HPV: o vaccino o chirurgia con esiti incerti?
Medbunker (ginecologo di mestiere, dovrebbe essere informato): " Come per la maggioranza delle malattie virali non c'è una cura definitiva, si prova a distruggerle. Per esempio con il laser o con l'elettrobisturi o con un intervento chirurgico vero e proprio. Spesso sono necessari interventi ripetuti per distruggere completamente queste lesioni." (bella questa cosa che non esiste cura definitiva per le malattie virali, l'aciclovir pomata me lo devo essere sognato, il peramivir pure... e non sono mesi che si scanaglia sui costi di sofobusvir e ledipasvir per l'epatite C? Vabbè dai, per il Dott. Di Grazia la malaria è poco curabile, del resto).
Burioni: " per curare una lesione precancerosa è comunque necessario un piccolo intervento"
ISS: nessun cenno alle opzioni farmacologiche, solo vaccino.
wikipedia (en): "There is currently no specific treatment for HPV infection"
E onestamente anche io ero ignaro. Invece andando a frugare tra i prodotti Gilead (chi altri?) ho trovato il cidofovir. Cidofovir è un antivirale a largo spettro contro i DNA virus; un curioso derivato aciclico della citosina all'incirca corrispondente al modulo ProTide.
Per qualche strano motivo, quando la stampa ne ha parlato (raramente), lo ha definito antitumorale. E invece è un antivirale in grado di trattare le lesioni precancerose, oltre che di rimuovere il virus oncogeno dai tumori già sviluppati.
(curioser and curioser, wiki italia parla di terapie farmacologiche per HPV: podofillina, imiquimod e anche cidofovir, e di cidofovir e HPV parlò pure il Corriere : http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/14_dicembre_04/nuova-cura-economica-tumori-legati-virus-hpv-f84a657e-7b9a-11e4-b47e-625f49797245.shtml )
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11436421
venerdì 27 aprile 2018
martedì 24 aprile 2018
PER IL 25 APRILE...
... ripropongo il ricordo di Gianfranco Mattei. Dal 25 aprile si arriva alla costituzione repubblicana che, oltre a stabilire una nazione "fondata sul lavoro" (e non sulla disoccupazione a due cifre), sanciva il diritto alla salute. Quindi, se permettete, esprimo un distaccato disprezzo per quanti presteranno "lip service" ai valori della Liberazione dopo aver entusiasticamente lavorato alla demolizione di almeno un paio di diritti costituzionali.
IL PROFESSOR GIANFRANCO MATTEI
Laureatosi a Firenze, Gianfranco Mattei fu assistente di Natta (a cui sarebbe andato il Nobel per il polipropilene isotattico) e docente al Politecnico di Milano a partire dal 1940.
"Mattei è il chiaro esempio di chimico immerso nel suo tempo, consapevole delle potenzialità della scienza studiata e incapace di concepire, come sottolineato da Adriano Isernia come lo scienziato possa “venir meno alle sue responsabilità di cittadino e di uomo” ".
"E' tra i pochi (appena cinque) firmatari, insieme a Carlo Alberto Rollier e Antonio Banfi, del “Manifesto dei docenti del Politecnico di Milano”, in cui si auspica “che venga immediatamente abrogata ogni discriminazione religiosa, politica e razziale per l’ammissione di docenti e discenti in tutti gli Istituti di Alta Cultura del Paese” e “che il solo ed unico criterio di ammissione nei corpi accademici torni ad essere la competenza”. Mattei è chiamato a scegliersi una parte, nel conflitto che per l’Italia sta mutando in guerra civile, e la sua appartenenza è chiara fin dall’adesione a questo documento... Dopo l’armistizio di Cassibile e lo sbandamento delle forze armate, Mattei e la sua famiglia sono ormai un obiettivo troppo visibile in Lombardia, e si decide per un loro trasferimento a Roma... Le sue competenze scientifiche tornano particolarmente utili nell’ottimizzazione della produzione di ordigni esplosivi, in particolare nella messa a punto di una granata a doppio effetto...L’azione di Mattei si svolge a Roma tra la fine del 1943 e l’inizio del 1944, periodo in cui la Capitale è occupata dai nazisti, durante il quale Herbert Kappler prende il controllo della polizia fascista, intensificando la lotta contro le bande partigiane
La lotta si inasprisce ancora di più, all’inizio del 1944 quando, sulla spinta di Winston Churchill gli Alleati sbarcano ad Anzio, sono a 60 chilometri da Roma, il piano prevede di attaccare la linea Gustav alle spalle sbloccando la situazione. Roma fermenta, le azioni dei GAP si fanno più audaci, ma la speranza di una rapida conclusione viene meno, e la capitale verrà liberata solo il 4 giugno.
