martedì 23 luglio 2024

PAUSA ESTIVA

 

Estiva e toscana. La piena fioritura degli oleandri,il finale di quella dei glicini. Le cicale che iniziano a frinire alle 9 del mattino. Meloncino retato, dolce e pieno di profumi, con prosciutto salato. Arrosto di saraghi e paraghi, pescati nel golfo di Follonica. Panzanella fatta con pane semiintegrale cotto a legna. Un bicchiere di Vernaccia, bella fredda.

E poi si tornerà dove la temperatura in media è più bassa di sei gradi,

PS: Mi dicono che, di nuovo, su isocial italici COVID è in tendenza. Questa sì che è una cosa stagionale: riguardando indietro i post di questo blog esattamente un anno fa la situazione era questa. Facile immaginare che verranno fuori nuovi allarmi per l'autunno, come l'anno scorso. Sicuramente corredati di prese di posizione sulle scuole. Dimostrazione che si tratta di un copione riciclato che già era usurato al tempo.

domenica 21 luglio 2024

SCIENZA? CIOE'?

Il discorso pubblico "scientifico" ha vissuto la sua catastrofe nei due anni di emergenza pandemica. E' stato un periodo critico nel senso letterale del termine: κρίσις significa decisione, scelta o fase critica di una malattia e deriva da κρίνω (giudicare, discernere, distinguere). Se come credo discorso pubblico "scientifico" e "comunicazione della scienza" erano affetti da una grave patologia, in due anni di COVID sono collassati, spogliandosi di ogni sovrastruttura per ridursi a pura informazione funzionale all'istanza politica (le eccezioni si sono contate sulle dita di una mano). E si trattava di un'istanza politica repressiva e totalitaria (non una novità, in Italia).

Il cittadino medio non si ricorda degli anni dell'emergenza COVID. O meglio, non se ne vuole ricordare, se li è gettati alle spalle e non vuole guardare indietro. Perché non piace guardare ai tempi in cui il sistema Italia, di base con una psicopatia latente, uscì completamente di cervello (disinfezione delle spiagge, paratie di plexiglas tra un ombrellone e l'altro, per ricordarne un paio).

Pare incredibile, ma la Regione Piemonte usò un modello per l'andamento dell'epidemia COVID  di Enrico Bucci (biologo) . Immagino che se al tempo un tassista avesse brevettato un vaccino anticovid la Regione Piemonte ne avrebbe comprato i diritti. Ecco, i biologi che analizzavano dati e commentavano modelli furono uno spettacolo poco edificante, considerata la preparazione media che al riguardo offre una laurea in biologia (pressoché nulla). Non furono gli unici, e in certi casi la competenza in materia costituiva un'aggravante.

Un matimatico mi criticò dicendo che quanto a modelli si trattava di esponenziali e logistiche. Lo asserì con forza. Gli chiesi se avesse letto qualcosa al riguardo delle dinamiche delle malattie infettive, visto che la letteratura è corposa. "No!" rispose fermamente "Non mi serve! Sono un matematico!". Eppure Giacconi quando dovette occuparsi di raggi X per prima cosa si fece la sua ricerca bibliografica (che ai tempi non si faceva in rete, ma nelle biblioteche, sfogliando indici e cataloghi cartacei, di solito polverosi e pesanti). Era un fisico? Sì, ma prima di tutto si fece la bibliografia. Questioni di metodo di lavoro e con quello usato da Giacconi a suo tempo si evita di perdersi in idiozie (o di dirle pubblicamente). 5 anni di CS sui social mi hanno fatto pensare che nel discorso "scientifico pubblico" il classico approccio al lavoro delle discipline scientifiche (che qua sopra è stato inutilmente applicato) non sia stato usato perché non ritenuto necessario al contesto, perché non ne vale la pena, perché, in fondo, o non sono cose serie (isocial) o perché nel discorso pubblico il metodo non è applicabile. Molto più efficace scegliere due o tre paper, di cui si sono letti solo gli abstract, per supportare le proprie tesi - che è esattamente la stessa cosa che fanno gli "anti". Inutile ripetere che tutto questo avveniva e avviene parlando di "metodo scientifico", mentre io sono venuto su in un'epoca in cui gli standard, riguardo il parlare di scienze, erano molto diversi.

A parte questo se, puta caso, nel mondo reale mi venisse voglia di occuparmi di ingegneria aerospaziale chi di dovere mi riderebbe dietro. Ma non solo: se mi candidassi per una posizione di direzione sviluppo di processi per la produzione di anticorpi monoclonali in risposta avrei un due di picche. Perché? Semplice, perché non sono un ingegnere specializzato in biotecnologie industriali. Nel mondo reale "uno scienziato è uno scienziato, quindi..." non ha cittadinanza. Un ingegnere con specializzazione in biotecnologie non saprebbe fare il mio lavoro come io non saprei fare il suo. Perché il mondo reale è così che funziona, cioè in modo completamente diverso da come funzionano in Italia politica, tv, stampa, social media. Volete un altro esempio di come funzionavano (e continuano a funzionare) le cose nel mondo della narrazione prevalente italiana?

