mercoledì 21 ottobre 2020

SERPENTE! SERPENTEEEEEE!

 




"Negazionista!" Urlò il Piccione.
"Non sono un negazionista!" si indignò il chimico "Lasciami stare."
"Negazionista, negazionista, negazionista" ripetè il Piccione, ma con il tono un po' più basso "Ora mi dirai che non si capiva da agosto che arrivava la seconda ondata"
"No che non si capiva"
"Lo sapevo io. Negazionista! Negazionista!"

"Covidiota!" Urlò il Piccione.
"Non sono un covidiota!" si indignò il chimico "Lasciami stare."
"Covidiota, covidiota, covidiota" ripetè il Piccione, ma con il tono un po' più basso "Ora mi dirai che le mascherine non uccidono"
"Certo che le mascherine non uccidono"
"Lo sapevo io. Covidiota! Covidiota!"

(il tempo passa, la storia si ripete)
 
Non ho alcuna simpatia per Zangrillo, ma quando venne collocato tout court tra i negazionisti sobbalzai.
Quando ai primi di agosto qualcuno, con gastrite indotta da foto di spiagge con gente senza mascherina, iniziò a tirar fuori discorsi di crescita esponenziale sobbalzai di nuovo. Pareva che con SARS-CoV-2 fossero possibili solo due andamenti nel numero dei casi: discendente o crescita esponenziale (e fino ai primi di ottobre di crescite esponenziali non se ne è viste proprio). In quel momento mi parve doveroso fornire un "appoggio esterno" a Pillole di Ottimismo. L'avessi mai fatto...
In un amen diventai polarizzante, divisivo e schierato (come PDO, secondo chi mi accusava), non più indipendente.
Perché? 
Perché la narrazione della pandemia è questione al 130% politica, e poco correlata con la realtà del fenomeno: si è trasformata la discussione sul Sars-CoV-2 in un dibattito politico, per cui chi sostiene il governo ingigantisce l’andamento i casi, chi si oppone minimizza (https://www.infodata.ilsole24ore.com/2020/10/06/covid-19-seconda-ondata-diffidate-dai-giornalisti-che-usano-numeri-assoluti/?refresh_ce=1). A gennaio i ruoli erano invertiti, ma che importa?
Il rumore assordante, il "moriremo tutti", i "lockdown subito" sono funzionali a nascondere l'evidenza più palese: non eravamo pronti a febbraio e non siamo pronti ora. Continuiamo a non essere pronti perché abbiamo un colossale problema sistemico: da anni bastava la sola influenza a mandare in corto i pronto soccorso. Una fortissima volontà politica in sei mesi non avrebbe potuto risolvere il problema, ma qualcosa avrebbe fatto. Purtroppo non si è vista.
Fin da gennaio, quando il vero problema per molti dei chiusuristi di oggi era il razzismo, l'accento della narrazione dominante è sempre stato solo e unicamente su i comportamenti individuali.
La gestione politica, nella narrativa dominante, diventava rilevante solo quando c'erano di mezzo Trump, Bolsonaro, Johnson. Oggi siamo nella situazione curiosa per cui se in UK i casi salgono è colpa di Johnson, se salgono in Francia o Italia è colpa dei bagnanti o degli sciagurati cittaddini che si sono fatti una vacanza. Sono solo i "sovranisti" che gestiscono male la pandemia, gli altri sono perfetti ma hanno pessimi cittadini. Bolsonaro con la sua idrossiclorochina neanche merita di essere commentato, ma con Trump (e Johnson) le cose sono più complicate: saranno i cattivi sovranisti anglosassoni a dare un vaccino ai buoni governi continentali, che così potranno gestire i propri pessimi cittadini. E poi ironizzano sui free riders...
Le elezioni presidenziali USA hanno infettato il dibattito mondiale ANCHE nelle riviste scientifiche e nella divulgazione:  NEJM e Nature si sono schierati con editoriali a favore di Biden, e lo stesso è successo per Scientific American (https://www.scientificamerican.com/article/scientific-american-endorses-joe-biden1/).
In questo delirio si è presa di mira FDA, che ha visto ricompensata in questo modo la sua incredibile resistenza a una pressione politica senza precedenti. Hahn non si è mai piegato ai desiderata di Trump in materia di vaccini (il POTUS l'avrebbe voluto a novembre), continuando a ripetere "asticella alta, altissima per una Emergency Use Authorization".
La credibilità della "scienza" e delle agenzie regolatorie (anche incolpevoli) esce massacrata da questa vicenda, danno collaterale di una narrazione prevalente globale a cui dei morti di COVID interessa molto meno del ricollocare o mantenere il potere nelle mani "giuste".

Addendum: PDO a mio modesto parere negli ultimi due mesi ha dato mostra dei limiti della sua attuale configurazione. Personalmente non vorrei far parte di un club che comprende Boldrin, Bassetti e Zangrillo, e lo dico pensando ad alcuni dei membri dello staff editoriale con cui ho contatti abbastanza frequenti. Sempre secondo me l'attuale limite di PDO è la sua natura estremamente eterogenea che finisce per esprimere un'ampia gamma di posizioni non sempre giustificabili con la democrazia del dibattito. Questo fatto può finire per minarne l'efficacia politica. Praticare il "modello Burioni", cioè far conto in primis sui numeri che si riesce a fare sui social network è un rischio concreto, nonostante gli scambi con i critici più rilevanti siano stati finora nel segno di una sostanziale correttezza. Per "critico rilevante" non intendo lo 0 visibilità 0 argomenti che la visibilità la cerca sbracciandosi ovunque si possa raccoglier frutto e producendo insulti come l'ultimo del troll. Perché il circo è sempre lo stesso, prof di università di provincia di quarta categoria che danno del provinciale al altri prof di università parimenti piccole e provinciali, agrari, veterinari e lauree triennali che si definiscono scienziati etc etc, tutta roba vista e rivista... ricordo che questa pagina fb è nata nel 2017, e quindi di peones ne ha visti di tutti i generi, dopo aver fatto a spallate col peso massimo X o Y.
I problemi di PDO sono esemplificati al meglio dalla vicenda Great Barrington Declaration. GBD è un oggetto estremamente dubbio in primis a causa della sua genesi e dei suoi finanziatori (i Koch brothers, indissolubilmente legati al negazionismo climatico). L'avere veicolato in un qualche modo GBD esponeva al riflesso condizionato degli attivisti del climate change, e non c'era alcun bisogno di far confluire il settarismo climatico nel dibattito sulla gestione della pandemia (quanto alla reale possibilità dialogo, beh, too much climate change and no play makes Jack a dull boy...).

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