Le stagioni passano a tempo di Giava. Meli e castagni carichi, con i colori dell'autunno incipiente sembrano aver nulla a che fare col candore invernale eppure lo precedono di poco.
Faccio fatica a ritrovare quando avevo descritto l'ultima - solo in ordine di tempo - battaglia perdente de "Lascienza contro la scienzah" ,dove a perdere erano al solito decoro (intellettuale) e buonsenso. Ma ricordo che fuori dalla finestra c'era la neve.
Ed era domenica, come oggi.
Ripesco gli umori neri stiepiditi dal calore di un caminetto di fine gennaio.
Ma siamo ad ottobre ed il fuoco sarebbe buono solo per delle caldarroste. Eppure...
Eppure a leggere il quotidiano sanità (https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=77463) non posso non avere un deja vu, anche se sono in Italia. Sull'articolo arrivo di rimbalzo, dopo che qualcuno mi rende edotta sul fatto che, nel tripudio di gioia di chi le ha sottoposte, "sono al vaglio di AIFA ed ISS le ultime analisi depositate ad agosto", ove le analisi sono le "masse a fantasia" e le "sequenziazioni onniscenti": metodi altissimamente innovativi, tanto da essere ignoti ai più del settore.
Ma a leggere le dichiarazioni riportate da quotidiano sanità, fossi tra chi ha sottoposto le analisi "smorzerei" un po' gli entusiasmi. Si legge infatti che: "Gli esiti delle attività della suddetta Associazione, per quanto inviati anche ad AIFA, sono mancanti di informazioni essenziali, soprattutto dal punto di vista metodologico ai fini di una valutazione tecnico-scientifica, " ma va là, chi l'avrebbe mai detto? e continua "pertanto, nell'ambito dei compiti primari di tutela della salute pubblica, l'Agenzia ha richiesto e sollecitato la presentazione dei dati completi, requisito essenziale per la suddetta valutazione."
E confidiamo che non ci saranno problemi a fornire tutte le informazioni mancanti, perché quando uno lavora bene ha sempre tutte le informazioni da fornire in trasparenza, o almeno c’è da augurarselo.
Ma facili polemiche a parte... poi cosa ci aspettiamo che accada?
Vi ricordate cosa accadde in Francia, quando i cavalieri anti big-pharma scesero in campo, analisi in resta, chiedendo al governo di "vederci chiaro"? No?
Ripesco nella (mia) memoria digitale. A fine gennaio raccontavo di come "alla vigilia di ferragosto mi avevano girato le controanalisi, sempre ICP-MS e microscopio (con metodica Montanari-Gatti), del governo francese”.
Quindi, come finì? Vi risparmio la rilettura: rifecero le analisi e non trovarono nulla di preoccupante. Tutto a posto, insomma, ma un “tutto a posto” certificato, di Stato.
Sorpresi? Personalmente no: non ci si poteva aspettare nulla di differente.
E da noi? Come andrà? Saranno gli anni, ma ormai la vita mi sorprende sempre più difficilmente, anzi posso già intravedere la contromossa: si parlerà di insabbiacomplotto da parte dei poteriforti.... E si ripartirà con la tiritera, pari pari a prima. Vedo che con la solita periodicità (6 mesi, ma magari mi metto a calcolarlo più preciso l'attrattore stabile) il brodo social sta rispolverando tutto il ben noto arsenale di argomenti "tecnici" fatto di feti abortiti e DNA carcerogeno, Wakefield, metalli pesanti e leghe leggere, senza novità, senza evolversi di un passo.
Perché l'abbiamo capito vero? Che la questione va giocata sul “tecnico”...per perdere con stile.
Fosse stata giocata sul politico, a questo punto, sarebbero evidenti sia la debacle che il rien ne va plus, e scusate i francesismi.
Per cui, visto che recentemente mi hanno chiesto come va, per farmi perdonare questo improvviso attaco di esterofilia, vi rispondo all'italiana: "a casa, tutto bene".
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