E la mattina del 10 luglio, non proprio un giorno casuale, la apro così, sotto un cielo plumbeo ed afoso di inizio estate, domandandomi ad alta voce da dietro la colazione se abbia senso rimettere mani alla tastiera. "I tuoi 5 min di gloria controversa sui social lì hai avuti: ti han dato della venduta, dell'infiltrata…” è il commento che giunge ad un incrocio di sguardi. Mentre ingollo l’antibiotico insisterò con un “ma secondo te è mai servito a niente?”. Il gesto, dall’altro lato del tavolo, rimarrà sospeso a mezz’aria “bah si, forse a qualcuno avrà fatto riflettere…” ma a giudicare i risultati ad un anno e qualche mese di distanza dalla tornata elettorale nazionale, direi che no, non ho cambiato il mondo. Neanche a questo giro. E siamo di nuovo al 10 luglio. E ieri il presidente del Patto Trasversale per la Scienza (usti, presidente, mica micio micio bau bau https://www.unipi.it/index.php/news/item/15460-il-professor-lopalco-eletto-presidente-del-patto-trasversale-per-la-scienza … ) se ne è uscito con una delle migliori su villaggi africani, ebola e morbillo (perché come ci insegna il portala dell’ECDC attualmente due sono le epidemie mondiali mortali: ebola e morbillo). A dargli manforte, invocando qualche fantomatico intervento dello stato (let me guess, sospensione della responsabilità genitoriale?) contro gli ostinati 20.000 che “non hanno vaccinato” I figli in lombardia, interviene un altro illustre firmatario del PTS. Il PTS: ho provato a leggerlo. Ho provato a girare il foglio. A metterlo sotto sopra. E boh… o quello che faccio io non ricade sotto l’ambito della scienza e chennesò è arte magari…oppure… e a me ovviamente girano . Girano sul PTS. Girano sulle esternazioni di alcuni del PTS. Altri mi chiedo “che ci fanno dentro? Ordini di scuderia, di partito?”. E mi girano né più né meno di quanto mi giravano qualche mese fa mentre ascoltavo la conferenza degli esperti (esperti deche, decosa dequando) e delle analisi_a_fantasia fatte su IVaccini: da mettersi a piangere…oppure… oppure…
Un paio di venerdì sera fa, dietro ad un paio di birre, si parlava di diffeomorfismi ed attrattori matematici. Si scivolava su Granger, casualità e correlazione. Risento la mia voce che parla di “universo degli eventi (t-1)” e passa via. E no, non credo che il presidente del PTS, né il Sensei dei famigerati logaritmi_esponenziali, né la cricca a spade che si è radunata dall’altro lato, a difendere ad oltranza i metodi di analisi “altamente innovativi”, sarebbe riuscita ad inserirsi brillantemente nella discussione che c’era dietro a quelle due birre.
Ed è anche la ragione per cui non ho mai scritto sui social, qualcosa di… scientifico? Sarà che non ho mai fatto divulgazione, sarà che gioco in un campionato diverso. Sarà soprattutto che ancora non ho capito che cosa c’entri la scienza con tutta la storia dell’affaire vaccinale. Cioè… capire l’ho capito… ma com’era? “ Non chiamatela scienza”, per favore.
Per cui in questo 10 luglio mi chiedo perché chi “aveva voci potenti/lingue adatte a batter il tamburo” abbia scelto di difendere a oltranza la “cricca a spade” e quelle analisi_a_fantasia da un lato, mentre chi aveva anche qualche competenza si sia iscritto in prima fila al club del PTS. E la risposta che ho non mi piace. E si, alla fine, le mani alla tastiera le ho rimesse.
NdCS: Se si parla di rischio individuale, la faccenda ebola-morbillo cambia faccia. Pigliamo Butembo, popolazione 150.000. 233 casi ebola tra maggio e
giugno. diciamo che mescolandoti ai locali al tempo 0 della rilevazione hai il 15% di probabilità di essere infettato (in due mesi) e il 50%
di restarci secco. Probabilità di evento letale individuale 7,5%. Se camminaste in una valle oscura di suscettibili al morbillo e per assurdo aveste la certezza di contrarlo, avreste una probabilità di morire dello 0.1% (ISS, valore massimo). Passando dall'individuale al globale cambia tutto, ma all'individuo, di base, del globale frega poco o niente.
