Visualizzazione post con etichetta società. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta società. Mostra tutti i post

domenica 21 settembre 2025

SISTEMI, BELIEF SYSTEMS, INDIPENDENZA, LIBERTA' DI PAROLA

 

Considerazioni generali: negli anni ben pochi hanno fatto caso alla licenza Creative Commons sull'home page di questo blog: non commerciale - non opere derivate- unported. In soldoni significa che da questo blog non ho mai incassato un centesimo. Qualcuno mi ha fatto notare che questo è del tutto atipico nel contesto dell' "economia digitale". Non me ne può fregare di meno. Continuo a vivere tranquillamente della mia professione.

Per questo motivo ho francamente provato fastidio per le pubblicità e i product placement nei video di Sabine Hossenfelder. Ma mi sono tardivamente reso conto che lei, a causa di quel che dice, non ha più né una carriera né una professione.

E questo fatto da solo dovrebbe far pensare.

In poche parole oggi chi da dentro un sistema prende una posizione critica o divergente rischia l'espulsione dal sistema stesso con le relative conseguenze, tra cui la perdita del lavoro e delle affiliazioni. 

Quando ciò avviene in ambito scientifico dimostra il fatto che larghi settori di molte discipline hanno gettato alle ortiche il metodo galileiano (non accettano la falsificazione) per trasformarsi in un sistema autoreferenziale e autogiustificato. un' ideologia, un sistema di credenze o meglio, in inglese, un belief system.  Il più classico esempio di sistema di credenze è una religione, nella sua versione per le masse, un contesto in cui la critica non ha legittimazione: o sei ortodosso o sei eretico. E in contesti del genere la struttura istituzionale del sistema di credenze commina le sanzioni agli eretici: è sempre accaduto nella storia dell'umanità.

Oggi nelle agenzie federali americane o canti "Hail to the Chief" (Trump) o rischi di essere buttato fuori. Ma questo modus non è una prerogativa della destra trumpiana. In tempi di COVID abbiamo assistito al linciaggio mediatico di Ioannidis, per citare solo il caso più clamoroso.

Questi fenomeni in realtà precedeno sia Trump II che la pandemia e iniziano a manifestarsi con l'emergere dei dibattiti polarizzati su grandi temi con sottostante scientifico: ambiente, clima, vaccini.

Tra il 2015 e il 2018, la James Cook University prese tre decisioni disciplinari nei confronti di Peter Ridd: una prima censura, seguita da una censura definitiva e poi dalla sua rimozione come professore, nonostante una brillante carriera trentennale presso quell'università. Ognuna fu giustificata sulla base del fatto che il Dottor Ridd aveva violato il codice di condotta dell'Università, specificamente per essere stato non-collegiale e aver messo in discussione la reputazione di importanti istituzioni di ricerca.

Il Dottor Ridd criticò fermamente i suoi colleghi e accusò le istituzioni di ricerca di essere inaffidabili, chiedendo al contempo una qualche forma di controllo qualità per la scienza riguardante la Grande Barriera Corallina.

Questo commento pubblico del Dottor Ridd fa parte di una più ampia campagna per il ripristino delle verità eterne dell'apprendimento e dell'erudizione nella scienza, in cui le virtù centrali sono la verità e la verifica delle verità. La ricerca delle verità scientifiche è una motivazione chiave per il Dottor Ridd, e sostiene che questo può essere meglio raggiunto se c'è opportunità per una discussione robusta che possa scoprire ignoranza, inganno e frode. Tutto questo è dettagliato nel suo libro Reef Heresy: Science, Research and the Great Barrier Reef (pubblicato da Connor Court nel 2020).

(The Science behind Peter Ridd's dismissal, Istitute of Public Affairs, giugno 2021)

Ridd aveva fermamente criticato un articolo di alcuni suoi colleghi che sosteneva che l'arrivo degli aborigeni in Australia aveva compromesso il 25% della Grande Barriera Corallina. Ritengo particolarmente rilevante un brano dell'introduzione di questo testo:

La scienza non è una teoria o una verità, è un metodo per risolvere enigmi e quindi comprendere meglio il mondo naturale. Riguarda fondamentalmente l'accumulo di dati attraverso l'osservazione o la sperimentazione, dati che diventano prove per dimostrare o confutare ipotesi. Ci sono molte alternative alla scienza, incluso il mito. Un mito è una storia tradizionale che spesso spiega esseri o eventi soprannaturali. Le persone hanno la tendenza a gravitare verso il mito. Gli individui possono essere in grado di riconoscere il mito nella religione organizzata ma trovano molto difficile riconoscerlo quando si tratta di ambientalismo, particolarmente se i principi di base non possono essere messi in discussione.

