sabato 8 febbraio 2020

CORONAVIRUS E RAZZISMO: L'ALTRO LATO




Da qualche parte negli anni 90 nacque la confutazione genetica del razzismo. Forse un tentativo di rimediare alla fondazione genetica del "razzismo scientifico" all'inizio del XX secolo, venne fuori l'assioma "siamo tutti geneticamente uguali".
Cioè che i fenotipi (bianchi, neri, gialli, a pois) erano ininfluenti.
"Tutti uguali" deve essere sembrata ad alcuni vera e ad altri facile. "Tutti diversi ma con pari dignità" probabilmente risultava troppo complicata.
"Tutti geneticamente uguali" (che è praticamente vero, anche se macinata grossa) era una soluzione razzista al problema del razzismo (non a caso riproposta da Corbellini di recente https://www.scienzainrete.it/articolo/serve-genetica-prevenire-razzismo-scuola/gilberto-corbellini/2020-02-05). Perché il razzismo ha a che fare con la negazione di pari dignità al diverso da te: quindi se dimostro che il diverso da te non esiste, sono a posto. Ma il rifiuto della diversità resta dove è.

In campo biomedico quel che conta, guarda caso, sono i fenotipi. Fenotipi diversi, diversa espressione di diversi geni. E' stranota la deficenza di lattasi negli adulti delle popolazioni semitiche e asiatiche. Altrettanto nota la prevalenza della fibrosi cistica nei caucasici (https://ghr.nlm.nih.gov/condition/cystic-fibrosis).
Meno nota la sovraespressione EGFR nei tumori del polmone a piccole cellule tra le popolazioni asiatiche (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4633915/). Gli esempi abbondano.
E arriviamo a 2019-nCoV.
Esce un preprint di un articolo in cui ricercatori cinesi descrivono la prevalenza di ACE2 nei polmoni dei maschi asiatici (https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2020.01.26.919985v1), ed ACE2 è probabilmente il recettore a cui si lega 2019-nCoV per entrare nelle cellule (come succedeva per la SARS).
L'articolo potrebbe essere affidabile o meno (c'è un problema serio alla base di tutta la produzione scientifica cinese).
Ma quanto descritto, ipoteticamente, renderebbe in questi soggetti il decorso più complicato. E renderebbe i non asiatici meno suscettibili all'infezione e con migliori chance di resistergli.
E immediatamente questo diventa un argomento razzista (che poi sarebbe autorazzismo cinese, ma non si va mai per il sottile, in questi casi).
Non sia mai che si porti acqua al mulino del "virus giallo" (ovviamente i virus non hanno colore, e questo pare sia un concetto padroneggiato anche dai più idioti https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/07/tornare-dalla-cina-e-stato-un-incubo-la-fobia-coronavirus-anche-peggio-e-ora-ce-chi-vuole-denunciarmi/5698176/).

Nel frattempo in Cina le zone di quarantena avanzano verso Pechino...



ADDENDUM (12/2): da uno studio su un campione più esteso pare non ci sia differenza tra caucasici e asiatici per quel che riguarda l'espressione di ACE2 nel polmone, ma che la differenza sia tra fumatori e non fumatori (https://www.preprints.org/manuscript/202002.0051/v1).

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