giovedì 18 luglio 2024

CHIMICA, MALATTIE INFETTIVE, DINAMICHE (RELOADED UN PO' SI' E UN PO' NO)

C'è gente convinta che siano i medici a tirare fuori i farmaci. Sicuramente è il caso in cui si ritiene che Rita Levi Montalcini sia scienza, quandi medicina, e poi viene fuori "Il farmaco della Montalcini". Che grazie a isocial in genere questo sia stato uno dei leit motiv di un dibattito che dibattito non è mai stato, ma scontro, la dovrebbe dire lunga. Occorre, evidentemente, sottolineare che il pesce puzzava e continua a puzzare dalla testa (si va dall'informazione RAI alle caratteristiche intrinsiche di certe società scientifiche). Da decenni certe parti del sistema italiano erano pronte a giocare la propria parte nella peggiore crisi dall'inizio del nuovo secolo ed erano pronte a farlo come i loro omologhi avevano fatto nelle crisi precedenti. Per molti individui annidati nei vari livelli delle varie istituzioni una crisi è un'opportunità. Poi c'è chi di loro la sa sfruttare e chi no (quanti si sono sbracciati senza successo per entrare nel CTS, in tempi di COVID?).

Ritornando al ragionamento iniziale e ribadendo che la medicina non è una scienza, eccetto rari casi tipo Sir James Black i medici con la nascita di un nuovo farmaco hanno a che fare solo nella misura in cui sono coinvolti nei trial clinici (cioè lo somministrano per capire se statisticamente funziona o no - e anche qua la faccenda è scivolosa, perché mediamente "medici e statistica" è un disastro annunciato e "biologi e statistica" pure). Poi ci sono medici che non esercitano ma si occupano di ricerca di base ma anche questi sono eccezioni e con qualcuno di loro qua sopra si è fatta un po' di strada assieme.

Comunque, tagliando corto: antivirali chimica, antibiotici chimica.

Nota tecnica: in campo antibiotici le fermentazioni la fanno da padrone (dai betalattamici agli amminoglicosidi) ma alla fine ci sarà da isolare il composto dal brodo di coltura (downstream processing), cristallizzarlo etc (per tacere delle eventuali successive modifiche sintentiche).

E così si chiude la prima parte di questo post.

La seconda invece riguarda la dinamica delle malattie infettive. Che c'entra la chimica con la dinamica delle malattie infettive?

L'esempio che segue sarà pure incomprensibile, per molti, ma è l'unica dimostrazione che mi viene in mente. Sia data questa sequenza di reazioni:

A+B → C+2B
B  → D

La variazione della concentrazione di B nel tempo sarà



Ora, con colpo basso, rinominiamo variabili e parametri. Cambiamo [A] in S, [B] in I, k in β, k' in γ. E riscriviamo l'equazione, ottenendo



Sorpresa: è la variazione degli infetti nel tempo nel più semplice dei modelli SIR, che sarebbero i modelli compartimentali più basici per la dinamica delle malattie epidemiche (Suscettibili, Infetti, Recovered/Guariti)
E' un trucco? No.
E' una sequenza di reazioni astratta, con un passaggio autocatalitico, immaginata per ottenere l'equazione cinetica desiderata. Ma da questo punto di vista non è così diversa dal Brussellatore (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/ordine-entropia-caos-la-lezione-di-un.html). Può darsi che non esista nella realtà un esempio che ricalca esattamente la sequenza di reazioni data.
Come del resto il modello SIR a cui si fa riferimento è un'astrazione che prevede popolazione omogenea e statica con contatti omogenei. Ma la somiglianza delle dinamiche implicata dalla matematica è poi visibile nei fenomeni reali https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/10/oscillatori-chimici-oscillatori.html. In sintesi: un modello SIR è isomorfo alla cinetica di una reazione autocatalitica.

Questo perché sono entrambi sistemi caratterizzati da un feedback di un certo genere, e ne abbiamo già parlato, ormai anni fa: https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/05/feedback-caos.html  Del resto matematica simile implica dinamiche simili (un'affermazione che in passato è andata di traverso a qualcuno, ma è una semplice faccenda di isomorfismi, appunto). 

Tutto ciò è banale, o perlomeno dovrebbe esserlo e ha costituito una delle tematiche prevalenti in sei anni di questo blog. E per qualche ragione secondo alcuni tutto questo non avrebbe avuto diritto di cittadinanza nel "dibattito", quando parlare di dibattito poteva ancora avere un senso. Ma quando si parla di "scienza" intendendo "politica", quando si parla di "metodo scientifico" a schiovere, usandolo come una clava nella dialettica politica, l'approccio scientifico e il suo linguaggio (che è matematico) non sono funzionali. E siamo in tempi in cui la funzionalità dell'informazione è tutto.


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