| https://mattinopadova.gelocal.it/.../universita-di-padova... | 
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 Ovvero le cronache di una galassia lontana lontana.
 Ve li ricordate gli abitanti di Z reticoli? Uguali a noi ma con 
l'accento un po' strano e la fissa per le passeggiate in montagna? 
Eccoli, vi volevo dire che...sono ancora lì...ci sono, ecco.
 Dopo 
aver trascorso l'inverno sciante - cosa che verosimilmente faranno anche
 quest'anno in maniera analoga, esibendo nient'altro che uno skypass per
 accedere ai comprensori - e dopo aver trascorso le vacanze estive in 
qualche modo, ad agosto circa sono tornati chi al lavoro e chi a scuola.
 A scuola. Un posticino dove nessuno esibisce certificati colorati per 
lavorare. Senza obbligo mascherine sotto i 12 anni (senza obbligo 
mascherine da nessuna parte sotto i 12 anni, come è sempre stato). Certo
 qualcosa è cambiato anche  lì: "eh ma ce l'hanno anche loro il 
certificato per mangiare al chiuso nei bar e ristoranti, eventi teatri, 
cin...ecc..." Sì sì, indubbiamente, e da quando la cosa ha coinciso con 
la sospensione della gratuità dei tamponi (ebbene sì prima erano 
gratuiti) gastroswisse, pardonne, Gastro-Z-reticoli lamenta un calo del 
25% di fatturato (https://www.tio.ch/…/gastrosuisse-ristorazione-sondaggio-fa…): mica come da noi, dove il GP ha rilanciato il settore della ristorazione! Ma si sa, i Z reticolesi sono un po' differenti....
 Hanno una genetica diversa: quando ti rilasciano un certificato, 
l'immunità da malattia dura 12 mesi, come quella da vaccino, e stanno 
valutando se rilasciare certificati (della validità di 90 giorni) anche 
in base a test sierologico. E' recente la notizia dell'approvazione di 
Z-Reticol-Med (alias Swissmed) della terza dose, annuciata dai giornali 
con un  "Raccomandata dai 65 anni, alla maggioranza non serve" ( https://www.rsi.ch/…/Richiamo-raccomandato-agli-over-65-148…).
 La cosa della terza dose, si apprende, non avrà impatto sul certificato
 anzi "ci sono indicazioni che la protezione di una vaccinazione 
completa possa estendersi anche oltre l’anno". UaU.
 Il paragone...il
 paragone...volete che ve lo faccia? Lo avete notato anche voi che in 
Italia, dai 6 anni in su, in tutti i luoghi chiusi, c'è  obbligo di 
mascherina...da almeno un annetto? Volete che vi riporti che Sileri 
suppone una "terza dose per tutti" a partire "verosimilmente" da gennaio
 mentre su Z-Reticoli "alla maggioranza non serve"?
 Una genetica 
invidiabile, questi Z-reticolesi! A cui non serve neanche un QR code per
 andare al lavoro! Addirittura, lasciano degli umanoidi-italiani - dalla
 genetica molto più triste, che necessita di un QR code per lavorare su 
suolo patrio - sciamare nelle loro terre ed entrare addirittura 
giornalmente nei loro luoghi di lavoro senza neanche un GP! Incredibile!
 E... e bon fine delle domande retoriche e fine anche forse dell'ironia.
 Tenetevi stretti i vostri pass verdi, sedetevi più sicuri al tavolino 
del bar sotto casa e mi raccomando, non andate su Z-reticoli neanche con
 la fantasia: lo dice di sicuro una qualche scienza che sono pericolosi i
 salti iperspaziali.
 
| https://www.milanofinanza.it/news/niente-green-pass-niente-cig-2537365?fbclid=IwAR0PN2cpNBLHqiqwUkW_ufmxR0u6_Etw1JPpOuA4gIXpnMY6Cj3AH656HxA |  | 
"Il possesso del green pass diventa da oggi necessario anche per il diritto a malattia, maternità, assegni per il nucleo familiare e cassa integrazione. Da oggi al 31 dicembre, infatti, i lavoratori privi di «certificazione verde» sono «assenti ingiustificati» al lavoro e, come tali, non godono di alcun diritto né tutela garantiti dal rapporto di lavoro, eccetto quello della conservazione del posto di lavoro."
La
 natura strettamente sanitaria della disposizione emerge appieno, come 
quando si parlava di green pass obbligatorio per gli studenti 
universitari in DAD.
 Qua sopra ci sarebbe da parlare dell'anticorpo AZ, o delle possibili 
vittorie di pirro di Lilly in oncologia, o del mezzo flop dell'inibitore
 RdRp di Atea/Roche. Temi importanti, molto.
 Ma...
