e indipendente da ogni pur legittima preoccupazione.
I bambini, specialmente quelli appena giunti in età scolare, sono spaventati da ogni rapporto ravvicinato, ossessivamente attenti al distanziamento sociale, preoccupati al di là di ogni ragionevolezza dal rischio di infettare gli adulti. Si percepiscono come pericolosi e temono di fare male agli altri con la loro semplice presenza (naturalmente non tutti i bambini soffrono di simili timori, però si tratta di una situazione abbastanza frequente).
La situazione di molti anziani è esattamente speculare. Sono angosciati non dal rischio di infettare, come i bambini, quanto da quello di essere infettati: immersi in uno stato di perenne timore, non escono quasi più di casa, hanno abolito ogni forma di vita sociale e ridotto al minimo indispensabile i contatti con il mondo. Questi anziani si sentono minacciati da un pericolo incombente e onnipresente, da una forza malefica ed invisibile che attende soltanto l’occasione propizia per colpirli."
 
Paranoia strikes deep
Into your life it will creep
It starts when you're always afraid
You step out of line, the man come and take you away
 
 
 
E possiamo dire "missione compiuta" per il complesso dell'informazione e della comunicazione piccola e grande, ma pare non basti, e ora che si parla di riaperture, modestissime, nuovi interventi a favore del mantenimento della paranoia non mancano. "Mantenere il coprifuoco alle 22 è sensato?
«Sì, funziona da deterrente. Introduce a livello psicologico un segnale d’allerta.» (così Lucia Bisceglia al Corriere https://www.corriere.it/.../riaperture-l-epidemiologa...).

 

martedì 20 aprile 2021

UN CERTO EQUILIBRIO (E DRAGHI METTE 300 MILIONI SU REMDESIVIR)

 
Articolo non recentissimo, questo di Wired, che però voglio proporre ora che "il grande scandalo dei miliardi per un farmaco inutile" ha ritrovato spazio sulla stampa, con pochi upgrade rispetto all'inchiesta dell'Espresso dello scorso novembre (https://espresso.repubblica.it/.../covid-19-centinaia.../).
"“Il farmaco andrebbe riservato all’utilizzo in pazienti ospedalizzati con polmonite e in ossigenoterapia ma che non richiedono il ricorso alla ventilazione meccanica e in cui la malattia è insorta da meno di 10 giorni”, spiega a Wired Claudio Mastroianni, docente di malattie infettive dell’università Sapienza e vicepresidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali. “In questi pazienti abbiamo infatti osservato una riduzione della degenza, delle giornate in ossigenoterapia e del rischio di necessitare di ventilazione meccanica”
Fa piacere che la SIMIT ci sia arrivata (in realtà ci è arrivata qualche tempo fa, se ben ricordo), dopo le linee guida emanate nella primavera 2020, che non sono state un bello spettacolo (lopinavir, tamiflu, etc etc, in pratica l'Hail Mary Protocol https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../coronavirus...). E buon lavoro di giornalismo essere andati a frugare nel decreto sostegni per individuare i 300 milioni stanziati per trattare con remdesivir 10.000 pazienti al mese. Ovviamente per realizzare lo scopo (cioè per impiegare al meglio il farmaco) si deve cassare la procedura che prevede la domanda ad AIFA per ogni singolo caso e passare alla cosa più ovvia (quella che in USA venne fatta fin dall'inizio), cioè dotarne di stock gli ospedali, per avere il farmaco immediatamente disponibile appena arrivano pazienti con le caratteristiche prescritte (mettere tempo in mezzo con domanda, approvazione etc non aiuta di certo).
Se non verrà fatto il paventato "rischio tamiflu 2009" si materializzerà molto velocemente. Mister 3% (Magrini https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../il-direttore...) può fare due cose: mettersi di traverso o abbozzare. Scommetto che abbozzerà, data la situazione.