Nel pomeriggio del 1 febbraio 1944, tuttavia, sia Mattei sia Labò vengono catturati (pare in base alla denuncia di una spia) dai soldati tedeschi. Nei giorni successivi i famigliari di Mattei nel disperato tentativo di salvarlo, riescono, con l’aiuto di Giovanni Battista Montini (allora sostituto alla segreteria dello Stato del Vaticano), a far pervenire a Kappler una lettera di sollecitazione del Vaticano per la liberazione dello scienziato, lettera che il capo del Sicherheitsdienst romano rigetta. Di Mattei, Kappler dirà “Questo comunista Mattei, è terribile, è terribilmente silenzioso, ma ora useremo il tenente Priebke che saprà farlo parlare, con mezzi fisici e chimici”.
Temendo di non poter resistere alle torture, già inflitte a Labò, ed essere costretto a rivelare i nomi dei compagni, Mattei si impicca, nella sua cella, nella notte tra il 6 ed il 7 febbraio"
La sua storia sarà immortalata negli anni 70 in una canzone degli Stormy Six.
http://www.scienze-ricerche.it/?p=3288
IL PROFESSOR GIANFRANCO MATTEI
Laureatosi a Firenze, Gianfranco Mattei fu assistente di Natta (a cui sarebbe andato il Nobel per il polipropilene isotattico) e docente al Politecnico di Milano a partire dal 1940.
"Mattei è il chiaro esempio di chimico immerso nel suo tempo, consapevole delle potenzialità della scienza studiata e incapace di concepire, come sottolineato da Adriano Isernia come lo scienziato possa “venir meno alle sue responsabilità di cittadino e di uomo” ".
"E' tra i pochi (appena cinque) firmatari, insieme a Carlo Alberto Rollier e Antonio Banfi, del “Manifesto dei docenti del Politecnico di Milano”, in cui si auspica “che venga immediatamente abrogata ogni discriminazione religiosa, politica e razziale per l’ammissione di docenti e discenti in tutti gli Istituti di Alta Cultura del Paese” e “che il solo ed unico criterio di ammissione nei corpi accademici torni ad essere la competenza”. Mattei è chiamato a scegliersi una parte, nel conflitto che per l’Italia sta mutando in guerra civile, e la sua appartenenza è chiara fin dall’adesione a questo documento... Dopo l’armistizio di Cassibile e lo sbandamento delle forze armate, Mattei e la sua famiglia sono ormai un obiettivo troppo visibile in Lombardia, e si decide per un loro trasferimento a Roma... Le sue competenze scientifiche tornano particolarmente utili nell’ottimizzazione della produzione di ordigni esplosivi, in particolare nella messa a punto di una granata a doppio effetto...L’azione di Mattei si svolge a Roma tra la fine del 1943 e l’inizio del 1944, periodo in cui la Capitale è occupata dai nazisti, durante il quale Herbert Kappler prende il controllo della polizia fascista, intensificando la lotta contro le bande partigiane
La lotta si inasprisce ancora di più, all’inizio del 1944 quando, sulla spinta di Winston Churchill gli Alleati sbarcano ad Anzio, sono a 60 chilometri da Roma, il piano prevede di attaccare la linea Gustav alle spalle sbloccando la situazione. Roma fermenta, le azioni dei GAP si fanno più audaci, ma la speranza di una rapida conclusione viene meno, e la capitale verrà liberata solo il 4 giugno.
