domenica 24 novembre 2024

COMMISSIONE PARLAMENTARE COVID: LA STORIA SI RIPETE, TRISTEMENTE

Ero lì (per modo di dire) quando in un'altra commissione sfilarono i nanocontatori (Montanari&Gatti). Ero lì, sempre per modo di dire, quando fu chiamata a Montecitorio Loretta Bolgan. E ora mi tocca leggere che a questo giro tocca a Vanni Frajese, quello che non molto tempo fa pubblicizzava la sua linea di integratori detox da Red Ronnie, e Donzelli, gran promotore dell'idrossiclorochina in chiave anticovid. E' sfilato anche Erich Grimaldi, quello del comitato cure domiciliari. Ciòè uno dei capi della banda idrossiclorochina e azitromicina, quindi direttamente corresponsabile dell'emergere di ceppi di pertosse e micoplasmi resistenti a quell'antibiotico. E dall'altra parte i soliti. Una riedizione del bullshit death match, perché proprio se ne sentiva il bisogno, evidentemente, come si sentiva il bisogno di una rappresentazione teatrale il cui effetto generale è: quelli contrari alle politiche antipandemiche, green pass incluso, erano fasci e/o sciroccati. Una grossolana riscrittura della realtà, ma in parlamento non siede nessuno che sia interessato a correggerla: chi governava al tempo della crisi rivendica il proprio operato, chi governa oggi vuole attestare il suo monopolio sull'opposizione a quelle politiche.


Qualcuno dirà che da qualche parte in Italia tira aria trumpiana. Qualcun altro dirà che "si, sono impresentabili ma la cosa ha un peso politico" - già sentita ai tempi e sono pronto a scommettere che, quale che sia il peso politico che i presenti partiti al governo gli attribuiscono, alla fine si rivelerà nullo. E ormai è del tutto evidente che il paese non riesce in nessun modo a fare i conti con la propria storia. Lo vediamo ogni 25 aprile, lo abbiamo visto questa estate a proposito della strage di Ustica.

Non ho mai nutrito alcuna aspettativa nei confronti di questa commissione parlamentare, però il fatto che ancora una volta sia stato messo su il solito circo mette tristezza. Un'amara sensazione, perché conferma che la la storia sarà anche maestra di vita, ma quando insegna l'aula è deserta e non tutti sono assenti giustificati.

Eppure una riflessione su come la politica italiana ha reagito all'emergenza pandemica sarebbe necessaria, perché è quasi certo che alla prossima emergenza, di qualunque genere sia, verrà proiettato il medesimo film. Invece, come sempre, è stata buttata in vacca. E un partito che votò il green pass al tempo oggi , con risultati elettorali scoraggianti, facendo finta di niente ripesca quello o quell'altro dal piccolo e rumoroso calderone noquesto e noquello. Evidentemente pensano che gli possa servire a qualcosa. Good luck with that.

PS: In primo luogo le "cure domiciliari" con il loro corteggio e la loro connotazione sono state il più perfetto dei fumogeni per mascherare il completo, distrastroso fallimento dei medici di medicina generale durante la pandemia. Perfetto schermo per evitare ogni discussione al riguardo. 

In secondo luogo si noterà come finora ci siano alcuni grandi assenti: chiusura delle scuole e didattica a distanza. Sarà pensar male (ma come diceva Andreotti)... però può darsi che c'entri il fatto che la critica alla chiusura indiscriminata delle scuole e all'uso indiscriminato della didattica a distanza è stata una cosa di movimenti dal basso con il contributo determinante di Sara Gandini, e tutto ciò non era in nessun modo connotabile a destra, anzi (a destra il tema non esisteva). Nell'attuale arco parlamentare non esiste alcun interesse a un riesame razionale di quel che è successo.

mercoledì 20 novembre 2024

LO SPIRITO SANTO (FAVOLA CON ANIMALI)

 


Il gheppio si librava immobile nell'aria scrutando a terra. Vide un sorcio di campagna ma la cosa che lo stupì moltissimo è che il sorcio si fermò guardando verso di lui.

