Mi ricordo di aver in passato promesso ad alcuni giovani di stilare un piccolo vademecum su come trovare lavoro (lasciando perdere annunci diretti delle aziende, career fair etc), una promessa fino ad ora rimasta in sospeso. La mantengo ora, aggiungendo qualche considerazione di carattere generale.
In primo luogo in un mercato dove la domanda (di lavoro) è alta e l'offerta scarsa succede che
1) Chi offre lavoro ha il coltello dalla parte del manico
2) Gli intermediatori (le agenzie di reclutamento) si possono permettere di tutto, tra cui ricavare le loro entrate da chi il lavoro lo cerca quanto dalle aziende che a loro si rivolgono per selezionare candidati.
E' esattamente il caso italiano. Non farò i nomi delle più note agenzie e piattaforme, ma prima vi chiedono soldi per l'iscrizione, poi vendono i vostri dati (e la vostra casella postale si riempirà di spam pubblicitario). Se proprio non potete fare a meno di rivolgervi a loro mi spiace per voi. E' il mercato degli avvoltoi, motivato dall'agganciarvi perché alla fin fine forse guadagnano sui numeri: poche le aziende che assumono, una moltitudine chi cerca lavoro.
C'è linkedin, ovviamente, e l'account base è gratis. Efficacia: bassina, specie se siete agli inizi. E se vi limitate allo stagno italiano al 90% la musica è sempre la solita, e vi ritroverete a cliccare su posizioni magari accattivanti ma... gestite dall'agenzia che vi chiede i soldi dell'iscrizione. Questa cosa non è lì da 5 o 10 anni. Ha radici più lontane nel tempo. Mi ricordo, negli anni 90, un collega più anziano che si era affidato a degli italici cacciatori di teste, aprendo il portafoglio (e alla fine andò bene).
Inutile ripeterlo, per questa, come per tante altre cose, tutto il mondo non è paese, ma manco per niente. Tre anni fa ricevevo una telefonata al giorno o giù di lì da headhunters anglosassoni, e non avevo cacciato un euro, o una sterlina. E si fecero vivi pure quelli svizzeri.
Ma veniamo ai lettori più interessati al tema, che non hanno un CV pesante perché si sono appena laureati, o sono in procinto di farlo, o hanno finito il master o il PhD, o sono in procinto di farlo. A costo di essere noioso, la panoramica sarà per anglofoni (inglese almeno B2). Mi spiace, ma non parlando tedesco del vasto mercato germanofono posso dire ben poco (tranne che i non germanofoni lì hanno possibilità inferiori agli altri).
In primo luogo limate bene il vostro CV in inglese: ho avuto un giovane collega britannico che avendo il parente da una vita nelle Human Resources ha avuto una consulenza gratuita e qualificata. A volte non si riesce a mettere insieme al meglio i CV più pesanti, con quelli leggeri, di chi è agli inizi, il formato e i il modo di esporre i contenuti del CV, ahimé, sono anche più importanti. Se non avete a portata di mano un aiuto qualificato gratuito fate da soli o, per questo specifico scopo, pagate qualcuno (i servizi del genere sono numerosi e disponibili online). La triste verità è che il vostro CV dovrà catturare l'attenzione di un HR officer, che di solito della vostra specializzazione scientifica non capisce niente. Il vostro CV deve parlare a lui, in primo luogo. Perché se lui non da l'ok difficilmente potrà passare ad altri per una seconda valutazione tecnico-scientifica (e vi garantisco che l'uomo delle HR può girare ad altri per la seconda valutazione orrori inconsistenti, che però avevano saputo scrivere bene il proprio CV).
Dopodiché iniziamo a parlare di risorse web.
1) Giornali. Tra tutti, consiglio la bacheca di New Scientist, che sotto questo profilo almeno non è decaduto nei decenni (https://jobs.newscientist.com/en-gb/). Anche Nature ha una bacheca di offerte di lavoro, ma per il mio settore e da questo lato dell'Atlantico è del tutto irrilevante.
2) Pharmiweb (https://www.pharmiweb.com/). Principalmente orientato sulla ricerca clinica e medica, ma c'è anche altro.
3) Totaljobs (https://www.totaljobs.com/). Poco da dire, se guardare verso UK questa dovrebbe essere la vostra prima scelta. Anche perché il servizio ha due lati, quello che interessa voi, che cercate lavoro, e quello per le aziende che offrono. E, ve lo posso dire per esperienza, le Risorse Umane delle aziende lo usano, eccome.
4) Linkedin, ma dovete impostare bene i vostri criteri di ricerca. Se restringete allo stagno italiano potreste finire scoraggiati dal deserto. Guardate fuori, EMEA, Regno Unito.
5) Cvlibrary (https://www.cv-library.co.uk/), un po' come Totaljobs. Offrono a pagamento un servizio di revisione del CV.
6) Checkmark Recruitment (https://checkmark.nl/en/) copre il mercato olandese. Che ha caratteristiche proprie, ma è un mercato non da poco per candidati con un inglese almeno B2. I reclutatori dutch preferiscono candidati che già risiedono nei Paesi Bassi, per esempio per studio.
7) Su twitter seguite Chemjobber (https://twitter.com/chemjobber). Prevalentemente US oriented, ma non solo.
Beh, direi che questa piccola paronamica è il poco che avevo da offrire. Lo avevo promesso, tempo fa, e tanto dovevo.
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