Nel pomeriggio del 1 febbraio 1944, tuttavia, sia Mattei sia Labò vengono catturati (pare in base alla denuncia di una spia) dai soldati tedeschi. Nei giorni successivi i famigliari di Mattei nel disperato tentativo di salvarlo, riescono, con l’aiuto di Giovanni Battista Montini (allora sostituto alla segreteria dello Stato del Vaticano), a far pervenire a Kappler una lettera di sollecitazione del Vaticano per la liberazione dello scienziato, lettera che il capo del Sicherheitsdienst romano rigetta. Di Mattei, Kappler dirà “Questo comunista Mattei, è terribile, è terribilmente silenzioso, ma ora useremo il tenente Priebke che saprà farlo parlare, con mezzi fisici e chimici”.
Temendo di non poter resistere alle torture, già inflitte a Labò, ed essere costretto a rivelare i nomi dei compagni, Mattei si impicca, nella sua cella, nella notte tra il 6 ed il 7 febbraio"
La sua storia sarà immortalata negli anni 70 in una canzone degli Stormy Six.
http://www.scienze-ricerche.it/?p=3288
INFLAZIONE MEDICA E COSTO DEI FARMACI
"Turns out the problem prob isn't "picking of the low hanging fruit" or the "Evil MBA". Most of the decline in Pharmaceutical R&D cost efficiency is due to medical care inflation driving up the cost of doing trials. Hospitalization costs are our core problem."
Così John Tucker ha iniziato su twitter il suo esame del principale fattore di costo dello sviluppo farmaceutico: i trial clinici, il cui costo è aumentato perché di base è aumentato costantemente il costo dei servizi ospedalieri (parliamo di USA).
Sul low hanging fruit posso essere d'accordo, ma devo dire che gli evil MBAs hanno fatto la loro parte, e di solito pieni di entusiasmo.
Bernard Munos, che non è una penna particolarmente gentile, con l'industria farmaceutica, risponde che visto che i trial costano così tanto, è meglio alzare l'asticella di ingresso.
Gli fanno notare che la struttura degli incentivi nell'industria porta a spingere avanti i progetti comunque (perché è così che funzionano i bonus dei manager della ricerca). E Munos conclude con un lapidario: "Yep. Designed to reward by promoting underperformance".
Comunque, ritornando all'analisi dei costi, verrebbe da pensare che in molti casi tutto il mondo stia ripagando sotto forma di spesa farmaceutica i costi del sistema sanitario privato più grande dell'occidente. A cui, da questo punto di vista, potrebbe anche star bene che le barriere di accesso ai trial clinici non siano così alte, visto che il costo di uno è il guadagno di qualcun altro. E quando si parla di spesa farmaceutica si tende a generalizzare, non andando a vedere chi guadagna su cosa, e come. Tra l'altro tutto questo dovrebbe costituire materia di riflessione per quelli che discutono di delinking.
Il commento lungo lo trovate su "In the pipeline", qua http://blogs.sciencemag.org/pipeline/archives/2018/02/22/cost-of-trials
MONNEZZA SCIENTIFICA "BY DESIGN": IL FANTASMA DI HeLa
Il discorso della scorretta identificazione delle linee cellulari è roba vecchia, e i precedenti storici datano ormai di mezzo secolo.
HeLa è una storica linea cellulare, la prima linea di cellule tumorali immortalizzate, usatissima, che ha finito per contaminare una quantità di altre linee cellulari (http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/ijc.25242/abstract).
Per spiegare meglio il problema: io pubblico un articolo con i miei risultati riguardo la sovraespressione della proteina X nelle cellule di carcinoma epatico della linea Y, e sembra tutto a posto. Ma in realtà non erano cellule di carcinoma epatico, bensì cellule HeLa, quindi qualsiasi conclusione ne abbia tratto sul carcinoma del fegato è da buttare.
L'articolo su PLoS ONE mappava l'effetto prodotto da queste contaminazioni sulla letteratura e i risultati sono abbastanza impressionanti: un mezzo milione di articoli da cestinare.