Se le politiche pubbliche devono essere basate sull'evidenza, anziché sul mito, allora c'è bisogno che tutti noi cerchiamo senza paura la verità. Oltre a questo c'è bisogno che l'expertise sia riconosciuta e valorizzata, e che le affermazioni degli attivisti siano sempre testate nei contronti dell'evidenza. Se volgiamo lo sguardo dall'altra parte e scegliamo di ignorare i fatti, perché fastidiosi o scortesi verso quanti stimiamo, non possiamo onestamente considerare civilizzati noi stessi, o la nostra comunità.

Oggi negli USA le politiche e le iniziative legislative sono sempre più basate sul mito (i vaccini mRNA strage di stato, CDC in mano all'industria farmaceutica, etc). Ma il mito travestito da scienza è entrato ben prima nella legislazione italiana, con il Decreto Lorenzin sull'obbligo vaccinale e poi, in tempi di COVID, con l'istituzione del green pass. Le sentenze della Corte Costituzionale sul Green Pass si fondavano sulla premessa che, anche durante la fase Omicron, la vaccinazione proteggesse non solo il vaccinato ma anche la collettività. La Corte incorporò quindi nella propria argomentazione giuridica l'assunto che "i vaccini riducano la trasmissione virale", elevandolo a fondamento normativo della decisione. Un'analisi critica della letteratura scientifica citata a supporto di questa tesi rivela però significative lacune metodologiche. Gli studi più frequentemente invocati riportavano Odds Ratio e p-value, ma omettevano sistematicamente gli intervalli di confidenza. Questa omissione impediva qualsiasi valutazione dell'incertezza statistica dei risultati e, di conseguenza, della loro effettiva significatività. Ma questi dettagli non erano significativi per la Corte, che stava incorporando nella sua sentenza qualcosa definito "scienza" che in realtà della scienza era il simulacro. Un' altra volta il mito era fondante sia della legge che della giurisprudenza. 

Chi si è opposto a queste leggi o ne ha criticato le fondamenta rischiava concretamente ripercussioni a livello personale.

E qui si ritorna al discorso su dentro/fuori dal sistema e indipendenza. Hossenfelder è libera di parlare solo perché le entrate del suo canale YouTube glielo consentono. Qualcun altro, restando dentro il sistema ha scelto l'anonimato e la licenza Creative Commons - non commerciale, e la propria indipendenza l'ha ottenuta così.

PS: dovrebbe essere chiaro che tutto questo ha a che vedere con la salvaguardia della versione dominante o che tale vuole essere, quindi se non si riesce a colpire la persona si può sempre provare a colpire la sua voce, e chi scrive ne sa qualcosa

 

domenica 20 luglio 2025

NOT A SCIENCE (AND SOME MYTHOLOGY)

It’s a cliché to say that medicine is a science. It isn’t. Medicine is not a science—it is a practice based on sciences—physics, chemistry, biology, ecology, economics—that differs from other technical disciplines because its object is a subject: the human being. The author reconstructs the historical development of the scientific body of knowledge that medicine now possesses and considers this body as the necessary means to achieve the purpose of being a physician—that is, a person who treats fellow humans with competence and compassion.

(Giorgio Cosmacini, "La medicina non  una scienza"
https://books.google.nl/books/about/La_medicina_non_%C3%A8_una_scienza_Breve_sto.html?id=NyfWLgAACAAJ&redir_esc=y)

One might add: a practice based on sciences that are largely ignored or misunderstood by its practitioners. But that’s irrelevant.

It’s irrelevant because, for all the talk of the scientific method, we must reckon with archetypes. Healing performed by shamans or priests predates physics, chemistry, biology, and probably even mathematics. Forget the how and the means: the pure function is archetypal. In classical antiquity, the Asclepeion was a temple/healing sanctuary consecrated to Asclepius. Asclepius (or Aesculapius) was a demigod son of Apollo (his mother varies by source), with equally mythical healing powers.

