domenica 4 febbraio 2024

SUBSTACK E I NAZISTI CHE PERO' PORTANO SOLDI

https://www.ilpost.it/2024/01/17/substack-crisi-contenuti-neonazisti/

 

Ammetto di aver aperto un account Substack un bel po' di tempo fa. Mai usato, come quello Instagram (stessa storia). Quindi posso dire di non aver mai contribuito in nessun modo.

Si dice che Meta e Google non garantiscono libertà di espressione in vari modi, che lo shadowbanning è pratica comune e largamente applicata da algoritmi sempre più stringenti etc etc etc. Verissimo, toccato con mano ai tempi. E in generale, dall'esterno, si nota che la situazione è cominciata a peggiorare ulteriormente all'incirca da luglio 2023 (correlation is not causation: i tempi in cui si diceva che no, la mitica controffensiva non si era arenata), e un'altro paio di giri di vite sono stati pressoché contemporanei al degradare dello scenario mediorentale (massacro di Gaza incluso). In breve ho la sensazione che la nuova guerra fredda nella sua fase più calda abbia un effetto diretto sulle operazioni di controllo dell'informazione. Ah, a proposito, giusto per curiosità: per Second cold war c'è una voce su wikipedia in inglese, ma l'espressione (il concetto) è assai poco comune nella websfera italiana.

Tempi di giro di vite censorio, quindi. E si dice che Substack invece sia per ora immune a questa censura. Ma se il prezzo da pagare è contribuire ai profitti di una società che fa i soldi con le newsletter nazi, no grazie. Non contribuisco e per me su Substack può piovere fosforo bianco virtuale.

E' abbastanza ovvio che newsletter neonazi trovino ampio spazio dove la censura non c'è. Ma che la piattaforma ci faccia sopra i soldi anche no. 

Lo so che c'è chi gioisce perché atterrando su Substack ha ritrovato la visibilità che aveva o trovato quella che di fatto non aveva mai avuto davvero. Questo blog invece non rimpiange le 20.000 e passa visualizzazioni al mese in tempi di pandemia (figuriamoci!) e per il più banale dei motivi: nessuno da questo blog prende un centesimo. Non a caso è nato con il bollino "licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License". E' sempre stata una cosa programmatica, fondativa. E francamente se quelli "offritemi un caffè" mi sono sempre stati molto poco simpatici, chi ha cominciato a raccogliere spiccioli parlando delle guerre in corso (e schierandosi) mi fa schifo senza se e senza ma. I peggiori avvoltoi, quelli che lo fanno per mezzo tozzo di pane.

Poi ovviamente coloro per cui le visualizzazioni e i click sono tutto possono tranquillamente coabitare con i neonazi. E poi magari indignarsi e stracciarsi le vesti per la manifestazione fascista di turno in Italia. Che problema c'è?

Per quel che mi riguarda ringrazio il cielo che campo d'altro. E anche se d'altro non riuscissi a campare comunque non lo farei, non chiederei né un caffè né un abbonamento né simili. Questione di stile e per me lo stile non è tutto, ma arriva tranquillamente al 97%.

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