Oggi
c'è l'amichevole e li porto io. Salgono in macchina già cambiati, lo
spogliatoio serve solo per chiacchierare e riportare indietro le borse
intonse. "Vado a fare una commissione in Posta, che chiude, e poi torno
prima che iniziate" annuccio, ma sono già corsi via. Chiedo agli altri
accompagnatori la posta più vicina, che "ancora mi oriento poco". In
neanche 10 minuti vado e torno e mi godo un'oretta di chiacchiere su
scuole e cani e piccoli giocatori che crescono. E poi, fine dei giochi,
inclusa ramanzina finale, che credo l'allenatore debba farla per
"contratto", e tutti a cambiarsi. Dopo il quinto urlo all'indirizzo
degli spogliatoi da parte di un genitore a caso riemergono anche i miei
passeggeri. "E adesso?" "Adesso andiamo a comprare le scarpe che a uno
di voi sono cresciuti i piedi". Centro commerciale, parcheggio e negozio
di Sport al primo piano. Commesso sorridente e gentile, indica che ci
sono anche le calze in offerta "se non vi serve un colore specifico,
ovviamente". Usciamo con la scatola che è l'ora di pranzo "Quella
focaccia sembra sofficiosa e buona" "Se hai fame possiamo fermarci a
mangiare qua?" chiedo e dopo qualche minuto abbiamo già ordinato
margherita patatine e cocacola. Ed un caffè per me, alla fine, grazie.
Avrei
un meeting di lavoro, di quelli virtuali, alle 14:00 ma...ma è sabato.
Scrivo se possiamo spostare di un'ora che sono "stuck in traffic", Si,
decisamente, bloccata nel traffico del mio animo, ma non c'è bisogno di
specificare: l'inglese è una lingua parsimoniosa, mi hanno insegnato.
Faccio il conto mentale di quante volte avrei o meglio, avremmo, dovuto
tirare fuori di tasca il GP, il rituale del togli e metti delle
mascherine, delle parole smorzate dalle stoffa, dei sorrisi coperti, dei
gel disinfettanti ad ogni passaggio, fossimo stati in patria. Passo il 5
e mi dico "comunque troppo perché ne valesse la pena".
Si
oggi decisamente c'è traffico e non voglio alzarmi da questa sedia, col
caffè davanti e la gente che passeggia tra i negozi del centro
commerciale, ed io ne vedo i volti e le emozioni. Non voglio tornare
indietro da questo "sabato qualunque, sabato non-italiano". Il tempo
sembra essere fermato a prima del 2020.
La notte è un dirigibile che ci porta via, lontano.
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