La cosa fa il paio con la validazione (mancata) degli anticorpi , che prima o poi detonerà ma per ora non è ancora scoppiata.
http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0186281
lunedì 23 aprile 2018
MODELLI ART ATTACK, NUMERI AL LOTTO E MORBILLO 2017
(GLI AUGURI DI NATALE DI CS, 20 dicembre 2017)
Tanto valeva usare una sfera di cristallo, o uno specchio incantato: "specchio delle mie brame, quanti saranno il casi di morbillo del reame?". Invece furono usate le forbici di Art Attack (https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=2016330795252464&id=1971621999723344). E sotto l'albero si vede il risultato...
"Più di seimila, quasi settemila, saranno, entro la fine dell'anno!"
Non proprio. Non direi. Toppata.
Capita, quando si provvede ad un' estrapolazione lineare per stimare un fenomeno non lineare. Capita prendere cantonate, intendo. Forse, e sottolineo forse, maggior prudenza nell'annunciare il numero sarebbe stata opportuna.
"Un documento che contiene dati fuorvianti è un documento che vogliamo continuare a leggere?" si chiedeva l'eminente patologo. Scelta di parole singolarmente infelice.
Comunque il 2017 volge al termine, siamo a consuntivo, come si dice. E ai 6.779 casi non ci siamo. 4885 (dato 12 dicembre, considerato l'andamento discendente della tendenza, tra 1 e 5 casi in più da qui alla fine dell'anno, a regola).
Per carità, non pochi. Tali da giustificare l'allarme epidemia amplificato dai media come non mai? Ve la ricordate la caccia all'untore, le telecamere puntate sui quattro decessi da morbillo, Walter Ricciardi che dice: "oggi viviamo il peggior momento storico ed epidemico del morbillo della storia del dopoguerra"? (la sparata di Ricciardi poco dopo il minuto 51 della puntata de "La Gabbia" del 31 maggio 2017).
Vediamo meglio di collocare questa supposta emergenza storica.
"In 2000 to 2009, a mean of 4,036 cases were
reported annually (7 per 100,000 population), ranging
from 215 cases (incidence: 0.4 per 100,000 population
in 2005) to 18,020 cases (incidence: 32 per 100,000
population in 2002)" (la fonte è una notoria centrale antivax, eurosurveillance, http://www.eurosurveillance.org/…/dy…/EE/V16N29/art19925.pdf). Una media di 4039 casi all'anno nel primo decennio del millennio e di fronte a coperture vaccinali crescenti . Vi ricordate emergenze o allarmi per l'outbreak del 2002, 18.020 casi? Io no, e l'emergenza storica del 2017 appare immediamente una balla.
Tornando all'eminente patologo, lui citava il 2011: malafede, i casi del 2017 saranno maggiori di quelli del 2011. Toppato: nel 2011 5.568 casi di morbillo, da ottobre 2015 a dicembre 2016 (sempre eurosurveillance, http://www.eurosurveillance.org/…/dy…/ee/v18n20/art20480.pdf)- da ottobre 2016 al 12 dicembre 2017 sono stati 5.115 (i casi di ottobre, novembre, dicembre 2016 presi da qua http://www.epicentro.iss.it/…/b…/Measles_WeeklyReport_N1.pdf). Vi ricordate emergenze o allarmi per l'outbreak del 2011, più recente? Io no .Nel 2011 eravamo vicini al massimo storico delle coperture vaccinali per il morbillo - torna di nuovo in mente Lord Robert May e il suo "quando due più due non fa quattro".
E con questo l'allarme emergenziale del 2017 può essere derubricato a operazione propagandistica, e pure felicemente riuscita.
Nella primavera 2017 in appoggio alla campagna per il decreto Lorenzin è stato fatto un uso terroristico di numeri SBALLATI E GONFIATI.
(il brano sugli anni 70 è stato eliminato in attesa di revisione)
E che i numeri non ci fossero è stata la costante di una campagna di notizie martellanti, tese ad avallare un progetto di politica sanitaria, e alcuni autori di questo progetto hanno finito per raccoglierne i dividendi: Ranieri Guerra è stato nominato Assistant Director General all'OMS in ottobre; Walter Ricciardi è stato di recente nominato nell'Executive Board sempre di WHO, per esempio. Che la sanità pubblica finisca per raccoglierne qualcuno, di benefici, è ancora tutto da vedere.