Coronis was washing her feet in Lake Boebeis. Apollo saw her and desired her. For him, desire was a sudden jolt, striking him unawares and one he immediately wanted to discharge. He descended upon Coronis like the night. Their union was violent, intoxicating, and swift. In Apollo’s mind, grasping a body and shooting an arrow were the same act. The joining of bodies was not mingling, as with Dionysus, but impact. Thus one day he killed Hyacinthus, the youth he most loved: during a game, by throwing a discus.
Coronis was pregnant with Apollo’s child when she became attracted to a stranger from Arcadia named Ischys. A white raven watched over her, assigned by Apollo as a guardian “so that no one would violate her.” The raven saw Coronis surrender to Ischys. It flew to Delphi to tattle to its master, reporting Coronis’s “hidden deeds.” In fury, Apollo threw down his plectrum. His laurel crown fell to the dust. He glared at the raven, whose feathers turned pitch black. Then Apollo asked his sister Artemis to go kill Coronis at Lacereia. Artemis’s arrow pierced the traitor’s breast, and along the steep shores of Lake Boebeis, she killed many more women. Before dying, Coronis whispered to the god that he had also killed his own son. Apollo then tried to revive her, in vain. His healing arts proved insufficient. But when Coronis’s fragrant body was laid on a pyre high as a wall, and the flames began to consume it, they parted before the god’s rapacious hand, who extracted from her womb the unharmed Asclepius, he who heals.

(*Roberto Calasso, The Marriage of Cadmus and Harmony, see note)

One of Asclepius’s daughters was named Panacea, and she had the power to heal any illness. It was he who resurrected Glaucus, son of Minos, according to Hippolytus—although in the more classical version it was Polyeidos who brought Glaucus back to life. This suggests that, in myth, Polyeidos the seer-priest and Asclepius the healing demigod are practically interchangeable. Asclepius had been taught medicine by none other than Chiron the Centaur—the same one who healed Achilles’s ankle by replacing it with that of a dead giant.

This material dates from before the collapse of the Late Bronze Age—that is, from the time of Homeric epic. Asclepius’s staff, a rod with a single coiled serpent, is essentially a simplified version of the Caduceus—the symbol on pharmacy signs. The Caduceus, which predates classical iconography by centuries, is the attribute of Mercury (Hermes), the messenger of the gods, deity of logos and communication. One could imagine that the staff of a demigod couldn’t bear the full symbolism of that of a god—hence, one serpent instead of two. Hierarchies matter in Greek mythology: according to Hippolytus, when Asclepius resurrected Glaucus, Apollo was furious (and unleashed a massacre).

For the record, Hippocrates—the author of The Epidemics, probably history’s first epidemiologist, and the one behind a certain oath (ὠφελέειν, ἢ μὴ βλάπτειν, that is, primum non nocere)—was a priest of Asclepius. Centuries later, Galen was also a therapeutḗs in an Asclepeion. Jumping forward a thousand years, what about the Knights of the Hospital (Hospitallers), later of Rhodes, then Malta? They still exist in their Maltese version as a healthcare-oriented NGO. Their patron saint, Saint Ubaldesca (Ubaldesca Taccini, a very Pisan name with Lombard echoes), was known for caring for the sick.
Saint Ubaldesca is often depicted wearing the livery of the Order.


In short, medicine as religion/magic, and doctors as priests, is nothing new. It’s ancient history, which theoretically should’ve been shelved around the 7th century—and in practice, it was. Until the day before yesterday. Good times, our times, with their overwhelming nostalgia for the Ancien Régime.

But if we really want to play on the archetypal level—as we've seen—some have one snake on the staff, and some have two…

Let’s return to The Marriage of Cadmus and Harmony:

There is a nostalgia among the sovereign gods, urging them to restore the state of the first among them, Phanes.
For Zeus, the nostalgia for Phanes took shape in the figure of the serpent.
Only Zeus could remember the vision of the two entwined serpents before the world existed.
And Phanes had appeared from the coils of a serpent.
When Zeus expelled the world from his heart, he felt the desire to unite with his mother.
That desire was moved by a remote memory.
The mother fled, and Zeus never tired of chasing her.
Eventually, Rhea Demeter turned into a serpent.
Then Zeus too became a serpent, approached his mother, and pressed his coils against hers in a Heraclean knot—the very same knot formed by the two serpents on Hermes’s Caduceus.

Is the meaning of the two serpents entwined around the Caduceus clearer now? It’s essentially yin and yang. Personally, I remember an Irish Christian stele—the “Hand of God” (Dublin Museum)—with two serpents, one black and one white, coiled around a forearm with an open hand inscribed in a solar disk. A more explicit image than a thousand words.

