giovedì 30 novembre 2023

OMS, PANDEMIE, TRATTATO: IL CIRCO DELL'AMNESIA COLLETTIVA


https://ilmanifesto.it/assemblea-straordinaria-delloms-per-un-nuovo-trattato-sulle-pandemie    

L'Italia (ma non solo) ha un problema di memoria storica e si sa. Ma è niente a confronto con la memoria collettiva a breve termine. Si manifesta nelle piazze sull'oggi, sul tema del giorno. Ma tutto quello che è successo l'altroieri no, quello non merita attenzione, anche se ha fatto danni immensi e i suoi attori sono ancora tutti presenti.

Per esempio la pandemia è finita, tutti se la sono lasciata alle spalle con sospiro di sollievo (beh, quasi tutti). Ma quel che è successo in Italia e non solo con COVID tra 2020 e 2022 merita il ricordo. Sono fatti che andrebbero ricordati in eterno, se si volessero evitare gli stessi tragici errori (ma furono errori fortemente voluti, quindi per questo è bene non ricordarli, per poterli ripetere).

Premetto per l'ennesima volta che OMS un ruolo utile lo ha, che è quello di mettere in piedi programmi sanitari per quelle nazioni che non hanno occhi per piangere - e lo fa come può, cioè in economia e usando farmaci che dal punto di vista della regolazione farmaceutica occidentale sono il più delle volte substandard. Detto questo è bene ricordare quale sia stato il suo ruolo tra 2020 e 2022.

In primo luogo tardò nella comunicazione dell'emergenza, mentre c'era Taiwan che da subito aveva capito quello che stava succedendo e lo aveva pure detto. Ma Taiwan non è nell'ONU e OMS è un'agenzia delle Nazioni Unite. Quindi niente, anche per non irritare la Cina (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/04/oms-catturata-dalla-cina-gli-usa-la.html).

Poi, prima di Codogno, OMS avallava l'Hail Mary Protocol (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/02/oms-coronavirus-hail-mary-protocol.html), quando chiunque capisse un minimo della materia non avrebbe speso un centesimo per un cocktail di farmaci che in vitro non erano attivi contro il virus (ovviamente non mancò nell'accademia italiana chi disse che il tentativo era ragionevole, fatto che si dovrebbe commentare da solo). A seguire OMS si distinse nel perdere tempo. Nella primavera del '20 FDA dava l'Emergency Use Authorization a remdesivir e Fauci, dopo i risultati del trial ACCT-1, svolto da NIH, diceva che al momento era lo standard of care. OMS invece faceva un trial su lopinavir in funzione anticovid. Nel giugno 2020, dopo che in Italia lopinavir era stato somministrato a nastro ai ricoverati in terapia intensiva, senza effetto,  dopo che l'allora direttore AIFA Magrini aveva voluto il farmaco somministrato dai medici di base, fortunatamente senza successo, OMS dichiarò che lopinavir non funzionava. Ma non solo: SOLIDARITY, altra sperimentazione clinica OMS, era in corso senza che praticamente nessuno si pronunciasse sul disegno assai discutibile del trial. Nell'ottobre del '20 i risultati di SOLIDARITY furono pubblicizzati: remdesivir non funziona. Poco contarono ripetute analisi contrarie (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/07/i-trial-i-paper-ladvocacy.html). Poco contò che remdesivir di lì a poco fosse pienamente autorizzato da FDA prima e da EMA poi. Essendo OMS il feticcio di buona parte della comunità medica italiana nonché di chi "comunicava", il poco che c'era allora (remdesivir) non doveva essere usato, in Italia. Mi ricordo una tal dama che arrivò a sostenere che fare un'endovena a un paziente in intensiva era un problema. 

Ma questo è forse il meno, quanto a OMS e Italia. Da Ginevra nel settembre del '20 arrivò un clamoroso endorsement alla gestione italiana della pandemia.