Siccome la scienza è scienza, la medicina è scienza e la scienza comprende la chimica, in passato si è visto di tutto. Per esempio questo:

 

 

Tutto bene, no? E' scienza e di scienza si parla. Peccato che le molecole di cloruro di sodio non esistano e qualcosa mi dice che dopo sei anni sia ancora bene spiegare.

Una molecola è una concatenazione di atomi impegnati in legami covalenti. Cosa che non c'è tra Cl- e Na+ nel sale da cucina. Ma se sciogliamo un grammo di sale da cucina in un bicchiere d'acqua sappiamo che nel bicchiere ci sono 1/58.44*1000=17.11 millimoli di cloruro di sodio. Però parlare di numero di molecole non ha senso, perché il cloruro di sodio non è una molecola. Nel sale da cucina ioni e cationi si alternano in un reticolo cristallino cubico e non è possibile individuare univocamente una singola unità (L'anione cloruro non è legato al catione sodio alla sua destra, alla sua sinistra, a quello sopra o sotto, ma a tutti loro - il legame è ionico, non covalente).


In soluzione invece NaCl si presenterà come anione cloruro e catione sodio entrambi e separatamente coordinati a molecole (queste sì) di acqua: solvatati. E sì, se non si vuol parlare di moli ma di quel numero, quello del Conte (che è di fatto la stessa cosa ma molto più popolare)... in questo caso è il numero di coppie ioniche che in realtà non sono identificate - ma viene bene per far di conto, perché se si parla di chimica si parla di moli, di equivalenti e di qualcosa che tutt'ora parte da pesi. (e questa è roba da terza superiore o da Focus Junior).

Beninteso, "Un chimico non ha titolo per parlare di (argomento scientifico a piacere trattato qua sopra)" negli anni su isocial mi è letteralmente uscita dagli orecchi. Il problema numero uno è che le accuse venivano da gente che ai "suoi" perdonava quanto sopra e molto altro, il problema numero due era che non sapevano quello che dicevano (vedasi qui e per fare un altro esempio qui). Sorvoliamo poi su debunking e divulgazione, dove l'idea generale è che una competenza specifica (ricerche su google o comunicazione) sia più che sufficiente a trattare qualcunque cosa (e poi si ironizzava sui "laureati su Google").

Quanto al Vate poi si corresse, o più probabilmente fu aiutato a correggersi, sostituendo al sale da cucina un più maneggevole etanolo. Per carità, tutti si possono sbagliare su qualcosa. Però si andò avanti, con "l'acqua che non bolle mai prima di 100°C" (e quelle povere bestie di Clausius e Clapeyron? E il diagramma di stato dell'acqua?), etc etc. E questo era un indice di quanto con la "scienza" già nel 2018 la faccenda fosse completamente deragliata. Il problema è che in generale quel pietoso stato delle cose (dove si diceva "scienza" ma si pensava "politica", il più delle volte) ha costituito le condizioni iniziali, il punto di partenza per affrontare la crisi 2020-2022. I risultati si sono ben visti e a seguire pare che non ci stata alcuna correzione di rotta.

 

PS: La foto sulle "molecole di cloruro di sodio" viene dall'archivio.  Quando una "rondine" mi ha detto che per l'ennesima volta l'uomo era protagonista dell'ennesima maretta social/legale è stato facile trovare materiale d'annata. In un tempo in cui si è parlato molto di dossieraggi non mi disturba fare la parte del cattivo. Non avete idea di quanto CS su isocial abbia accumulato in cinque anni, inclusi messaggi diretti su fb e twitter, email e quant'altro. Non l'ho quasi mai usato, l'archivio, ma riguardo Il Vate mi piace ricordarlo nel pieno delle sue funzioni, quando volle arrivare su una neonata pagina fb per mettere tutti in riga, tranne poi cancellare il commento:

Amen, Ave e Gloria.



giovedì 18 luglio 2024

CHIMICA, MALATTIE INFETTIVE, DINAMICHE (RELOADED UN PO' SI' E UN PO' NO)

