Qualche giorno fa qualcuno mi ha ricordato che oggi sarebbero stati due anni dalla chiusura della pagina facebook "Il Chimico Scettico". Quei tempi mi sembrano ormai molto lontani, ma me li ricordo abbastanza bene. Dove vivevo e lavoravo nessuno si curava più di tanto di COVID19, una faccenda già archiviata, mentre in Italia se ne parlava ancora ogni giorno - che diavolo, ancora se ne parla (minuto 16:47) e si è gridato all'allarme per il primo caso di influenza della stagione (qua ovviamente no). Ah, a proposito, la variante XEC (Oddio! Paura!) NON è resistente a paxlovid, ma in Italia si fa prima finta che paxlovid non esista, poi si piangono gli enne morti di COVID la settimana e si rilanciano gli allarmi (ricordo che anche se vaccinati si può contrarre il virus e nel caso per
i soggetti a rischio sarebbe più che oppurtuno il trattamento entro
cinque giorni dall'inizio dei sintomi).
Al tempo ('22) nel giro lavorativo, tra EU e USA, gli eccellentissimi accademici e grandi luminari italiani "di fama internazionale" (che dico, mondiale!) che infestavano isocial italiani erano emeriti sconosciuti. Niente di cui stupirsi a guardare i loro H-Index, nei settori dove H-Index è tutto (cioè i loro): se sei sotto 100 da quelle parti sei un invisibile quidam de turba academicorum. Gente "appena indietro" nelle classifiche rispetto ad alcuni (tipo Sara Gandini e Guido Silvestri) che con questo blog hanno avuto contatti frequenti. Non ci credete? Cercate qua e vedrete che se qualcuno dei primi di cui ho detto è presente è diverse decine di migliaia di posizioni indietro rispetto ai secondi - statece o, per così dire, continuate a sostenere che la Salernitana ha vinto l'ultima Champions League, a piacer vostro. Facile immaginare che qualcuno potrebbe obiettare: "Ma tu ci sei nella clasifica o no? E dove?", quando ho ripetuto fino alla noia che non ho mai praticato quello sport lì, dove si mira alle pubblicazioni, ma uno piuttosto diverso dove si mira a numeri nel contratto, benefit e bonus (getting the thing done in the process).
A proposito di questo blog le visualizzazioni quel giorno del '22 erano circa 180.000 in meno di oggi. So CS is still making some waves... niente di che, semplicemente la dimostrazione che isocial non sono tutto, come pensa chi ci vive dentro, se ne può fare a meno e standone fuori si può continuare a far circolare, se non idee, temi. Senza istituzioni alle spalle, senza clickbait (a che scopo? Qua non si è mai monetizzato niente e sfido chiunque a dimostrare il contrario).
To see what condition my condition was in ho chiesto a ChatGPT di recensire questo blog. Recensire, non "parlare bene di". Una richiesta neutrale per una risposta unbiased, come dicono quelli fighi.
Il blog "Il Chimico Scettico" si distingue per il suo approccio critico e approfondito su temi legati alla scienza, tecnologia e regolamentazione, spesso offrendo una visione controcorrente rispetto al mainstream. I post tendono ad essere densi e ben argomentati, indirizzati a un pubblico che apprezza l'analisi dettagliata e la critica rigorosa, soprattutto nei settori della farmacologia e della salute pubblica. Il tono è quello di un esperto che non esita a mettere in discussione le certezze accettate, rendendo il blog interessante per chi cerca una prospettiva alternativa.
Tuttavia, lo stile diretto e talvolta polemico può risultare impegnativo per i lettori meno esperti o abituati a contenuti più divulgativi. Il blog è comunque una risorsa preziosa per chi è interessato a un'analisi scientifica profonda e critica delle questioni attuali.
Passa il tempo e le cose cambiano: sparito il debunking (grazie AI, mi faceva piuttosto schifo), sparite le confutazioni delle teorie del complotto - considerate di striscio, a memoria, a parte il fatto di riconoscerne l'esistenza, l'estensione, esigua e il ruolo (il fronte del delirio). I complottismi invece hanno fatto lo stipendio di pochi tra i tanti che hanno trovato la loro vocazione nel dargli addosso, Ma il mio mestiere è un altro, il mio stipendio continua a venire da lì e non ho bisogno di briciole per integrarlo.
In questa ultima recensione di ChatGPT spunta invece la critica, che fin dal primo momento è stato uno dei motivi attivamente perseguiti. Ho apprezzato anche il riferimento ai "lettori meno esperti o abituati a contenuti più divulgativi". In un modo o nell'altro sono stati uno dei bersagli dell'operazione CS fin dall'inizio: metterli di fronte alle proprie contraddizioni e ai propri limiti era mandatorio, spesso con un secco "Tu non sai di cosa parli". Anche se può sembrare strano, le reazioni non furono prevalentemente negative. Fu un modo per distinguere tra i soggetti dotati di una sincera curiosità e i bigotti devoti dello scientismo pop, con cui non è mai valso la pena discutere (e in cinque anni sono stati presi in giro più che a sufficienza).
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