 

lunedì 19 aprile 2021

VACCINI, FARMACI, APPROVAZIONI DI EMERGENZA


Sui vaccini AZ e J&J è un continuo "ok ma siamo in emergenza, c'è da gestire il rischio ora con quel che c'è".
Perfetto, è esattamente la ratio che sta dietro a un'autorizzazione di uso in emergenza. E sono anche d'accordo (c'è però tutto il discorso delle conseguenze sulla fiducia nell'offerta vaccinale di cui va tenuto conto).
Verrebbe da concludere che quindi in molti hanno capito alla perfezione il senso di un'autorizzazione di emergenza: l'emergenza è presente, non abbiamo tempo per aspettare la soluzione ottimale, dobbiamo usare gli strumenti attualmente a disposizione per ridurre il danno.
Ottimo.
Allora perché questo discorso non è mai stato fatto per i farmaci (remdesivir, mAbs)? Perché quando si è parlato di farmaci praticamente ogni volta è stato "No, non funziona, non è utile, c'è da aspettare la soluzione ottimale".
FDA e EMA fanno bene quando approvano in emergenza un vaccino, anzi, sono troppo lente. Quando operano la farmacovigilanza invece no, fanno male, confondono laggente. E quando approvano in emergenza un farmaco è qualcosa che non funziona e c'è di mezzo qualcosa di losco.
Insomma, le agenzie regolatorie sanno fare il loro mestiere solo quando dicono sì a un vaccino, nelle altre occasioni sono serve della politica o delle aziende farmaceutiche.
E questo in molti casi sarebbe pure scienza, o medicina, o la loro comunicazione. Credibilissimo, vero?
 
 

 

domenica 18 aprile 2021

ANCORA COVID E ANTIVIRALI

Un altro lungo articolo panoramico su COVID e antivirali, meritevole di lettura. "Aside from one qualified success in remdesivir, a therapy originally developed to treat hepatitis C and Ebola, there were practically no strong antiviral drug candidates to quickly test and deploy against SARS-CoV-2", si dice, e purtroppo per ora la situazione, per quanto mutata, non sembra troppo diversa quanto a "qualified successes".
Merck chiude con la sperimentazioni di molnupiravir nei pazienti ospedalizzati, e sembra che ormai questo nucleoside sia relegato al campo della profilassi pre o post esposizione, o al solito in una stretta finestra temporale dalla comparsa dei sintomi. Lo spettro tamiflu incombe sulla prima formulazione orale di un antivirale antiCOVID (https://www.statnews.com/.../merck-to-continue-tests-of.../). Ci sono di mezzo questioni di farmacocinetica e farmacodinamica? Perché ricordo che rispetto a tamiflu (e zanamivir) quanto a influenza il sostanziale passo avanti con pazienti gravi ospedalizzati è stato fatto con peramivir per endovena (intramuscolo non funzionava https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../lo-stato-e-lo...).
Comunque COVID non è un'influenza, e una compressa efficace da usare nei pazienti a casa, specie se a rischio, sarebbe una gran cosa.
Inoltre quanto a formulazioni orali restano in ballo PF-07321332 (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/04/httpswww.html) e AT-527 (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../gli-antivirali...). Staremo a vedere.
Nel frattempo pare destinato ad uscire di scena baricitinib: ACTT-4 si è concluso, e non è stata rilevata alcuna differenza tra la combinazione remdesivir-baricitinib e quella remdesivir-desametasone (https://www.nih.gov/.../nih-closes-enrollment-trial...). Tutta la faccenda continua ad essere work in progress, ma non si può agire oggi sulla base delle evidenze che ci saranno tra sei mesi... è il senso delle Emergency Use Authorization, su cui ritorneremo domani. Se si fosse saputo a priori che non c'erano vantaggi ad usare in combinazione con remdesivir baricitinib rispetto a desametasone il trial non sarebbe stato messo su. E stiamo parlando di NIH, non del gruppo di pinco dell'università di cippola.

