domenica 19 luglio 2020

LA PANDEMIA POLITICAMENTE SCORRETTA



Cinque mesi dallo scoppio del casino in Italia. E ricordare le posizioni prese pubblicamente a gennaio e febbraio pare maleducato, di cattivo gusto. Eppure ricordarle è utile, molto utile, perché aiuta a definire alcuni principi generali.
Qua e là, oggi, si continua a dire che da sempre le epidemie sono un fatto politico. Beh, esistono alcuni orientamenti politici deteriori, nell'affrontarle.

A gennaio-febbraio, la vera epidemia era il razzismo, per certuni, e ci si doveva comportare di conseguenza. Per questo, tra l'altro, Enrico Rossi, in Toscana, mise i bastoni tra le ruote alle quarantene autogestite della comunità cinese. Sono sicuro che in primavera il razzismo non ha fatto 34.000 morti.
Ora che il problema nei fatti non esiste quasi più si ritorna si nuovo sul razzismo. Imparare qualcosa? See... erano nel giusto prima, sono nel giusto ora.

Confini chiusi/aperti: al di là che le misure funzionassero o meno, grandi anatemi da una certa area di opinione nei confronti delle sospensioni dei voli dalla Cina operate da Italia e USA, e in generale sui controlli in ingresso. "Il virus non conosce confini!" si diceva, e un'incredibile quantità di gente ha aderito a questa immensa idiozia. Il virus viaggia con gli esseri umani, e non viene trasportato dal vento, come qualcuno ha provato insistentemente a dimostrare, tra correlazioni scambiate con rapporti causali e pedestri analisi di PM10 (la "scienza" guidata dall'ideologia, tanta roba, fin dai tempi del III Reich).
Oggi abbiamo una lunga lista di voli sospesi da paesi a rischio, USA compresi, e quasi nessuno dice niente. Chi arriva in UK deve sottoporsi ad un'autoquarantena di due settimane, e anche qua nessuno dice niente. Quanto a immigrazione irregolare, l'ingresso di positivi è ormai un fatto non isolato, e non ci si dovrebbe stupire della cosa (https://www.theguardian.com/world/2020/jul/09/south-africa-warns-of-coronavirus-storm-as-outbreak-accelerates-across-continent?utm_source=Nature+Briefing&utm_campaign=8f6d267e81-briefing-dy-20200713&utm_medium=email&utm_term=0_c9dfd39373-8f6d267e81-44112225). E anche qua nessuno ha niente da obiettare, anche se non si capisce per quale motivo episodi del genere dovrebbero essere irrilevanti rispetto a quello che vede un'imprenditore veneto comportarsi dissennatamente dopo aver contratto il virus in Croazia.

La pandemia sarà anche un fatto politico, ma è nei fatti politicamente scorretta: insensibile a wishful thinking, buoni sentimenti, priorità politiche, che se vengono messi avanti fanno soltanto danni.
Come ci si può fidare di chi ai primi di marzo diceva "tutto sotto controllo" e ora parla di pericolo grave, presente e costante?

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