Il discorso pubblico "scientifico" ha vissuto la sua catastrofe nei due anni di emergenza pandemica. E' stato un periodo critico nel senso letterale del termine: κρίσις significa decisione, scelta o fase critica di una malattia e deriva da κρίνω (giudicare, discernere, distinguere). Se come credo discorso pubblico "scientifico" e "comunicazione della scienza" erano affetti da una grave patologia, in due anni di COVID sono collassati, spogliandosi di ogni sovrastruttura per ridursi a pura informazione funzionale all'istanza politica (le eccezioni si sono contate sulle dita di una mano). E si trattava di un'istanza politica repressiva e totalitaria (non una novità, in Italia).
Il cittadino medio non si ricorda degli anni dell'emergenza COVID. O meglio, non se ne vuole ricordare, se li è gettati alle spalle e non vuole guardare indietro. Perché non piace guardare ai tempi in cui il sistema Italia, di base con una psicopatia latente, uscì completamente di cervello (disinfezione delle spiagge, paratie di plexiglas tra un ombrellone e l'altro, per ricordarne un paio).
Pare incredibile, ma la Regione Piemonte usò un modello per l'andamento dell'epidemia COVID di Enrico Bucci (biologo) . Immagino che se al tempo un tassista avesse brevettato un vaccino anticovid la Regione Piemonte ne avrebbe comprato i diritti. Ecco, i biologi che analizzavano dati e commentavano modelli furono uno spettacolo poco edificante, considerata la preparazione media che al riguardo offre una laurea in biologia (pressoché nulla). Non furono gli unici, e in certi casi la competenza in materia costituiva un'aggravante.
Un matimatico mi criticò dicendo che quanto a modelli si trattava di esponenziali e logistiche. Lo asserì con forza. Gli chiesi se avesse letto qualcosa al riguardo delle dinamiche delle malattie infettive, visto che la letteratura è corposa. "No!" rispose fermamente "Non mi serve! Sono un matematico!". Eppure Giacconi quando dovette occuparsi di raggi X per prima cosa si fece la sua ricerca bibliografica (che ai tempi non si faceva in rete, ma nelle biblioteche, sfogliando indici e cataloghi cartacei, di solito polverosi e pesanti). Era un fisico? Sì, ma prima di tutto si fece la bibliografia. Questioni di metodo di lavoro e con quello usato da Giacconi a suo tempo si evita di perdersi in idiozie (o di dirle pubblicamente). 5 anni di CS sui social mi hanno fatto pensare che nel discorso "scientifico pubblico" il classico approccio al lavoro delle discipline scientifiche (che qua sopra è stato inutilmente applicato) non sia stato usato perché non ritenuto necessario al contesto, perché non ne vale la pena, perché, in fondo, o non sono cose serie (isocial) o perché nel discorso pubblico il metodo non è applicabile. Molto più efficace scegliere due o tre paper, di cui si sono letti solo gli abstract, per supportare le proprie tesi - che è esattamente la stessa cosa che fanno gli "anti". Inutile ripetere che tutto questo avveniva e avviene parlando di "metodo scientifico", mentre io sono venuto su in un'epoca in cui gli standard, riguardo il parlare di scienze, erano molto diversi.
A parte questo se, puta caso, nel mondo reale mi venisse voglia di occuparmi di ingegneria aerospaziale chi di dovere mi riderebbe dietro. Ma non solo: se mi candidassi per una posizione di direzione sviluppo di processi per la produzione di anticorpi monoclonali in risposta avrei un due di picche. Perché? Semplice, perché non sono un ingegnere specializzato in biotecnologie industriali. Nel mondo reale "uno scienziato è uno scienziato, quindi..." non ha cittadinanza. Un ingegnere con specializzazione in biotecnologie non saprebbe fare il mio lavoro come io non saprei fare il suo. Perché il mondo reale è così che funziona, cioè in modo completamente diverso da come funzionano in Italia politica, tv, stampa, social media. Volete un altro esempio di come funzionavano (e continuano a funzionare) le cose nel mondo della narrazione prevalente italiana?
