sabato 31 dicembre 2022

ZEROCOSE

 

E buon anno nuovo a tutti, anche a quelli che dovrebbero essere stati seppelliti dalle risate già da un po' (ma diamo tempo al tempo).

giovedì 29 dicembre 2022

IL PESO POLITICO DEGLI SCIROCCATI


Roba d'annata, di area "sciroccati e fieri". All'epoca c'era chi non si capacitava: perché se dissenti non avalli i miei temi preferiti (tipo campi morfici, biofotoni, HIV che non è mai stato isolato etc etc)?. E quindi reagiva di conseguenza. Non ci arrivavano proprio. Per loro niente esisteva né poteva esistere al di fuori del bullshit death match. E gli "sciroccati e fieri" hanno spesso ritenuto repressivo il fatto che su una certa pagina fb non gli fosse concessa la dignità di interlocutore. Incapaci di distinguere tra "tu non puoi parlare" e "non ho alcuna intenzione di parlare con te o di ospitarti a casa mia" (non è che abbia mai parlato di sciroccati a caso, forse era meglio parlare di invasati). Chi è che si mette a discutere, per esempio, con quelli che suonano al tuo campanello per appiopparti La Torre di Guardia?

Ma al di là della fenomenologia su isocial, se c'è mercato c'è chi ci opera. Futile pensare che ci siano nicchie di mercato destinate a rimanere senza offerta. Se c'è domanda di sballo la storia ci dice che questa domanda sarà soddisfatta nei modi più diversi, fino a quelli socialmente deleteri (eroina, crack). Se c'è domanda di "informazione" sciroccata tale domanda sarà soddisfatta. 

Il punto dovrebbe essere capire perché ci sia domanda di roba da sciroccati. Guardando indietro, dopo cinque anni e spiccioli di presenza su isocial, ho finito per pensare che sia una cosa strutturale: ci sono i tossici, ci sono gli sciroccati. I primi dipendono da chi gli fornisce la roba, i secondi dipendono da chi fornisce laverità. C'è un'economia delle droghe illegali come c'è un'economia de leverità sciroccate (un'economia striminzita, ma sempre un'economia). Poco da farci. Entrambe le economie rispondono ad alcuni bisogni profondi.

Visto che nessuna policy può intervenire sui bisogni profondi dell'individuo se non in misura marginale, e visto che il proibizionismo, storicamente, è un'iniziativa fallimentare, ci sarebbe da chiedersi come affrontare il tema. Chi si è preoccupato di affrontare i fornitori de leverità similscientifiche a colpi di querele, esposti e censure ha ottenuto pessimi risultati: le istanze repressive peggiorano il quadro.

Le implicazioni politiche di tutto questo sono sempre state passate sottotraccia: come il bisogno di sballo è stato usato politicamente (https://www.youtube.com/watch?v=61w6jZjHd1A), gli sciroccati sono stati usati più o meno nello stesso modo. Nelle urne, ogni volta, hanno pesato lo zerovirgola. Vogliamo ricordare cosa è successo alle ultime politiche? Vita (cioè Cunial etc) 0,72. Italexit di Paragone aveva fatto il pieno di candidati di un certo tipo, provando forse a replicare quel che fecero i 5 Stelle nel 2018: ha incassato un folgorante 1,87% (verrebbe da dire che certi treni passano una volta sola).

Per queste percentuali residuali negli ultimi tempi la "teoria dell'addizione nelle urne" non ha funzionato gran che, a dimostrazione che tra voto politico e traffico su isocial c'è quella differenza piccola piccola. Ma il ruolo politico effettivo degli sciroccati è stato gigantesco e pesante: hanno fornito l'alibi alla parola d'ordine dominante per omologare al delirio qualsiasi voce discordante, qualsiasi critica, qualsiasi dissenso  fondato (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/la-polarizzazione-di-nuovo.html). La reductio ad delirium è stato uno strumento versatile e usatissimo, che specie negli ultimi due anni è stato impiegato né più né meno come l'eroina fu usata nell'Operazione Bluemoon.