C'è gente convinta che siano i medici a tirare fuori i farmaci. Sicuramente è il caso in cui si ritiene che Rita Levi Montalcini sia scienza, quandi medicina, e poi viene fuori "Il farmaco della Montalcini". Che grazie a isocial in genere questo sia stato uno dei leit motiv di un dibattito che dibattito non è mai stato, ma scontro, la dovrebbe dire lunga. Occorre, evidentemente, sottolineare che il pesce puzzava e continua a puzzare dalla testa (si va dall'informazione RAI alle caratteristiche intrinsiche di certe società scientifiche). Da decenni certe parti del sistema italiano erano pronte a giocare la propria parte nella peggiore crisi dall'inizio del nuovo secolo ed erano pronte a farlo come i loro omologhi avevano fatto nelle crisi precedenti. Per molti individui annidati nei vari livelli delle varie istituzioni una crisi è un'opportunità. Poi c'è chi di loro la sa sfruttare e chi no (quanti si sono sbracciati senza successo per entrare nel CTS, in tempi di COVID?).

Ritornando al ragionamento iniziale e ribadendo che la medicina non è una scienza, eccetto rari casi tipo Sir James Black i medici con la nascita di un nuovo farmaco hanno a che fare solo nella misura in cui sono coinvolti nei trial clinici (cioè lo somministrano per capire se statisticamente funziona o no - e anche qua la faccenda è scivolosa, perché mediamente "medici e statistica" è un disastro annunciato e "biologi e statistica" pure). Poi ci sono medici che non esercitano ma si occupano di ricerca di base ma anche questi sono eccezioni e con qualcuno di loro qua sopra si è fatta un po' di strada assieme.

Comunque, tagliando corto: antivirali chimica, antibiotici chimica.

Nota tecnica: in campo antibiotici le fermentazioni la fanno da padrone (dai betalattamici agli amminoglicosidi) ma alla fine ci sarà da isolare il composto dal brodo di coltura (downstream processing), cristallizzarlo etc (per tacere delle eventuali successive modifiche sintentiche).

E così si chiude la prima parte di questo post.

La seconda invece riguarda la dinamica delle malattie infettive. Che c'entra la chimica con la dinamica delle malattie infettive?

L'esempio che segue sarà pure incomprensibile, per molti, ma è l'unica dimostrazione che mi viene in mente. Sia data questa sequenza di reazioni:

A+B → C+2B
B  → D

La variazione della concentrazione di B nel tempo sarà



Ora, con colpo basso, rinominiamo variabili e parametri. Cambiamo [A] in S, [B] in I, k in β, k' in γ. E riscriviamo l'equazione, ottenendo



Sorpresa: è la variazione degli infetti nel tempo nel più semplice dei modelli SIR, che sarebbero i modelli compartimentali più basici per la dinamica delle malattie epidemiche (Suscettibili, Infetti, Recovered/Guariti)
E' un trucco? No.
E' una sequenza di reazioni astratta, con un passaggio autocatalitico, immaginata per ottenere l'equazione cinetica desiderata. Ma da questo punto di vista non è così diversa dal Brussellatore (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/ordine-entropia-caos-la-lezione-di-un.html). Può darsi che non esista nella realtà un esempio che ricalca esattamente la sequenza di reazioni data.
Come del resto il modello SIR a cui si fa riferimento è un'astrazione che prevede popolazione omogenea e statica con contatti omogenei. Ma la somiglianza delle dinamiche implicata dalla matematica è poi visibile nei fenomeni reali https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/10/oscillatori-chimici-oscillatori.html. In sintesi: un modello SIR è isomorfo alla cinetica di una reazione autocatalitica.

Questo perché sono entrambi sistemi caratterizzati da un feedback di un certo genere, e ne abbiamo già parlato, ormai anni fa: https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/05/feedback-caos.html  Del resto matematica simile implica dinamiche simili (un'affermazione che in passato è andata di traverso a qualcuno, ma è una semplice faccenda di isomorfismi, appunto). 

Tutto ciò è banale, o perlomeno dovrebbe esserlo e ha costituito una delle tematiche prevalenti in sei anni di questo blog. E per qualche ragione secondo alcuni tutto questo non avrebbe avuto diritto di cittadinanza nel "dibattito", quando parlare di dibattito poteva ancora avere un senso. Ma quando si parla di "scienza" intendendo "politica", quando si parla di "metodo scientifico" a schiovere, usandolo come una clava nella dialettica politica, l'approccio scientifico e il suo linguaggio (che è matematico) non sono funzionali. E siamo in tempi in cui la funzionalità dell'informazione è tutto.


mercoledì 17 luglio 2024

CONTARE I MORTI

https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(24)01169-3/fulltext

La strage continuata che si perpetra a Gaza finisce su una lettera a Lancet. E' un po' rompere la cappa di silenzio sui giornalieri massacri commessi da Ottobre. Chiaramente per qualcuno questi 37.396 morti sono pochi, considerando certe dichiarazioni pregrese:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/01/24/bomba-atomica-su-gaza-il-ministro-israeliano-eliyahu-evoca-di-nuovo-un-attacco-nucleare-sulla-striscia/7421297/

E' una guerra, si dice, e in guerra ci sono morti (se volete avere i brividi cercatevi video di "cronaca", cioè propaganda israeliana, su Rafah): ma come si chiama una guerra contro una popolazione? Qual'è la parola, che non me la ricordo?