Siccome la scienza è scienza, la medicina è scienza e la scienza comprende la chimica, in passato si è visto di tutto. Per esempio questo:
Tutto bene, no? E' scienza e di scienza si parla. Peccato che le molecole di cloruro di sodio non esistano e qualcosa mi dice che dopo sei anni sia ancora bene spiegare.
Una molecola è una concatenazione di atomi impegnati in legami covalenti. Cosa che non c'è tra Cl- e Na+ nel sale da cucina. Ma se sciogliamo un grammo di sale da cucina in un bicchiere d'acqua sappiamo che nel bicchiere ci sono 1/58.44*1000=17.11 millimoli di cloruro di sodio. Però parlare di numero di molecole non ha senso, perché il cloruro di sodio non è una molecola. Nel sale da cucina ioni e cationi si alternano in un reticolo cristallino cubico e non è possibile individuare univocamente una singola unità (L'anione cloruro non è legato al catione sodio alla sua destra, alla sua sinistra, a quello sopra o sotto, ma a tutti loro - il legame è ionico, non covalente).
In soluzione invece NaCl si presenterà come anione cloruro e catione sodio entrambi e separatamente coordinati a molecole (queste sì) di acqua: solvatati. E sì, se non si vuol parlare di moli ma di quel numero, quello del Conte (che è di fatto la stessa cosa ma molto più popolare)... in questo caso è il numero di coppie ioniche che in realtà non sono identificate - ma viene bene per far di conto, perché se si parla di chimica si parla di moli, di equivalenti e di qualcosa che tutt'ora parte da pesi. (e questa è roba da terza superiore o da Focus Junior).
Beninteso, "Un chimico non ha titolo per parlare di (argomento scientifico a piacere trattato qua sopra)" negli anni su isocial mi è letteralmente uscita dagli orecchi. Il problema numero uno è che le accuse venivano da gente che ai "suoi" perdonava quanto sopra e molto altro, il problema numero due era che non sapevano quello che dicevano (vedasi qui e per fare un altro esempio qui). Sorvoliamo poi su debunking e divulgazione, dove l'idea generale è che una competenza specifica (ricerche su google o comunicazione) sia più che sufficiente a trattare qualcunque cosa (e poi si ironizzava sui "laureati su Google").
Quanto al Vate poi si corresse, o più probabilmente fu aiutato a correggersi, sostituendo al sale da cucina un più maneggevole etanolo. Per carità, tutti si possono sbagliare su qualcosa. Però si andò avanti, con "l'acqua che non bolle mai prima di 100°C" (e quelle povere bestie di Clausius e Clapeyron? E il diagramma di stato dell'acqua?), etc etc. E questo era un indice di quanto con la "scienza" già nel 2018 la faccenda fosse completamente deragliata. Il problema è che in generale quel pietoso stato delle cose (dove si diceva "scienza" ma si pensava "politica", il più delle volte) ha costituito le condizioni iniziali, il punto di partenza per affrontare la crisi 2020-2022. I risultati si sono ben visti e a seguire pare che non ci stata alcuna correzione di rotta.
PS: La foto sulle "molecole di cloruro di sodio" viene dall'archivio. Quando una "rondine" mi ha detto che per l'ennesima volta l'uomo era protagonista dell'ennesima maretta social/legale è stato facile trovare materiale d'annata.
In un tempo in cui si è parlato molto di dossieraggi non mi disturba
fare la parte del cattivo. Non avete idea di quanto CS su isocial abbia
accumulato in cinque anni, inclusi messaggi diretti su fb e twitter, email e quant'altro. Non l'ho quasi mai usato, l'archivio, ma riguardo Il Vate mi piace ricordarlo nel pieno delle sue funzioni, quando volle arrivare su una neonata pagina fb per mettere tutti in riga, tranne poi cancellare il commento:
Amen, Ave e Gloria.