"Ehi, tu, lassù" urlò il sorcio "Com'è che stai fermo lì a guardare in basso?"

Perplesso il gheppio rispose: "Si chiama posizione dello Spirito Santo"

"Che razza di bestemmia" rispose il sorcio "Tu non hai niente a che fare con lo Spirito Santo. Ma del resto tu voli, quindi che ci si poteva aspettare"

"In che senso?" chiese il gheppio continuando a librarsi.

"Non lo sai che porcherie ti si appiccicano addosso mentre sei nel cielo? Ti modificano il cervello. Ti fanno diventare un servo di Satana e dei Grandi Poteri di Questo Mondo"

Il gheppiò ci pensò sopra per non più di due secondi. 

"Io credo che ti sfugga la banale realtà dei fatti." disse.

" E quale sarebbe?" chiese il sorcio.

Il gheppio planò in picchiata sul sorcio e lo uccise.

"La realtà dei fatti era che io sono un gheppio e tu un sorcio. Avresti dovuto fuggire a nasconderti, non metterti a parlare delle tue fissazioni", disse il gheppio con gli artigli nel corpo del sorcio ormai morto.

 

La morale della favola è che la banale realtà dei fatti può nuocere seriamente alla salute (e anche che la curiosità non solo uccise il gatto, ma pure abusò dei suoi resti per tutta la notte, cit. ).

 

domenica 17 novembre 2024

ROBERT F. KENNEDY JR SEGRETARIO ALLA SALUTE USA

 

https://www.fiercepharma.com/pharma/trump-picks-rfk-jr-hhs-secretary-role-calls-out-drug-companies-and-pharma-products

Dopo aver promesso di permettere Robert Francis Kennedy Jr. (RFK Jr.), antivaccinista, di "scatenarsi" su salute e farmaci, il presidente eletto Donald Trump sembra aver mantenuto la sua parola con la nomina ufficiale per il prossimo segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) degli Stati Uniti.

Trump ha messo fine a giorni di speculazioni sul possibile ruolo di RFK Jr. nella sua amministrazione con un annuncio su Truth Social giovedì, rivelando la sua nomina di Kennedy per il ruolo all’HHS e criticando le aziende alimentari e farmaceutiche per il loro coinvolgimento in "inganni e disinformazione."

Sotto la guida di RFK Jr., l’HHS avrà un ruolo importante nel proteggere il pubblico da prodotti che hanno "contribuito alla schiacciante crisi sanitaria in questo Paese", ha aggiunto Trump, citando specificamente i "prodotti farmaceutici" tra gli altri.

RFK Jr., nipote del defunto presidente John F. Kennedy, ha una lunga storia di diffusione di retorica antivaccinista e teorie del complotto, inclusa l’affermazione, smentita, che i vaccini causino l’autismo. Durante la sua leadership l’organizzazione antivaccinista Children’s Health Defense ha acquisito notorietà, contribuendo alla diffusione di disinformazione sui vaccini durante la pandemia di COVID, portando alla sospensione del gruppo da Facebook e Instagram.

Detto così suona peggio che male. Vorrei ricordare i forti legami di RFK con quello che è stato il fior fiore del fronte del delirio italiano qualche anno fa: CORVELVA, Gatti & Montanari.

Sulla questione produzione alimentare e alimenti RFK ha citato gli standard europei e questo non sarebbe affatto male. Storicamente Europa e USA divergono del tutto, per esempio, sull'uso di adiuvanti nell'allevamento dei bovini (anabolizzanti per accelerare la crescita di peso, permessi in USA e non in Europa). Difficile anche qua distinguere tra propaganda e reali indirizzi, perché a vedere quello che RFK ha twittato al riguardo ha in testa tutt'altro:



Puro delirio, altro che "standard europei", nonché una vera e propria dichiarazione di guerra.

