lunedì 13 marzo 2023

QUELLA GENIA

 

(genia, sostantivo femminile: Accolta o stirpe di persone spregevoli, gentaglia.)

"Io sono scienza" è uno sport molto diffuso tra certi millennial e Gen X, compresi certi ircocervi usciti dalla bestemmia del 3x2 (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/07/32-e-conseguenze-inattese.html), tipo un triennio a scienze della nutrizione e un biennio in astrofisica - giusto per fare un caso limite, ma non crediate che sia un caso impossibile.

Leggendo in giro per la websfera italiana fa sorridere che spesso a lamentare la decadenza del mondo accademico e la crisi della letteratura scientifica siano i prodotti e i protagonisti minori delle medesime crisi e decadenza. E vogliamo considerare quanto sia stato grottesco che i loro fratelli maggiori, padri e anziani zii, che quella decadenza la mangiano (e ci mangiano da anni) abbiano voluto fare iggiovani, fraternizzando con i virgulti della crisi su isocial?

Guardo indietro, a cinque anni di esperienza social network CS - cioè tre di troppo, secondo alcuni, e inizio a pensarla allo stesso modo. Se l'esperienza è finita è anche, tra le ultime ragioni, perché provare a portare la mentalità della pratica delle scienze su isocial opponendola a "io sono scienza" era una missione impossibile. Semplicemente perché "io sono scienza" è conforme all'attuale forma de isocial, la pratica delle scienze no, se non come rappresentazione illusoria. E l'illusione quale è? Che un paper (sfornato spesso troppo male da quel mondo in crisi) possa essere piazzato su un social senza perdita di significato. Mea maxima culpa, anche CS ha in qualche misura coltivato una simile illusione. O meglio ha coltivato l'illusione che si potessero battere gli avversari al loro gioco e con le stesse loro armi. In realtà c'è chi ha tentato a farlo con risultati molto migliori di quelli di CS, però sottoscrivendo il modulo "io sono scienza", anche con il pieno titolo di chi la carriera scientifica l'ha fatta con un un certo successo, più o meno grande.

In capo ad alcuni anni, cioè troppo tardi, sono giunto alla conclusione che, come in tante altre occasioni, l'unica mossa vincente sia non giocare. Per il semplice motivo che nella realtà puoi essere un grande chirurgo, ma nella finzione social qualcuno con zero tituli dirà ai suoi pochi o tanti follower che sei un callista senza qualifiche, e i pochi o tanti follower prenderanno la tua dichiarazione come tavole della legge (che ci siano poi chirurghi con uno spessore intellettuale inferiore a quello di alcuni callisti è altro discorso). Però avendo un'età ed essendo quel che sono posso anche arrivare a giustificare "io sono scienza" se e solo se il significato politico dell'operazione esiste. E l'ho fatto, pubblicamente, almeno un paio di volte, forse più.

Quanto alla genia se ne resti pure su isocial, negando l'evidenza, a lamentarsi sempre più sommessamente di essere orfana di COVID19. Sono tali e quali i "grandi scienziati che hanno bisogno di un microscopio elettronico", nella fenomenologia, hanno il loro pubblico, piccolo o grande che sia, i meccanismi sono i medesimi, quelli del mondo dello spettacolo. E buon pro gli faccia.


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