Inutile dire che la politica che si schiera a favore - e ci si schiera a favore anche con il silenzio - ha le mani sporche di quel sangue. Ma di questi tempi specie per la politica il fatto sembra assolutamente accettabile, nel conto delle cose. 

Eppure se questa contabilità da becchini fosse esatta (e non largamente sottostimata) stiamo a (non) parlare di 10 Sabra e Chatila. Ok abbiamo capito da mesi (vedi sopra) che per qualcuno 10 Sabra e Chatila non bastano e ne servirebbero 1000, 10.000. 

E su tutto questo in Italia i media tacciono. Perché o Hamas ha decine di migliaia di effettivi oppure questo è un... com'era quella parola, che non la ricordo?


domenica 14 luglio 2024

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE (PHARMA, LAVORO)

https://www.biospace.com/article/biospace-layoff-tracker-2023-athenex-shutters-facility-cuts-staff/ 
 

La situazione non è  buona, per niente. Partendo dalla radice, continuiamo ad essere in terreno di tassi alti delle banche centrali (5.25-5.50% Federal Reserve, 5.25% Bank Of England, 4.25% BCE, dopo un timido taglio). In questa situazione le biotech continuano ad annaspare e le grandi non navigano in acque tranquille  (nell'elenco del link ci sono anche loro). Che si tratti di un settore ciclico l'ho imparato molto velocemente, da quando ho iniziato a lavorare.

Per questo i segni all'inizio del 2023 mi risultavano piuttosto chiari. Col tempo è venuto fuori che il 2023 è stato un bagno di sangue un po' in tutti i settori (tranne quello degli armamenti, immagino) e ci vuole poco a immaginarne i motivi. Fatto sta che poi è arrivato il 2024 e fin dall'inizio la situazione non sembrava migliorare, anche se in molti ci speravano. E infatti a breve sono arrivati corposi round di licenziamenti, come anche si rileva dall'articolo su Biospace, che comunque è incompleto (ci sono stati in giro tagli della forza lavoro non contabilizzati come licenziamenti, e tuttora certe grandi hanno un numero di posizioni a termine molto più alto del solito). Nonostante tutto ciò la stagione di reclutamento primaverile non è stata affatto una stagione morta, anche perché "chimica" non vuol dire soltanto "farmaceutica", per fortuna. Però la grande disponibilità di candidature per ogni posizione aperta da una parte ha giocato a favore delle aziende, dall'altra ha reso la vita più difficile ai candidati. Al momento un neolaureato che applica per una posizione da chimico si può trovare a competere per il posto con fino a 100 altri candidati, perlopiù con maggiore esperienza.

Il grande game changer, cioè il Biosecure Act, non ha ancora finito il proprio percorso legislativo e si è già ammorbidito un po', sotto il fuoco di fila dei lobbisti. Questo disegno di legge bipartisan ha come scopo dichiarato evitare che finanziamenti federali per progetti di ricerca vadano a finire all'estero, ma di fatto prende di mira una lista di aziende cinesi che, a detta del testo, sono impegnate anche in progetti del governo cinese. Ovviamente in prima fila nella protesta contro la legge  c'è il CEO di Wuxi USA: c'è da capirlo, se l'act passa si ritroverà a capo di un'azienda marginalizzata e destinata al rosso profondo, probabilmente più della casa madre. Wuxi è da anni la grande powerhouse dell'outsourcing in campo pharma e se il Biosecure Act passa senza emendamenti significativi sarà tagliata fuori da qualsiasi cliente che venda in USA, cioè nel maggiore mercato mondiale per le aziende farmaceutiche. Quindi tutto il lavoro finora svolto da WuXi e altri sarà riallocato altrove, con ricadute anche in USA e Europa. Una fetta di globalizzazione annullata con un tratto di penna.