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2020/09/20/coronavirus-oms-italia-esempio-nel-contrasto-alla-pandemia_54e77dd8-f89f-42db-bee6-7dd858b089b6.html

Questo titolo oggi si rilegge con estrema amarezza. Perché allora già da tempo un report di Francesco Zambon, che all'OMS lavorava, era stato consegnato ai vertici dell'Agenzia: il piano pandemico italiano non era stato aggiornato dal 2006 e la risposta nel 2020 era stata completamente inadeguata. La vicenda di Zambon è un esempio di come le cose funzionano, all'OMS, e un esempio ormai dimenticato. Lui se andò, essendo diventata insostenibile la sua posizione lavorativa.

https://www.theguardian.com/world/2021/mar/14/who-scientist-who-spoke-out-about-italy-handling-of-covid-crisis-resigns

Report fu l'unico in Italia a coprire adeguatamente la vicenda di Zambon (https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/La-resa-dei-conti-f8f1a28b-b000-457a-9b89-dd549672fb8d.html)

Questo dovrebbe bastare per rispondere alla domanda "Volete voi avere OMS regista mondiale delle azioni di contrasto alle pandemie?". No, grazie. Meglio se le cose rimangono così come sono. Il fatto che poi l'iniziativa di questo trattato parta dall'Europa, l'altro grande perdente quanto a attività di gestione della pandemia, dovrebbe far dubitare molto di tutta l'impalcatura.

A questo punto capirete se ho letto l'articolo di Capocci sul Manifesto con crescente perplessità.

E la vicenda del mancato aggiornamento del piano anti-pandemico italiano mostra che la vigilanza internazionale sugli impegni locali è poco vincolante.

Invece, se si ricorda quanto sopra, di tutta la questione piano pandemico italiano i vertici OMS non volevano saperne, pure se informati, perché la faccenda era politicamente delicata. Altro che "stati vincolati a...". Chiaro che nell'articolo si ignori anche tutto il resto riportato in questo post. E non si tratta di episodi, ma della linea politica di un'agenzia che è politica e dove si fa politica sanitaria, non una qualche "scienza". Poi l'idea che possa esistere un pacchetto di politiche sanitarie antipandemiche che vada bene tanto per Haiti quanto per la Finlandia è di per sé piuttosto assurda. Quanto a pensare che la Cina possa essere vincolata a qualcosa, beh, good luck with that.

E ci si chiede come mai gli USA della presidenza democratica di Biden non siano convinti del trattato e si riduce la faccenda a non meglio precisate questioni di "sovranità", come fosse "sovranismo" il non voler vincolare politiche nazionali alle decisioni agenzie sovranazionali parimenti politiche e dal track record estremamente opinabile. Parimenti ovvio è il perché una von der Leyen che si crede la leader di una federazione (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/09/lo-stato-della-recessione.html), dopo la sua "brillantissima" attività a capo della Commissione durante la pandemia, sia invece a favore del trattato, vedendosi un indomani, come qualcuno dice, ai vertici della NATO o dell'ONU.


 



 



giovedì 23 novembre 2023

NON E' UNA SCIENZA (E UN PO' DI MITOLOGIA)

È un luogo comune dire che la medicina è una scienza. Così non è. La medicina non è una scienza, è una pratica basata su scienze - la fisica, la chimica, la biologia, l'ecologia, l'economia - che differisce dalle altre tecniche perché il suo oggetto è un soggetto: l'uomo. L'autore ricostruisce storicamente il patrimonio scientifico di cui la medicina oggi dispone e considera tale patrimonio come il mezzo necessario per conseguire il fine dell'essere medico, cioè un uomo che cura i suoi simili con competenza e disponibilità. 

(Giorgio Cosmacini, La medicina non è una scienza  https://books.google.nl/books/about/La_medicina_non_%C3%A8_una_scienza_Breve_sto.html?id=NyfWLgAACAAJ&redir_esc=y)

Si potrebbe precisare "una pratica basata su scienze che in buona parte i praticanti o ignorano o non capiscono". Ma questo è irrilevante.

E' irrilevante perché, per quanto si possa parlare di metodo scientifico, occorre fare i conti con archetipi. La guarigione ad opera dello sciamano o del sacerdote preesiste a fisica, chimica, biologia e probabilmente pure alla matematica. Lasciate perdere il come e il con che mezzi: la pura funzione è archetipica. Nell'antichità classica l'Asclepeion era un tempio/luogo di guarigione consacrato ad Asclepio. Asclepio (o Esculapio) era un semidio figlio di Apollo (madre variabile, nelle fonti), dalle abilità di guaritore parimenti mitiche. 