 

giovedì 15 aprile 2021

LE ROSE NON COLTE E QUELLO CHE NON C'E'

I celebri versi di Gozzano (Non amo che le rose/
che non colsi. Non amo che le cose/ che potevano essere e non sono/ state...) nella presente situazione andrebbero aggiornati: amo solo le cose che potrebbero essere e non sono.
C'era chi era favorevole solo ai vaccini che non esistono, ma in realtà era un antivaccinista duro e puro.
Oggi c'è chi è favorevole solo agli antivirali che non ci sono, ai monoclonali che non ci sono, alle scuole aperte in condizioni che non ci sono e non ci saranno mai.
Un modo per dire "sono a favore" mentre in realtà si è a favore delle cose come stanno: scarsità delle migliori opzioni terapeutiche negli ospedali, scuole chiuse (o perlomeno più chiuse che in altri paesi europei).
Per qualche motivo chi denunciava l'allarmismo di Burioni nel gennaio 2020 cinque mesi dopo avrebbe voluto un lockdown estivo e a ottobre profetizzava di cadaveri per le strade a gennaio.
Qualcuno mi fa notare che tutto questo sarebbe desinistra. Eh già, parafrasando, quando smetti di credere alla lotta di classe finisci col credere a qualsiasi cosa.
Tipo che la ricetta per la pandemia è solo lockdown e vaccini: have you heard the news? It's the same old bues again.


VACCINI J&J e AZ, PRODUZIONE E IL TAGLIARE LE CURVE

Gli eventi si succedono davvero con una velocità impressionante. Ieri viene fuori che i due vaccini a vettore adenovirus, Johnson & Johnson e Astrazeneca, sarebbero a rischio di ritiro dal mercato (https://www.lastampa.it/.../vaccini-astrazeneca-e-johnson...), ma giusto una settimana fa anche sulla stampa italiana veniva fuori il pasticcio successo a Emergent Biosolutions, dove milioni di dosi proprio dei due vaccini ad adenovirus sarebbero state "mescolate", notizia che aveva generato la solita mole di reazioni e commenti inconsulti.
Quelle dosi non sarebbero comunque uscite dallo stabilimento, perché FDA non aveva ancora approvato le specifiche produzioni. Niente di strano che l'azienda fosse sotto esame di FDA. Perché in realtà a Emergent non si infiala, si fa la vera e proprio produzione del vaccino, e non erano state "mescolate le dosi", quello che è successo era un po' più serio. Un operatore, non rispettando i protocolli di disinfezione previsti, era passato dal reparto AZ a quello J&J , contaminandolo con il vettore virale dell'altro vaccino.
Le produzioni di biologici sono cose così: si usano batteri e virus, i rischi di contaminazione incrociata vanno esclusi da rigide procedure e lo stesso dicasi per i rischi di contaminazione da altri virus e microorganismi. Ricordo distintamente che la fine di Genzyme come azienda autonoma fu proprio provocata da una contaminazione virale del loro impianto, che non riuscirono a risolvere (finirono a gambe all'aria e arrivò Sanofi a rilevare tutto).
Ma un articolo del NYT ci racconta che il problema di contaminazione incrociata a Emergent non poteva essere definito un evento inatteso. Al NYT mettono le mani sul rapporto di un'ispezione avvenuta appena dopo che l'azienda aveva firmato con il governo USA nel quadro di Operation Warp Speed un contratto da 628 milioni per la produzione di vaccini anticovid. E a leggere l'articolo forse avrebbero fatto bene a mandare l'ispezione prima di firmare il contratto. Poi nei mesi successivi sono venute fuori testimonianze di ex dipendenti, che parlavano di prodotti promessi con scadenze irrealistiche e di corse affannose per rispettarle a scapito degli standard produttivi richiesti: contaminazioni di superfici da parte di batteri o muffe erano eventi frequenti, ma la necessità del rispetto di tempi di consegna ultracompressi faceva passare questi problemi in secondo piano. Il tutto veniva immortalato nella frase di un responsabile di produzione:
“Vuoi che io produca farmaci o che risolva i problemi (di contaminazione, NdCS)? Non ho tempo per fare tutte e due le cose” (https://blogs.sciencemag.org/.../vaccine-manufacturing...).
Pensateci quando qualcuno parla di problemi di volumi di produzione di un vaccino risolti da mattina a sera o giù di lì

 