In Manetho’s Egypt, Hermes and Thoth had become completely merged: Thoth, the ibis-headed god, inventor of writing, geometry, and mathematics, patron of scribes and scribe himself to the great god Ra or Osiris. Hermes/Thoth merges with Hermes Trismegistus, “thrice great,” to whom the Corpus Hermeticum is attributed—a collection of texts regarded by some as a Hellenistic philosophical current, by others as part of Gnosticism, hence a religion (cf. Doresse and Puech, https://books.google.nl/books/about/Gnosticismo_e_manicheismo.html?id=qFl8mgEACAAJ&redir_esc=y).

But that’s not all. The Emerald Tablet is also attributed to Hermes Trismegistus:

Verum, sine mendacio, certum et verissimum:
Quod est inferius est sicut quod est superius,
Et quod est superius est sicut quod est inferius:
Ad perpetranda miracula rei unius.

(True, without falsehood, certain and most true:
That which is below is like that which is above,
And that which is above is like that which is below,
To accomplish the miracle of the One Thing.)

https://it.wikipedia.org/wiki/Tavola_di_smeraldo

The Emerald Tablet is the cornerstone of alchemy—and what scientific discipline arose from alchemy?

We could go on. I’ve lost count of how many times on social media, under the banner of “science,” I’ve heard people parrot “the dose makes the poison”—sola dosis venenum facit. And who are we talking about? Paracelsus, the father of spagyrics—today labeled a pseudoscience, yet also the mother of part of modern pharmaceutical chemistry (isolation of alkaloids and essential oils). And Paracelsus belongs in the “History of Alchemy” section. So in a way, the Caduceus on the signs of Italian pharmacies is justified. That said… Has anyone ever been outraged at the “unscientific” nature of the Caduceus? I don’t recall anyone idiotic enough to propose replacing it with the DNA double helix.

Okay, the “one serpent vs. two” thing I played for laughs. But one fact remains—not proportional to the number of serpents: the symbolic weight of healing, medicine, and care for the sick is immense. It’s easy to understand the modern overlap of realms: religion/science, sacred/profane.

Today I would say it’s deeply dishonest to lean heavily (and politically) on this overlap, whether consciously or not. Sure, many have played that game in the name of science, but it was the medical profession that overwhelmingly played it. And I know full well that there are physicians who do research (I’ve worked with some). A few of them tried to speak up during the pandemic, even on social media. They weren’t ignored or welcomed—they were lumped in with antivaxxers and publicly smeared (see https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/02/con-quella-faccia-li.html). But I think the point is clear enough. It wasn’t love of science motivating the attacks, but pure zealot-like fanaticism (not just from random people, but also from minor academics who, who knows, perhaps sought some personal redemption online).

Only by removing the archetypal burden I’ve described could one hope for a truly scientific public discourse in medicine—if that’s even possible. That archetypal burden remains an indispensable asset for many—and one that was heavily exploited at the height of its usability and ambiguity: during an epidemic. An epidemic that, let us remember, was a political event with medical implications. For the medical class, playing the priestly class card was, and is, easy—given such a background. Easy and effective. But the fact that all this came wrapped in talk of the scientific method—by practitioners of a discipline that is not a science—is at best grotesque. Grotesque and harmful, because by now, “science” in public discourse is practically synonymous with magical thinking. And thus, any genuine secularism has mostly been branded as heresy.

Note: Roberto Calasso (https://en.wikipedia.org/wiki/Roberto_Calasso), besides retelling Greek mythology like no one else, was the patron of Adelphi. Adelphi, as it was from the 1980s to the ’90s, was a publishing house unlike any other in Italy. Today, it’s more or less just another publisher, and its history lives on only in its catalog. But my adolescence and youth were marked by books from Adelphi—from The Birth of Philosophy by Giorgio Colli to Gödel, Escher, Bach by Douglas Hofstadter, to The Gay Science by Nietzsche. Those were more civilized times.


mercoledì 25 ottobre 2023

FAZIOSITA'

 

Avete presente la storia del network professionale che negli anni è diventato un'altro social? (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/09/cera-una-volta-un-network-professionale.html). Ecco, può capitare che tu lo apra per farci quello che ci hai sempre fatto e la prima cosa che vedi è questa roba qua, ripostata da un tuo contatto italiano. Di prima mi è venuto: e infatti le parole della socia in affari sono sempre state fiori delicatissimi. Poi mi sono venute in mente queste cose qua (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/12/questo-non-e-hate-speech.html) e alcuni dei suoi ospiti più o meno fissi sono nell'elenco delle parole d'odio che non erano di odio perché questo e quello (soprattutto perché venivano da "giusti" o, peggio, da "eroi").

