giovedì 3 novembre 2022

C'ERA UNA VOLTA...

 ... chi non capiva perché una pagina fb gestita da un perfetto anonimo avesse "così tanta visibilità".

E c'era una questione di diffusa dispepsia, dispepsia causata dai soldi del Monopoli di qualcuno, che venivano valutati moltissimo mentre chi li aveva li stimava niente.


I soldi del monopoli erano questi:


E soprattutto questi, credo

(considerato che quando il blog passò le 100.000 visualizzazioni successe un certo casino, quando ha doppiato il mezzo milione non immagino l'effetto che la cosa abbia fatto a certuni)

La prima domanda che verrebbe da farsi è: perché chi è arrivato così in alto (in Italia, o almeno così lui dice) anela disperatamente ai numeri sui social? Perché altrimenti i 5 minuti di fama di warholiana memoria non c'è verso che gli tocchino?

Io credo fermamente che i soldi del Monopoli che erano nel conto di CS fossero nulla e le luci dei riflettori non mi sono mai piaciute. Pensate come dovevano essere messi quelli a cui questa carta straccia in mano altrui  ha fatto venire l'itterizia, nonché quelli che di questa carta straccia ci campano.
Perché CS non ha mai voluto essere definito "scientifico", ma politico?
Perché bimbi, sarebbe l'ora di levarsi le proverbiali fette di prosciutto dagli occhi: le scienze non contano un tubo, finché non aiutano a far soldi (e questo sarebbe il mio ramo) o a mantenere e rafforzare un qualche sistema di potere (e questo il mio ramo non è mai stato, anzi).
Se non avete capito questo, spiacente, ma non avete mai capito un tubo.
Ci sono quelli a cui certe materie scientifiche piacciono (e certi lavori, non piacessero, non li potresti mai fare), e ci sono quelli che cercano di campare raccontadole, in un modo o nell'altro, ma che quanto a pratica delle scienze... beh, lasciamo perdere.
Sì, perché quanto a pratica, chi è nel ramo sa che le leggi del cosmo e della vita di solito non collaborano. Quelli che non sono nel ramo invece raccontano la favola bella. 
Chi ha come obiettivo fare carta (pubblicazioni) il più delle volte si avventura nelle terre dell'irriproducibilità. Chi ha invece come obiettivo produrre risultati, che siano una finestra terapeutica o un processo robusto o rese alte, beh... non è che ci sia tutto questo tempo per le seghe mentali: devi capire i meccanismi, trovare le leve ed avere fortuna.
Il resto sono parole vuote, e in certi ambienti la gente non è molto propensa a pagare bene le parole vuote.
In altri, dove la produzione di parola vuota è la ragione sociale, si paga (ma non più di tanto).
 
Quando Starbuck ha detto di sé "lavoro poco scientifico" è stato understatement all'ennesima potenza. Chi di solito vuole parlare di scienza e troppo spesso si mette l'etichetta "scienza" è invece vuoto esibizionismo, narcisismo, voglia di trovare un posticino al sole altrimenti inaccessibile.
Le scienze non sono nate come giullare del capitale, ma di questi tempi i candidati a tal ruolo di giullare si sprecano, e chi riesce a ottenerlo festeggia. 
 
Io festeggio perché campo benissimo facendo altro. E i miei soldi del Monopoli li ho bruciati di buon grado. Altri ci avrebbero fatto un libro, due libri, dieci libri, decine di conferenze e centinaia di ospitate televisive.  

PS: ovviamente nel marasma c'era chi sapeva contare molto bene (io so contare: una, due, tre fave)




Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...