Coronis si lavava i piedi nel lago Boibeis. Apollo la
guardò e la desiderò. Per lui il desiderio era una scossa
improvvisa, che lo assaliva di sorpresa e di cui subito
voleva liberarsi. Discese su Coronis come la notte. Il
loro avvicinarsi fu violento, inebriante e veloce. Nella
mente di Apollo si sovrapponevano la presa di un
corpo e lo scoccare una freccia. L'incontro dei corpi
non era mescolanza, come per Dioniso, ma urto. Così
un giorno aveva ucciso Giacinto, il giovane che più
aveva amato: nel gioco, scagliando un disco.
Coronis era incinta di Apollo quando si sentì attirata
da uno straniero, che veniva dall'Arcadia e si
chiamava Ischys. Accanto a lei vegliava un candido
corvo. Apollo lo aveva assegnato come custode all'amata,
« perché nessuno la violasse ». Il corvo vide Coronis
che si dava a Ischys. Allora volò a Delfi dal suo signore,
per fare la spia. Disse che aveva scoperto le
« opere occulte » di Coronis. Apollo, nella furia, gettò
il plettro. La corona di alloro cadde nella polvere.
Guardò il corvo con odio, e le sue piume si trasformarono
in un nero di pece. Poi Apollo chiese a sua sorella
Artemis di andare a uccidere Coronis, a Lacereia.
La freccia di Artemis affondò nel seno della traditrice.
E, insieme a lei, uccise molte altre donne, lungo le rive
scoscese del lago Boibeis. Prima di morire, Coronis
sussurrò al dio che aveva ucciso anche suo figlio. Allora
Apollo tentò di rianimarla, invano. Le sue arti mediche
si rivelarono insufficienti. Ma, quando il corpo
profumato di Coronis venne disteso sul rogo, alto come
un muro, e il fuoco già lo intaccava, le fiamme si
aprirono davanti alla mano rapace del dio, che estrasse
dal ventre della morta, illeso, Asclepio, colui che guarisce.

(Roberto Calasso, Le Nozze di Cadmo e Armonia, vedere nota)

Una figlia di Asclepio si chiamava Panacea e aveva il potere di guarire ogni malattia. Fu lui a resuscitare Glauco figlio di Minosse, dice Ippolito - mentre nella versione più classica del mito è Poliido a restituire la vita a Glauco. Il che ci dice che nel mito Poliido, sacerdote indovino, e Asclepio, semidio guaritore, sono praticamente sovrapponibili. Asclepio era stato istruito nella medicina nientemeno che da Chirone il Centauro, quello che aveva guarito la caviglia di Achille sostituendola con quella di un gigante morto. 

E' materiale che viene da prima della crisi della tarda Età del Bronzo - cioè dai tempi del materiale dell'epica omerica. Il bastone di Asclepio, un bastone a cui è avvolto un serpente, è alla fine una versione ridotta del Caduceo, quello che sta sulle insegne delle Farmacie. Perché il Caduceo, che precede di secoli nell'iconografia l'età classica, è attributo di Mercurio, cioè Hermes, il messaggero degli Dei, dio del logos e della comunicazione. Si potrebbe pensare che il bastone di un semidio non poteva avere le piene prerogative di quello del dio, quindi un serpente invece di due. Le questioni gerarchiche nella mitologia greca contano: secondo Ippolito quando Asclepio resuscitò Glauco Apollo se la prese molto a male (e fece una strage).

Così per dire, Ippocrate, quello che scrisse Le Epidemie, quindi probabilmente il primo epidemiologo della storia, nonché quello di un certo giuramento (ὠφελέειν, ἢ μὴ βλάπτειν, disse, cioè primum non nocere) era un sacerdote di Asclepio. E secoli dopo pure Galeno fu θεραπεύτής in un Asclepeion. Facendo un salto in avanti di un migliaio di anni, che dire dei Cavalieri dell'Ospedale (Ospitalieri), poi di Rodi, poi di Malta? E nella versione maltese ancora esistono come ONG operante nella sanità. La santa patrona dell'ordine, Santa Ubaldesca (Ubaldesca Taccini, pisanissima con un nome proprio dagli echi longobardi) si distinse per le cure ai malati.