Il diritto di parola ha limiti legali molto precisi e circostanziati. Al di fuori di questi limiti la libertà di parola resta un diritto costituzionale che ovviamente i fabiofazi vorrebbero vedere ristretto all'inverosimile (per gli sgraditi). Per i graditi, porte spalancate: i primi ad usare la libertà di parola senza senso di responsabilità ma con fini precisi sono stati suoi ospiti fissi o occasionali (Gramellini con i nazisti tanto buonini ve lo ricordate?).

E' chiaro che per una faccenda di divergenze in materia di colori della merce al mercato della politica italiana FF non sarebbe sopravvissuto al governo cantalupi. Ma come si vede c' è mercato per quello che FF offre. Mercato inteso come gente disposta a pagarlo perché continui ad offrirlo. E dovrebbe essere abbastanza chiaro il perché.

Dopodiché ho googlato, e ho trovato i quotidiani dell'altro colore che urlano scandalizzati. Ma solo perché FF gli sta sui cosiddetti, perché se si guarda alle agende politiche, quelle vere, quelle che contano sul serio... guys, you're on the same page, dont'you see?

Ora, il network professionale di cui sopra non è come fb o twitter. Non posso buttare fuori dalla mie rete di contatti uno che tra l'altro professionalmente stimo per non vedere roba di questo genere. Ma del resto non sono un advanced user, qualche opzione di defollow socialmente neutra ormai ci deve essere per forza.

domenica 12 febbraio 2023

CONVERSAZIONI (FB, MATTONI, SANCOSO)


 

"Sai che all'epoca ritenevo che la chiusura della pagina fosse una sconfitta, ma adesso mi sono fortemente ricreduto. Semplicemente FB non è il posto giusto. O meglio, non lo è più...."

"Non era una sconfitta se non in senso lato. Semplicemente una non troppo veloce analisi mi aveva convinto della completa inutilità nel nuovo contesto (utile solo ad essere un personaggio social, cosa che non mi ha mai interessato)" 

"Anche se pensi che siano dei coglioni ti assicuro che il pezzo merita https://laterum.wordpress.com/2023/02/08/la-scienza-e-una-montagna-di-merda/ "

"Confermo la prima e la seconda"
 
"Anche io sono italiano. Da dove venite?"
 
"E' complicato"


"No, non ho visto. Quanto al resto se un paese è in avanzato stato di decomposizione la sua vetrina interna - per il paese stesso - non può che essere in tinta"
 
Una cosa sulla lontananza: evidentemente essere abbastanza lontani è quasi impossibile. Anche se ti tieni a distanza dai media italiani di qualsiasi tipo alla fine arriva il messaggio o la mail. Quindi la fine della pagina è stata il segno di una resa poco invincibile.







 

venerdì 3 febbraio 2023

AGILITATE PLEBEM IMPERITAM CIRCONVENIUNT

 

Non mi ricordo il titolo di questa secentina da cui presi la foto. Del resto sono passati sei anni. Ma la prendo come punto di partenza di una riflessione.  Quanta gente su isocial ha raggirato la plebe inesperta negli ultimi anni? A molti verranno in mente quelli che raccoglievano sottoscrizioni per finanziare un microscopio elettronico (che curiosomente costava quanto il gettito fiscale di un piccolo comune), o quelli che invece si curavano la fanbase pagante, perché senza fanbase pagante non riescono a portare la pagnotta a casa. Ma dall'altro lato le cose non erano forse le stesse, i meccanismi i medesimi? Il gioco è esattamente lo stesso. Ti cresci la fanbase perché con la fanbase ci campi, promuovendo libri, articoli, conferenze, eccetera (massimo disprezzo da parte mia, le eccezioni si possono contare sulle dita di mezza mano). 

La regina Mab faceva sognare ai prelati "prebende ed offerte", e si parlava esattamente della tipologia che oggi, online e sui media tradizionali, ha venduto e continua a vendere cautionary tales sulla pandemia COVID e tutto il resto. Cautionary tale può essere tradotto come "monito, ammonimento", ma è anche un racconto del folklore con un certo tipo di morale, una storia in cui un personaggio ignora degli avvertimenti e mal gliene incoglie (mai ricordandosi che i fenomeni naturali non hanno una morale, a meno che non si pensi che siano determinati dalla mano di Dio, esattamente come nella lettera del Vecchio Testamento).