Vengo da un'area che, ai tempi, aveva perfettamente chiaro il ruolo politico e repressivo dell'eroina. E credo che la stessa linea dovrebbe essere adottata dai movimenti critici dello status quo con la piccola galassia degli sciroccati. Purtroppo la tentazione di blandirla per guadagnare consensi è stata la pratica politica più. diffusa. E le mie perplessità sono sempre rimaste ancorate a queste basi (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/12/history-repeating.html). Il "dialogo" con l'area sciroccati non paga: non solo nelle urne valgono 0, ma il "dialogo" è una liability. Qualcosa che potrà essere usato dai tuoi avversari (che quando non ci sono connivenze o collateralità se le inventano di sana pianta). 

Nel brave new world delle neoideologie postpandemiche dai piedi d'argilla (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/12/yes-it-was-yes-it-is.html) occorre prendere atto del fatto che quello che si intendeva per dialettica è scomparso dal dibattitto pubblico (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/03/onesta-nellopposizione-tra-opinioni.html). Con l'avversario non si discute, l'avversario va distrutto (con le campagne sui media, con la character assassination, con la censura, con l' "oscuramento delle frequenze" e tutto il resto). E quanti non sono oggetto di queste attenzioni o sono funzionali al discorso dominante o per tale discorso non costituiscono una minaccia, neanche insignificante.

Chi non ha preso atto di tutto questo a parer mio pecca di ingenuità, così come chi non ha capito che il nemico del mio nemico spesso non è mio amico, nei fatti, perché la cosa che sa fare meglio è portare acqua con le orecchie all'avversario.

PS: Riguardo le "reazioni avverse" dell'altro fronte, quello proscienza, non è che siano state di segno diverso, anzi, sono pure andate oltre: ci furono un paio di "so dove abiti". E veramente fui tentato di buttare alle ortiche l'anonimato quando un giusto nel giusto tra i giusti disse "Se lo avessi a portata di mano lo appenderei a un lampione", perché davvero urgeva un "ci sto, e vediamo come va a finire" (poi ci sono i probiviri e le buonedonne che si interrogano sulle ragioni dell'anonimato in rete o lo biasimano). Statemi bene, cari, a mai più riincrociarsi.

mercoledì 28 dicembre 2022

LENACAPAVIR

 

La struttura di GS-CA1 (https://commons.wikimedia.org/wiki/File:GS-CA1.png) fu resa pubblica cinque anni fa, quando ben pochi credevano nella possibilità di riuscita di uno stabilizzatore del capside di HIV. E gli skilled in the art, aiutati dal fatto che lo stesso originatore, Gilead, lo definisse un "tool compound", pensarono che la fase di sviluppo del primo stabilizzatore di capside di HIV fosse ancora in alto mare. La struttura di GS-CA1 riempiva gli occhi, per così dire: una complessità degna di un composto naturale. Ma, sorpresa, a qualcuno veniva l'idea di sostituire una ciclopropilsolfonammide con una metansolfonammide e tac: con poco o niente si passava da tool compound a Investigational New Drug con lenacapavir. La struttura cambiava di poco. Pretty impressive structure, e non invidio chi ha dovuto provvedere allo sviluppo della chimica scalabile e robusta necessaria a produrre i batch per la fase III e la produzione commerciale dell'Active Pharmaceutical Ingredient (API). Ma ci sono riusciti, quindi tanto di cappello: complimenti.

Non so come sia lavorare a Gilead o per Gilead (nonostante le "leggere imprecisioni" che sono state scritte a questo proposito su isocial negli ultimi due anni). L' azienda è ben nota a chi lotta contro l'HIV ed è diventata estremente nota in tempi di COVID19 (remdesivir). Cresciuta tramite acquisizioni di altre realtà piccole e parimenti basate sulla ricerca, iniziatrice del lavoro sugli oligonucleotidi antisense, poi mollati e ceduti a Isis Pharmaceuticals, il Tamiflu è nato a casa loro e poi è stato venduto a Roche - in anni non lontani sul Tamiflu sono venute fuori controversie riguardo la sua reale utilità, frettolosamente estese a tutti gli inibitori di neuraminidasi. Competenza "core" di Gilead, gli antivirali. Nel mirino di ogni politico del globo per i prezzi alti dei suoi farmaci di punta (ma hanno una politica di prezzi estremamente diversi tra paesi occidentali e Low Income Countries), Gilead si distingue per ora da altre aziende dalla storia simile (per esempio Vertex) perché ancora non è inciampata in crisi con le conseguenti ristrutturazioni e licenziamenti. I loro contractors sembrano contenti, i loro dipendenti un po' meno, si parla di un turnover elevato, dell'ordine del 25%.  Gli stipendi da ricercatore a Gilead non sono particolarmente alti, 155.000 $ (and change) di base più 33,575 $ di extra all'anno, il che è comunque il doppio di quanto incassa oltreoceano la media degli accademici con tenure track (https://www.glassdoor.com/Salary/Gilead-Sciences-Research-Scientist-I-Salaries-E2016_D_KO16,36.htm). Ah, per chi non lo sapesse gli USA sono un po' come la Svizzera: considerare il doppio di uno stipendio europeo è un buon metro di paragone.