Ma riguardo questa nomina ci sono un altro paio di considerazioni da fare. La prima è che durante il precedente mandato di Trump, nell'estate 2020 su ordine del POTUS il Segretario alla Salute provò a fare pressioni su Hahn, a capo di FDA, per avere un vaccino approvato quanto prima. Le pressioni andarono a vuoto. La seconda è che il Commissioner di FDA non è nominato dal Segretario alla Salute, ma dal Presidente. La terza è che sia il Segretario alla Salute che il Commisioner di FDA devono essere approvati dal senato e al riguardo per RFK la strada potrebbe essere in salita. Ma anche se passasse al senato finirebbe per contare molto meno di chiunque sarà il prossimo a guidare FDA.

Non sto mettendo l'accento sulla propaganda per caso. Sulla base di quel che successe durante la precedente amministrazione Trump non ci sarebbe da preoccuparsi (le cose andarono molto meglio che durante l'amministrazione Biden, che non si è fatta problema di sovvertire il sovvertibile riguardo alle agenzie federali che si occupano di sanità e farmaci). Vorrei ricordare che i vaccini anticovid Moderna, Pfizer e Novavax nonché l'antivirale paxlovid sono stati possibili grazie al programma Warp Speed voluto da Trump. Nella propaganda dem, che ha attecchito molto in Europa, la gestione Trump della pandemia è stata disastrosa (sorvolando con nonchalance su fatto che i vaccini anticovid che avrebbero voluto imporre a tutti senza se e senza ma li dovevano proprio a Trump). Chi si è riempito la bocca di postverità poi si è adoperato senza sosta per sostituire i fatti storici con una narrativa coerente con la propria ideologia. E guarda caso l'editoriale di Lancet a proposito dell'elezione di Trump dimostra che la "comunità medica" o non distingue tra narrativa e storia o è attivamente impegnata nella costruzione della narrativa:

The Lancet Commission on Public Policy and Health in the Trump Era described his first term as “singularly damaging”. He is proud to rely on his instincts rather than any expertise, disdainful of scientists and the scientific process, and unpersuaded by any evidence that does not serve his agenda. He has fomented disinformation and misinformation even in moments of national crisis and is the figurehead of a Party with overt antipathy towards public health agencies and clear desires to radically reshape them.

Ok, rileggendo il tutto per la seconda volta  si tratta di pura propaganda che esclude accuratemente una parte rilevante dei fatti storici. Era già successo con Scientific American. Personalmente è un po' che ritengo la cosiddetta comunità scientifica politicamente idiota: se entri nel gioco politico "per la scienza" non sei più niente di "scientifico" (quindi in teoria super partes) ma soltanto una delle varie parti in gioco. Con questo non intendo che i singoli non possano avere orientamenti politici e professarli apertamente, spero si arrivi a capire che c'è una certa differenza e che è piuttosto rilevante.

Il fatto che l'uomo dal riporto improbabile, che mise un ex Eli Lilly come Segretario alla Salute, che disse di volere gli anticorpi monoclonali antiCOVID Regeneron disponibili per tutti gratuitamente, parli oggi di "prodotti farmaceutici" protagonisti della crisi sanitaria americana la dice lunga. Sempre che non si riferisca alla crisi degli oppiacei originata dall'oxicontin di Purdue Pharma, cioè a quello che fu approvato anni e anni fa mentre la Woodcock guidava FDA. Quella stessa Woodcock che Biden rivolle a capo dell'agenzia.

Ad ora la nomina di RFK è una pura mossa propagandistica. Staremo a vedere cosa succederà con FDA, CDC e NIH.


giovedì 14 novembre 2024

FARMACI E VACCINI, UNA PROSPETTIVA PERSONALE


Sono stato vaccinato da piccolo con DPT, Salk e antivaiolosa. L'antivaiolosa si faceva in comune, e le tracce della cicatrice le ho ancora, sulla spalla, all'altezza del deltoide. Alle elementari sono stato vaccinato col BCG, quindi so di essere positivo alla tubercolina ma non immune alla TBC. Ho fatto due o tre volte l'antitifica in vista di viaggi. Quelle che al tempo si chiamavano malattie esantematiche le ho fatte tutte da bambino tranne la varicella, presa in età adolescenziale. Mi guardavo allo specchio e mi sembravo un appestato. Quaranta giorni e di nuovo a scuola.