Perché citare il prelato nel celebre monologo di Mercuzio (Shakespeare, Romeo e Giulietta https://www.youtube.com/watch?v=VsRQSazjl4U)? Perché la tipologia combacia. La maggior parte della "divulgazione" (e del debunking, e del fact checking) vende verità, verità della stessa natura di quelle di un maturo prevosto del XV secolo, e vendendole si guadagna il pane, oppure solo un poco di condimento, direttamente o indirettamente. E' un mestiere socialmente utile? Nell'ottica dell'ancient regime sì, senza dubbio.  

Il vendere o elargire verità agli sprovveduti non è quindi certo una novità. E a ben vedere il contesto non è poi così diverso da quello del XVII secolo. Anche per questo al tempo il nome di pagina e poi blog fu mutuato da The Sceptical Chymist; or Chymico-Physical Doubts & Paradoxes di Robert Boyle: le affinità del contesto determinavano la necessità di ripescare "Nullius addictus iurare in verba magistri" contro il dilagante e deteriore uso del principio di autorità. Un'autorità "scientifica" la cui natura sconfinava in quella dell'autorità religiosa, con tutto il suo armamentario: i fedeli, le investiture, le scomuniche.

C'è un filmetto, su una popolare piattaforma di streaming, Three Thousand Years Of Longing. All'inizio c'è una parte di sceneggiatura che non è male: nella conferenza iniziale si parla di mitologia e di scienza. Nell'antichità si spiegavano i fenomeni naturali con gli dei (o con un singolo dio), oggi non ne abbiamo bisogno perché la scienza ci dà le risposte a quelle domande. Il che è verissimo. Oggi la maggioranza crede nella scienza come 5000 anni fa credeva agli dei e come mille anni fa credeva in Dio o in Allah (e in entrambi i casi gli eretici venivano perlopiù bruciati). I fedeli pensano che non sia un paragone nemmeno lontanamente ammissibile perché la scienza e il metodo scientifico etc, ma in realtà se andate a sondare la loro familiarità con la pratica scientifica troverete il vuoto spinto (o alcune ppm, nei casi meno disgraziati).

Io non ho assolutamente niente contro le religioni. Ma credo ormai che la "scienza" popolarizzata sia la forma religiosa deleteria e decadente dell'occidente, come talebanesimo e jihadismo lo sono dell'Islam. Mutatis mutandis le fenomenologie sono del tutto analoghe. Un esempio d'archivio?

"la Scienza, una, sola, perfetta ed incorruttibile è l’oggetto dello studio della comunità scientifica"

Un pensiero che ti aspetteresti in altri contesti, tipo "Colui all'infuori del Quale non c'è altro dio,  il Compassionevole, il Misericordioso, il Santo". E se non sono state lanciate vere e proprie fatwa, in occidente, negli ultimi tre anni, io sono Iron Man. 

In un contesto del genere, per esempio in Italia, chi si è voluto ergere a sacerdote o sacerdotessa non si conta, nel panorama mediatico esteso (isocial inclusi). Un tempo qualcuno diceva che la religione è l'oppio dei popoli. Di sicuro oggi il nuovo oppio di molti è lascienza (e il suo contrario l'oppio di tre gatti). In tutto questo la responsabilità dei grandi media, in Italia, pesa come un macigno. Come del resto quella di chi è campato, campa o vorrebbe campare di popolarizzazione delle scienze (il cui prodotto è lo scientismo pop ).

" Divulgazione al minimo comune denominatore e in compenso uno si deve ingoiare le loro uscite da scrittori frustrati. Come dico sempre, dietro un "popolarizzatore della scienza" italiano c'è sempre uno scrittore fallito", mi ha scritto un amico al riguardo. Per contrappasso mi sono ricordato di un chimico norvegese, un accademico che ha dato moltissimo all'industria. Nell'introduzione alla seconda edizione di un suo libro (per me fondamentale) ricordava che tutta la chimica è fatta di modelli e che i più fortunati diventano "leggi della natura". Dopodiché citava George Box, "All models are wrong but some are useful". Si può dire che questa impostazione era parte della della temperie culturale della mia disciplina ai tempi in cui ho studiato, mi sono laureato e ho iniziato a lavorare: un periodo in cui la disciplina, culturalmente, era molto più evoluta di quanto sia oggi. Per i più curiosi: se non lavorate nel campo lasciate perdere.