SPARI A PRESIDENTI, CITAZIONI

 

Shooter (2007)

  • Mr. Rate: Chiunque abbia sparato quel colpo è probabilmente già morto. Una cospirazione funziona così. Quei ragazzi sulla collinetta erbosa (1) erano morti entro tre ore. Sepolti nel maledetto deserto. Tombe senza nome subito fuori Terlingua .
  • Nick Memphis: E lo sa di sicuro?
  • Mr. Rate: Ho ancora la pala! 
(1) Riferimento all'omicidio di JFK

martedì 9 luglio 2024

DIDATTICA A DISTANZA, UNA DELLE CAUSE DEL CROLLO

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/07/08/la-didattica-a-distanza-migliora-voti-e-fiducia-negli-studenti-gli-studi-scientifici-dicono-altro/7613354/


Repubblica (what else?) si produce in un articolo di "solidissime" basi scientifiche per affermare che la didattica a distanza è meglio della scuola in presenza:

La maggior parte dei ragazzi preferisce la propria cameretta, scrivono su Repubblica. Si tratta di un articolo che descrive i risultati di uno studio realizzato da GoStudent, la piattaforma che vende attività tutoring e ripetizioni online, riguardo a come gli studenti vivono lo studio online e la didattica a distanza (Dad), dalla pandemia in avanti. Questo studio riporta dati in controtendenza: sembrerebbe che l’84% degli studenti di età compresa tra 6 e 18 anni si sente più sicuro e meno impacciato durante le lezioni online rispetto a quelle in presenza e il 77% degli intervistati si sente più a proprio agio in un contesto digitale.

Se non siete completamente anestetizzati dalle fregnacce prevalenti, dovreste notare un minuscolo, quasi invisibile, conflitto di interessi: una società che vende una piattaforma per la didattica a distanza produce uno studio che dice che la didattica a distanza è assolutamente eccellente. Apperò.

Va bene, correlation is not causation etc etc, ma non era così difficile constatare che il crollo nelle competenze negli anni di COVID mostrato dallo studio PISA 2022 avesse più che qualcosa a che fare con le scuole chiuse e la didattica a distanza, perlappunto.

https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/12/le-basi-maledette-e-piove-sul-bagnato.html

Oggi è ormai piuttosto chiaro che qualcuno è  disperatamente in cerca della prossima crisi, in particolare della prossima crisi epidemica: non sono mancati allarmi sull'influenza aviaria, HPV (!) e da ultimo pertosse e morbillo (di nuovo). Abbiamo avuto un numero nauseante di occasioni per costatare che in questi casi, come in due anni di pandemia, si dice "scienza" ma si tratta di dogma o pregiudizio impermeabile a qualsiasi efficace dimostrazione scientifica contraria. Ed è facile prevedere che molti si preparano, di nuovo, a invocare a gran voce le scuole chiuse, così, senza pensare all'indomani, a rovinare la gioventù.

 

 
 
ADDENDUM:  E' bene ricordare che l'attivismo di Sara Gandini fece vincere la battaglia sulla riapertura delle scuole nel '21. E' bene anche ricordare che la fine della scuola a distanza NON provocò l'apocalisse prevista dai soliti, factcheckers inclusi. Quella vittoria fu anche il frutto di una situazione politica particolare, perché se sulle scuole andò in un modo con il green pass all'italiana la storia fu tutta diversa. Ma resta una considerazione di fondo: senza parlare, parlare, parlare e senza alzare la voce, ogni tanto, nulla sarebbe stato ottenuto. Silvestri e Gandini, su binari separati, contro ogni pronostico e contro tutte le forze avverse (che non erano poca cosa) finirono per vincere le loro battaglie (mAb e scuole), e per vincerle prima ancora che con i risultati sul piano della "narrazione". Battaglie che in primis hanno avuto un valore simbolico: infrangere quella che allora era l'asfissiante cappa del "new normal", propagandata a reti unificate da buonedame e probiviri. Qua sopra al confronto si è fatto meno di nulla. Ma la linea guida rimane la stessa:

 "Cosa possiamo contro una tale moltitudine?" "Ebbene, possiamo combattere. E vincere, forse..." "Forse..."
 


 

domenica 7 luglio 2024

MODESTO CONTRIBUTO ALL'ALFABETIZZAZIONE DEGLI ANALFABETI POLITICI

Nonostante il successo di Alessandro Barbero ho la netta impressione che la storia continui a insegnare in aule fondamentalmente vuote. I recenti battibecchi sulla strage di Ustica in fin dei conti non dovrebbero stupire (e lo dico a me stesso) se da anni e anni ogni 25 aprile che Dio manda in terra si reinterpreta nei modi più diversi la storia italiana della prima metà del '900. E per quel che riguarda la seconda metà del secolo le cose vanno anche peggio. La faccenda ha avuto serie conseguenze soprattutto nella metamorfosi culturale della sinistra italiana, che nel transito al nuovo secolo ha completamente perso ogni reale coscienza della propria storia, il cui unico residuo pare essere un'antifascismo vuoto perché perlappunto privo di coscienza storica. Questa ignoranza in primo luogo  riguarda la storia politica del dopoguerra italiano, quando movimenti fascisti o post fascisti hanno attivamente collaborato ad una lunga serie di tentativi di sovvertimento dell'allora giovane Repubblica Italiana.