Senza che nessuno mi obbligasse e senza alcuna nudge, lontano all'Italia, nell'autunno '21 mi sono liberamente vaccinato contro il COVID richiedendo espressamente il vaccino Janssen (questa cosa urtò molti "libertari" per cui la libertà era evidentemente solo la loro e che probabilmente ora sono tra le cheerleaders di Vannacci e Musk). Alcuni amici miei che se lo erano fatto mi avvisarono: preparati a rimanere ko due o tre giorni. Invece niente, il giorno dopo ero regolarmente al lavoro. A dimostrazione del banalissimo fatto che quando si parla di vaccini e farmaci si parla di medie, e con le medie vale la storia del mezzo pollo a testa, che non vuol dire mezzo pollo per tutti: a qualcuno capita un pollo intero, ad altri 0 pollo.

Essendo la demenza senile con onset dopo i 70 un tratto familiare, devo trovare un modo per aver accesso alla nicergolina (difficilmente prescritta dai medici in Italia dopo che venne fuori l'aumentata incidenza di infarto della valvola atriale). Lo ho visto da vicino con parenti anziani, che hanno vissuto per anni fuori di cervello perché nessun medico di base o specialista voleva prendersi la responsabilità in caso di eventi cardiaci. Io preferisco pochi giorni in più da lucido che molti da demente.

Se, Dio non voglia, avessi una diagnosi di tumore rifiuterei ogni terapia basata su quelle linee guida che (spesso) sono "intanto cisplatino e 4FU, poi vediamo", come se fossimo ancora negli anni 80, quando una diagnosi di tumore era una sentenza di morte. Vorrei conoscere il genotipo del tumore per scegliere la terapia più appropriata, visto che abbiamo tipo 25 anni di farmaci targeted approvati e accuratamente non prescritti in diversi casi. Alcuni fa una mia vecchia conoscenza è morta di un mieloma multiplo, qualche anno fa: cisplatino, 4FU, doxirubicina e via dicendo fino all'autotrapianto di staminali, non gli fecero vedere un inibitore di proteasoma neanche da lontano e morì ridotta a una larva.

Se c'è un virus che mi fece vedere i sorci verdi è stato H3N2, quello dell'"Australiana" del '99. Per questo la faccenda influenza non la liquido come un malanno stagionale qualsiasi, anche se non la prendo da tipo 7 anni - senza aver mai fatto il vaccino, per la precisione.  E ho perso il conto delle volte in cui conoscenti vaccinati se la prendevano e me la prendevo pure io e delle volte in cui conoscenti vaccinati la prendevano e io no. Una volta, molti molti anni fa, negli anni '90,  ai primi sintomi presi Relenza (zenamivir, sviluppato da Glaxo Wellcome), che ha una modalità di somministrazione assurda. E mi ricordo che gente di Glaxo Wellcome con cui stavo lavorando mi prese bonariamente in giro, per questo. Non faccio alcun affidamento su nessuno dei presenti vaccini: ad oggi in prospettiva preferirei avere a a portata di mano peramivir IV (che però in Europa non è più disponibile).