Al contrario, rigettando anche la sola possibilità di concetti del genere, non è difficile notare quanta parte della casta medica abbia giocato a barattare il ruolo sociale della professione per quello, molto più solido, di casta sacerdotale. Un tempo si parlava di potere spirituale e potere temporale. Guardando all'Italia degli ultimi tempi si direbbe che abbia vissuto il duumvirato di poteri esecutivi e poteri medici. E i veri fedeli continuano ad essere davvero troppi.

Per formazione, una cosa la so bene: poche tra le fedi incrollabili reggono quando il peso della realtà si fa insostenibile e va contro il loro credo. E questo sarà forse per buona parte  del popolo dello stivale l'orizzonte dei prossimi dieci anni. Ma non c'è problema, il cambio di casacca veloce al cambio del vento è inscritto nel genoma di buona parte della popolazione. Avevo un lontano parente che durante quel certo ventennio era stato comunista. Dopo la liberazione, sollevato, volle andare alla Casa del Popolo (che era la vecchia Casa del Fascio). Guardandosi in giro vide alcuni volti a lui fin troppo noti e prese da parte un suo vecchio amico. "Ma lui, luilà e quell'altro non andavano in giro con randelli e olio di ricino anni fa?" "Che vuoi" disse il suo amico "Si sono ravveduti".


domenica 29 gennaio 2023

I SOLDATI DELLA VERITA' IN GUERRA CONTRO IL NEGAZIONISMO

 

https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/confutare-un-negazionista-scientifico-e-vivere-felici-come-farlo-bene/

La prima cosa che mi viene in mente è: perché? Perché qualcuno si picca di andare a cercare i negazionisti per confutarli guardandoli in faccia? Trova la cosa così soddisfacente? Forse perché lo zelo per lascienza lo divora (semicit)? 

Quel che intendo è che andare a confutare i negazionisti scientifici alle loro riunioni non è molto diverso dai Testimoni di Geova che bussavano alla porta per venderti la Torre di Guardia e convertirti.

Il professore dice che almeno riesce a mostrar loro le loro contraddizioni. Come no, quando si tratta di motivi identitari (o di fede, se volete) da sempre far cadere in contraddizione l'interlocutore gli ha fatto bruciare i suoi sacri testi di riferimento. Piuttosto la natura dell'operazione è di altro tipo: guarda quanto sono giusto io e quanto sono scemi loro. Esattamente come il debunking, che come operazione è meno estrema perché di solito non va a bussare alla porta del terrapiattista. 

Comunque sta roba è di un deja vu pazzesco

La post-verità è peggio che mentire” osserva McIntyre. “Mentendo almeno rispetti il tuo pubblico abbastanza da cercare di convincerlo che una cosa falsa è vera. Con la post-verità, non ti interessa davvero se la gente ci crede veramente. Non ti sforzi nemmeno di convincerla. Ma attraverso il controllo politico cerchi di imporre per legge che certe cose false siano credute vere”...

“Credo che fosse esattamente questo ciò che Trump stava cercando di fare negli Stati Uniti” commenta McIntyre. “Per questo, non possiamo permetterci di ignorare i negazionisti. Si potranno rinnovare le regole con cui i social media diffondono e alimentano la diffusione di falsità e si potrà incrementare l’insegnamento dell’alfabetizzazione mediatica. Tutto giusto. Ma il primo passo per vincere la guerra alla verità è accettare il fatto che c’è un attacco in corso. Il secondo è la necessità di impegnarsi in prima persona per contrastare la disinformazione”

E io che pensavo che Trump fosse roba d'archivio ormai (quest'articolo è del novembre scorso). A me personalmente sentir parlare di una "guerra per la verità" mette la pelle d'oca: perché ogni verità sa sempre scegliersi nemici a cui scagliare addosso il macigno del falso. E non sto parlando di terrapiattisti, per intenderci: guardate gli ultimi due anni e quel che è stato scaricato addosso a Ioannidis e a molti altri. Avendo avuto un presenza su isocial ne so qualcosa per esperienza diretta.