Santa Ubaldesca, raffigurata con la livrea dell'Ospedale

In breve la medicina come religione/magia e i medici come sarcerdoti non sono una novità. E' storia antichissima, che in teoria avrebbe dovuto essere archiviata tra 600 e 700, e in pratica archiviata lo fu. Fino all'altro ieri. Bei tempi, i nostri tempi, con quella loro travolgente nostalgia di Ancien Régime.

Ma, se proprio vogliamo giocare sul piano degli archetipi, come abbiamo visto c'è chi di serpenti attorno al bastone ne ha uno e chi ne ha due...

Ritorniamo su Le Nozze di Cadmo e Armonia

C'è una nostalgia, negli dèi sovrani, che li spinge a ripristinare
lo stato del primo fra loro, di Fanes. Per
Zeus, la nostalgia di Fanes si fissò nella figura del serpente.
Soltanto Zeus poteva ricordare la visione dei due
serpenti allacciati, prima che il mondo esistesse. E Fanes
era apparso tra le spire di un serpente. Quando Zeus
ebbe espulso il mondo dal suo cuore, sentì il desiderio
di congiungersi con sua madre. Quel desiderio era mosso
da un ricordo remoto. La madre fuggiva, e Zeus non
si stancava di inseguirla. Alla fine, Rea Demetra si trasformò
in serpente. Allora anche Zeus divenne serpente,
si avvicinò alla madre e strinse le sue squame alle
sue in un nodo eracleotico, lo stesso che formano i due
serpenti sul caduceo di Hermes.

E' più chiaro il senso dei due serpenti avvolti al Caduceo? In pratica ying e yang. Personalmente mi ricordo una stele cristiana irlandese, "la mano di Dio" (Museo di Dublino), con due serpenti, uno bianco e uno nero avvolti attorno a un avambraccio con la mano aperta e iscritta in un disco solare. Immagine che dovrebbe essere più esplicativa di centinaia di parole.

Ai tempi di Manetone in Egitto Hermes e Thot erano completamente confusi e sovrapposti: Thot, il dio dalla testa di ibis, inventore della scrittura, della geometria e della matematica, patrono degli scribi ed egli stesso scriba del gran dio Ra o di Osiride. Hermes/Thot si confonde con Ἑρμῆς ὁ Τρισμέγιστος (Ermete Trismegisto, tre volte grande), a cui è attribuito il Corpus Hermeticum , cioè l'insieme dei testi canonici dell'Ermetismo, che da alcuni è ritenuto una corrente filosofica ellenistica, da altri una corrente dello gnosticismo, quindi una religione (cfr Doresse e Puech, https://books.google.nl/books/about/Gnosticismo_e_manicheismo.html?id=qFl8mgEACAAJ&redir_esc=y).

Ma non finisce qui. A Ermete Trismegisto è attribuita anche la Tabula Smaragdina 

Verum, sine mendacio certum et verissimum, quod est inferius, est sicut quod est superius, et quod est superius, est sicut quod est inferius: ad perpetranda miracula rei unius.

(https://it.wikipedia.org/wiki/Tavola_di_smeraldo)

La Tavola Smeraldina è la pietra d'angolo dell' alchimia, e dall'alchimia quale disciplina scientifica è venuta fuori? 

E si va avanti: ho perso il conto delle volte che su isocial in ambito "scienza" ho sentito ripetere a pappagallo "è la dose che fa il veleno": sola dosis venenum facit, e di chi parliamo? Parliamo di Paracelso, il padre della spagirica, oggi etichettata pseudoscienza ma madre di parte della chimica farmaceutica moderna (isolamento degli alcaloidi e degli olii essenziali delle piante). E Paracelso è da classificare alla voce "Storia dell'alchimia". Quindi in una certa misura il Caduceo sulle insegne delle farmacie italiane è giustificato. Dopo di che... Qualcuno si è mai scandalizzato per la "non scientificità" del Caduceo? Non mi pare, non mi pare che ci sia stato nessuno così idiota da proporre la sua sostituzione con la doppia spirale del DNA.

