Non mi interessa più di tanto discutere se sia opportuno o meno che una rivista di divulgazione scientifica si produca in un endorsement ad un candidato. Mi interessa di più sottolineare come questo "Vota Kamala, vota la scienza" sia tale e quale a "Vota la scienza, scegli il PD". Ma proprio identico. E quel che segue non è un discorso protrump, anche se a qualcuno lo sembrerà, ma un cercare di rimettere a fuoco una narrazione che è al 90% pura fantasia o, meglio, puro falso .
Verissimo che Trump ha imbarcato Robert Kennedy jr, uno dei peggiori punti di riferimento dell'antivaccinismo mondiale, e questo è più che preoccupante. Ma è anche vero che l'amministrazione Biden mentre diceva "scienza, scienza" ...
Cominciamo dal 2020: la Harris e compagni si stracciavano le vesti per le "mani su FDA" di Trump, tanto che l'attuale candidata si produsse in "Se un vaccino viene approvato sotto Trump io non lo farò" .
Nessuno si sarebbe aspettato che Trump, quello della candeggina e dell'idrossiclorochina, mettesse su Operation Warp Speed: 20 miliardi di dollari per lo sviluppo di vaccini e farmaci anticovid. I vaccini Pfizer e soprattutto Moderna non sarebbero stati disponibili nei tempi pazzeschi in cui lo sono stati, senza Warp Speed, e lo stesso si può dire del dimenticato vaccino Novavax. Warp Speed ha modificato l'impatto dell'epidemia non solo negli USA, ma in tutto il mondo, e questo è un fatto. Un fatto inoppugnabile con cui i dem non sono mai riusciti a venire a patti, definendo l'operazione "controversa" (l'unica cosa controversa, per me, è che furono finanziamenti pubblici con profitti privati, ma questa è roba che di solito negli USA non fa scandalo). Trump aveva messo a capo di Warp Speed non un pericoloso antivaccinista ma Moncef Slaoui, ex vertice globale dei vaccini GSK, qualcuno che di sviuppo di vaccini qualcosina capiva. Lo stesso Slaoui dopo le elezioni 2020, considerate le levate di scudi democratiche contro il "controverso" programma, andò a parlare con Biden per cercare di non farlo chiudere, senza riuscirci: politicamente Warp Speed era una cosa di Trump e quindi non poteva rimanere in piedi. A fine gennaio Slaoui si dimette dalla direzione di Warp Speed ma viene comunque preso come consulente dalla nuova amministrazione "per la fase di transizione". Dopo un paio di settimane si dimette anche da questo ruolo. Nel frattempo la nuova amministrazione ha scelto quello che sarà il nuovo direttore del Center for Disease Control: Rochelle Walensky. La Walensky immediatamente dichiarerà che la sua direzione sarà militante:
Verissimo che con Trump i finanziamenti alla ricerca erano stati ampiamente tagliati, ma in primo luogo ci si dovrebbe chiedere che diavolo c'entri tutto ciò con "mettere la museruola agli scienziati". E soprattuto che c'entra con il mandato di un direttore di CDC? Queste dichiarazioni non rimasero lettera morta, per quello che riguarda militanza e politica, tanto che la Walensky pensò di poter letteralmente dettar legge su materie che certo non erano competenza di CDC, come la moratoria sugli sfratti. Ma quanto alla direzione Walensky di CDC le cose non finiscono qua. Nel maggio del'21 Nancy Messonier, capo del gruppo vaccini di CDC, che si era attirata l'antipatia di Trump per i suoi early warning sull'epidemia COVID, viene demansionata. Al che la Messonier prima si prende le ferie, poi si dimette. Nello stesso mese si dimette Anne Schuchat, veterana di CDC e vicedirettore dell'agenzia - si dice perché rimossa dal suo ruolo di contatto con l'Amministrazione per la risposta alla pandemia. Più che levare la museruola agli scienziati forse era questione di liberare posizioni per i politicamente fedeli, a scapito di esperienza e competenza (molto, molto italiano).