 Ma 
l'attualità italiana presenta tutt'altre urgenze: quelle di un 
provvedimento (il "nostro" green pass) che non ha precedenti nella 
storia del paese. Niente a che vedere con le vaccinazioni obbligatorie 
sempre esistite in varie professioni: quante volte è successo che la non
 ottemperanza implicasse la perdita dello stipendio o della possibilita'
 di lavorare? Ora, la cosa sarebbe al limite comprensibile (non 
giustificabile), se fosse una risposta indotta dal panico causato da 
coperture vaccinali inesistenti a fronte di una protratta emergenza 
pandemica. Piccolo particolare: così non è, perché le nostre coperture 
vaccinali sono alla pari con la media europea - e in buona parte del 
continente a nessuno è venuto in mente qualcosa del genere, anzi, 
ricordo la contrarietà al green pass (in versione ben più blanda del 
nostro) dei partiti socialdemocratici nordeuropei (UK inclusa). 
 E 
poi c'è la questione di principio. La "ragione sanitaria" (determinata a
 piacere) che travalica qualsiasi altro diritto, compreso quello al 
lavoro e quello allo studio, che gli vengono subordinati. Nel nome 
dell'emergenza epidemica, come se non ne esistessero altre.
Ci sono paesi in Europa dove si vive e si lavora normalmente con una quantità di casi (casi, non ospedalizzazioni o decessi) che in Italia farebbero gridare all'apocalisse e chiudere tutti in casa con l'esercito nelle strade. Qualcuno dirà: il GP serve proprio a questo, ad evitare nuovi lockdown. Staremo a vedere. Questo potrebbe anche essere un assioma politico (visto che c'è il GP, non ci saranno nuovi lockdown, qualsiasi cosa succeda). Potrebbe però rivelarsi un assioma insostenibile, e in ogni caso sacrificargli il diritto al lavoro...
 P. litiga con la sedia della sedia riunioni, ergonomica ma non troppo 
visti i suoi chili in più. "L'immobilità forzata a casa dello scorso 
anno ha peggiorato la situazione", commenta sconsolato. 
 Quando era 
rientrato fisicamente al lavoro l'estate scorsa, dopo lo smartworking a 
cui da bravo analista di dati era stato relegato, entrando nel mio 
ufficio aveva esordito con un "Sto diventando complottista". Ed aveva 
argomentato che la gestione pandemica, i modelli ed i numeri non gli 
quadravano. "Sai ho avuto tempo, e due modelli li so fare anche io...". 
Superfluo dire "certo caro, è il tuo mestiere", superfluo aggiungere 
"non sei il primo che me lo dice", o meglio, non sei il primo che me lo 
sussurra, convinto che il suo pensiero "alternativo" sia al sicuro con 
me.
 Non pago P. aveva insistito, "ma senti io ne ho provato a 
parlare, ma qui, non se ne rendono conto? cioè voglio dire...son tutti 
PhD, ci lavorano anche loro con i dati...?". Io avevo allargato le 
braccia e consigliato di tenere un profilo basso perché quando sei 
dentro un sistema la prima regola è sopravvivere:  "Sai alle volte è più
 semplice leggere La Repubblica e attenersi alla linea: qua la maggior 
parte fa così...".
 Passato un anno siamo ancora allo stesso punto e 
P. non si consola, mentre lotta con le leve della sedia. "Ma scusa 
questi hanno studiato, c'hanno i dottorati, ma le domande non se le 
fanno?".
 La risposta è d'obbligo, con le dovute spiegazioni: no, 
proprio perché hanno studiato le domande non se le fanno. Il percorso 
scolastico, gli studenti quelli bravi, questo fanno: danno le risposte 
giuste e passano esami. "Per passare un esame, non devi capire, 
devi...dare le risposte giuste. E questo vale per tutto il percorso 
scolastico. Quanti esami invece che la materia studiavi il professore? 
Quante volte gli rispondevi quello che voleva sentirsi dire? Dì la cosa 
giusta, fa la cosa giusta, rispetta le regole nel sistema e vai avanti. 
Vai avanti anche contro il senso logico. Vuoi una visione disincantata 
di cosa sta succedendo? Parla con il meccanico, con i macellaio, gente 
che da una vita, nella loro piccola officina o bottega, prende decisioni
 che hanno una conseguenza pratica e immediata. A loro le favole 
interessano poco quando cozzano con la realtà dei fatti"
 Già perché 
"quelli studiati" spesso e volentieri si trincerano dietro i loro titoli
 e smettono di elaborare. Titoli. Attestati, Esami passati. Idoneità. La
 pila di carta che si alza senza necessariaemnte un contenuto dietro.
 Ed lo dico perché ho una discreta abilità nella "collezione dei pezzi 
di carta", e con l'andare degli anni ho collezionato sempre di più 
investendo sempre di meno, stante un costante abbassamento del livello 
generale.