Ok, la faccenda "chi un serpente, chi due" l'ho messa giù un po' per ridere. Ma resta un fatto, non proporzionale al numero dei serpenti, cioè che il peso simbolico di guarigione, medicina, assistenza ai malati è infinitamente grande. E si può ben capire la moderna sovrapposizione dei piani: religione/scienza, sacro/profano.

Oggi mi verrebbe da dire che è assai disonesto giocare pesantemente (e politicamente) su questa sovrapposizione, che la cosa sia cosciente o meno . Per carità, a lascienza hanno giocato tanti, ma i medici erano la schiacciante maggioranza della popolazione che lo facvea. E che ci siano medici che fanno ricerca lo so bene (con qualcuno di loro ci ho pure lavorato, in passato). Qualcuno di loro provò a dire la sua, in tempi pandemici, e provò a farlo su un social nework. Non fu precisamente né ignorato né bene accolto: fu invece omologato agli antivaccinisti e, sempre su quel social network, fu bersagliato con manciate di fango e peggio (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/02/con-quella-faccia-li.html). Ma penso che il punto sia chiaro quanto basta. Non era amor di scienza, ma puro integralismo zelota quel che motivava gli attacchi (non solo di tizi qualunque, ma pure di accademici di molto minor fortuna che, chissà, forse perseguivano un personale riscatto su isocial).

Solo rimuovendo il carico archetipico a cui ho accennato si potrebbe fare un discorso pubblico pienamente scientifico in medicina, sempre che sia possibile (i tempi pandemici direbbero che la possibilità è esigua, vedasi https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/02/coronavirus-lhail-mary-protocol.html e https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/il-foyes-e-i-case-studies.html).

Ma il carico archetipico costituisce un vantaggio irrinunciabile, per molti, vantaggio che è stato massicciamente usato quando più era usabile e travisabile, cioè nell'evento epidemico - un evento politico con risvolti medici, ricordiamolo. A tutti gli effetti per la classe medica giocare la carta della classe sacerdotale viene ed è venuto facile, con un background del genere. Facile ed efficace. Ma che tutto questo sia stato accompagnato da discorsi sul metodo scientifico, da parte di praticanti di una disciplina che scienza non è, è quanto meno grottesco. Grottesco e deleterio, perché ormai "scienza" nel discorso pubblico è praticamente identificabile con pensiero magico. E quindi ogni genuina laicità è stata il più delle volte bollata come eresia.

Nota: Roberto Calasso (https://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Calasso), oltre a saper raccontare la mitologia greca come nessun altro, fu il patron di Adelphi. Adelphi, come è stata negli 80 fino ai 90, è  stata una casa editrice che non può avere rilevanza nell'Italia di oggi - infatti è da tempo più o meno un'editore come tanti altri e la sua storia vive solo nel suo catalogo. Ma la mia adolescenza e la mia gioventù sono stati segnati da libri pubblicati da Adelphi, da La nascita della filosofia di Giorgio Colli a Goedel, Escher, Bach di Douglas Hofstadter passando per La gaia scienza di Niezsche. Erano tempi più civilizzati.


lunedì 20 novembre 2023

GLI SPORTIVI E I MULLAH

 

https://www.rainews.it/tgr/piemonte/articoli/2023/11/jannik-a-nole-sei-unispirazione-per-tutti-ma-soprattutto-per-i-giocatori-b4088bbe-c57f-4d66-9ad7-eef9256b2781.html

Sinner fa un discorso da sportivo. Il mullah Omar, ops, scusate, un luminare della medicina mondiale no.

https://www.repubblica.it/sport/tennis/2023/11/15/news/burioni_covid_tweet_djokovic_sinner-420412964/

Perché c'è un momento per le lezioni in tv e uno per arringare i talebani, come quello che aveva fatto qualche giorno prima. Perché la teodicea de Lascienza dice che, a seconda delle tue private e personali scelte, non solo verrai maledetto nei secoli dai fedeli, ma ci saranno anche conseguenze materiali: non vincerai, la tua attività professionale o il tuo lavoro andranno a schifio etc etc etc.

