martedì 27 aprile 2021

COVID: QUANTO CONTANO LE SCIENZE? (E IL CAMBIO DI ROTTA)

 

A parer mio poco o niente, perlomeno da noi. Pensate a quale ratio ci sia dietro l'obbligo della mascherina all'aperto, o dietro il coprifuoco: nessuna. E' stato detto e ripetuto, al riguardo, che le misure servivano a disciplinare la popolazione. E questo non ha a che vedere con nessuna scienza di nessun genere.

E secondo voi ha qualcosa di scientifico il piuttosto diffuso "Eh, ci voleva un lockdown fatto bene, mica questa roba"? A me ricorda molto il classico "Eh, ci vorrebbe la pena di morte..." (perché in un anno paesi a pari Stringency Index hanno avuto risultati diversissimi, e alcuni con indice più alto - tipo noi - sono andati molto peggio rispetto ad altri con indice più basso o molto più basso - tipo la Svizzera).
Mi ripeto per l'ennesima volta: mai prima nella storia ricerca e industria hanno reagito così velocemente e efficacemente a un'emergenza pandemica. Mai.
Ma tra i risultati della ricerca e la loro applicazione c'è di mezzo il mare, e per constatarlo basta dare un'occhiata a come arranca il piano vaccinale italiano (e quello europeo).
Di mezzo c'è solo una cosa, e quella cosa è la politica. Il governo Conte bis era timidissimo sul fronte della spesa e delle risorse (mesi passati a discutere di MES mentre succedeva quel che succedeva, 400 milioni per farmaci e vaccini). Arriva Draghi e, magia: 2,8 miliardi per vaccini e farmaci, di cui 400 milioni per i mAb, 300 per remdesivir (https://www.quotidianosanita.it/governo-e.../articolo.php...). A novembre si faceva fatica a mettere su questo farmaco 50 milioni tra mille polemiche, e sorvoliamo su quelle riguardo "mezzo miliardo in monoclonali".
Comunque poco da fare: riguardo a COVID e farmaci il cambio di rotta è sostanziale, almeno sulla carta. Vedremo cosa succederà nel passaggio dalla carta alla realtà.

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