A prima vista si parla di vaccini anti RSV.
In quali altri paesi del mondo il vaccino anti RSV è obbligatorio? In nessuno.
Italia, paese di influencer, sportivi e obbligo vaccinale...
Ma soprattutto esistono vaccini anti RSV approvati per uso pediatrico? No.
Abrysvo (Pfizer) è un vaccino per proteggere dalle malattie del tratto respiratorio inferiore (LRTD; malattie dei polmoni come bronchite o polmonite) causate dal virus respiratorio sinciziale (RSV) nelle persone di età pari o superiore ai 18 anni (EMA). Raccomandato per over 60 e donne in gravidanza.
Arexvy /GSK) è un altro vaccino anti RSV approvato per gli over 60 (EMA)
mResvia (Moderna) è un vaccino per la protezione contro le malattie del tratto respiratorio inferiore (malattie dei polmoni come bronchite e polmonite) causate dal virus respiratorio sinciziale (RSV) negli adulti di età pari o superiore ai 60 anni. È anche utilizzato negli adulti di età compresa tra 18 e 59 anni che presentano un rischio aumentato di malattie del tratto respiratorio inferiore causate dal RSV (EMA).
Al momento in Europa non è approvato nessun vaccino anti RSV per uso pediatrico. Quindi di cosa diavolo stiamo parlando?
Lobati, Forza Italia, vuole l'obbligo vaccinale pediatrico. Non ci sono dubbi, lo riporta Quotidiano Sanità:
chiedere al Ministero della Salute di garantire a tutti i neonati e lattanti, alla loro prima stagione epidemica, l’immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale, introducendo l’obbligo di immunizzazione;
E se si parla di immunizzazione, si parla di vaccini. Ma dal tono generale si intuisce che, per quanto si usi la parola sbagliata, si stia parlando di anticorpi monoclonali anti RSV, che sono una cosa completamente diversa da un vaccino.
Così quello che ne esce è "obbligo vaccinale". E il solo concetto che per garantire qualcosa a un neonato occorra introdurre un obbligo è aberrante. Il modo migliore per garantire la profilassi anti RSV con anticorpi monoclonali è renderli disponibili e gratuiti. Solo in Italia c'è questo chiodo fisso che o metti l'obbligo per qualcosa oppure il qualcosa non funziona (poi magari le coperture finanziarie non ci sono, ma che importa).
Avendo impostato il discorso su "obbligo" lo scontro politico che ne è seguito è stato centrato su quello. Le politiche dell'offerta e la gratuità sono sparite dalla scena, anzi, non si sono mai viste. E la polemica politica, forse non insensibile alle vicine elezioni regionali in Veneto e Toscana, si concentra su qualcosa che, di fatto, non esiste: l'obbligo di vaccino anti RSV.
Tutta questa vicenda ci dice molto della competenza con cui si discute di sanità nelle sedi della politica sanitaria istituzionale. E quello che ci dice, purtroppo, non è una novità.
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