sabato 17 dicembre 2022

SE...

 

https://www.youtube.com/watch?v=itfpCMQCdTo

Chiunque abbia frequentato isocial se avesse ammazzato quelli troppo stupidi per capire avrebbe fatto una strage.

Lasciare isocial per me è stata anche una misura di igiene mentale. Solo i rincoglioniti terminali rosi dalla propria Verità marcissima dicevano e dicono "Non si vuole confrontare!". Come se il confronto con il rincoglioinito fosse un obbligo. No, nessuno ci obbliga a dialogare con i rintronati che non sanno cosa sia "dialogo" (perché per loro "dialogo" è quella cosa in cui alla fine l'interlocutore è costretto a darti ragione).

E col tempo gli artifici retorici degli intellettualmente pezzenti, sempre uguali, non meritano neanche di essere riconfutati per l'ennesima volta.

La mia ricetta era un virtuale calcio in culo, uno screenshot che immortalava la coglionata e un So Long Sucker. Ma era comunque futile. Perché la fede del demente è pur sempre una fede. Quindi discuterci è inutile. Il riconglionito resterà tale (mia nonna buonanima lo diceva, bischeri si nasce e bischeri si resta, perché per i bischeri non c'è medicina).

So, what's the point?.

Il punto è che isocial sono quel posto in cui, se raggiungi un minimo di visibilità, entri in contatto con 100 dementi (di cui 80 idioti militanti) per ogni persona decente che incroci. E sono quella cosa che era stata venduta dai media mainstream come la grande occasione di democrazia, tranne poi cambiare idea e dipingerli come la fogna delle fake news. Cioè twitter è ottimo per lo studente iraniano, pessimo per il cittadino occidentale che viene violentato da una marea di fake news e postverità (il doppiopesismo dei benpensanti non dovrebbe stupire nessuno).

In realtà al di là del vile gioco politico alcune cose sono proprio quelle. Su isocial se spari la balla, la completa falsità, quattro scemi che ti danno ragione li troverai sempre. E magari non saranno quattro, ma molti di più.

Questo è il prezzo della presenza su isocial. Un prezzo che da tempo ormai non sono disposto a pagare, perché, per mia fortuna, non campo di comunicazione o di media. Le mie payslip, grazie al cielo, dichiarano tutt'altro. E per il resto... credo che di nuovo, ancora, chi è interessato a isocial come strumento politico si debba chiedere se e quanto siano efficaci in questo senso. A me verrebbe da dire, di nuovo, che potranno essere efficaci come mezzo di comunicazione e propaganda di nuove realtà politiche saldamente radicate nei territori reali (e non, come nell'illusione degli idioti, nella rete). Ma  questa materia la lascio ad altri, perché sono troppo occupato a fare il mio mestiere.


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