Non proprio. Non direi. Toppata.
Capita, quando si provvede ad un' estrapolazione lineare per stimare un fenomeno non lineare. Capita prendere cantonate, intendo. Forse, e sottolineo forse, maggior prudenza nell'annunciare il numero sarebbe stata opportuna.
"Un documento che contiene dati fuorvianti è un documento che vogliamo continuare a leggere?" si chiedeva l'eminente patologo. Scelta di parole singolarmente infelice.
Comunque il 2017 volge al termine, siamo a consuntivo, come si dice. E ai 6.779 casi non ci siamo. 4885 (dato 12 dicembre, considerato l'andamento discendente della tendenza, tra 1 e 5 casi in più da qui alla fine dell'anno, a regola).
Per carità, non pochi. Tali da giustificare l'allarme epidemia amplificato dai media come non mai? Ve la ricordate la caccia all'untore, le telecamere puntate sui quattro decessi da morbillo, Walter Ricciardi che dice: "oggi viviamo il peggior momento storico ed epidemico del morbillo della storia del dopoguerra"? (la sparata di Ricciardi poco dopo il minuto 51 della puntata de "La Gabbia" del 31 maggio 2017).
Vediamo meglio di collocare questa supposta emergenza storica.
"In 2000 to 2009, a mean of 4,036 cases were
reported annually (7 per 100,000 population), ranging
from 215 cases (incidence: 0.4 per 100,000 population
in 2005) to 18,020 cases (incidence: 32 per 100,000
population in 2002)" (la fonte è una notoria centrale antivax, eurosurveillance, http://www.eurosurveillance.org/…/dy…/EE/V16N29/art19925.pdf). Una media di 4039 casi all'anno nel primo decennio del millennio e di fronte a coperture vaccinali crescenti . Vi ricordate emergenze o allarmi per l'outbreak del 2002, 18.020 casi? Io no, e l'emergenza storica del 2017 appare immediamente una balla.
Tornando all'eminente patologo, lui citava il 2011: malafede, i casi del 2017 saranno maggiori di quelli del 2011. Toppato: nel 2011 5.568 casi di morbillo, da ottobre 2015 a dicembre 2016 (sempre eurosurveillance, http://www.eurosurveillance.org/…/dy…/ee/v18n20/art20480.pdf)- da ottobre 2016 al 12 dicembre 2017 sono stati 5.115 (i casi di ottobre, novembre, dicembre 2016 presi da qua http://www.epicentro.iss.it/…/b…/Measles_WeeklyReport_N1.pdf). Vi ricordate emergenze o allarmi per l'outbreak del 2011, più recente? Io no .Nel 2011 eravamo vicini al massimo storico delle coperture vaccinali per il morbillo - torna di nuovo in mente Lord Robert May e il suo "quando due più due non fa quattro".
E con questo l'allarme emergenziale del 2017 può essere derubricato a operazione propagandistica, e pure felicemente riuscita.
Nella primavera 2017 in appoggio alla campagna per il decreto Lorenzin è stato fatto un uso terroristico di numeri SBALLATI E GONFIATI.
(il brano sugli anni 70 è stato eliminato in attesa di revisione)
E che i numeri non ci fossero è stata la costante di una campagna di notizie martellanti, tese ad avallare un progetto di politica sanitaria, e alcuni autori di questo progetto hanno finito per raccoglierne i dividendi: Ranieri Guerra è stato nominato Assistant Director General all'OMS in ottobre; Walter Ricciardi è stato di recente nominato nell'Executive Board sempre di WHO, per esempio. Che la sanità pubblica finisca per raccoglierne qualcuno, di benefici, è ancora tutto da vedere.
domenica 22 aprile 2018
QUANDO DUE PIU' DUE NON FA QUATTRO - 2 - MORBILLO, ROSOLIA
"Stime teoriche approssimate sono in buon accordo con i periodi interepidemici osservati per morbillo, pertosse, parotite...Notare che questo tentativo di spiegazione delle periodicità osservate si basa sull'assunto di un qualche meccanismo alimenti il ciclo intrinseco di periodo T (un po' come l'acqua ossigenata nella reazione di Briggs-Rauscher, NdCS), ed è indipendente dall'esatta natura del meccanismo...