CDC, FDA, IL VACCINO JOHNSON & JOHNSON

"Al 12 aprile più 6.8 milioni di dosi del vaccino Johnson & Johnson (Janssen ) sono state somministrate negli USA. CDC e FDA stanno controllando i dati inerenti sei casi riportati di un tipo raro e grave di trombosi in individui dopo aver ricevuto il vaccino J&J. In questi casi è stato osservato un tipo di trombosi detta del seno venoso cerebrale (CVST) in combinazione con un basso livello di piastrine (trombocitopenia)... Al momento questi eventi avversi sembrano essere estremamente rari. La sicurezza dei vaccini COVID-19 è una priorità assoluta per il governo federale, e prendiamo questi rapporti di problemi di salute a seguito di una vaccinazione COVID-19 molto seriamente"
Notare bene che Peter Marks, uno dei due autori, la scorsa estate era un pasdaran delle autorizzazioni in emergenza ai vaccini anticovid, quindi è un po' difficile accusarlo di eccesso di cautela. In conseguenza di questa dichiarazione la somministrazione del vaccino J&J in USA è stata sospesa. Il principio è sempre lo stesso, in presenza di alternative limitare l'uso di questo o quel vaccino in modo da ridurre a zero eventi rari ma che destano clamore è il modo migliore per non minare la fiducia dei cittadini nell'offerta vaccinale. E mostrare che la vigilanza c'è e l'attenzione è alta.
FDA e CDC prendono molto seriamente questa cosa, la "comunità scientifica" e la comunicazione della scienza molto meno, pare.
Si è capito da un bel po' che a molti commentatori i vertici di CDC e FDA (e EMA) gli spicciano casa, ma si sta esagerando e lo spettacolo sta diventando decisamente grottesco, specie quando l'area storicamente anticomplottista tira fuori il GOMBLOTTONE! dei vili affaristi contro il vaccino più economico, quello Astrazeneca. Chissà quale "amico" di chi è riuscito a fare fessi i vertici di CDC e FDA, per affossare J&J...

lunedì 12 aprile 2021

I TRIAL CHE NON SERVONO E I MONOCLONALI PER INIEZIONE SOTTOCUTANEA




Sulla base dei risultati di ACTT-2 (https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2031994) in novembre FDA aveva dato un EUA al combo baricitinib+remdesivir per pazienti COVID che necessitano di alti flussi di ossigeno (calo del 35% nella mortalità).
Nel frattempo NIH ha ancora in corso ACTT-4, che confronta remdesivir+baricitinib con remdesivir+desametasone (https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT04640168) ma per motivi imperscrutabili Lilly ha messo su COV-BARRIER.
Motivi imperscrutabili perché COV-BARRIER ha un disegno molto simile a SOLIDARITY. 1525 pazienti arruolati tra USA, UK, Brasile, India e altri 8 paesi e 4 mg/giorno di baricitinib aggiunti *allo standard of care locale*, e lo standard of care locale andava da non meglio specificati steroidi a remdesivir passando per azitromicina e idrossiclorochina. Imperscrutabili motivi, perché il rischio di backfire che facesse riconsiderare i dati di ACTT-2 era altissimo.
E infatti non c'è da stupirsi se è andata a finire come SOLIDARITY: nessuna differenza significativa tra trattati e controllo dal punto di vista del peggioramento della malattia o dell'esito letale (endpoint primario del trial).
Ma andando a vedere la differenza di mortalità tout court le cose sono diverse: la differenza di mortalità a 28 giorni è del 38% a favore dei trattati.
Detto ciò decisamente non c'è bisogno di altri trial fatti in questo modo (https://www.biopharmadive.com/.../lilly.../598052/).
Nel frattempo, sorpresa delle sorprese... arrivano i monoclonali per iniezione sottocutanea, e non sono quelli BMS, non sono quelli Astrazeneca: sono quelli ben noti di Regeneron.
In un trial in collaborazione con NIH REGEN-COV (la combinazione casirivimab-imdevimab) dosato per iniezione sottocutanea ha ridotto il rischio dell'infezione sintomatica dell' 81% (https://endpts.com/regenerons-covid-mab-as-a.../). Questo potenzialmente leva di mezzo quello che per molti è l'insormontabile problema dell'infusione per endovena in contesto ospedaliero. Si aspetta che a breve FDA si pronunci al riguardo (https://endpts.com/regenerons-covid-mab-as-a.../)

 

venerdì 9 aprile 2021

VACCINO AZ: PERCHE' LA COMUNICAZIONE C'ENTRA POCO O NULLA

 

... a meno che comunicazione non sia ripetere ossessivamente che tutti i vaccini sono ugualmente sicuri ed efficaci, specie se si parla di vaccini antiCOVID. Peccato che da almeno 5 mesi si sa che abbiamo quello col 95%, quello col 90%, quello col 70%, quello col 50%, quanto ad efficacia. E già questo è un aspetto. Poi quando si verificano, per quanto rari, una serie di eventi per un vaccino e per altri no è impossibile mettere a tacere le notizie...