Visto che con i limiti (analisi matematica) marca male, passiamo a quelli della decenza (comunicativa). Signori, in un modo o nell'altro siete un pezzo oltre i detti limiti. E insistere in un approccio fallimentare e dannoso non potrà fare altro che garantire più danni. Ma del resto a voi la storia "dinamiche simili, fenomeni simili" non è mai entrata in testa. Né mai ci entrerà.
mercoledì 10 luglio 2019
lunedì 8 luglio 2019
FRAMMENTI DI REAZIONI IMPROBABILI
Eh, mi ricordo un professore di Organica I che cominciava il suo corso dicendo "Fino ad oggi avete sentito che A+B dà C. Nei prossimi mesi imparerete che A+B dà C se gli pare".
Quello che vedete nell'immagine, a sinistra, è un dipeptide terminato con un metilestere. Non è un dipeptide a caso: Asp-Phe-OMe, per gli amici aspartame.
E si può capire che ci stia a fare sulla copertina di un libro di debunking.
Ma il fatto che sia aspartame non lo mette su un altro pianeta rispetto alla reattività di dipeptidi simili. Neanche un po'. In questa immagine si dice che con Δ (calore) e acqua l'aspartame va in pezzi, dando acido aspartico, fenilalanina e metanolo.
Sulla carta la reazione che vedete nell'immagine torna: il bilancio di massa è corretto.
Ma la chimica organica sulla carta non funziona a bilanci di massa e fantasia. Se prendete il dipeptide metilestere che vedete a sinistra e lo bollite in acqua deionizzata otterrete una soluzione bollente di detto dipeptide. Punto. Forse se prolungate l'operazione per svariati giorni un poco di dipeptide non esterificato lo otterrete. Molto poco.
Il legami peptidici sono legami ammidici. Li volete rompere? Di base avete due alternative: un enzima o acido forte a caldo in acqua. Quindi o catalizzate la reazione, o ciccia (nell'immagine vedo un delta, ma non vedo nessun cat., neanche scritto piccolo piccolo).
Neanche a farlo apposta con il metilestere le cose vanno all'incirca nello stesso modo. O fate lavorare per voi un enzima (una lipasi, tipicamente) oppure, nel modo più classico dei classici, saponificate l'estere. Servono acqua e una base forte, e anche in questo caso o catalizzate la reazione o ciccia.
La reazione che vedete nell'immagine avviene nel nostro tratto digerente. che è ben fornito di enzimi non solo propri (abbiamo a disposizione anche quelli della nostra flora intestinale). Scritta così, calore, acqua e via, non esiste. E' una sgrammaticatura pesante, di quelle che però una certa area è solita definire sciocchezze, dettagli, metafore, etc. Insomma, gli elementi costitutivi de Lascienza. E non starei neanche a parlarne se Marco Terlicher, scrivendo: "Mi viene il nervoso...", non mi avesse segnalato che sua santità lo promuove, Ma si sa, lui sì che di chimica ne capisce...
(ref: "The Practice Of Peptide Synthesis",Bodanszky, Miklos, Bodanszky, Agnes )
PS: pare che qualcuno se ne sia accorto, di questa roba, commentando:
"Sì, però quella reazione di idrolisi in copertina... scritta così... suvvia.
Il mio prof di chimica organica lancerebbe il libro fuori dalla finestra.
(A meno che non sia stata fatta apposta come esempio di “falso mito e leggenda” 🤔)"
Può anche darsi, chissà.
PS: in effetti stando a https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/j.1365-2621.2001.tb15177.x a pH 7 lemivita dell'aspartame risulta di un giorno (ma usano un tampone) e il prodotto è una dichetopiperazina (e continuiamo ad essere lontani dall'immagine, e l'idrolisi del peptide in acqua a pH7 continua ad essere quel che è, un nonsenso).