La cosa bella dell'essere fuori da isocial è che apparentemente non si esiste nel mondo virtuale (e non si ha a che fare con una torma di idioti, militanti o meno). C'è chi pensa esattamente il contrario o chi fa finta che non sia così, che i social media siano un'immagine fedele del reale, anzi, qualcosa di molto di più: qualcosa che il reale lo può influenzare in modo determinante. E quindi la guerra per la verità va condotta lì, in primo luogo, perché lì il pericolo è maggiore e il nemico più forte.

Io non ho difficoltà a credere che la fabbrica dei troll di Putin esista. Come del resto esistevano i 300 spartani del PD, se qualcuno si ricorda, o la macchina social di Salvini. Invece ho seri problemi a credere che tutto ciò possa essere stato determinante nel spostare equilibri politici. Ripetendomi se, come un rapporto Censis avrebbe voluto certificare nel 2021, una fetta cospicua degli italiani condivideva certe idee poi raccolte e fatte bandiera da Italexit, perché il detto partito non ha superato lo sbarramento alle ultime politiche? Complottone dei poteroni fortssimi? Nun credo.

E quindi davvero il trollismo putiniano e la minaccia negazionista hanno determinato Brexit e l'elezione di Trump? A molti piace crederlo. In primo luogo si dovrebbe spiegare perché per colpa de isocial e dei negazionisti ignoranti Brexit e Trump hanno avuto successo mentre Italexit no - e sono sicuro che ci siano molti volontari dispostissimi a spiegarlo, a suon di tabelle e grafici, perché se le scienze alle volte sono controintuitive lascienza è controintuiva come niente sa esserlo. Piccolo particolare: le teorie al confronto della realtà hanno il più delle volte le gambe molto corte. Lasciate perdere gli sciroccati: in giro c'è troppa gente che sostiene che Cristo morì di sonno, e lui lo sa perché era proprio lì a guardare. Chi con le discipline scientifiche ci lavora invece lo sa che la realtà ha sempre l'ultima parola, qualsiasi siano le tue certezze.  

PS: parlare di postverità è l'ultimo rifugio etc etc

martedì 13 dicembre 2022

ESEGUIVO GLI ORDINI CON ENTUSIASMO (QUANTO LA PANDEMIA CI HA RESO MIGLIORI)

 Mi girano questa roba di un annetto fa (+/- alcuni giorni)



Un "Mi spiace, è il mio lavoro, sono obbligato a seguire le leggi e le direttive" sarebbe stata la risposta neutra. Invece la risposta non fu neutra neutra manco per il "censura".

Me li ricordo, quei tempi maledetti. Più o meno in quel periodo stavo viaggiando in Italia, e il fiero giovane controllore su un intercity mi chiese il GP. Esibii un "International Vaccination Certificate" e rimase contraddetto. Ma alla tempestiva scansione risultò tutto regolare, con un velo di delusione sul volto del giovane e fiero esecutore di ordini.

In Italia non sono mai mancati quelli che con un misero scampolo di potere hanno provato a farlo valere come fosse una montagna (tranne squagliarsi e andare nel panico davanti a una richiesta di numero di matricola o nome e cognome).

Cos'ha ha fatto la "migliore gestione"? Gli ha dato carta bianca, certificato ministeriale e bollo, per dare sfogo alle loro loro pulsioni con la massima copertura legale.

Questo è quello che di solito succede nei regimi variamente totalitari, dittatoriali etc. Che una sedicente democrazia si sia abbassata a tanto non è una novità. Mi ricordo in tempi di leggi speciali antiterrorismo racconti di tranquille famiglie in viaggio che venivano fermate dalle forze dell'ordine (ORDINE! E sbattete i tacchi). Venivano fermate nel loro viaggio con un fucile mitragliatore dentro al finestrino, puntato al petto del guidatore. Stessa fenomenologia, stessa meccanica. L'emergenza. L'emergenza sguinzaglia i cani rabbiosi.

Sperate che la prossima emergenza non giustifichi leggi speciali al next level. Speratelo e pregate per questo, mentre cercate di arrivare alla fine del mese.

PS. Chi era in Italia al tempo ha visto più di una volta le radici profonde di quello che anni prima si materializzò tragicamente all'ESMA, ora diventata un museo degli orrori della dittatura argentina. I meccanismi profondi sono stati esattamente gli stessi: il piacere nell'esercitare il potere ai danni del non conforme. I i "democratici" italiani al tempo approvavano, applaudivano, etc. Nella migliore delle ipotesi facevano finta di non vedere. Come nella migliore delle tradizioni.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...