giovedì 8 giugno 2023

ALEKSANDR PORFIR'EVIC BORODIN

Di questi tempi c'è una certa tendenza a cancellare da storia e cultura tutto ciò che è russo. Un'impresa improba, perché la mole dei fatti e delle opere da obliterare è immensa, Pensate per esempio a quando, esauritasi la spinta del romanticismo, in musica sono emerse le cosiddette "scuole nazionali". Il contributo russo fu dominante: Rimskij-Korsakov, Tchaikovsky, Musorgskij...  Gli ultimi due giocano una parte di primo piano in Fantasia, entrando definitivamente nell'immaginario della cultura di massa occidentale.

 
Ma arriviamo a Borodin. Più noto agli amanti della musica classica che presente nei grandi media, resta uno dei grandi nomi: Il Principe Igor e quant'altro. Personalmente di Borodin ho da sempre nell'anima il Notturno del Quartetto D'Archi N°2 (https://www.youtube.com/watch?v=uTtyBJTstVk), che esibisce uno dei temi più struggenti della seconda metà dell'ottocento, un tema che non ha niente da invidiare a certi di Cesar Franck e Fauré. 
Ma pochi ricordano che Borodin fu un chimico, e non un chimico da poco. Sintetizzò il primo composto organico del fluoro, e lo fece durante il suo soggiorno a Pisa, nel laboratorio di Cannizzaro e Piria. (immagine presa da "Reazioni tricolori: aspetti della chimica italiana nell'età del risorgimento" di Marco Ciardi)
 

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