mercoledì 18 dicembre 2019

STRATEGIE INTRINSECAMENTE DEMENZIALI




In giro c'è qualcuno che progressivamente rinsavisce. Qualcuno di quelli che due anni fa invocavano manette per l'attività ben più che discutibile di certe associazioni oggi commenta le manette scattate nell'oceano pacifico dicendo che sono un'idiozia (https://www.facebook.com/pier.lopalco/posts/10221219389981069). Ben svegliati.
Quoto da uno dei commenti a quel post:
"A Samoa i concetti di rischio clinico, di LASA, di best practice non sono arrivati? Qui non si tratta solo di 2 infermiere maldestre ma di un sistema fortemente a rischio di errore. In un contesto del genere è ovvio che i no-vax prendano forza. Le autorità sanitarie samoane sono corresponsabili di questo disastro. Se esistono movimenti del genere è anche colpa del sistema sanitario che non ha saputo cogliere i segnali di allarme e modulare risposte adeguate. Certi eventi non fanno altro che dare forza agli invasati che ci vedono come emanazioni del male assoluto." Ri ben svegliati, next step: fare due più due.
Non è che a Samoa il fenomeno abbia dinamiche così diverse da quelle di casa nostra... E quanto allo stato di salute del nostro sistema sanitario, come si sta a buona pratica a sud di Roma? "Cos'è la buona pratica?" non è una domanda ammessa.
Ma anche a nord di Roma gli standard non sono uniformemente alti. E peggiorano man mano che il budget sanitario pubblico cala (il che vuol dire da 25 anni, con un'accelerazione in discesa negli ultimi dieci). Aggiungere skill mix innovation (cioè far fare agli infermieri quello che finora era prerogativa dei medici), crescita del contenzioso sanitario etc.: Samoa in prospettiva non è più così lontana, anzi il suo sembra un modello attivamente perseguito in Europa.E a proposito di sistemi intrinsecamente demenziali, Facebook prosegue nella sua "lotta alle fake news e all'hate speech" (quando i risultati sono quelli che si possono rilevare, l'eterogenesi dei fini non è una fatalità: l'intento è censorio ab initio).
Questa cosa che vedete nell'immagine è oltre il ridicolo. E' come le scritte sui pacchetti di sigarette. Solo che in questo caso è sicuramente controproducente (lo sanno bene cos'è WHO, in quei gruppi, all'organizzazione gli vogliono tanto ma tanto bene e se qualcuno ci arriva dentro ad un gruppo chiuso di solito sa perfettamente dove sta andando.)

PS: Ovviamente c'è gente che applaude all'oscuramento del blog e alla decimazione della pagina. Non sono molti, quindi se novax e fan del virologo massimo si mettessero ad applaudire assieme la claque sarebbe più efficace. E comunque la pagina è sempre qua, alla faccia vostra.


martedì 17 dicembre 2019

PESCE AZZURRO; FEEDBACK, CAOS

I banchi di pesce come gli stormi di storni.
Sono evidentemente fenomeni non lineari, salta all'occhio. Tempo fa notai come in fenomeni del genere ci fosse qualcuno che andava comunque a cercare linearità (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/caos-diffusione-storni.html). Una tendenza diffusa e istintiva in molti, quasi ideologica, quella che insiste a linearizzare fenomeni che tutto sono men che lineari (con l'outbreak di morbillo 2017 in Italia se ne sono viste di tutti i generi, di linearizzazioni indebite).
Invece, per citare di nuovo Lord Robert May con le sue parole del 1989:
"Il messaggio che mi parve urgente più di dieci anni fa è ancor più vero oggi: non solo nella ricerca biologica ma anche nel quotidiano di politica ed economia le cose sarebbero molto migliori se si comprendesse che semplici sistemi nonlineari non possiedono necessariamente proprietà dinamiche semplici"
Quarant'anni dopo il messaggio non ha perso di urgenza.

