domenica 14 giugno 2020

L'ESTRO AL GOVERNO, O IL GOVERNO DELL'ESTRO



Ricostruiamo velocemente la vicenda... ad aprile Speranza e Di Maio si buttano in sperticate dichiarazioni sul vaccino Oxford-IRBM, che si dice sarà pronto a settembre.
Gli osservatori più attenti velocemente capiscono che c'è di mezzo una questione di soldi: servono 10-20 milioni per andare avanti con lo sviluppo. Il governo che si spertica in lodi del progetto però non mette un soldo, ma solo parole. Il governo britannico invece arriva e mette 20 milioni (https://www.irbm.com/web-review/oxford-pomezia-vaccine-the-uk-reserves-30-million-doses/), e il baricentro del progetto si sposta definitivamente nel Regno Unito, con IRBM ancora dentro per la produzione.
Poi arriva Astra Zeneca a comprarsi il progetto (https://www.fiercepharma.com/manufacturing/astrazeneca-inks-landmark-manufacturing-deal-oxford-for-adenovirus-based-covid-19). La musica cambia, viene fuori un test su macachi che dimostra che gli animali vaccinati esposti al virus non sviluppano infezione polmonare ma solo bronchiale, rimanendo infettivi (https://www.forbes.com/sites/williamhaseltine/2020/05/16/did-the-oxford-covid-vaccine-work-in-monkeys-not-really/#5fa4a8ad3c71).
Ma nel frattempo tra USA e Europa AZ raccoglie quasi due miliardi di finanziamenti pubblici per lo sviluppo del vaccino (https://www.genengnews.com/news/astrazeneca-wins-1-2b-from-barda-to-develop-manufacture-covid-19-vaccine/). Che il vaccino sia approvato o no, Astra ha comunque vinto.
A questo punto Speranza, ministro di quel governo che non aveva messo un soldo ad aprile, firma un accordo con AZ assieme ai suoi omologhi di Germania, Francia e Olanda per l'acquisto di 400 milioni di dosi del vaccino che ancora non si sa se ci sarà, e che se fosse approvato quasi sicuramente non servirebbe a frenare la diffusione del virus. E che comunque nella migliore delle ipotesi non sarà disponibile se non ad anno nuovo.

Nel frattempo sul fronte cure, visto che il problema COVID da un punto di vista clinico non è più rilevante, tutto fermo, sul fronte ministeriale. L'emergenza è passata e da un po', non c'è più bisogno di occuparsene.
Non è detto che in autunno-inverno ci sarà una nuova ondata di SARS-CoV-2, ma se ci sarà, mettendo tutte le uova nel paniere di sempre (quello del vaccino che non c'è), non saremo messi in modo molto diverso rispetto a febbraio-marzo. Forse non sarebbe stato male fare un accordo per la fornitura di quel che già c'è, o che c'è comunque molto più del vaccino (remdesivir, tocilizumab, ruxolitinb, baricitinib). Forse sarebbe stato il caso di metter qualche soldo per tirar su una banca del plasma. E invece no...

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