Ora, andando a memoria, tutto ciò farebbe di me un'antivaccinista (per una parte) e un vaccinista sierato (per l'altra parte). Il che, se le cose negli ultimi due anni non sono cambiate, dovrebbe far riflettere almeno un poco, ma solo uno zinzino, almeno. Dovrebbe far riflettere semplicemente per una banale evidenza logica: non si può contemporaneamente essere e non essere x (a meno che non si parli di un oggetto descritto da una funzione d'onda e parlando di esseri umano questo non è certo il caso). Se la definizione x può nella percezione di due diversi sottoinsiemi di pubblico essere o non essere vera vuol dire solo una cosa: che la definizione è inadeguata ed incapace di descrivere il suo oggetto in maniera univoca. E direi di più: certe etichette sono appropriate, sì, ma per sottoinsiemi ristretti della popolazione, molto ristretti (anche se guardando isocial potevano sembrare maggioritari). Io continuo a ritenere che la maggioranza della popolazione italiana voglia veramente esprimere una decisione seriamente informata e non ideologica, quanto alle  pratiche sanitarie che la riguardano in prima persona. Una decisione che può andare in un senso o nell'altro, sulla base di un istintivo rapporto rischio/benefici. E ritengo che qualsiasi impostazione "devi fare così perché lo dice la scienza" generi inevitabilmente una quota rilevante di rifiuti altrettanto istintivi. Che magari saranno pure sbagliati, dal punto di vista del rapporto rischio/beneficio per il soggetto, ma restano comunque il frutto di decisioni personali, perfettamente legittime e che meritano il massimo rispetto. Quindi, opinione mia, chi parte con "La scienza lo dice, devi ottemperare" è direttamente responsabile di una quota di rifiuto (e se qualcuno partisse con me con questo mantra gli direi che ho sempre trovato la maggioranza dei medici che parlano di scienza ... preposterous - termine che non ha una precisa traduzione italiana, come accountability, pari pari).


mercoledì 13 novembre 2024

IL SEGRETO DI PULCINELLA (PER GLI EXPAT)

 

https://bari.corriere.it/notizie/cronaca/24_novembre_08/beatrice-ricercatrice-all-estero-senza-rimpianti-in-svizzera-guadagno-5-700-euro-netti-al-mese-non-tornero-piu-in-italia-92feb14d-502a-4915-937d-228338270xlk.shtml

Eh, i segreti di Pulcinella: la Svizzera? Moltiplica per due.

Nel senso che devi moltiplicare per due le tue richieste salariali perché in Svizzera il costo della vita è il doppio rispetto a quello della maggior parte dei paesi europei. E questo può spiegare molto delle ragioni del lavoro frontaliero dai paesi confinanti verso la Svizzera, tra l'altro (salario doppio, ma vivi e risiedi in un paese dove il costo della vita non lo è).

Quindi i 5.700 netti, se la ricercatrice vive in Svizzera, corrispondono a 2.850 euro nel resto dell'Europa del nord. Che è più o meno quello che prende un ricercatore mid level (con almeno 5 anni di esperienza), che in Italia prenderebbe molto di meno, tipo i due terzi nel privato e circa la metà in un'università.

Questo è proprio l'abc: se le tue aspettative salariali sono 80.000 euro lordi chiederai 160.000 franchi svizzeri. Un dirigente sanitario in Svizzera intasca 200.000 CHF lordi senza troppi problemi, un sostituto team leader nella farmaceutica per un contratto a termine di un anno sui 130-140k CHF, di questi tempi.

Al di là del particolare caso svizzero le dinamiche salariali e l'offerta di lavoro sono i fattori principali che giustificano i numeri sempre crescenti della fuga dall'Italia:

https://www.facebook.com/watch/?v=1556169088332669

Se fate mente locale, lasciare l'Italia può essere la scelta più razionale, una scelta che ogni anno fanno sempre più persone. Il numero degli iscritti all'AIRE viaggia sui sei milioni: circa il 10% dei cittadini italiani ormai risiede all'estero e questo dato dovrebbe impressionare.