C' è un motivo per cui il vaccino AZ non è stato ancora approvato da FDA, e non è un motivo politico. In circostanze normali, sulla base dei suoi trial assai accidentati - per usare un blando eufemismo - non sarebbe stato autorizzato neanche in Europa, neanche con una Conditional Marketing Authorization.
Un'annetto fa in USA si discuteva molto di Emergency Use Authorization e vaccini anticovid. C'era chi era assolutamente contrario (troppo rischioso) e chi era assolutamente favorevole. FDA, nel peggior clima politico di sempre e oggetto di una pressante campagna di delegittimazione da parte dem, scelse per EUA sì, ma con asticella molto alta. Perché? Perché come diceva un ex-FDA "Il successo o il fallimento di un tale uso in emergenza potrebbe avere conseguenze per la fiducia dei cittadini in tutta l'offerta vaccinale" (https://pharmaintelligence.informa.com/.../covid-19...).
La politica FDA di "asticella alta" ha dato ottimi frutti. E ha provocato alcune conseguenze: il vaccino AZ in USA non è ancora stato approvato e neanche autorizzato in emergenza (trial 2020 storti, trial USA 2021 no, ma con questioni di trasmissione dei dati ed elaborazione dei risultati - per tacere degli screzi con NIAID). In queste condizioni ci sarebbero stati problemi anche con l'asticella messa rasoterra.
Perché EMA ha concesso una CMA a questo vaccino? Per disperazione: a gennaio sembrava chiaro che in Europa non sarebbero arrivate abbastanza dosi dei vaccini Pfizer e Moderna (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../lapprovazione...). Peccato che di lì a poco venisse fuori che i problemi di approvvigionamento con AZ fossero assai peggiori di quelli con Pfizer.
Poi è arrivata la faccenda degli eventi trombotici (https://www.statnews.com/.../astrazeneca-covid-19.../...).
Poteva essere prevista dai risultati dei trial? No, poteva venire fuori solo in fase IV, durante la sorveglianza. Ma per combinazione ha riguardato proprio quel vaccino dallo sviluppo così sgangherato. E non ci si può fare niente.
EMA ha continuato sull'unica linea possibile per l'agenzia, ma nell'ultima conferenza stampa la Cooke diceva una cosa mentre la Straus, a capo del Pharmacovigilance and Risk Assessment Committee, ne ribadiva un'altra, parlando di correlazione, genere e fasce di età. Questa non è una faccenda di "comunicazione", questa è una divergenza di orientamenti all'interno dell'agenzia. Sabine Straus è arrivata al PRAC nel 2018, quando Rasi era direttore. Forse non si è del tutto adeguata al cambio di passo sui vaccini anticovid determinato dall'avvento di Cooke (arrivata da OMS, e OMS raccomanda il vaccino AZ senza limitazioni di fascia di età).
I vari paesi del continente agivano in modo più restrittivo sull'uso di questo vaccino: scelta sacrosanta, perché ad asticella bassa nella concessione della Conditional Marketing Authorization a Vaxzevria dovrebbe corrisponderne una molto alta in fase di vigilanza, sempre per evitare conseguenze sulla fiducia dei cittadini in tutta l'offerta vaccinale (qualche altro decesso per quelle specifiche trombosi a ridosso del vaccino e si spengono le luci e si chiudono i cancelli della fiera).
Comunque alla fine pure AIFA ha raccomandato il vaccino AZ per gli over 60, in linea con diversi altri paesi . Del resto, se guardate l'immagine, quello che doveva essere l'asse portante delle campagne vaccinali europee e quindi di quella italiana non sembra precisamente tale: da noi il più somministrato è Pfizer (pic courtesy of Riccardo Gallina) .
 