PS: in effetti stando a https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/j.1365-2621.2001.tb15177.x a pH 7 lemivita dell'aspartame risulta di un giorno (ma usano un tampone) e il prodotto è una dichetopiperazina (e continuiamo ad essere lontani dall'immagine, e l'idrolisi del peptide in acqua a pH7 continua ad essere quel che è, un nonsenso).
venerdì 5 luglio 2019
UN SOGNO DI FARE A MENO DI CHIMICI (E BIOLOGI), FALLITO
David Parry, che ha diretto Cyclofluidic, in un recente Med. Chem. Letters, spiega perché il suo progetto è fallito (https://pubs.acs.org/doi/10.1021/acsmedchemlett.9b00095).
Ma cosa voleva realizzare, Cyclofluidic? Voleva realizzare il robot definitivo che sostituisse il lavoro umano della drug discovery, perlomeno fino all'ottenimento di un lead (prima versione di farmaco sperimentale da sottoporre ad ulteriore ottimizzazione).
Il sistema Cyclofluidic prevedeva un sintetizzatore automatico a cui era collegato un sistema per saggi biologici in serie. Non solo avrebbe dovuto generare dati tipo molecola/risultato: sulla base dei risultati ottenuti nel saggio biologico alla fine di un ciclo avrebbe variato le molecole prodotte dal sintetizzatore in modo da ottenere migliori risultati nel saggio biologico. In teoria una serie di cicli avrebbe dovuto fornire la molecola ottimizzata secondo i risultati del saggio biologico scelto.
Questo sistema, che dovrebbe suonare abbastanza fantascientifico (altrimenti vuol dire che state prendendo fantascienza per realtà) non è mai stato realizzato, perché anche la sua versione più semplice (con chimica semplice e variazioni semplici) ha fallito la prototipazione. Cyclofluidic ha provato a riciclarsi con l'intelligenza artificiale nel periodo di massima fregola tra investitori e applicazioni IA nella drug discovery, e poi ha chiuso i battenti. Ma c'erano stati investitori che avevano creduto nel progetto - mai quanto hanno dimostrato di credere in BenevolentAI, arrivata a 2 miliardi di capitalizzazione.
Questo per dire che il capitale ADORA qualsiasi cosa prometta di risparmiare sulla mente d'opera (o eliminarla) esattamente come ha amato l'automazione mirata a sostituire la mano d'opera. E nonostante gli investimenti in questo senso vengano inceneriti dai fallimenti dei progetti di turno, si è sempre alla ricerca della nuova mandata di promesse improbabili da finanziare. Il campo overpromise-underdeliver ha sempre fruttato di più dell'innovazione reale se si è a caccia di investitori. Perché l'innovazione reale continua ad essere perlopiù incrementale, faticosa, soggetta ai colpi di fortuna come a quelli della sfortuna, e quindi molto poco sexy.
Ma i nuovi farmaci degli ultimi 20 anni, quelli rilevanti (antivirali e antitumorali le novità più importanti) sono venuti fuori anche con l'ausilio di "nuove" tecniche, però quasi sempre dalle menti e dalle mani di uomini che lavoravano nell'industria. Non da robottini o da IA.
martedì 2 luglio 2019
COME NEGLI USA
Che ci fa la foto di un Carousel Radleys di accompagnamento a questo articolo?
E' un sistema per reazioni in parallelo, e sono sicuro che nessuno nei gruppi di ricerca degli accademici citati ne ha mai fatto uso.
Vabbè, scusate la divagazione, deformazione professionale. L'articolo con i sistemi in parallelo c'entra poco, pochissimo. C'entra molto invece con un brutto vizio: quello di photoshoppare immagini da inserire nei propri articoli per mostrare risultati che non ci sono: possono essere immagini della microscopia, western blot, PCR. E' una pratica tristemente diffusa, che ha preso piede assieme al publish or perish (e questo non vuol essere una giustificazione, affatto). Ma qua non c'è di mezzo una figura di seccondo o terzo piano con la tenure a rischio che presa dalla disperazione si dà al fotoritocco. Qua ci sono alcuni grandi nomi della ricerca meneghina e italiana, quelli "di fama internazionale" (http://www.giannibarbacetto.it/2019/06/30/ricerca-sul-cancro-fondi-milionari-e-risultati-manipolati/?fbclid=IwAR2xvtx_6-BgSItVcWPPfQ_0p1-t9M_JCkuudm1hUh59w3YhY-ii5J7vtfg)
"Pier Paolo Di Fiore (dell’Ifom, il centro di ricerca dedicato allo studio della formazione e dello sviluppo dei tumori a livello molecolare), Alberto Mantovani (dell’Humanitas, l’istituto di ricerca e cura della famiglia Rocca), Pier Giuseppe Pelicci (dello Ieo, l’Istituto europeo di oncologia fondato da Umberto Veronesi), Marco Pierotti, Maria Angela Greco, Elena Tamburini e Silvana Pilotti (dell’Istituto nazionale dei tumori)"
L'indagine si chiude dopo tre anni e ha acquisito le prove delle frodi scientifiche, che però non costituiscono per ora fatto penalmente perseguibile, da noi. Anche se c'erano di mezzo milioni di finanziamenti.
