lunedì 16 aprile 2018

BIG PHARMA NON ESISTE - PFIRED!

Questa idea che l'industria farmaceutica sia un blocco uniforme per modello di business e modus operandi è frutto di una radicale ignoranza sul tema. Se è vero che tutte le grandi multinazionali del farmaco hanno all'incirca gli stessi grandi azionisti istituzionali, che per un lungo periodo nel nuovo millennio sono stati determinanti nella scelta di vertici aziendali dal background finanziario e non industriale, questo non significa che siano un insieme omogeneo. Anzi, esibiscono notevoli diversità. Cominciamo dal gigante cattivo.

Nella seconda metà degli anni 2000 la più grande farmaceutica del mondo è stata guidata da un avvocato, Jeff Kindler, che prima di entrarci era stato vice presidente esecutivo di Mc Donald's. Sto parlando di Pfizer.
Quand'è che Pfizer (tutt'ora la più grande delle farmaceutiche, credo) è diventata la moderna incarnazione delle orde di Attila? Con l'inizio del nuovo millennio, mi pare. Credo sia cominciata con l'acquisizione di Warner Lambert. Fatto sta che da allora le vittime sono stati i lavoratori e ricercatori di Warner. Pharmacia, Wyeth e tanti altri di aziende più piccole.
Dall'acquisizione Warner Lambert il modello di business fu subito chiaro: comprali,  licenziali, svuotali e se possibile spargi sale.
Pfizer si è ritrovata ad essere una delle quattro grandi che si dividono il mercato mondiale dei vaccini tramite il merging con Wyeth (2009).
La fusione con Wyeth è stato l'evento più cataclismico a cui ho mai assistito: solo in Italia ha portato al tracollo di Rottapharm, Siena Biotech, Nikem nonché di una quantità di aziende nell'indotto del polo farmaceutico dell'agro pontino. La Pharmacia ex Carlo Erba di Nerviano, MI, uno dei più grandi centri ricerche italiani (forse il più grande), è sopravvissuta a stento al takeover Pfizer (ovviamente c'era chi lo aveva visto come una grande opportunità, anche tra gli interni - ci fu chi si fregiò per poco di questo labile status di gotha della ricerca farmaceutica mondiale e chi, appena avuta la notizia della possibile acquisizione, spedì subito in giro curriculum). Altra vittima italiana di Pfizer è stata Vicuron.

Ad ora qual'è l'eredità lasciata da Pfizer al mondo?
Preparazione H; una (dicono) miracolosa pomata al metil salicilato; il sidenafil, meglio noto come Viagra (ovvero: cerchi un'antiipertensivo e trovi un gonfiatore - te ne accorgi perché i maschi del trial non vogliono restituire le pillole); la regola del 5 di Lipinski (a distanza di anni e anni ancora si discute se sia una codifica dell'ovvio o una pastoia che blocca la ricerca farmaceutica); ovviamente migliaia di Pfired.

L'atorvastatina (Lipitor) no: l'atorvastatina era nata a Warner Lambert, Pfizer se la prese assieme a tutta WL e ci incassò cifre folli ogni anno (più di dieci miliardi di USD). Prevnar nemmeno, sviluppato da Wyeth. Celebrex neppure, era stato approvato a Searle quando Pfizer comprò Monsanto, che controllava Searle. Quindi tutta la storia glifosato, per dirne un'altra, è faccenda di una controllata Pfizer.

Di nuovo, degno di nota il fatto che nel nuovo millennio questa orda di cavallette sia stata guidata un manager che veniva da Mac Donalds (cheeseburger o statine, che differenza vuoi che faccia?)

Fatto sta che a 19 anni dall'acquisizione Warner Lambert c'è chi tocca l'indicibile, se gira voce che Pfizer è interessata all'azienda dove lavora.

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