Torniamo ai banchi di pesce. Negli anni sono stati sviluppati diversi modelli per il loro comportamento (https://books.google.it/books?id=CU7mCAAAQBAJ&pg=PA300&lpg=PA300&dq=lagrangian+aggregation+model&source=bl&ots=YcB9LhysuZ&sig=ACfU3U06CRDkwxVWz36V_g3RoPwDn76CWw&hl=en&sa=Xved=2ahUKEwj6m6LmpqDmAhXQZ1AKHaNKAfsQ6AEwCHoECAsQAQ#v=onepage&=lagrangian%20aggregation%20model&f=false ). Chiaramente non sappiamo prevedere esattamente il comportamento di un banco di pesci, dove per prevedere si intende conoscere la posizione di ogni pesce in funzione del tempo. Ma i modelli possono comunque darci importanti informazioni qualitative sul fenomeno. Prendiamo per esempio un modello che descrive nel tempo il flusso della densità degli individui.
Osservate questa equazione:


ai nostri fini basta sapere che ρ è la densità di individui,t il tempo, x la posizione. La variazione della densità nel tempo (dρ/dt) è funzione della variazione della densità nello spazio (ai più sgamati verrà spontanea l'associazione con gradienti di concentrazioni chimiche). E' una specie di feedback, che abbiamo visto caratterizzare tutta una classe di fenomeni (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/05/feedback-caos.html , https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/06/chimica-e-morbillo.html ).


lunedì 16 dicembre 2019

FERMARE L'HYPE SULLA RICERCA SCIENTIFICA


E il discorso sull'hype nella ricerca finisce su Angewandte Chemie. Il discorso è vecchio, strettamente legato al "publish or perish" ed è una distorsione permanente del "processo scientifico".
Cos'è l'hype nelle scienze?
Tipo quando scopri che l'estratto di una pianta uccide delle specifiche cellule tumorali su una piastra e vai a dire ai giornali che hai in mano la cura per il cancro.
Oppure quando individui una proteina coinvolta nel meccanismo di una qualche patol
ogia X , e dichiari a un giornalista "Individuato il gene della malattia X, in cinque anni la cura". Oppure hype è questo:  https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/11/ma-basta-alzheimer-e-annunci.html?fbclid=IwAR0J91R0-HdXbaPOjp8sQYYiwR0lDTPc1k-2RQYZf59YLBg7SGKZeK5jxRE .
Nell'articolo si fa notare come l'hype induca comportamenti ipocriti (tutti lo condannano, nessuno dibatte il problema, tutti però giocano a quel gioco) e come alla fin fine la cosa pesi nell'incoraggiare la falsificazione dei dati. A guardar bene non sono pochi gli articoli scientifici che hanno guadagnato le pagine dei giornali (o comunque una certa popolarità per esempio online) per poi essere ritrattati.
"Nella chimica e in altre scienze l'hype è divenuta comune, disposta dall'ipocrisia di quanti la tollerano o incoraggiano mentre ne disapprovano le conseguenze. Questo riduce la credibilità e la fiducia da cui dipende il supporto alle scienze. L'hype e l'ipocrisia sono i primi passi lungo una discesa scivolosa verso la falsificazione dei risultati e la diffusione di scienza fasulla. Spinte sistemiche nella struttura dell'establishment scientifico contemporaneo incoraggiano l'esagerazione e possono spingere l'individuo a fare ulteriori passi sul sentiero hype-ipocrisia-falsificazione-fake. Un intervento continuo e concertato è richiesto per scoraggiare efficacemente l'imbocco di questo pericoloso sentiero e proteggere l'integrità e la reputazione del sistema delle scienze. I chimici devono giocare un ruolo attivo in questo sforzo".
Io la mia parte provo a farla.