A costo di sembrare ovvio, se hai risultati buoni, anche se non rilevanti, non hai alcun bisogno della frode col fotoritocco. Se è stata usata vuol dire che i risultati non c'erano. Capita. La ricerca oncologica può essere frustrante come poche, e per tenere diritta la rotta devi mettere in opera una serie di pratiche che spesso la ricerca accademica trascura con nonchalance (sequenziare periodicamente le linee cellulari per essere sicuro di quello su cui lavori, validare anticorpi, validare molecular probes etc etc etc),
Chiariamo un punto: questo significa che il prof. Mantovani si è dato al fotoritocco? No, affatto. Probabilmente in più di un caso la sua firma è finita su lavori del suo gruppo che nella migliore delle ipotesi si era limitato a coordinare. A quei livelli si è manager, di fatto, ormai lontani dai banchi e dalle cappe del laboratorio. Ma proprio questa funzione dovrebbe garantire la qualità del lavoro svolto dal tuo gruppo. Avallare o farsi sfuggire frodi piccole o grandi equivale ad esserne direttamente responsabili (cosa che molti tendono a schivare dando la colpa all'assegnista/post doc/ ricercatore a contratto disonesto e infedele).
Poi ad essere molto perfido verrebbe da dire che se comunque ritieni il tuo lavoro irrilevante potresti essere propenso a correre il rischio della falsificazione, perché nessuno andrà a guardarci dentro. Ma se qualcuno poi trova il tuo articolo interessante e ci mette le mani per tirarne fuori qualcosa, beh, il discorso è tutto diverso e le conseguenze non tardano ad arrivare...
PS: "evidenti conflitti d’interesse all’interno di Airc, la cui commissione consultiva scientifica decide sulla destinazione dei finanziamenti (raccolti in prevalenza con il meccanismo del 5 per mille) a favore di studi scientifici condotti dagli stessi componenti": vabbè, un conflitto di interesse in più o in meno... consiglio vivamente di aver a che fare almeno una volta con il comitato scientifico di una di queste associazioni o fondazioni, è un'esperienza edificante.
giovedì 27 giugno 2019
PALLE
Ammettiamo di avere un cesto di palline. Alcune sono rosse, altre verdi, altre blu. Svuotiamo il cesto in un imbuto molto speciale che fa uscire prima le palle verdi (dopo 10 secondi) poi le palle rosse (dopo 14 secondi) poi le palle blu (dopo 23 secondi).
Ecco, un cromatografo funziona all'incirca come l'imbuto molto speciale, e nel caso dell'imbuto sono i vostri occhi a fare da detector: vedono il colore delle palle, vedono quante palle escono a quel dato tempo.
Ora ammettiamo che voi siate bendati. Sapete di avere un cesto che contiene una miscela di palline (numero totale delle palline 100), ma non ne conoscete il colore. Avete un robot che conta le palline in uscita dall'imbuto e vi dice a che tempo stanno uscendo.
Diciamo che voi cercate palle rosse. Sulla base dell'operazione precedente sapete che le palle rosse escono dopo 14 secondi. Il robot vi dice che a 14 secondi sono uscite 2 palline. Ne concludete che il cesto su 100 palline ne conteneva due rosse.
