Persona insospettabile mi ha chiesto: "Ma secondo te come è che tra anni '60 e '70 sono riusciti ad andare sulla Luna, con i pochi mezzi che avevano, e ora un allunaggio è una cosa problematica?"
Eh. Il vaccino Sabin può essere un buon esempio al riguardo. Entrato nella storia, la poliomielite solo un ricordo (ma grazie al Salk) etc etc. Ma oggi non sarebbe mai stato approvato, per come veniva prodotto, per come erano stati (non) fatti i trial, etc etc. Erano tempi "armiamoci e partiamo", senza star troppo a discutere (nonché i tempi dell'approvazione del talidomide in Europa).
Le navicelle spaziali e i moduli lunari, ai tempi, non erano pilotati da soggetti con una laurea in fisica o ingegneria. Quella mandata di astronauti fu costituita da gente che ebbe tutto l'addestramento del caso, ma i piloti Gemini e Apollo erano tutti, di base, piloti collaudatori. Cioè gente con il "senso" della macchina che stava guidando e pienamente disposta ad accettare una dose di rischio che oggi ci sembrerebbe folle. Avere un pilota collaudatore al comando del modulo lunare voleva dire azioni e reazioni immediate, in tempo reale, agendo manualmente sui comandi. Che è un po' diverso dal manovrare un drone e farlo allunare, o meglio non riuscirci. Attualmente un segnale radio ci mette una frazione di secondo per
arrivare dalla Luna a terra (via ripetitori satellitari). In certe
circostanze una frazione di secondo può fare la differenza. In più ho la netta impressione che se Parmitano e Cristoforetti fossero trasportati al tempo delle missioni Apollo si rifiuterebbero di salire nel Service Module per essere lanciati verso la Luna: le missioni Apollo con equipaggio umano ebbero un 16,7% di incidenti gravi (Apollo 1 e Apollo 13), di cui uno con tre morti (Apollo 1), percentuale oggi inaccettabile (con le missioni Shuttle il tasso percentuale di incidenti fu lo 0.74%).
Ho sentito storie allucinanti sull'industria chimico-farmaceutica negli anni 60-70, e sottolineo allucinanti. C'era chi operava in condizioni di sicurezza assurde, eppure all'epoca era tutto in regola. E in fin dei conti gli incidenti non erano frequenti, e quelli rilevanti piuttosto rari. Chi mi raccontò di quelle vicende, viste di persona, aggiungeva che la rarità degli incidenti era dovuta al fatto che gli operatori ci sapevano fare, cioè erano stati addestrati a produrre in quel modo e il loro saper fare mitigava il rischio . E da un'industria dove le cose andavano in questo modo vennero prodotti l'aspirina, il cortisone, i primi antibiotici.
Del resto all'epoca per la chimica medicinale nella scheda del composto sperimentale c'era la voce "sapore". Più in generale sperimentare su di sé gli effetti di quanto sintetizzato era pratica frequente. Fu così che Albert Hoffman il 19 aprile 1943 nel suo laboratorio alla Sandoz si sedette davanti al bancone, preparò una soluzione di 0.5 milligrammi dell'ultimo composto sintetizzato, la buttò giù e scoprì le proprietà dell'LSD. Nei primi anni '60 Stewart Adams aveva iniziato a prendere l'ibuprofene, da lui sintetizzato nel '61, ben prima che fosse approvato (si era accorto che era un toccasana per i postumi di sbronza - comunque quella delo sviluppo dei NSAID è una bella storia). Oggi quale chimico medicinale sarebbe disposto ad assaggiare quel che esce dai suoi palloncini di vetro? Nessuno.
Intendiamoci, quel che è venuto dopo quanto a sicurezza è stato indispensabile e ha evitato morti, feriti, malattie professionali in gran numero. E lo stesso si può dire dei correnti metodi analitici strumentali: all'epoca delle prime produzioni del cortisone il prodotto veniva caratterizzato per via spettroscopica (IR, UV) e tramite aspetto e punto di fusione. La determinazione di un punto di fusione è una scena cult di The French Connection di William Friedkin (1971).
https://www.youtube.com/watch?v=qDSZSerXF5Q |
(apparecchi per il punto di fusione - non in vetro - sono in uso anche oggi, ma più frequentemente viene usata la calorimetria a scansione differenziale -DSC)
Specifiche come "impurezze non note <0.1%" non potevano esistere perché le impurezze erano quelle che potevano essere viste per TLC (Thin Layer Chromatography) o per cromatografia su carta.
Sviluppo di una cromagrafia su carta. |
Una qualche informazione quantitativa poteva essere ottenuta dalla carta o dalle lastre TLC per fotodensitometria (e di fotodensitometri se ne trovano ancora, in giro).
Quindi sì, i grandi avanzamenti tecnologici dello scorso secolo si sono verificati in condizioni che oggi riterremmo impraticabili. Ma gli standard odierni sono quelli che hanno evitato che si ripetessero casi come quello dell'elisir sulfanilamide e del talidomide.
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