 La borghesia contemporanea, il perbenismo, l'ipocrisia di 
una classe media si basano su questo, si auto sostengono sulla base 
della pila di carta che spesso si autoconferiscono, senza porsi troppe 
domande. Anzi, ponendosi meno domande possibili. I servizi rivoluzionari
 sono quelli di Report e delle Iene, e tu ti chiedi come facciano a 
parlare di quello senza riuscire a trarre mezza considerazione dal 
lavoro che fanno giornalmente.
 Con questi occhi qui osservo  le 
dichiarazioni, di una semplicità disarmante, di una logica scevra da 
compromessi di chi mette in gioco il poco che ha in uno sciopero a 
oltranza per chiedere la rimozione del green pass.
 Serviva qualcuno con un lavoro reale, fatto di carichi sospesi, turni massacranti, conti da far tornare a fine mese.
 Un lavoro che si tocca, condiviso con persone in carne ed ossa, che 
hanno una vita simile alla tua, per riportare il discorso dal virtuale 
al piano della realtà.
 Perché a loro di una propaganda del vaccino 
fatta a scapito del loro lavoro non importa un granché. Vedono già cosa 
c'e' oltre, cosa c'e' dietro.
 E così nella roulette del passaporto 
verde, dove c'è in ballo molto più di "farsi un vaccino", non si trova 
posto per scommettere né sul Nero né sul Rosso. Per necessità non ci 
resta che provare a puntare quello che ci resta sullo 0.
Il fatto è che qualche tempo fa si poteva constatare con costernazione che la destra politica si stava appropriando dei temi fondanti della sinistra (diritto al lavoro, presenza dello stato in economia etc), ma oggi un'area che si definisce sinistra fa propri temi che storicamente appartenevano alla destra (reazionaria od estrema).
Nel mondo fantastico della retei può capitare che uno (chi scrive) passi parte della domenica con
 un cineforum a tema Costa Gavras (da "Z - l'Orgia del Potere" a "Music 
Box", passando per límprescindibile "Missing"), e che due giorni dopo 
venga accusato di essere collaterale a Forza Nuova. 
 Perché il green pass è "ordine pubblico". 
 Ecco, quando sento "ordine pubblico" sparato in questo modo a me viene 
in mente Junio Valerio Borghese che parla "per l'ordine pubblico" (e i 
critici del suffragio universale ricalcano Pino Rauti, che a loro 
piaccia o no, se ne facciano una ragione una volta per tutte). Guardate 
questo video: https://www.youtube.com/watch?v=4-SwIjI7I_A
 . "Dagli all'untore!", in purezza, e siamo sullo stesso piano di "dagli
 al nero", "dagli all'ebreo" - l' odio per il diverso, in questo caso 
coperto e legittimato dal politicamente corretto.
 
Se c'è stata un'opera di grande significato nella storia della RAI si tratta de "La notte della Repubblica", di Sergio Zavoli. Questo è un mio piccolo contributo all'alfabetizzazione degli analfabeti politici che in giro sparano giudizi e sentenze.
 
E arriviamo velocemente alle conseguenze
Chiariamo
 un punto fondamentale: il green pass è una misura normativa, inerente 
la politica sanitaria. In quanto tale è intrinsecamente dibattibile e 
opinabile.
Il professore oggetto del procedimento disciplinare non si
 è prodotto in apologia del terrorismo o dell'eversione dell'ordine 
democratico. Ha spiegato la sua contrarietà al green pass. E poi avrebbe
 detto che i vaccini sono un'arma di sterminio di massa (sigh). Quindi 
la reazione di molti sarà: "E' un novax-duro-e-puro, è giusto il 
provvedimento disciplinare". 
A parte lo sterminio e simili 
delirii, contrariamente a quello che si vuole far credere, essere 
contrari al green pass non implica essere renitente al vaccino anticovid
 o novax o negazionista della pandemia o fascista o altro, a meno che in
 tali categorie non rientrino tutti i mille e passa firmatari dell' 
appello dei docenti universitari contro il green pass, Barbero compreso (https://www.lastampa.it/.../l-appello-dei-docenti...).
Il
 discorso di Ioannidis (vedi post precedente) sulla militarizzazione 
della scienza si applica anche al contesto più ampio: c'è chi cerca di 
colpire in ogni modo chi non marcia al passo - no, non il modo migliore 
per condurre una campagna di vaccinazione di massa, per usare un 
eufemismo. E se questo andazzo si estende all'operato dello stato nelle 
sue varie articolazioni allora ci deve preoccupare.
Per quale motivo? 
Perché alla fine si arriva a un interrogativo non banale:
proteggere la liberta' di espressione di novax (quelli veri) e fascisti è  proteggere la liberta' di espressione di tutti?
Io
 sono propenso a rispondere di sì (basta che non vengano a rompere qua 
sopra). Se non altro perché so fin troppo bene quanto le etichette siano
 estensibili a piacere, secondo il comodo del primo che passa (quando 
hai sentito definire fiercepharma sito novax e endpoints sito di fake 
news le hai viste tutte e sai cosa ti puoi aspettare 
Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...