 
 
L'unica irrinunciabile e immensa virtù di Vaxzevria (per alcuni) è il suo prezzo: due euro a dose. Ecco, cerchiamo di non minare la fiducia dei cittadini per questioni di sostenibilità della spesa. E cerchiamo di non sacrificarla allo scientismo: "Il secondo discorso, scientifico e democratico, era quello che avrebbe potuto dire: “Dai trial di decine di migliaia di volontari alla vaccinazione reale con milioni di dosi avremo la comparsa di eventi rarissimi. Questi saranno vigilati attentamente e sulla base della vigilanza, come accade per tutti i farmaci, cambieremo le indicazioni e le modalità di somministrazione, in piena trasparenza e collaborazione verso la cittadinanza verso la quale siamo al servizio. I dati che finora abbiamo ci dicono che i benefici sono enormemente più alti dei rischi, ma comunque minimizzeremo anche questi pochi rischi rimodulando i criteri di somministrazione, perché abbiamo diversi vaccini con diversi effetti e ce lo possiamo permettere”. (https://www.ilfattoquotidiano.it/.../lapprocc.../6158781/...). In effetti in quest'ultimo caso la comunicazione qualcosa c'entra, anche se... (fino al 31/12/2019 in tanti apparivano sinceri democratici, è arrivato il 2020 e zac... dietro la sincera democrazia c'era la manina felpata dello status quo, la simpatica, cordiale e strenua difesa dell'esistente).
PS: UK l'ha usato bene e velocemente con ottimi risultati? Merito di come è stata sviluppata la campagna vaccinale, prima anziani e fragili. Ora l'uso è stato raccomandato solo agli over 30, ma la cosa è in fieri (https://www.dsru.org/rare-blood-clots-with-astrazeneca.../).

giovedì 8 aprile 2021

UN PRESENTE DISTOPICO?

 

http://effimera.org/non-abbandoniamo-il-desiderio-di.../


Ah, le distopie...
"Sai, quando ero giovane un bacio era un bacio. Prima che i nostri maghi scientifici stabilissero che era pericoloso", potrebbe essere la rielaborazione odierna della battuta di Edward G. Robinson in "Soylent Green" (1973, regia di Richard Fleischer, tratto da "Make Room! Make Room!" di Harry Harrison). Questo articolo di Francesca Capelli mi ha fatto mettere nella lista delle cose da leggere il romanzo di Margaret Atwood, e mi ha spinto a iniziare a guardare la serie che ne è stata tratta. Serie che presenta alcuni classici topoi del genere (non mancano le distopie di matrice teocratica, da "Gather, Darkness!" di Fritz Leiber all'Inghilterra con i puritani al potere ne "The adventures of Luther Arkwright" di Bryan Talbot), anche se alla fine, sorvolando sui rimandi più ovvi a 1984, in più di di un punto mi ha ricordato l'Inghilterra di V for Vendetta (gli autoritarismi finiscono sempre per somigliarsi molto).
La cosa degna di nota è che in The Handmaid's Tale tra le istanze dell'autoritarismo c'è l'emergenza ambientale, il calo delle emissioni di anidride carbonica...
Vi invito a leggere l'articolo per intero, riportandone qua due brani significativi.
"Com’è possibile ottenere obbedienza e fare accettare questi comportamenti da parte dei cittadini? Prima di tutto utilizzando un nemico o un pericolo incombente – potrebbe essere un pericolo inventato oppure, come nel caso del coronavirus, drammaticamente reale – davanti al quale la provvisoria limitazione di libertà fondamentali è vista come il male minore. È il principio dello “stato di eccezione”, teorizzato da Carl Schmitt e sul quale ha scritto molto (e in tempi non sospetti) il filosofo Giorgio Agamben. Secondo il filosofo, il rischio è che si arrivi a considerare lo stato d’eccezione giusto e provvisorio, per poi normalizzarlo e confonderlo con la regola."
"Non abbandoniamo il desiderio di vivere insieme, affrontando con intelligenza e lungimiranza i numerosi rischi dell’esistenza. È questo che mi auguro, per me e per il genere umano (se non suona troppo pretenzioso), in questo 2021 iniziato da pochi mesi."