Mi sa che c'è bisogno di un aiutino: che roba è la teodicea? Roba che non si mangia

 "Parte della teologia naturale che, trattando della giustizia di Dio, mira a conciliare la presenza del male nel mondo con la bontà divina". In breve "In hoc signo vinces" e "omnia munda mundis" interpretato come "ai giusti il successo nella vita" (mentre in realtà piove sui giusti e sugli ingiusti, e poi: qual'è la definizione scientifica di "un giusto"?).

Ma si sa: non sono aggiornato, sono obsoleto e quindi non sapevo che la teodicea era diventata uno dei principi irrinunciabili del metodo scientifico. Cercherò di ovviare con un corso di aggiornamento. Anzi, no.




domenica 19 novembre 2023

LA FINE DELLA SCIENZA

 

https://www.wired.it/article/evoluzione-sistemi-non-viventi-nuova-legge-natura-incremento-informazione-funzionale/

Personalmente quando leggo o sento "termodinamica dell'informazione" o passo oltre o ho una smorfia di disgusto. Perché si parte dalla buonanima di Boltzmann per arrivare a un impalcatura teorica che pur avendo avuto i propri momenti fighi (Feynman), alla fine ha potuto contare su un paio di conferme sperimentali molto tirate per i capelli in qualcosa come un'ottantina di anni (https://en.wikipedia.org/wiki/Entropy_in_thermodynamics_and_information_theory). Qualcuno poi avrà capito che quanto a discorsi sull'entropia sono estremamente sensibile, quindi quando sento o leggo certa roba posso reagire pure molto male. Tipo quando si parla di una seconda legge dell'infodinamica che va in senso contrario al secondo principio della termodinamica: per qualcuno sarà tutto molto bello, ma forse è meglio lasciare la termodinamica fuori dal quadro, perché non c'entra una tubo (https://www.wired.it/article/matrix-universo-simulazione-nuova-teoria-fisica-infodinamica/).

Ma non c'è stato chiacchericcio solo sul' "univeso simulazione" e questa seconda legge dell'infodinamica. Qualcuno ha deciso di andare oltre e propone una nuova legge dell'universo (https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.2310223120). Il riassunto lo potete trovare nel link di Wired sotto l'immagine all'inizio del post. L'articolo espone una congettura, ma fondamentalmente più che proporre una nuova legge dell'universo propone un nuovo criterio di descrizione dei sistemi naturali: l'informazione funzionale come funzione del grado di funzionalità (non vi preoccupate, suona orrendo anche in inglese), I(Ex). Questa nuova descrizione viene dall'analisi di un qualsiasi set di dati sperimentali, fossero pure inerenti un singolo specifico sistema? No. Ci si augura che qualcuno ci lavori.

La velocità di evoluzione di alcuni sistemi può essere influenzata artificialmente. Il formlaismo dell'informazione funzionale suggerisce che la velocità di evoluzione di un sistema può essere aumentata in tre modi: 1) aumentando il numero o la diversità degli agenti che interagiscono agents, 2) aumentando il numero delle diverse configurazioni del sistema e/o 3) migliorando la pressione evolutiva sul sistema (per esempio nei sistemi chimici da più frequenti cicli riscaldamento/raffreddamento o di inumidimento/essiccamento) Futuri esperimenti sull'evoluzione chimica e simulazioni di sistemi a evoluzione artificiale possono essere capaci di ottenere misure quantitative riguardo a quanto la velocità di evoluzionepossa essere aggiustata variando parametri importanti e driving forces.

Se la cosa vi sembra oscura, quando parlano di "evoluzione di sistemi chimici" hanno in testa l'abiogenesi.

Porre l'evoluzione verso la complessità come legge dell'universo sarà anche sexy, per qualcuno, ma tanto per cambiare ci si scontra con leggi con fondamenta solide come il granito: un processo quale che sia, quindi anche un processo evolutivo verso la complessità, deve portare a una differenza entropia dell'universo uguale o maggiore di zero. Al che quale sarebbe la driving force del processo evolutivo? L'infodinamica? Ma per favore... Next step più probabile? 0 dati sperimentali ma qualche simulazione al computer molto colorata.

Tutto questo, praticamente, è Prigogine ignorando Prigogine e lasciando fuori le basi della termodinamica (fu Prigogine, 70 anni fa, a descrivere l'ordine ottenuto dal caos, ovvero strutture dissipative la cui organizzazione massimizza la produzione di entropia). E quindi? E quindi  si va a mode, ragazzi, non è che si scherza (citando qualcuno).