Questa mancanza di alfabetizzazione storica e politica si è sovrapposta all'avvento dei social media con risultati devastanti e se dovessi datare l'origine del processo la daterei ad una decina di anni fa, ai tempi della "minaccia grillina". E' stato allora che si è delineato l'antagonismo tra una autodichiarata sinistra/scienza e l'avversario grillino, etichettato antiscienza/complottista/etc, poi archiviato ai tempi dei governi Conte e Draghi. E' stato più o meno allora che sono venuti fuori neologismi come "epistocrazia" e che un film americano del 2006, Idiocracy, è diventato molto popolare sui social italiani. La prima elezione di Trump in USA e i risultati del referendum Brexit buttarono benzina sul fuoco di una strisciante ed inedita (a sinistra) critica del suffragio universale.

In tempi di COVID sentii dire che il green pass era "ordine pubblico" (cosa risentita di recente)
Ecco, quando sento "ordine pubblico" sparato in questo modo a me viene in mente Junio Valerio Borghese che parlava "per l'ordine pubblico". E i critici del suffragio universale, che a loro piaccia o meno, ricalcano Pino Rauti:

Cosa pensasse della democrazia parlamentare lo chiarì proprio Pino Rauti, in una celebre intervista televisiva del 1971, quando era ormai rientrato nel Msi già da due anni grazie all'ombrello e alla protezione politica offerta dall'allora segretario Giorgio Almirante. "Noi siamo contrari in linea di principio, per questioni ideologiche, perché non crediamo all'eguaglianza degli uomini. Non crediamo al suffragio universale". Il suo Ordine Nuovo, poi sciolto per ricostituzione del partito fascista, bordeggiò tra strategia della tensione, servizi segreti deviati, tentazioni golpiste, stragi.

Vabbè, poi sempre in tempi di COVID abbiamo assistito a vari "Dagli all'untore!" in purezza - e siamo sullo stesso piano di "dagli al nero", "dagli all'ebreo" - l' odio per il diverso, in questo caso coperto e legittimato dal politicamente corretto.

Se c'è stata un'opera di grande significato nella storia della RAI si tratta de La notte della Repubblica, di Sergio Zavoli. Oggi forse verrebbe bollata come "complottista", ma si tratta di storia e storia che ogni cittadino italiano dovrebbe ricordare. 

Questo anche per ricordare quali siano i riferimenti ideologici di un certo generale diventato parlamentare europeo grazie ai buoni uffici della Lega.  A proposito di Vannacci, a dimostrazione che in certi ambienti è un mero gioco delle parti e di collegamenti politici, un ex stato maggiore dell'Aeronautica ne stigmatizzava il comportamento, parlando di tradizionalie neutralità dell'Esercito Italiano e dicendo che la faccenda di De Lorenzo (Piano Solo) fu una storia di poche teste calde. L'ultimo atto del SIFAR di De Lorenzo prima dello scioglimento formale fu il finanziamento di un convegno sulla "guerra rivoluzionaria" all'Hotel Parco dei Principi a Roma, nel maggio del 1965: presenti colonelli, generali, nonché Delle Chiaie, Merlino altri loro camerati. Roba da ragazzi, quisquilie.

Vorrei ricordare che quello che in Italia fu tentato in Grecia fu realizzato. Portogallo, Spagna, Grecia, tutte dittature all'epoca, E non fu un caso che da Junio Valerio Borghese a Stefano delle Chiaie diversi protagonisti dell'eversione e del terrorismo nero si sottrassero alla giustizia riparando in Spagna. Nell'Europa meridionale l'Italia rimase l'unico paese con una democrazia, forse grazie al fatto di avere il più importante partito comunista europeo, partito in cui i moderati e i riformisti (i miglioristi) erano una minoranza e gli stalinisti pure.

Da un punto di vista puramente personale, facendo parte della generazione che ha vissuto quegli anni, ho finito per pensare che, nei tratti generali, in Italia gli anni tra il 1975 e il 1990 siano stati, con tutti il loro limiti, una sorta di "ricreazione" senza che ci fosse alcuna campanella di inizio e di fine. Un periodo in cui i risultati delle lotte degli anni '70 sono stati capitalizzati dalla società italiana. Un patrimonio incompatibile con gli interessi del capitalismo finanziario nazionale e internazionale. Furono gli anni in cui l'Italia poté vantarsi del miglior sistema sanitario dell'occidente, gli anni in cui la classe operaia non era andata in paradiso, ma si era fatta la casa e le vacanze al mare ogni anno. Ricordando quel che è successo dopo mi verrebbe da dire che quello che l'eversione reazionaria e neofascista perseguiva, cosciente o no, quanto a rapporti tra capitale e lavoro, è stato poi realizzato con la politica dal '90 in poi. Perché il clima dell'epoca, quello dell'autunno caldo, fu "O firmate questo contratto con noi o lo firmate con i colonnelli" (Benvenuto, qui), e si parlava di contratti nazionali. Poco più di venti anni dopo il piano fu realizzato con le piazze che applaudivano Silvio Berlusconi, con i sindacati che firmarono il patto vergogna e i salari italiani che all'improvviso si fermarono,  con le sinistre parlamentari che per entrare nelle stanze dei bottoni scaricarono le classi lavoratrici, con la "presa per il cuneo" (la riduzione del cuneo fiscale del governo Prodi), la merchant bank di Palazzo Chigi e i "capitani coraggiosi" e infine con la Leopolda che applaudiva Renzi. 