Questi numeri non sono semplicemente provocati dai tagli agli incentivi per i rientri (già prima dei tagli gli incentivi non erano poi così attraenti), né dalle politiche demenziali della gestione pandemica. Semplicemente un sistema che tarocca i numeri della disoccupazione e dove i working poor sono in costante aumento è un sistema da cui scappare se si può e appena si può. Questa è la più pura delle certificazioni di fallimento dello stato italiano nonché un fenomeno che riguarda l'Italia a cadenze regolari. Perché dai tempi dell'unità di Italia ben poco è cambiato, mutatis mutandis, nelle strutture di potere della penisola. Strutture e modalità del potere che nell'arco di più di un secolo hanno saputo sopravvivere a mutamenti, grandi crisi politiche e crolli di regimi.

domenica 10 novembre 2024

LA SCIENZA STA FALLENDO DAVANTI AI NOSTRI OCCHI...

"Sabine Hossenfelder è d'accordo con CS", mi scrive un vecchio amico in un messaggio, allegando questo video.

Sottolineerei:

Ricevo messaggi di odio ogni volta che ne parlo. Alcuni scienziati non vogliono che ne parli, perché, dicono, alimenta il fuoco degli science deniers. Lo fa. Ma questo perché gli science deniers hanno ragione quando dicono che il mondo accademico ha un grosso problema. Ignorare questo problema non lo farà scomparire.

E le life sciences annaspano in un mare di risultati pubblicati ma non replicabili, con gli allegati scandali in sordina. Scandali che si ripetono a cadenze regolari.

Guarda caso "terza missione" e tutto il resto sono operazioni di immagine e pubbliche relazioni tese a mantenere le cose esattamente come stanno. E non parliamo di cheerleaders della scienza, che è meglio.

mercoledì 6 novembre 2024

PERCHE' SI LASCIA

 

Ora io mi rendo conto che tutto questo ha un senso per chi ha un lavoro e pure qualificato. Dovessi dire qualcosa al riguardo è che il micromanaging è forse la parte peggiore, specie quando da un punto molto in alto si cerca di microgestire la base saltando tutti i gradi intermedi (il che significa che dei gradi intermedi non ti fidi, eppure li paghi fior di quattrini). E dato che più o meno tutte le cose elencate non si verificano quasi mai in modo isolato, il micromanagement è una delle pietre d'angolo dell'ambiente tossico. Nella mia esperienza i risultati sono stati sempre disastrosi, ma il micromanaging è una patologia ossessiva, e quindi non si risolve con argomenti razionali. Brutto da dirsi, ma l'unica è avere la totale fiducia di qualcuno più in alto di quello con l'ossessione del micromanaging e, semplicemente, convincerlo a ordinargli di smettere (ma questo sarebbe assai poco politico) o rimuoverlo mettendolo in altra posizione (e questo di solito funziona, specie se il destinatario del provvedimento non sa di preciso da dove è venuto). Ma non è facile averla vinta, mai, in queste situazioni. Una regola della vita è che se qualcuno fa annusare un filo di potere a una carogna quella ne abuserà e continuerà ad abusarne finché qualcuno non lo costringerà ad un hard stop - e dovrà essere duro quanto basta, altrimenti non verrà preso sul serio.

Negli anni mi è capitato di vedere gente (ok, erano donne, per la verità) uscire in lacrime da un colloquio con il boss, fosse nel suo ufficio o nel laboratorio dove l'interessata lavorava. In un caso ci fu un mio colloquio apertis verbis con il boss in questione a cui seguì una lettera di dimissioni (è sempre consigliabile lasciare con buona creanza, patte sulle spalle etc, ma quella volta non ce la feci) .