Tenere strutture "a casa" è cosa inconsueta, per chi ha attraversato tutta l'epoca delle stripped down biotechs, che compravano il grosso della chimica e buona parte della biologia da service providers, perlopiù offshore, Gilead mantiene varie unità nella Bay Area, chimica di processo e produzione comprese. E ora concedetemi uno scivolone professionale: tenofovir a parte, quando guardo un antivirale Gilead continuo a vedere "state of the art medicinal chemistry", quella che i più hanno mollato, e che pare indispensabile nell'area degli antivirali. E' stata mollata perché richiede competenza, fatica, tempo e costi, è quella che non puoi dare da fare a un contractor asiatico, a regola. Certo, Tamiflu a fine 90 è stata al momento l'unica volta in cui hanno lavorato ad un "primo della sua classe", ma nel caso dell'epatite C con gli inibitori NS5A il passaggio dal daclatasvir di BMS al ledipasvir Gilead è eclatante (e non è un caso che sia stata questa molecola, assieme a sofosbuvir - ottenuto con l'acquisizione di Pharmasset - a proiettarla nella lista delle blockbuster drugs). Quindi, stranamente, nonostante un evidente e forte legame con la finanza (inevitabile se si nasce biotech), resta una compagnia "research based", e nel 2022 ottiene la storica approvazione del primo stabilizzatore di capside di HIV: prima di Natale l'ultima e più importante, quella di FDA (https://www.fiercepharma.com/pharma/gileads-lenacapivir-approved-first-class-long-acting-hiv-injectable).

Perché lenacapavir è importante? Perché offre una soluzione ai pazienti sieropositivi con virus resistenti agli altri antiretrovirali. La lotta alle resistenze richiede ricerca continuativa: farmaci a meccanismo già noto basati su scaffold (strutture di base) differenti o alternativi a quelli dei composti per cui si sono sviluppate resistenze. Un farmaco che agisce con un meccanismo nuovo è qualcosa di raro e importante: l'ultima volta successe con il primo inibitore dell'integrasi di HIV (che fu sviluppato a IRBM, Pomezia).

lunedì 26 dicembre 2022

YES, IT WAS (YES, IT IS)

 

Chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente perché comincia a credere a tutto

E' una delle più note citazioni di G.K. Chesterton. Ma Chesterton non faceva altro che riecheggiare Chateaubriand:

Si è pronti a credere a tutto quando non si crede a nulla; si hanno degli indovini quando non si hanno più i profeti; si hanno sortilegi quando si rinuncia alle cerimonie religiose, e si aprono le spelonche degli stregoni quando si chiudono i templi del Signore 

La fine delle ideologie novecentesche non è stata la fine delle ideologie, finite come era finita la Storia, secondo qualcuno. Il vuoto tende ad essere riempito, è come se esistesse una legge di conservazione dei belief systems : quelli che spariscono vengono velocemente rimpiazzati da altro - ed è esattamente quel che dicevano Chesterton e Chateaubriand.

E' nel contesto non post-ideologico ma neo-ideologico del nuovo millennio che è stata possibile l'operazione "Vota la Scienza, vota PD". Ma è stata possibile solo perché ai tempi i 5 Stelle, la minaccia politica numero uno, avevano raccolto come elementi costitutivi della loro non-ideologia (in realtà un'altra neo-ideologia) la maggior parte dei temi "anti" similscientifici in circolazione all'epoca - un'operazione che doveva il proprio successo alla crepe e ai vuoti provocati dalla decadenza della "scienza" istituzionale, perlopiù identificata con la medicina, che però scienza non è, etc. Una contrapposizione che faceva venire una struggente nostalgia di quella "Dio vs Stalin", leit motiv del dopoguerra italiano.