giovedì 12 dicembre 2019

LA LOTTA ALLE FAKE NEWS E ALL'HATE SPEECH: CENSURA

Un episodio spiacevole su facebook. Di punto in bianco ieri dalla pagina "Il chimico scettico" è sparito ogni post con link a questo blog, in quanto questo blog non rispetterebbe gli standard della comunità.
Non solo: qualsiasi post, condivisione, commento contenenti link a questo blog pare siano spariti da tutta facebook.
Un malfunzionamento degli algoritmi, che già avevo notato impedire la condivisione di link provenienti da siti perfettamente "normali", come blastingpop o biospace. Ho segnalato l'episodio a fb e chissà, magari otterrò una risposta.
Ma risposta o no non conta. Non conta che si tratti di algoritmi fatti male.
Nel quadro della lotta a fake news e hate speech, e su pressioni della politica, la piattaforma ha messo su un nuovo sistema di monitoraggio e moderazione e il risultato è questo (mentre non si rileva un apprezzabile calo di hate speech, contenuti razzisti e simili).
Quindi?
Quindi la lotta alle fake news e all'hate speech è intrinsecamente censoria. Stabilire in un qualsiasi modo automatico e sulla base di qualsiasi metrica se un sito è conforme oppure no è intrinsecamente censorio.
Lo sapevano i politici che sul tema fake news e hate speech si sono maggiormente spesi? Sarei molto stupito del contrario.
Perché il punto è sempre e soltanto stato il mantenere il monopolio della propaganda nelle mani "giuste". La lotta a fake news e hate speech è lo strumento principale per provare a mantenere l'egemonia di una postverità, che è la postverità del mainstream. Quella che diceva, per esempio, che gli elettori inglesi si erano pentiti di Brexit, all'atto pratico una evidente cazzata, così come nel 2017 diceva plateali cazzate, anche se meno evidenti, riguardo all'outbreak di morbillo causato da un calo delle vaccinazioni infantili. E invariabilmente i vari specialisti del debunking sono schierati dalla parte di questa postverità, quella un-tempo-dominante-ma-ora-molto-meno.
L'ossessione della politica per i social network a questo si riduce. Come diceva Marcuse negli anni 60, lo scopo dei media è far passare interessi particolari come quelli di qualsiasi persona dotata di buon senso. Quella macchina, la macchina del consenso, continua a incepparsi. E provano disperatamente a ripristinarla.
Questa cosa l'ho già annotata un paio di volte. Se nel processo di ripristino del monopolio dell'informazione poi nell'arco di poche ore evaporano alcune decine di post miei, se permettete, mi girano anche di più. Ma parecchio.

Addendum: nei giorni è apparsa come più probabile spiegazione all'accaduto il lavoro di un gruppo organizzato di segnalatori, e i mandanti hanno di fatto rivendicato l'accaduto.

giovedì 5 dicembre 2019

COMMISSIONE EUROPEA NUOVA, MUSICA VECCHIA




Cioè deflazione sanitaria e aria fritta. Questi i contenuti del rapporto State of Health in the EU’s 2019.
1) L'esitazione vaccinale, da combattere.Cioè le coperture salgono e sale la sfiducia dei cittadini. Ah, i grandi misteri
2) E-Health, che va fatta, si sa, anche a scapito della privacy del cittadino, si sa, ma fa parte della santa guerra per la sostenibilità dei sistemi sanitari, quindi tutto bene.
3) C'è un problema di qualità e accesso ai dati sull'accessibilità ai servizi sanitari. Terzo sul podio, alla voce "aria fritta". DG SANTE si occupa della cosa da anni, di fatto era l'unica cosa di cui si occupasse prima che venisse allocato budget su vaccinazioni e e-health. Un moto d'orgoglio, a vuoto, perché di questa voce di base non frega niente a nessuno, e le risorse sono quelle che sono (di fatto nulle).
4) Se leggi "Skill mix innovation" ti viene da pensare "aria fritta", invece no: è un'etichetta che vorrebbe essere sexy per un altro tema classico: far fare agli infermieri cose che ora sono appannaggio dei medici: dalle prescribing nurses in giù. Quindi catalogare alla voce "deflazione sanitaria"
5) Farmaci di basso prezzo innovativi e sostenibili? (Affordable, innovative and sustainable medicines?). La risposta è ovviamente: NO. generici substandard per "i poveri" e lamentele infinite o non rimborso per i farmaci innovativi (non è quel che si dice, ma è quel che si è fatto, si fa e si continuerà a fare). Deflazione sanitaria nella sfumatura "deflazione farmaceutica"