Nei miei ormai lunghi anni di carriera ne ho visti eccome di fuggi fuggi generali da un'azienda. Alle volte, e lo so perché me lo hanno detto i diretti interessati, la gente se ne andava anche senza alternative immediate. E la cosa notevole è che nessuno ai piani più alti lo riteneva un problema, finché le aspettative tornavano al rialzo e l'azienda non riusciva a evadere gli ordini, perdeva i clienti o addirittura la certificazione GMP. Questi eventi sono largamente il frutto ultimo di tutto l'insieme dei fattori citati nell'immagine. Ma quando la massa critica di un'azienda è raggiunta di solito non c'è il fallimento e la chiusura, bensì la vendita. E con la vendita tutti questi meccanismi tossici rimangono al loro posto, perché nessuno si vuole prendere davvero la briga di fare tabula rasa e ricostruire da zero un'ambiente migliore. Un 3 anni fa parlai con un vicepresidente di quello che stava arrivando da un altro sito. Lui mi disse che c'era una sola drastica soluzione: rimuovere il responsabile. Due anni dopo il vicepresidente era fuori mentre il responsabile in questione era ancora saldamente sulla sua poltrona. In Italia ci sono state aziende che hanno fatto da nave scuola per un certo tipo di dirigenti. Una volta sentii al telefono un ex collega e lui si lamentava del nuovo direttore: "E' un'incredibile testa di cazzo" mi disse. "Viene per caso da X?" chiesi "Sì, come hai fatto ha indovinare?". L'azienda X aveva una tradizione trentennale nel produrre soggetti del genere.

Ma la creazione di un ambiente tossico alle volte è una stategia (perché è noto che la gente scappa dagli ambienti tossici). E questa è una strategia in cui l'industria italiana è maestra. Mi ricordo un granduomo che veniva assunto proprio per quello, quando l'azienda aveva bisogno di una ricerca streamlined (tradotto: eliminare gente dalla ricerca e sviluppo). Arrivava lui con la sua rete di terzisti indiani e cinesi e la missione era compiuta in tempi ragionevoli. Alle volte i consigli di amministrazione sapevano bene, alle volte la proprietà recepiva solo streamlined e poi si accorgeva di aver così realizzato un ambiente di lavoro mefitico, insopportabile.


domenica 3 novembre 2024

ATTI IRREVERSIBILI

 

Ho già accennato in passato ai diagrammi di biforcazione. Per quanto siano oggetti matematici (quello che vedete è prodotto da un computer) hanno una potenza concettuale che trascende la matematica stessa. Fu quella che ispirò Bruce Sterling per Schismatrix , facendogli coniare il termine balzo prigonico: uno snodo nell'evoluzione dell'umanità in cui essa passa a un nuovo stato. La fantascienza su multiversi e simili si basa spesso sul fatto che un evento irreversibile possa avere due esiti differenti (o che si possa verificare o no): la stessa possibilità dell'evento produce due universi, quello in cui l'esito è A e quello in cui l'esito è B - Sliding Doors (1998), praticamente (il film che lanciò Gwineth Paltrow). Potete ben constatare quanto tutto ciò sia analogo a un diagramma di biforcazione.

Ognuno ha esperienza di eventi irreversibili: la morte è l'evento irreversibile per eccellenza, per fare l'esempio più ovvio (fermo restando che dal punto di vista della termodinamica del singolo essere umano non si tratta di irreversibilità - quello di cui è fatta la vita - ma di equilibrio, quello della materia inanimata - old chemists never die, they just reach the equilibrium e il processo di transizione da irreversibilità a equilibrio fu raffigurato in affreschi medievali ). Ma di solito non si considera una possibilità che è propria solo della vita cosciente e in particolare di quella intelligente: la capacità di prendere decisioni che originano atti irreversibili.  Tornando al diagramma, un atto irreversibile è una biforcazione determinata dalla volontà e non un frutto delle stesse proprietà del sistema. Non si tratta assolutamente di un concetto ignoto: per secoli una parte rilevante delle culture umane ha dato un'importanza centrale al libero arbitrio dell'individuo, che specialmente nella tradizione veterotestamentaria ha in potenza la capacità di salvare o dannare un'anima. Ah, al proposito: il libero arbitrio esiste, al contrario di quel che sostiene qualcuno, ancora perso nel sogno di Laplace duecento anni dopo (in poche parole, la calcolabilità del tutto e della sua evoluzione è solo un problema di dati che mancano). La cosa degna di nota dei vari neodeterminismi in circolazione è che continuano a inquadrare il problema come "causalità vs caso", senza aver coscienza che lo stesso determinismo sfocia nel caos, se parliamo di sistemi con dinamiche non lineari (cioè la maggioranza di quelli che ci circondano). E' passato quasi mezzo secolo da quando Prigogine parlò dell contrapposizione tra due visioni alienate e alienanti, "tutto è prevedibile" vs. "niente può essere predetto". E siamo ancora lì. Il diagramma di biforcazione dell'immagine è deterministico, ma se prendete uno dei punti all'estremità destra è difficile definirne univocamente la storia. Questo non significa assolutamente che non siano  frutto di un processo causa-effetto, ma solo che gli esiti di tale processo non sono certamente prevedibili. Andando da sinistra a destra si può solamente attribuire una probabilità ad ogni risultato (nel caso dell'immagine abbiamo una miriade di diversi esiti ognuno con probabilità molto bassa, per cui anche le valutazioni probabilistiche possono risultare futili). Con gli anni mi viene da dire che una supposta "alfabetizzazione scientifica" che non riesce ad afferrare il concetto di orbitale atomico e continua a parlare di traiettorie degli elettroni attorno al nucleo non può spingersi oltre, non ci si può sperare. In centinaia di migliaia in Italia dicono o scrivono "meccanica quantistica" ma solo una frazione infinitesima di loro capisce che

