lunedì 17 novembre 2025

L'ALTRO SIMULACRO: L'ANTISCIENZA

Robert F. Kennedy Jr. può lanciare campagne contro i vaccini mRNA e poi sostenere che Trump meritasse il Nobel per la Pace per l'Operation Warp Speed – il programma che accelerò proprio lo sviluppo di quei vaccini. Trump può appoggiarlo e definanziare la ricerca sui vaccini mRNA e poi vaccinarsi con un vaccino mRNA antiCOVID prima di partire per i suoi impegni internazionali.

Queste contraddizioni non sono errori da correggere con il fact-checking e il debunking: è la struttura stessa del simulacro complottista/populista, dove la coerenza interna cede il passo alla funzione identitaria e alla polarizzazione.

Essendo CS qualcosa di iniziato su facebook come pagina, nel 2017, ben ricordo i fatti tra 2017 e 2019. Le vicende su "metalli pesanti nei vaccini" (sparite dall'orizzonte tempo fa) e "nanoparticelle" furono oggetto di tentativi di falsificazione inconsistenti e di altri solidi. Ma ogni tentativo di dimostrarle false era destinato a non avere alcun effetto in chi sosteneva quelle tesi. Purtroppo ho una memoria abbastanza buona, quindi mi ricordo che un fan dei nanocontatori insinuò che ero un idraulico o un elettrauto che si spacciava per altro. Argomenti isomorfi a quelli che usavano i suoi nemici giurati.

Lo stesso accadde con certe "analisi scandalo sui vaccini". All'epoca si parlava da un lato di pseudoscienza, dall'altra di scienza indipendente. Qualunque fosse il termine più adatto si trattava di un oggetto non falsificabile: era soltanto un altro simulacro. Oppure, con un termine nato per essere usato contro l'amministrazione Trump I, di postverità (ma si trattava di buoi che davano del cornuto a cervi), e ammetto che al tempo valutai la definizione prevalentemente guardando all'uso che ne veniva fatto: la si usava per dire che "gli altri" incarnavano la postverità, sganciata da qualsiasi evidenza, per cercare di mantenere l'egemonia della narrazione prevalente. Il problema è che, per citare Dumas (padre)

"La menzogna è tanto più pericolosa quanto più è vicina alla verità."

E se c'è una cosa in cui il fronte complottista è stato abile è stata proprio questa: incorporare fatti stabiliti e istanze politiche leggitime (scelta informata ma libera sulle vaccinazioni, influenza del big business sulle decisioni politiche, trasparenza delle istituzioni) assieme a tesi deliranti. E così facendo ha fatto la sua parte nello sterilizzare il dibattito. Perché se esiste un'istanza politica legittima contraria agli orientamenti prevalenti del potere, il fatto che il fronte complottista se ne appropri la neutralizza ( e ancora occorre citare L'industria del complottismo di Matheu Amiech). In più, probabilmente in modo incoscio, il fronte complottista ha realizzato che la scienza-simulacro era un costrutto mediatico-sociale. Quindi era perfettamente possibile definire i propri "scienziati indipendenti" se esisteva una base sociale (o socialmediatica), per quanto minima, a supportare il processo. Ed è esattamente quello che è successo in USA con la seconda amministrazione Trump.  Non a caso RFK jr produsse un endorsement di fatto ad Antonietta Gatti e Stefano Montanari. Una faccenda ridicola, dal punto di vista delle discipline scientifiche? Certo, ma non è sul piano strettamente scientifico che andava valutata. Non essendo falsificabile, apparteneva all'ordine dei simulacri.  

Il problema non è culturale (cultura scientifica vs cultura antiscientifica, questa è l'ultima vulgata americana). Il problema è politico. Trump gioca la carta del simulacro antiscientifico non perché ci creda (si è ben visto), ma perché un 1% per lui può essere vitale. Ma così facendo legittima politicamente quel simulacro.

Riprendiamo, per un attimo, Lyotard:

La legittimazione è il processo attraverso il quale un legislatore si trova autorizzato a promulgare tale legge come una norma. Sia un enunciato scientifico; esso è sottoposto alla regola: un enunciato deve presentare un determinato insieme di condizioni per essere accolto come scientifico. Qui la legittimazione è il processo attraverso il quale un "legislatore" che tratta del discorso scientifico è autorizzato a prescrivere le condizioni dette (in generale, condizioni di coerenza interna e di verifica sperimentale) affinché un enunciato faccia parte di questo discorso, e possa essere preso in considerazione dalla comunità scientifica. 

Nel momento in cui si mette l'accento su comunità, invece che prendere "comunità scientifica" nel senso corrente dell'espressione, si noterà che la stessa medesima cosa oggi vale per l'antiscienza. In questa chiave Anthony Fauci e Robert Malone sono intercambiabili, ma il metodo rimane lo stesso. Ed è il metodo il problema. Quando le grandi ideologie del XX secolo collassano, il rischio è che le nuove narrazioni simulacrali vengano usate per favorire il ritorno di nuovi totalitarismi travestiti da consenso popolare.

E' esattamente la stessa cosa che, di nuovo, si sta provando a fare in Italia, in cui a quanto pare una parte della maggioranza di governo è incline a mutuare una parte consistente del pacchetto ideologico/propagandistico dell'amministrazione Trump II. Dalla Presidente del Consiglio che esibisce cartelli "Io sono Charlie Kirk" a pezzi di Lega che inneggiano a RFK jr. E' un circolo vizioso in cui la politica si appropria utilitaristicamente del simulacro complottista e così facendo lo avalla, incorporando istanze politiche (temi) che diventano patrimonio esclusivo di una parte e in quanto tali non più oggetto di dialettica o possibili compromessi. È in questo contesto che mentre, per fare un esempio, Repubblica pubblica l'ennesimo articolo sulla grande scoperta che curerà X (farmaco o vaccino che non arriverà mai oltre la Fase II), La Verità si produrrà nel rilanciare l'ultima performance di RFK jr.

Ovviamente la rielezione di Trump non è dovuta all'avere imbarcato RFK jr, ci sono motivi socioeconomici ben più profondi. In Italia poi questi temi non sono mai stati cruciali per il successo di un partito, perché i problemi strutturali del paese non solo vengono da lontano ma sono ancora tutti lì, da decenni. 

https://ilmanifesto.it/il-paese-e-meglio-di-chi-lo-governa
 

Solo restituendo dignità alla scelta politica esplicita (in materia di economia, scuola, sanità) si può uscire dal gioco dei simulacri che si alimentano reciprocamente, sterilizzando ogni autentica contestazione sociale. Finché restiamo intrappolati nel doppio simulacro, ogni amministrazione – "della scienza" o "del popolo" – continuerà di fatto le politiche della precedente, con minimi aggiustamenti, mentre il dibattito pubblico resta paralizzato su chi è più scientifico invece che su perché le politiche economiche non cambiano mai.

P.S. Dovrebbe essere ovvio, ma per evitare fraintendimenti: la "scienza-simulacro" è un elemento narrativo che non ha più alcun contatto con alcuna disciplina scientifica. Si stanno analizzando le rappresentazioni mediatiche e sociali, che sono costrutti replicabili e manipolabili. La mappa non è il territorio, qui parliamo di mappe in competizione mentre il territorio resta quello che è.

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