E' più o meno così che in una sessantina di anni o poco più in politica si è passati dal clericalismo al clericalismo medico (o scientifico). Che ha tutta la sua collezione di santini, dall'astronauta al "ricercatore". E non è un caso che tutto questo sia successo mentre si verificava lo sfascio della sanità pubblica, della ricerca pubblica, dell'università.

Quanto questa ideologia fosse pervasiva nelle istituzioni italiane lo abbiamo visto con le misure antiCOVID. Alcune erano così totalmente prive di qualsiasi senso che era impossibile non riconoscerle come tali (sanificazione delle spiagge e mascherina all'aperto i due esempi più eclatanti). Ma erano comunque diventate indiscutibili.

Parrebbe che, con le ultime elezioni politiche, questa agenda sia stata sloggiata dalle istituzioni e dal potere esecutivo italiano (per quel che riguarda le cose che contano, economia e politica estera, è invece difficile percepire un qualsiasi cambiamento). Ma sì, that was somebody's bullshit political agenda. E forse lo è ancora.

Ma al di là di neoideologie, bandiere e striscioni da stadio, proclami e dichiarazioni cosa resta?

Resta il precedente del metodo, politico e giuridico. Resta l'emergenza come strumento. Ai tempi di "Vota la Scienza" veniva proclamata un'emergenza che non esisteva (il crollo delle vaccinazioni pediatriche), e su quella base si agì. L'emergenza vera, COVID19 nel 2020, è stata sfruttata esattamente nello stesso modo. Tutte queste prassi, ormai consolidate, sono lì, pronte ad essere usate da qualunque configurazione politica al governo per qualunque emergenza, reale o fittizia. 

E' stato il metodo (a-democratico, nella migliore delle ipotesi) che non è stato sottoscritto da molte socialdemocrazie del continente europeo (e non solo da quelle nordiche). Governi conservatori o reazionari lo hanno rigettato velocemente, perché politicamente insostenibile. La storia recentissima dice che era politicamente insostenibile anche in Italia. Ma il metodo, nella sua declinazione "Scientia vult", resta l'unico elemento ideologico forte della "sinistra" parlamentare italiana. 

E' il rigetto totale del metodo che oggi può essere il principale elemento costitutivo di una vera sinistra in Italia, che dovrebbe avere nel proprio DNA la frase di Thomas Jefferson: 

I would rather be exposed to the inconveniences attending too much liberty than to those attending too small a degree of it.

Invece purtroppo al borsino dei valori dei media italiani c'è la fiera del trash, che dovrebbe essere l'ultima proposta "quasi forte" quanto a contenuti fondanti: e chiaramente c'è il rispetto delle diversità con debite eccezioni, dove il rispetto deve essere sostituito dall'avversione militante.


giovedì 22 dicembre 2022

AUGURI POCO NATALIZI

 

https://www.youtube.com/watch?v=usfiAsWR4qU

Auguri a quanti seguono un blog che dovrebbe essere morto, stramorto, stecchito (e invece il traffico c'è, alla faccia dei soliti).

mercoledì 21 dicembre 2022

DOMANDE CHE NON AVRANNO RISPOSTA (SENSATA)

 


 

Ricevo e pubblico

 