E alla fine ti ritrovi con una "sinistra" preoccupata dal non essere al governo, dalla propaganda russa in Italia ma non di 17 punti di inflazione in poco più di due anni a fronte di salari fermi da tre decenni.

giovedì 4 luglio 2024

SCIENZA, SCIENZA DELLE MIE BRAME, CHI E' IL PIU' SCIENZIATO DEL REAME?

Nota bene: quanto segue riguarda la popolazione della scienza accademica e della ricerca pubblica. Esclude i medici che si piccano di parlare di scienza e in generale i medici sui media social e non social, cosa che richiederebbe una lunga trattazione e su cui non sono aggiornato. Tantomento riguarda l'area divulgazione intesa come popolazione senza un lavoro nella ricerca di cui sopra.

Parto da un messaggio di Starbuck: "Gli "scienziati" sono, a parte rare eccezioni, degli egocentrici narcisistici di merda. Per quanto io ci stia passando attraverso, questo sistema di pubblicazione, relazioni, collaborazioni (il nettuorc) e progetti non riesce a non sembrarmi - anche storicamente - una mera esaltazione dell' individuo". 

Nella prospettiva della "scienza normale" secondo Kuhn (cioè di quella attuale) forse più che una mera esaltazione dell'individuo una reciproca glorificazione tra pari in cui nessuno minaccia l'altrui posizione di potere (perché le scienze accademiche non sono niente di sovrumano, ma solo un altro sistema di potere). Come sottoprodotto del processo, di quando in quando, c'è qualche avanzamento interessante, ma non è questo quello che il sistema nel suo complesso persegue: il sistema cerca quello che tutti i sistemi del genere cercano, la sua pura perpetuazione.

Questa è roba del 2010, ma non è che in 14 anni le cose siano cambiate e chi non se ne è accorto, beh...

https://oggiscienza.it/2010/11/15/scienziati-narcisi/index.html

In psicologia clinica e negli studi sulla personalità il narcisismo è definito in due modi: o come una vera e propria condizione clinica o come un semplice tratto di personalità, presente in modo più o meno marcato nella gran parte degli individui. Il narcisismo (che può essere misurato con appositi strumenti clinici – questionari – può condurre  a comportamenti truffaldini, siano essi coscienti o no. Narcisiste sono quelle persone che esagerano i loro talenti e pensano di essere speciali e uniche. A livello interpersonale questo tratto di personalità porta con se arroganza, mancanza di empatia, e rapporti interpersonali  superficiali. Il desiderio di essere ammirati poi può anche in casi estremi portare a comportamenti non del tutto onesti (magari senza che l’individuo ne sia cosciente).

Guarda caso c'è un collegamento tra frodi scientifiche (tutto quel che va da immagini tarocche a molto peggio) e narcisismo. Se ne può ricavare che il livello di competenze e conoscenze non sia proporzionale al livello di narcisismo, perché se sei bravo e a capo di un ottimo gruppo non hai bisogno di frodare. Si può dire tutto il male del mondo sull'H-Index, ma non è un caso se negli ultimi anni, in campi in cui H-Index vuol dire tutto, si sia assistito su isocial all'assalto delle mezze tacche contro chi aveva H-Index alti ma non cantava nel coro.

Se siete su un qualche social guardatevi attorno, non dovrebbe essere difficile individuarli, gli scienziati narcisi (immagino che siano sempre lì, a differenza di chi scrive). Da quel che mi ricordo dei social  terze missioni, outreach e compagnia cantante erano puri esercizi narcisistici. Si direbbe che scienze e social media non facciano un buon ménage. Perché... perché si potrebbe fare due più due:

https://www.insalutenews.it/in-salute/disturbi-della-personalita-e-social-piu-postiamo-selfie-e-piu-diventiamo-narcisi-lo-dimostra-la-scienza/

Per quanti vogliono la pappa scodellata: se i postatori di selfie sono narcisisti, uno scenziato che posta molti selfie è molto narcisista. E io di "scienziati" e/o accademici gran postatori di selfie me ne ricordo diversi. Ho dichiarato che avrei escluso il tema, ma direi che il peggior servizio al dibattito pubblico negli ultimi anni è stato fatto da medici narcisisti sui media, medici che si spacciavano per scienza e di "scienza" volevano parlare, quando quasi nessuno di loro ne aveva titolo. Perché qui non si intende ridurre il tutto a una questione di narcisismo degli attori: il senso politico del fenomeno nel suo insieme è stato discusso qua sopra molte volte e da anni e anni lo scienziato narciso è pronto a diventare uno scienzato "da marciapiede".

