Chi ha cominciato? Difficile da dire.
Nell'aprile 2020 sono comparsi quelli "o il massimo del lockdown o morte". Solo l'idea che potessero esistere strumenti terapeutici (non parlo di cure) minava questa impostazione. Notare bene: costoro in gennaio 2020 erano nella folta platea "è solo un'influenza, il problema è il razzismo".
Più o meno parallelamente era venuto fuori il pacchetto "virus di sintesi e comunque si cura con idrossiclorochina - o plasma iperimmune".
Già prima che fossero autorizzati i primi vaccini in pratica si erano creati due schieramenti "Non ci sono cure, solo lockdown e, quando arriveranno, i vaccini" e "Non serve vaccino, ci sono le cure".
E in molti si sono impegnati a ridurre forzatamente in uno dei due schieramenti qualsiasi posizione altra, con risultati direi modesti. Ma continuano imperterriti a provarci, usando qualsiasi argomento, anche il più surrettizio.
Questa polarizzazione ha fatto carne di porco di qualsiasi discussione razionale sulla gestione della pandemia. Il tema dell'assistenza medica di base (l'elefante nella stanza) è stato annichilito da quello "terapie domiciliari". La gestione troppo spesso opportunistica e cialtrona del piano vaccinale è stata giustificata dallo spauracchio del rifiuto vaccinale motivato dall'antivaccinismo. E sulla peggiore gestione della pandemia 2020 in occidente è stata messa una pietra tombale (tanto che i principali protagonisti sono uno ancora al suo posto e l'altro, dopo un clamoroso ripescaggio, alla testa di una delle maggiori componenti del governo).
Io non mi sarei mai atteso che la patria della sanità privata, gli USA, rendesse disponibili e carico dello stato federale sia le terapie che i vaccini anticovid. Le ex patrie del welfare state, gli stati europei, invece lesinavano risorse di per sé scarse ai propri cittadini, chi meno, chi più (noi più, ovviamente). E buona parte del discorso pubblico, da noi, è una spessa cortina fumogena tesa a nascondere queste banali evidenze.
Le due parti si reggono come due ubriachi che separatamente non stanno in piedi: ognuno campa sul fatto che l'altro non si regge da solo. E quanto al "campare", spesso la cosa è letterale: è così che si guadagnano la pagnotta.
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