DODICI DOMANDE SUI LOCKDOWN
Ogni giorno che passa la valutazione dei lockdown diventa più negativa. La loro efficacia si è rivelata limitata a fronte di una assoluta insostenibilità, al punto che l'idea di ZERO-Covid è naufragata ovunque. Questo mentre i danni da lockdown si sono palesati in tutta la loro gravità, soprattutto a carico di giovani e poveri (locali e globali).
Tutti sappiamo che un breve lockdown nel caos sanitario della fase iniziale della pandemia ci stava, ed io stesso ne proposi l'adozione. Ma quello che si è verificato dopo, cioè la costruzione di un vero e proprio "culto dei lockdown", deve essere approfondito rispondendo a domande specifiche, che valgono in linea generale e per l'Italia:
1. Perché i politici di area governativa hanno fatto scelte basate quasi esclusivamente sul criterio della "prudenza a tutti costi" nei confronti del virus senza manifestare simile prudenza verso i rischi dei lockdown?
2. Perché molti esperti di salute pubblica hanno usato due pesi e due misure nella loro comunicazione, allertando il pubblico ed i politici in modo energico sui rischi causati dal virus ma non altrettanto su quelli causati dai lockdown?
3. Perché i media mainstream hanno sostenuto una linea editoriale per cui i lockdown erano (i) efficaci e (ii) giustificati in base all'assioma per cui in loro assenza il virus avrebbe fatto danni immani, mentre minimizzavano i danni dei lockdown stessi?
4. Perché, con poche eccezioni, si è dato peso scarso o nullo ai pareri di quei giuristi, costituzionalisti ed altri intellettuali, spesso di grandissima esperienza e spessore accademico, che esprimevano dubbi "filosofici" sull'uso dei lockdown?
5. Perché c'è stato uno sforzo organizzato da parte di vari soggetti (tra cui, ahimé, anche diversi scienziati) per spacciare l'ipotesi che i lockdown funzionassero come un "dato scientifico assodato ed incontrovertibile" quando non lo era?
6. Perché riviste scientifiche di grande impatto (i.e., Nature e Science) hanno pubblicato articoli sulla diffusione del Covid e sull'efficacia dei lockdown con metodologia ed assunzioni molto discutibili, così fornendo la base al punto #5 qui sopra?
7. Perché si è spinta ad oltranza la fake news di una "catastrofe svedese" da Covid quando la mortalità in quel paese è chiaramente inferiore a paesi dai lockdown durissimi, Italia in primis, e solo del 30-35% superiore a quella di Danimarca e Finlandia?
8. Perché si è scelto di "politicizzare" la discussione sui lockdown per cui ogni opinione critica sulla loro efficacia veniva appiattita e/o sminuita equiparandola a idee "pseudo-scientifiche" come quelle di no-vaxx, no-mask e "negazionisti" della pandemia?
9. Perché è stato e rimane così difficile fare chiarezza medica e scientifica su quante delle morti di persone molto anziane e/o con patologie pregresse avvenute dopo infezione con SARS-CoV-2 siano effettivamente dovute al Covid?
10. Perché si sono creati nei social gruppi di troll e cyberbullies che insultavano e/o minacciavano chiunque esprimesse dubbi sull'efficacia dei lockdown e/o ne enfatizzasse gli effetti collaterali, anche se si trattava di scienziati famosi?
11. Perché social media come Twitter hanno censurato o marchiato come "pericolosi" post ed accounts in cui si esprimevano dubbi e perplessità sui lockdown anche se questi venivano da scienziati di valore internazionale?
12. Quali soggetti hanno diffuso e propagandato la narrativa pro-lockdown per ottenere obiettivi personali, come ad esempio incarichi politici (punto #1), progressioni di carriera accademica (punto #2) o visibilità mediatica (vedi punto #3)?
Credo che rispondere a queste domande in modo pacato, oggettivo e "data-driven" possa rappresentare uno sforzo di "truth and reconciliation" necessario per il Paese intero, affinché si possa definitivamente uscire dalla grande crisi della pandemia avendo imparato tutto quello che si poteva imparare, cosi da non commettere mai più gli stessi errori in futuro.

Guido Silvestri, M.D.

Georgia Research Alliance Eminent Scholar in Comparative Pathology

Professor & Chair, Department of Pathology and Laboratory Medicine
Executive Associate Dean for Research Strategy
Emory University School of Medicine

 


lunedì 19 dicembre 2022

QUANDO SI SENTE L'ARTO CHE CHE NON C'E' PIU'

Conoscevo uno che ai tempi sosteneva che Jusos era a sinistra di Rifondazione. La cosa su cui oggi non piove è che qual che c'è di più a "sinistra" nel parlamento italiano (Speranza? vien da ridere) è un pezzo a destra rispetto a Labour e ad alcune socialdemocrazie Europee. Quando si disse che l'Italia votava a destra perché è un paese di destra evidentemente qualcuno si è adeguato. Curioso che la penisola abbia ospitato il più gran Partito Comunista europeo. Ma tant'è.

PS. Anni e anni fa mi ricordo che mi raccontarono un episodio. Un attuale parlamentare di quel che c'è di più a sinistra nel parlamento italiano, allora giovane e piùasinistra, si presentò a una manifestazione operaia e prese la parola per dire "ora dovete fare questo e quello".  Un simpatico omone manifestante lo attaccò al muro, come si dice, chiedendogli "Ma tu chi cazzo sei?". Se vi chiedete perché lasinistra parlamentare non ha simpatia per i lavoratori industriali (antipatia del tutto ricambiata), avete un elemento in pià per capirne le cause.
 

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...