Questa è fenomenologia da fine della scienza: le grandi leggi della natura le abbiamo già trovate, il resto è al momento fuori portata, quindi ci si diletta in congetture e pinzillachere. Il video di Sabine Hossenfelder è perfetto, al riguardo e ha pure un rapidissimo riferimento a questa storia della nuova legge dell'universo.

Per anticipare le proteste: una missione con equipaggio umano su Marte non sarebbe scienza, ma tecnologia. Cioè non aggiungerebbe nulla a quello che sappiamo sulle leggi della natura. Ma questo sarà l'argomento di un altro post.



Quindi sì, la scienza sta morendo e pure piuttosto male.

giovedì 16 novembre 2023

SERIE: LEZIONI DI CHIMICA

 


Lezioni di chimica è ufficialmente la serie preferita di questo blog, di questi tempi. Potrei iniziare a enumerare i motivi, ma non credo che sia necessario. Vedetevela, legalmente o no. C'è chimica, fenomenologia dell'accademia e dintorni e molto altro. E' una di quelle fiction che parlano della realtà più degli annali e dei microfilm delle prime pagine dei giornali o dei loro analoghi nell'era digitale. Non cambia niente. E' il contenuto, o il "messaggio", che conta. That's all, folks.


martedì 14 novembre 2023

LETTERA APERTA DI GIORNALISTI SU GAZA

 

Ci sono giornalisti che non sono nel mucchio dei servi dei servi dei servi, rispetto alla media italiana. La stampa italiana è puro servilismo al 99% (i servi dei servi dei servi dei servi) con p-value 0.000001. Per fortuna esiste un 1% diverso.

Rilancio la traduzione:

Condanniamo l’uccisione di giornalisti a Gaza da parte di Israele e chiediamo l’integrità nella copertura mediatica occidentale delle atrocità di Israele contro i palestinesi.

La devastante campagna di bombardamenti di Israele e il blocco dei media a Gaza minacciano la raccolta di notizie in un modo senza precedenti. Non abbiamo molto tempo.

Più di 11.000 palestinesi sono stati uccisi durante le quattro settimane di assedio israeliano. Nel crescente bilancio delle vittime ci sono almeno 35 giornalisti, secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti, in quello che il gruppo definisce il conflitto più mortale per i giornalisti da quando ha iniziato a monitorare le morti nel 1992. Molti altri sono stati feriti, detenuti, scomparsi o hanno visto i loro familiari uccisi. 

Come reporter, redattori, fotografi, produttori e altri lavoratori delle redazioni di tutto il mondo, siamo sconvolti dal massacro dei nostri colleghi e delle loro famiglie da parte dell’esercito e del governo israeliano. 

Scriviamo per sollecitare la fine della violenza contro i giornalisti a Gaza e per chiedere ai responsabili delle redazioni occidentali di essere lucidi nel coprire le ripetute atrocità di Israele contro i palestinesi.  

I giornalisti nella Striscia di Gaza assediata stanno affrontando estese interruzioni di corrente, carenza di cibo e acqua e un collasso del sistema sanitario. Sono stati uccisi mentre lavoravano visibilmente come giornalisti, così come di notte nelle loro case. Un’indagine di Reporter Senza Frontiere mostra anche che i giornalisti sono stati deliberatamente presi di mira durante due attacchi israeliani del 13 ottobre nel sud del Libano, che hanno ucciso l’operatore video di Reuters Issam Abdallah e ferito altri sei giornalisti.

Anche le famiglie dei giornalisti sono state uccise. Wael Dahdouh, capo dell’ufficio di Al Jazeera a Gaza e un nome familiare nel mondo arabo, ha appreso in onda il 25 ottobre che sua moglie, i suoi figli e altri parenti erano stati uccisi in un attacco aereo israeliano. Un attacco del 5 novembre contro l’abitazione del giornalista Mohammad Abu Hassir della Wafa News Agency ha ucciso lui e 42 membri della famiglia.