Notare che sono quasi tutti temi che sono stati anticipati o di cui si è parlato su questa pagina. Nessun ripensamento, nessuna correzione di rotta, avanti così. Secondo i criteri di Bruxelles nella sanità italiana non c'è niente che non vada.Se PD e LEU non hanno dubbi sull'obbligo vaccinale, i grillini sono da sempre entusiasti di e-health. e da sempre ben disposti spuntare gli artigli (i prezzi) a bigpharmacattivacattiva. A posto così.
(Per purissimo caso Toscana e Emilia Romagna si sono portate avanti da tempo almeno su un paio di questi punti, con due assessori alla sanità che sono uno un medico, Venturi, e l'altra una politica renziana, Saccardi, che si è distinta per i rapporti tesi con alcune strutture sanitarie da lei amministrate)
https://ec.europa.eu/health/state/companion_report_en

giovedì 28 novembre 2019

OBBLIGO VACCINALE, EFFICACIA, DEMOCRAZIA




Per i nuovi arrivati: siete su una pagina novax, #sapevatelo.

O meglio, questa è l'etichetta che molti le appiccicavano, anche fino a pochi mesi fa (altri la ritengono una pagina vaccinista, il mondo è bello perché è vario - o no?).

Le ragioni dell'etichetta novax, a parte il cieco talebanesimo di molti, sono state varie ma la principale è che qua è sempre stata espressa una ferma contrarietà all'obbligo vaccinale.
In realtà l'etichetta "novax" (come altre etichette, tipo "fascista" o "comunista") è un attrezzo molto versatile. Alcuni la estenderebbero a tutta l'area della cossiddetta "esitazione vaccinale", che è molto più estesa di quella del "rifiuto vaccinale" (che continua ad essere attorno all'1%, stando a ISS). Le reali proporzioni del fenomeno (come per quello dell'"antiscienza") sono in realtà largamente falsate dall'insieme dei dati osservati sui social network: si sovrappone il non sovrapponibile (il virtuale al reale) e il gioco è fatto, la percezione della realtà viene falsata.