è una questione di autovettori e autovalori, nel modello atomico di Bohr gli autovalori sono i numeri quantici e il modulo di ψ2 è la probabilità di trovare un elettrone in un punto dello spazio attorno al nucleo atomico. Questo è esattamente il punto di rottura tra discipline scientifiche e popolarizzazione della "scienza". Perché il 99% del pubblico interessato rimarrà estasiato dall'ostensione delle immagini di Einstein e Hawking, come fedeli di altra religione davanti all'ostensione dell'ostia, e il processo si fermerà lì. Il resto saranno "tecnicismi", mentre invece si tratta del nocciolo, della vera natura della questione. Riguardo il nocciolo della faccenda c'è una citazione d'obbligo:

https://www.youtube.com/watch?v=iFmTvsojCTQ

E con le dinamiche non lineari (caos) è la stessa cosa: si continua a pensare che sistemi più o meno semplici (o estremamente complessi) siano ingabbiabili in qualche formalismo lineare mentre così non è. Gli immensi risultati delle discipline scientifiche nel XX secolo sono stati emendati e omogeneizzati in un vademecum per educande/i - e decisori politici, purtroppo. "la Scienza dice", produrre certezze, verità e previsioni attendibili, mentre le grandi menti scientifiche del XX secolo hanno detto e ripetuto che non è una questione di verità, che le incertezze sono più grandi delle certezze e relativamente poco di quel che ci circonda è esattamente prevedibile. Ricordo ancora le reazioni scandalizzate (e le negazioni grottesche, "roba obsoleta" "pseudoscienza") quando nei tempi su isocial postai la storica Croonian Lecture di Robert May "Quando due più due non fa quattro".

Se guardate alla vostra esperienza personale e al vostro vissuto probabilmente di atti irreversibili non ne ricordate molti. C'è qualcosa di molto consolatorio nel pensare che quel che è fatto possa essere disfatto, che presa una strada si possa comunque tornare indietro fino al bivio e riconsiderare la propria scelta. E questo è quello che la maggior parte della gente pensa e fa il più delle volte, o almeno ogni volta che gli riesce. Ma non sempre. Per il resto...

Two roads diverged in a yellow wood,
And sorry I could not travel both
And be one traveler, long I stood
And looked down one as far as I could
To where it bent in the undergrowth;

Then took the other, as just as fair,
And having perhaps the better claim,
Because it was grassy and wanted wear;
Though as for that the passing there
Had worn them really about the same,

And both that morning equally lay
In leaves no step had trodden black.
Oh, I kept the first for another day!
Yet knowing how way leads on to way,
I doubted if I should ever come back.

I shall be telling this with a sigh
Somewhere ages and ages hence:
Two roads diverged in a wood, and I—
I took the one less traveled by,
And that has made all the difference.