La propensione di base delle associazioni ospite-patogeno a oscillare può manifestarsi in altri modi, che possono avere implicazioni pratiche.
Considerate un programma di immunizzazione che ha l'obiettivo a lungo termine di ridurre l'incidenza di una particolare infezione o eradicarla
Un tale programma rappresenta una perturbazione del sistema ospite-patogeno. Inverosimile che il sistema si muova regolarmente e in modo monotono verso il nuovo stato finale, ma è piuttosto verosimile che esibisca pronunciate oscillazioni sulla via verso questo stato.
Il modello comunque coglie il principale aspetto dell'attuale incidenza di CRS negli USA, mostrata in figura 13. I dati della figura 13 mostrano che l'incidenza di CRS dapprima cala rapidamente dopo l'inizio dell'immunizzazione nel 1970, ma poi risale quasi ai livelli pre immunizzazione circa dieci anni dopo nel 1979. La figura 13 mostra anche i casi totali di rosolia distinti dai casi delle donne in gravidanze (e quindi dai casi di CRS, NdCS); per l'incidenza totale il pattern oscillatorio è molto meno marcato sia in teoria che in pratica. In mancanza della comprensione teorica sopra sviluppata. il risalire dei casi di CRS mostrato in figura 13 può essere scambiato per una mancanza nella produzione del vaccino o come derivante da altra causa estrinseca, invece che esser riconosciuto come intrinseco alle dinamiche del sistema.
(L'apparente aumento di casi di CRS negli anni pre immunizzazione, prima del 1970, può essere associato con l'under-reporting)"
Robert May, "When two and two do not make four: non linear phenomena in in ecology", Proc. R. Soc. Land. B 228. 241-266 (1986)
(Giusto per ricordare che per più di un anno a reti unificate si è parlato di correlazione diretta tra tassi di copertura nelle vaccinazioni pediatriche antimorbillose e numeri dell'outbreak di morbillo; poi di recente qualcuno ha messo in chiaro i distinguo, "mai detto niente del genere")
L'ALTRO LATO DELLA PREVENZIONE - INFEZIONI OSPEDALIERE
Questa pagina prendeva vita mesi fa, e tra i primissimi post ci fu la condivisione di questo. Non si trattava soltanto dell'esito di brutali rapporti industriali ormai incistati nel sistema sanitario pubblico nazionale.
Il punto era che "la riduzione delle ore di lavoro avrebbe comportato una penalizzazione sulla pulizia e la sanificazione dell'ospedale e di reparti come le sale operatorie".
E nel post di ieri Starbuck ricordava lo "sciopero del camice" a Monza:
"Così gli addetti alle pulizie alla fine del loro turno devono farsi un fagottino e portare a casa la divisa utilizzata durante le ore di servizio per «pulirsela nella loro lavatrice domestica con gravi potenziali rischi per la loro salute, e più in generale quella di tutti. Gli addetti lavorano infatti in ambienti esposti ad agenti patogeni. Portando le divise a casa e lavandole a temperature non adeguate alla sanificazione, favoriscono la circolazione di malattie che possono essere anche molto pericolose. Ciò è inaccettabile. Come anche il fatto che non ci sia un’adeguata dotazione di guanti e che spesso debbano usare quelli degli infermieri, oppure che i lavoratori non siano sottoposti a vaccinazioni specifiche come avviene invece per medici e infermieri»" (https://www.ilgiorno.it/monza-brianza/cronaca/sciopero-pulizie-san-gerardo-1.3048599).
Se del caso di Monza i giornali si sono occupati, di quello di Massa si è parlato assai meno. La condanna riguarda una manifestazione non autorizzata contro la riduzione del personale in opera presso l'ospedale di Massa da parte di Dussman Service, multinazionale tedesca dei servizi a cui l'ASL aveva affidato la sanificazione dell'ospedale.
