https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/06/21/dl-sicurezza-unaltra-legge-fascistissima-perche-e-il-tassello-che-mancava-nello-stato-di-meloni/7594931/ |
In primo luogo la legge 1660 lancia il neologismo del “terrorismo della parola”. Sotto questa fattispecie, che chiaramente colpisce unicamente le opinioni, viene colpito con una pena che va da due a sei anni chiunque detenga, o faccia circolare, in forma sia scritta che orale, testi ritenuti capaci di “sobillare” al compimento di atti o resistenze che coinvolgano uffici, istituzioni, servizi pubblici o di pubblica necessità. È chiaro che un provvedimento di questo genere mira a colpire chi sta col Palestina, chi vuole la pace, chi sostiene le lotte sociali e ambientaliste. È una nuova versione del reato di propaganda sovversiva del codice fascista Rocco, con cui si incarceravano gli antifascisti anche solo per sospetto. E ancora più grave è pensare a questo reato di opinione sotto le campagne maccartiste dello squadrismo mediatico, che già oggi colpisce intellettuali e attivisti. scomodi. Istituire il reato di terrorismo della parola è autentico fascismo.
Piccolo particolare: il governo Meloni sta solo portando avanti (in modo particolarmente deciso) una tendenza in atto da anni e diventata parossistica durante due anni di COVID: la criminalizzazione del dissenso. "Terrorismo della parola" nasce come definizione ambigua e quindi estendibile ad libitum, esattamente come lo sono stati "no-vax" o negazionismo. Ricordo che l'epiteto no-vax è stato esteso a chiunque esprimesse posizioni divergenti e che l'equivalenza no-vax=eversione ha avuto cittadinanza non solo nei titoli di giornale...
... ma anche in atti giudiziari: «in merito a presunte precarie condizioni di salute dell’attuale presidente del Consiglio Mario Draghi, con conseguente prevedibile istigazione ad una reazione nel contesto eversivo antigovernativo No vax» : questo stava scritto nell'atto di una Procura che ordinava la perquisizione dell'abitazione di un blogger (di cui penso tutto il male possibile, ma questo non c'entra). Il problema è che al tempo, esistendo una esigua minoranza fascista e novax, un'area ben più vasta di aspra critica al governo e alle sue misure (Green Pass) veniva omologata a quella minoranza impresentabile. Il sedicente "antifascista" governo Draghi, fiero di aver sventato una nuova marcia su Roma, aveva le stesse identiche pulsioni fasciste del governo Meloni, quanto a libertà di espressione. Facile immaginare che, se questo disegno passasse, un prossimo governo di "centrosinistra" si guarderà bene di rinunciare al "terrorismo della parola": troppo utile, grazie alla sua incredibile versatilità.
Ma poi perché "terrorismo della parola"? "Terrorismo verbale" sembrava di troppo difficile comprensione? Il decadimento del linguaggio va di pari passo con quello della nazione.
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