Addendum: una nota per quel che riguarda il sistema italiano: cosa succede se le risorse che c'erano non ci sono più? Di tutto di più. E allora l'hype, che è totalmente confuso con il narcisismo, è anche una tecnica di sopravvivenza, per mantenere una borsa di studio post doc, tenere vivo un gruppo di ricerca etc. E come ogni forma di resilienza in ultima istanza è perdente. Ma "nel lungo periodo saremo tutti morti" vale anche in questo campo. Quando si dice the human race...

 

 



martedì 2 luglio 2024

USTICA, ANCORA, PURTROPPO

Gran clamore mediatico sulla bufala di Mattarella che prolunga il segreto di stato sulla strage di Ustica. Un gran clamore che ha impedito qualsiasi rievocazione di una storia ormai sedimentata nelle sentenze dei processi. E a naso il punto è quello: si tratta di una storia che non deve essere rievocata. Non deve essere rievocata perché ricorda le dinamiche di un paese a sovranità limitata (definizione della sinistra parlamentare dell'epoca) che, quasi mezzo secolo dopo, continua ad essere tale. Uno stato i cui vertici politici e militari continuano ad essere più lealisti del re, ops, più atlantisti dell'amministrazione USA. Il PCI dell'epoca aveva molti difetti, ma garantiva spazio di dibattito politico, nella società e in parlamento, anche riguardo all'appartenenza alla NATO dell'Italia. Oggi un film come Il muro di gomma di Mario Risi  (1991) nella migliore delle ipotesi finirebbe distribuito solo in streaming (come The Whistleblower, mai distribuito in Italia), nella peggiore non vedrebbe neanche la luce per mancanza di finanziamenti. Ma dicevamo della storia sedimentata nelle sentenze dei processi... Riprendo da qui:

Esiste una piena verità da almeno undici anni, dalla sentenza n. 1831 emessa dalla Terza Sezione della Corte di Cassazione civile di Roma, in una causa intentata dai familiari delle vittime. Quella sentenza ha infatti accertato, come ebbi modo di sintetizzare su queste pagine, che «nei cieli di un paese sovrano un suo aereo civile è stato abbattuto nel corso di un’operazione di guerra, nella quale erano sicuramente coinvolti Paesi alleati, nello specifico la Francia e gli Stati Uniti d’America, oltreché, con ogni probabilità, un Paese vicino, la Libia».

Si tratta di una verità che una pluralità di concordanti testimonianze dimostrano fosse ben nota, fin da subito, ad almeno alcune delle più alte istituzioni militari e civili dello Stato italiano: e che, proprio per il loro silenzio e per le coperture adottate a più livelli, nel corso di oltre quattro decenni non è stato possibile individuare con nomi e cognomi i piloti che, nel corso di un combattimento aereo ingaggiato nei cieli italiani, hanno provocato la morte di quei nostri concittadini, che nessuna colpa avevano se non quella di trovarsi nel luogo sbagliato al momento sbagliato.

Se Carlo Giovanardi va oltre il ridicolo quando sostiene che il missile è una bufala ed è stata una bomba palestinese a bordo, il tono medio della stampa e dei fact checkers non si discosta gran che da quella linea.  E' una versione che fu anche di Paolo Guzzanti,  a suo tempo ripreso da Cangini : il peggio del peggio della più bieca propaganda reazionaria. Alla memoria pubblica, che arriva giusto all'altroieri e poi tutto perde, ricorderei le uscite di Giuliano Amato, probabilmente vicino ad essere persona informata dei fatti:


L'Eliseo non rispose "Fake news!!!", ma si trincerò dietro un silenzio assoluto. Poi Amato fece marcia indietro, ma la sua uscita non fu senza ragioni ormai note: c'erano state istruzioni di non consegnare all'Italia certi tracciati radar...

Certo, il DC9 dell'Itavia fu buttato giù da una bomba a bordo, Pietro Valpreda fu l'attentatore di Piazza Fontana, Gladio fu un'associazione culturale che non amava la pubblicità e la P2 una ONG ingiustamente perseguitata.

(Questo per mancia)