Ammettiamo che Pinco dica che col suo metodo, che consiste nel lanciare con una catapulta la cesta di palline contro un muro, ha rilevato su 100 palle 5 palle nere. Scrive la sua procedura e fa replicare a qualcun altro che dice "seguendo questo protocollo a noi risultano tra le 4 e le 6 palle nere".
Ecco, non è questo che si intende per "conferma di un analita". Per confermare si ritorna all'imbuto molto speciale, ci si versano per esempio 5 palle nere e si aspetta che escano. Il vostro robot vi dirà: a 18 secondi sono uscite 5 palle. Ok, le palle nere escono a 18 secondi. Al che si prende il cesto da 100 palle dove sono state rilevate tra le 4 e le 5 palle nere e si versa nell'imbuto. Se a 18 secondi esce qualcosa il dato dello screening con la catapulta è confermato e si potrà dire 2, 4 o 6 palle nere. Ma se a 18 secondi non esce niente di palle nere non ce ne sono. E di palle tout court invece ce ne è in sovrabbondanza.
mercoledì 26 giugno 2019
NEL VICOLO DEI RATTI...
... dove i morti hanno smarrito le ossa, può succedere questo ed altro.
L'unica cosa che Corvelva dovrebbe spiegare, alla Camera, è come mai a distanza di mesi e mesi l'associazione continui a sventagliare i risultati di uno screening analitico che per protocollo ed esecuzione grida vendetta al cielo senza che UNO SOLTANTO degli analiti risultanti dallo screening sia stato confermato (ripeto, poche centinaia di euro, massimo due giorni di lavoro).
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Dall'altra sponda si rilancia con un carico da 90: si chiede di intervenire contro "l'abuso della libertà di parola", che è parente dell'abuso di democrazia, della limitazione del suffragio universale e di tutte queste belle cose.
Lo so bene che molti avevano salutato le analisi Corvelva con uno stato d'animo "sono quel che sono, ma smuoveranno il panorama politico". E l'hanno smosso talmente tanto che rispetto al 2017 il governo è tutto diverso, ma col dibattito sulle politiche vaccinali siamo sempre lì, mutatis mutandis, al 2017. Oddio, forse non proprio, perché nel 2017 quelli che ora si sbracciano invocando la Scienza non avevano nulla da dire sul fatto che AIFA avesse sospeso (sospeso!) la pubblicazione del rapporto postmarketing sui vaccini, pubblicazione che forse senza Codacons e allegata corte dei miracoli che scanagliava in qualsiasi sede sarebbe rimasta sospesa.
Nel frattempo, della serie "l'eterogenesi dei fini", la fiducia verso le vaccinazioni in Italia scendeva (https://www.epicentro.iss.it/vaccini/attegiamento-vaccinazioni-eurobarometro-2019), gli ospedali andavano in carenza cronica di personale e il ministro della difesa inviava medici militari nei pronto soccorsi del Molise per tamponare l'emergenza. E il ministro della Salute, sempre che il virgolettato sia autentico, parla in questi termini: "ma se c'è un metodo scientifico che ha costruito una società, metterlo in dubbio ci deve far interrogare. Viene messo in crisi, e invece è un patrimonio da difendere a tutti costi." Il metodo scientifico ha costruito una società? Viene messo in crisi??? Il metodo scientifico non viene messo in crisi certo da chi lo cita a sproposito o da chi al riguardo ha idee francamente peregrine, tipo il ministro (https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2019/06/26/news/vaccini_pediatri_inaccettabile_convegno_no-vax_alla_camera-229692861/)
Però gli si può sempre procurare una cattiva reputazione, ed è da due anni che si lavora attivamente allo scopo. In sede istituzionale.
τὸ βδέλυγμα τῆς ἐρημώσεως , l'abominio della desolazione, i cui maggiori attori continuano a godere di rendite di posizione di vario genere.
PS: Per quelli che non hanno colto la citazione nel titolo, è da The Waste Land di T.S. Eliot, e per la precisione dalla seconda parte, A Game of Chess :
“My nerves are bad tonight. Yes, bad. Stay with me.
“Speak to me. Why do you never speak. Speak.
“What are you thinking of? What thinking? What?
“I never know what you are thinking. Think.”