E quanti altri di questi casi possiamo trovare in giro, dove la sanificazione delle strutture ospedaliere viene sacrificata al risparmio sanitario?
Spesso viene tirata in ballo l'obsolescenza dell'edilizia ospedaliera, e l'inadeguatezza dei sistemi di areazione. Problemi che richiedono investimenti ingenti, difficilmente risolvibili. Ma la sanificazione ordinaria è tutt'altro. E tagliare su quella significa continuare ad aprire la porta alle infezioni ospedaliere. Fenomeno grave, tasto dolentissimo. Se abbiamo difficoltà a metter su le anagrafi vaccinali, col monitoraggio delle infezioni ospedaliere come siamo messi? Male: " In Italia, dai primi anni Ottanta sono stati condotti numerosi studi per valutare la frequenza di infezioni ospedaliere. Non esiste, tuttavia, un sistema di sorveglianza nazionale, perché nel nostro Paese non ci sono ancora sistemi di rilevazione attiva dei dati con personale dedicato (vedi le Infection Control Nurses dei paesi anglosassoni). Anche se in Italia non esiste un sistema di sorveglianza stabile, sono stati condotti numerosi studi multicentrici di prevalenza.Sulla base di questi e delle indicazioni della letteratura, si può stimare che in Italia il 5-8% dei pazienti ricoverati contrae un’infezione ospedaliera" (http://www.epicentro.iss.it/problemi/infezioni_correlate/epid.asp). Ovvero, morbillo e influenza li monitoriamo a livello nazionale, ma le infezioni ospedaliere no. D'altronde sono solo alcune centinaia di migliaia di casi all'anno, che provocano alcune migliaia di morti, per il 30% prevenibili, tra l'altro, sempre stando a ISS. E qua il record europeo lo paghiamo ad un prezzo assai più salato, rispetto al primato sul morbillo (che poi proprio primato non è, ma non sottilizziamo) - http://www.lastampa.it/2017/11/18/scienza/benessere/in-italia-unincidenza-fra-le-pi-alte-deuropa-XQQSz9kchCMXVnw1aHu4WM/pagina.html .
Il "per fortuna ci sono nuove molecole" de La Stampa è qualcosa ma non è molto: gli investimenti in ricerca del resto sono stati praticamente a 0 per anni. Ceftozolane è una cefalosporina approvata nel 2014. Avibactam è un fatto nuovo, un inibitore di beta-lattamasi non betalattamico approvato nel 2015 (tazobactam, altro inibitore di beta lattamasi, è roba vecchia, approvata nel '92) - lo sviluppo di beta-lattamasi è il principale meccanismo di acquisizione della resistenza agli antibiotici betalattamici. Come i betalattamici (derivati penicillinici e cefalosporinici) gli inibitori di beta lattamasi, lo avrete capito, non sono una novità. Il più famoso è l'acido clavulanico contenuto nell'Augmentin, ma fino a Avibactam erano tutti betalattami. Un analogo di Avibactam, Relebactam, è stato approvato da FDA l'anno scorso. E questo è quanto, per quel che riguarda l'attività delle grandi farmaceutiche - il panorama è leggermente più articolato, ne riparleremo.
Per il resto i farmaci attuali di seconda linea hanno un profilo mediamente brutto (vancomicina) o bruttissimo (polimixina).
Trovare serie storiche sulle infezioni ospedaliere in Italia non è semplice, ma siamo passati da 5.6 casi per 100.000 dimessi (2007) a 12.36 casi per 100.000 dimessi (2015), più che raddoppiati in meno di dieci anni, e la mia impressione è che il grosso dell'incremento ci sia stato dal 2010 in poi, ma è solo un sospetto (http://www.aogoi.it/notiziario/infezioni-ospedaliere-22mila-casi-nel-2015-quasi-4mila-in-pi%C3%B9-rispetto-al-2007-va-meglio-per-il-rischio-di-embolia-ma-anche-i-traumi-ostetrici-nel-parto-naturale-crescono/).
E tutto ciò non può non aver a che fare coi progressivamente ridotti standard di sanificazione, conseguenza di tagli di spesa ed esternalizzazioni.
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Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...