Ma tra le nomine di inizio '21 quella che fa più discutere è quella di Janet Woodcock a commissioner FDA, in sostituzione di Frederich Hahn. Io devo spezzare una lancia, anzi due o tre a favore di Hahn. Nella propaganda dem (ai tempi riecheggiata in Italia dai più idioti e faziosi) Hahn sarebbe stato un burattino di Trump. Nella realtà invece ha sempre tenuto la barra diritta, facendo sì che i desiderata di Trump nel 2020 (un vaccino approvato subito, anzi ieri) non fossero soddisfatti. La sua direzione dell'agenzia nel peggiore dei periodi possibili (il primo anno di pandemia) non ha sbavato, con autorizzazioni di emergenza prontamente riviste o trasformate in approvazioni tout court mai senza dati sufficientemente solidi, senza fughe in avanti (quelle che avrebbe voluto Peter Marks, a capo dei biologici a FDA, che è ancora saldamente al suo posto - potete scorrere i post di questo blog del 2021, anche per vedere le differenze di approccio tra EU, demenziale, e USA, efficace).
Ma perché la Woodcock a FDA metteva il malumore a tutti? Perché nel suo precedente mandato all'agenzia si era di fatto resa corresponsabile dell'inizio della crisi degli oppiacei in USA, crisi che va avanti da quasi 30 anni e che è una delle emergenze interne della nazione. Woodcock, che è sempre rimasta temporanea senza mai essere confermata dal Senato, ha offerto, di nuovo, la peggiore gestione dell'agenzia degli ultimi 20 anni, con risvolti oltre l'imbarazzante nel caso aducanumab.
A inizio settembre del 2021 l'amministrazione Biden fa quello che Trump avrebbe voluto fare senza riuscirci: sui richiami delle vaccinazioni anticovid fa un balzo in avanti, annunciando la loro disponibilità. Ma la situazione dall'irrituale scivola rapidamente nel grottesco: Moderna e Pfizer non ne sapevano niente, non sono stati preavvertiti e non hanno pronto niente per i richiami, neanche la documentazione. E pure FDA non ne sa niente (molto, molto europeo tutto questo). Il 17 del mese l'advisory committee di FDA si pronuncia contro il richiamo Pfizer indiscriminato. E la faccenda per l'amministrazione Biden diventa una battaglia politica che non può essere persa.
Il risultato finale furono le dimissione di Marion Gruber, capo dell'ufficio vaccini di FDA, e del suo vice Philip Krause. Entrambi erano a FDA da anni e anni e non se ne andarono in silenzio, ma con una lunga lettera a Lancet
Una nuova ondata di casi di COVID-19 causata dalla variante delta, altamente trasmissibile, sta esacerbando la crisi della sanità pubblica globale e ha portato a considerare il potenziale bisogno e il timing ottimale per dosi di richiamo alla popolazione già vaccinata. Anche se l'idea di un'ulteriore riduzione il numero di casi di COVID-19 migliorando l'immunità dei vaccinati è attraente, qualsiasi decisione al riguardo dovrebbe essere basata sulle evidenze e sulla considerazione del rapporto tra rischi e benefici, sia per gli individui che per la società. I vaccini contro COVID-19 continuano ad essere efficaci contro la malattia grave. inclusa quella provocata dalla variante Delta. La maggior parte degli studi da cui queste conclusioni derivano sono, comunque, preliminari e di difficile interpretazione a causa di potenziale confounding e della selettività dei report . Un pubblico e accurato controllo dei dati in evoluzione è necessario per assicurare che queste decisioni siano basate su scienza affidabile e non sulla politica.
Ma le decisioni basate sulla politica erano già andate avanti, e questi restavano i moniti inascoltati di due che alla fine si erano dimessi e che quindi non contavano più nulla (avete mai sentito parlare di tutto questo in Italia, senza considerare questo blog?).
In conclusione "Amministrazione Biden (Harris inclusa) e scienza" non è una bella storia, per niente. Quindi, riassumendo, riguardo i due candidati alla presidenza in materia il più pulito ha la rogna e Scientific American ha prodotto un pezzo di propaganda politica (come ormai si confà alla divulgazione scientifica, specialmente in Italia).