Comunque, come dicevo, qua è sempre stata espressa una ferma contrarietà all'obbligo vaccinale, e con una lunga serie di motivazioni. Alcune di queste vengono esposte in questo articolo (https://theconversation.com/mandatory-vaccination-is-not-the-solution-for-measles-in-europe-126946):
"Se i casi di morbillo sono ai massimi storici, nella regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) i bambini che vengono vaccinati non sono mai stati così tanti", e questo è ovvio (per chi ha presenti le basi del fenomeno https://ilchimicoscettico.blogspot.com/search/label/morbillo): la vaccinazione pediatrica non diminuisce la morbilità se non nel LUNGO periodo (alcune decine di anni) e non esiste (né può esistere) correlazione lineare tra il tasso di coperture pediatriche e la morbilità (numero di casi registrati).
"Nove paesi europei su 30 hanno la vaccinazione obbligatoria per il morbillo... Non vi è alcuna differenza evidente nella copertura vaccinale tra i paesi con vaccinazione obbligatoria rispetto a quelli senza vaccinazione obbligatoria."
Visto in California, visto in Italia: pare che l'obbligo abbia effetti limitatissimi nel tempo, e i francesi che festeggiano i dati 2019 quasi sicuramente si dovranno arrampicare sugli specchi per quelli 2020 (qua è già successo, parlo del mirror climbing contest https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/07/ne-valeva-la-pena.html).
"Il problema più evidente con la vaccinazione obbligatoria è che incide sui diritti delle persone, un aspetto fondamentale nella democrazia liberale. Fu proprio la percezione diffusa che i ricchi avessero imposto la loro volontà a scapito dell’autonomia individuale a portare alla fine della vaccinazione obbligatoria contro il vaiolo in Inghilterra nel 1946. Tuttavia, c’è chi potrebbe sostenere che è compito del governo adottare misure rigide nell’interesse della salute pubblica. Le differenze negli approcci dei paesi dell’UE riflettono quindi i diversi sistemi politici e la loro volontà di prevalere sull’autonomia individuale per un maggiore beneficio comune percepito.
Un indice democratico dell’Economist Intelligence Unit, basato su 60 indicatori, tra cui le libertà civili e i diritti umani, mostra che i paesi dell’UE in cui la vaccinazione contro il morbillo è obbligatoria sono tutti classificati come “democrazie imperfette”. Tra i paesi in cui la vaccinazione non è obbligatoria, il 62% è stato classificato come “democrazia completa”."
E a questo c'è poco da aggiungere.


martedì 26 novembre 2019

MA BASTA! (ALZHEIMER E ANNUNCI)




"Si tratta dell’anticorpo A13, la cui attività favorisce la nascita di nuovi neuroni (neurogenesi), contrastando di conseguenza i difetti che accompagnano le fasi precoci della patologia. È stato individuato dai ricercatori della Fondazione EBRI ‘Rita Levi-Montalcini’ " (
https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2019/11/25/alzheimer-molecola-blocca-malattia.html?social=twitter_skytg24_photo_null)

Incredibile scoperta che cambierà le sorti di chi soffre di Alzheimer? No.
"Il team è riuscito a neutralizzare gli A-beta oligomeri nel cervello di un topo malato di Alzheimer" : e 'sti beati ca**i si può dire?
Per chi si è perso le puntate precedenti, quanti farmaci che miravano ai beta amiloidi, anticorpi e non, sono morti in fase III? Facile: tutti quelli che sono stati tirati fuori. Anche se riuscivano a ridurre le placche *non si vedeva effetto terapeutico*.

Ok, qui c'è il solito titolista che fa quello che fanno tutti i titolisti di tutti i giornali quando trattano cose del genere (spararla molto grossa). Ma il punto è un altro: questa non è una notizia. O meglio non sarebbe una notizia ovunque nel mondo (Ah, avete ridotto i beta amilodi nel topo? Sì? Yawn, sbadiglione). In questo caso è una notizia a causa della fonte da cui proviene. I nomi magici.
Spiace che la Normale di Pisa si voglia mettere in mostra con questa cosa perché uno dei coordinatori dello studio è ordinario di fisiologia in quella scuola (eh, i bei tempi in cui nella classe di scienze c'erano solo matematica, fisica e chimica...).
Spiace, perché la decenza dovrebbe evitare toni miracolistici su qualsiasi cosa al riguardo di Sistema Nervoso Centrale quando si hanno solo risultati su topi.
Spiace perché l'Alzheimer è una tragedia che non merita sensazionalismi basati sul niente. Spiace davvero.
E peccato che i commenti al post fb della Normale sulla "molecola anti alzheimer" siano tipo "Grandi", "Orgoglio italiano", "Patrimonio dell'umanità", e via dicendo. Molto triste. Anche perché è facile prevedere che A13 tra 5-10 anni (o anche meno) sarà dimenticato come tanti protagonisti di annunci del genere (solo la Ensoli col suo vaccino anti AIDS è riuscita a tenere a galla il nulla per 20 anni, ma dopo 20 anni sempre nulla è).


CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...