Israele ha bloccato l’ingresso della stampa straniera, limitato pesantemente le telecomunicazioni e bombardato gli uffici stampa. Nell’ultimo mese sono state colpite circa 50 sedi dei media a Gaza. Le forze israeliane hanno esplicitamente avvertito le redazioni che “non possono garantire” la sicurezza dei loro dipendenti dagli attacchi aerei. Considerate la prassi decennale di prendere di mira letalmente i giornalisti, le azioni di Israele mostrano una soppressione della libertà di parola su vasta scala.

Il Sindacato dei giornalisti palestinesi ha esortato i giornalisti occidentali a condannare pubblicamente gli attacchi contro i giornalisti. “[Chiediamo] ai nostri colleghi giornalisti di tutto il mondo di agire per fermare l’orribile bombardamento del nostro popolo a Gaza”, ha affermato il gruppo il 31 ottobre in una dichiarazione pubblica.

Stiamo ascoltando quella chiamata. 

Siamo al fianco dei nostri colleghi di Gaza e annunciamo i loro coraggiosi sforzi di riferire nel mezzo della carneficina e della distruzione. Senza di loro, molti degli orrori sul territorio rimarrebbero invisibili. 

Ci uniamo alle associazioni della stampa tra cui Reporter Senza Frontiere, l’Associazione dei giornalisti arabi e mediorientali e la Federazione internazionale dei giornalisti nel chiedere un impegno esplicito da parte di Israele per porre fine alla violenza contro giornalisti e altri civili. Le redazioni occidentali traggono enormi benefici dal lavoro dei giornalisti di Gaza e devono adottare misure immediate per chiedere la loro protezione.

Riteniamo anche le redazioni occidentali responsabili della retorica disumanizzante che è servita a giustificare la pulizia etnica dei palestinesi. Doppi standard, imprecisioni ed errori abbondano nelle pubblicazioni americane e sono stati ben documentati. Più di 500 giornalisti hanno firmato una lettera aperta nel 2021 in cui esprimono la preoccupazione che i media statunitensi ignorino l’oppressione dei palestinesi da parte di Israele. Eppure la richiesta di una copertura equa è rimasta senza risposta.

Le redazioni hanno invece minato le prospettive palestinesi, arabe e musulmane, liquidandole come inaffidabili e hanno invocato un linguaggio provocatorio che rafforza i cliché islamofobici e razzisti. Hanno pubblicato la disinformazione diffusa dai funzionari israeliani e non sono riusciti a controllare l’uccisione indiscriminata di civili a Gaza, commessa con il sostegno del governo degli Stati Uniti. 

Dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, in cui più di 1.200 israeliani, tra cui quattro giornalisti, sono stati uccisi e altri 240 circa sono stati catturati, questi problemi si sono aggravati. La copertura giornalistica ha posizionato l’attacco come il punto di partenza del conflitto senza offrire il necessario contesto storico: che Gaza è di fatto una prigione di rifugiati provenienti dalla Palestina storica, che l’occupazione israeliana è illegale secondo il diritto internazionale e che i palestinesi vengono bombardati e massacrati regolarmente dal governo israeliano.

Gli esperti delle Nazioni Unite hanno avvertito di essere “convinti che il popolo palestinese sia a grave rischio di genocidio”, ma i media occidentali rimangono riluttanti a citare esperti di genocidio e a descrivere accuratamente la minaccia esistenziale in corso a Gaza.

Questo è il nostro compito: chiedere conto al potere. Altrimenti rischiamo di diventare complici del genocidio.

Rinnoviamo l’appello ai giornalisti affinché dicano tutta la verità senza timori o favoritismi. Affinché utilizzino termini precisi ben definiti dalle organizzazioni internazionali per i diritti umani, tra cui “apartheid”, “pulizia etnica” e “genocidio”. Affinché riconoscano che distorcere le parole per nascondere le prove di crimini di guerra o dell’oppressione dei palestinesi da parte di Israele è una negligenza giornalistica e un’abdicazione alla chiarezza morale.

L’urgenza di questo momento non può essere sopravvalutata. È imperativo cambiare rotta.

(https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/26769-rivista-paginauno-gaza-lettera-aperta-di-900-giornalisti-i-media-non-devono-nascondere-le-ripetute-atrocita-di-israele-i-termini-corretti-sono-genocidio-e-pulizia-etnica.html)


CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...