I think we are in rats’ alley
Where the dead men lost their bones.
Le traduzioni poetiche sono sempre problematiche, e con Eliot siamo nella gamma alta della problematicità. Va letto in originale.
AFFINITA' (E AFFINITA' ELETTIVE)
Avete presente l'energia libera di Gibbs, G?
Se non ricordate, la panoramica è qua https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/07/su-uova-e-maionese-avremmo-dovuto.html . Affinità in chimica sarebbe la tendenza a reagire tra due o più atomi o molecole. Per esempio il sodio metallico ha affinità per l'acqua (pure troppa), gli acidi la hanno per basi e viceversa etc. E così è raccontata facile, e non formalizzata e quindi non si comprende il meccanismo: perché A e B sono affini? La definizione termodinamica di affinità è:
_{p,V})
Cioè meno la derivata di G rispetto al grado di avanzamento della reazione (ξ), a pressione e volume costanti - il meno serve perché così possiamo dire che quando l'affinità è positiva la reazione avanza, in quanto il sistema procede verso uno stato ad energia chimica più bassa (se la derivata dG/dξ è negativa l'affinità è positiva e G diminuisce man mano che la reazione va avanti). Un esempio può essere quello dei composti ad alta energia (fortemente endotermici) che tendono a reagire ottenendo un sistema a più bassa energia (non senza conseguenze).
Se non ricordate, la panoramica è qua https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/07/su-uova-e-maionese-avremmo-dovuto.html . Affinità in chimica sarebbe la tendenza a reagire tra due o più atomi o molecole. Per esempio il sodio metallico ha affinità per l'acqua (pure troppa), gli acidi la hanno per basi e viceversa etc. E così è raccontata facile, e non formalizzata e quindi non si comprende il meccanismo: perché A e B sono affini? La definizione termodinamica di affinità è:
Cioè meno la derivata di G rispetto al grado di avanzamento della reazione (ξ), a pressione e volume costanti - il meno serve perché così possiamo dire che quando l'affinità è positiva la reazione avanza, in quanto il sistema procede verso uno stato ad energia chimica più bassa (se la derivata dG/dξ è negativa l'affinità è positiva e G diminuisce man mano che la reazione va avanti). Un esempio può essere quello dei composti ad alta energia (fortemente endotermici) che tendono a reagire ottenendo un sistema a più bassa energia (non senza conseguenze).
Poi c'è anche la questione cinetica, che è un altro paio di maniche, ma se l'energia di attivazione è alta, affinità o meno alla reazione occorre una vita, per avanzare - per questo coi composti fortemente endotermici spesso per passare allo stato a più bassa energia serve l'innesco...
Nella versione discorsiva il concetto di affinità è presente alle origini della chimica moderna, e da lì filtrò nel più famoso romanzo di Goethe , che prese la chimica a metafora dei rapporti interpersonali:.
«Allora,» disse il capitano, «torniamo a quello che già prima abbiamo menzionato e discusso. Per esempio, ciò che chiamiamo calcare, è una terra calcarea, più o meno pura, intimamente combinata con un acido leggero, che conosciamo solo allo stato gassoso. Se immergiamo un pezzo di calcare in acido solforico diluito, questo attacca la calce e si trasformano in gesso, mentre quell'acido leggero e aeriforme si libera. In tal modo è avvenuta una separazione e una nuova combinazione, e ci si sente davvero autorizzati ad impiegare la parola affinità, perché sembra proprio che una relazione venga anteposta ad un'altra, che si faccia una scelta.» «Voglia perdonarmi,» disse Carlotta, «come io perdono al naturalista. Ma io qui non vedrei una scelta, piuttosto una necessità naturale, e neppur questa: giacché forse, in sostanza, non si tratta che dell'occasione. L'occasione genera le relazioni, così come fa ladro l'uomo. E quando parliamo di questi corpi naturali, mi pare che la scelta stia tutta nelle mani del chimico, che li combina. Ma una volta che sono insieme, be', Dio li benedica! Nel caso in questione mi dispiace soltanto che quel povero acido aeriforme debba tornare ad arrabattarsi per l'infinito.» (Johann Wolfgang von Goethe, 1809)
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CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)
Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...
