sabato 30 gennaio 2021

L'APPROVAZIONE DELLA DISPERAZIONE

 

 
EMA dà una Conditional Marketing Authorization al vaccino Oxford/AZ, e la dà nei termini che ci si poteva aspettare: due dosi intere (https://www.ema.europa.eu/.../ema-recommends-covid-19...). Questo significa efficacia del 59%, di poco superiore a quella del vaccino Sinovac (52%).
Il processo che avrebbe portato all'approvazione del vaccino con la prima dose dimezzata (cioè il regime più efficace, con un'efficacia di circa il 90%, che richiede un trial addizionale) si è dimostrato troppo lungo rispetto all'urgenza politica di avere quanti più vaccini disponibili nel minor tempo possibile (ma ricordiamo che AZ era stata la prima a firmare un contratto con la commissione, nel luglio dell'anno scorso, comprendente il famigerato scudo legale).
Sono pronto a scommettere che il vaccino verrà usato contro le indicazioni EMA, cioè con la prima dose dimezzata.
La storia del vaccino AZ ha avuto inciampi pazzeschi, largamente ricollegabili alla fase iniziale del suo sviluppo, quando Oxford e IRBM facevano da soli (e molto male https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../dilettanti...). Quando la cosa era venuta fuori Soriot, CEO di AZ, aveva festeggiato la serendipity (dimezzando il dosaggio della prima dose ci allineiamo all'efficacia di Moderna e Pfizer), e AZ con FDA "ci aveva provato", incassando un secco due di picche (https://www.facebook.com/chimicoscettico.blogspot/posts/2887930388092496).
Il caos regna sovrano, come da copione.


venerdì 29 gennaio 2021

CREDERE NELLA SCIENZA (OBBEDIRE E COMBATTERE? COSA? PER CHI?)





Le parole sono importanti, diceva uno (dopo aver mollato un ceffone a una che le parole le usava malissimo).
Una lettrice di questa pagina, su twitter, faceva notare che "A quanto capisco è in corso una battaglia sul verbo "credere". Visto che la si butta in politica - e per divertimento - sostengo che il fronte scientifico-progressista italiano sta assumendo il linguaggio del Ventennio. Immagino tireranno dritto."
Nelle scienze e nel progresso delle stesse si può aver fiducia, al massimo. Se si parla di "credere" si scivola in equivoci. Credere nelle scienza può significare che le scienze sono meritevoli di fiducia, ma perlopiù suona come "Ho fede nella Scienza". E tra fede e fiducia, perlomeno in italiano, c'è una bella differenza (con trust, in inglese, è più sfumato ed ambiguo).
Poi si finisce per identificare Scienza con medicina e medici e il discorso diventerebbe fin troppo lungo.
Ma dato che è di nuovo 2017 ma peggio, "credere nella scienza", pur essendo un nonsenso epistemologico, è un essenziale motivo propagandistico. E' un nonsenso in quanto le scienze sperimentali nascono con Galieleo, ma proseguono con "Nullius in verba", iscritto sullo stemma della Royal Society: abbreviazione della citazione oraziana "Nullius addictus iurare in verba magistri", nessuno è tenuto a giurare sulle parole del proprio maestro. Cioè la diretta negazione del "credere nella scienza" (il che non vuol dire avallare il culto del dubbioh ilchimicoscettico.blogspot.com/.../il-dogma-le...).
E in un certo senso al credere si sono affiancati l'obbedire (tutti i discorsi sull'obbligo vaccinale anche se non ha senso farli, tipo oggi) e il combattere (www.facebook.com/.../a.19716298.../2255417018010506/).
Quando si parla di "credere nella scienza" si gioca una certa partita, consapevolmente o meno: si tira la volata alla Scienza con la "S" che Isabelle Stengers identificava come "il terzo ladro" in "In catastrophic times" (è un tema di questa pagina fin dall'inizio ilchimicoscettico.blogspot.com/.../segui-la...).
La Scienza profetica che produce i vaccini messianici, la Scienza che salverà il mondo (www.ilfoglio.it/scienza/2021/01/25/news/la-scienza-che-salvera-il-mondo-1732243/) : come si può notare si scivola senza difficoltà in un contesto religioso-fideistico.
Ma volendo, quanto a messianismo, i germi c'erano tutti già nel 2017, quando certo talebanesimo proscienza, che di scientifico niente aveva, sembrava basarsi su testi sacri tutti suoi, come la sura detta "Del Vaccino":
1 Nel nome de lascienza, una, sola, perfetta ed incorruttibile
2. Quando vi avvolse nel sonno come in un rifugio da parte Sua, fece scendere su di voi Vaccino dal Ministero, per purificarvi e scacciare da voi ogni patologia, rafforzare i vostri sistemi immunitari e rinsaldare i vostri passi.
3. E quando Sua Eminenza ispirò agli ordini dei medici: “Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono nel Vaccino. Getterò il terrore nei cuori di chi critica il Decreto: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi!"
(ovviamente questa era la facile ironia che il clima dell'epoca ispirava, difficile da trattenere quando leggevi medici parlare della vaccinazione come "sacramento laico", roba che a dirla in altri tempi la gente gli sarebbe scoppiata a ridere in faccia).

 

giovedì 28 gennaio 2021

THE ENDLESS SEARCH FOR THE 50 CENTS SOLUTION



Ah, la colchicina. Nota a chi soffre di gotta, il più lo ha dato nella ricerca in campo oncologico: è servita ad individuare "il sito della colchicina", uno dei bersagli più importanti per i destabilizzatori di microtubulo - tra i più noti gli alcaloidi della Vinca, vinblastina e vincristina, che proprio si legano al sito della colchicina (il vero passo in avanti fu fatto con il tassolo negli anni 90, che anch'esso mira al microtubulo ma con un meccanismo diverso). Ah, come la colchicina tutti composti naturali, ma per niente "gentili".
L'effetto antitumorale è visibile in vitro ad alte concentrazioni, e data la forte citotossicità del composto non è stato possibile trovare un'uso in questa area terapeutica.
Ma il suo effetto antiinfiammatorio è principalmente collegato alla destabilizzazione del microtubulo nei leucociti (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4656054/). Poi chiaramente una serie di altri effetti tramite altri meccanismi (in breve, polifarmarcologia).
E ora arriva un preprint (https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2021.01.26.21250494v1) che in un amen rimbalza su tutti i media: riduzione del 25% dell'ospedalizzazione, del 50% del bisogno di ventilazione meccanica, del 44% della mortalità. Il trial, su pazienti non ospedalizzati, è randomizzato e in doppio cieco (colchicina vs placebo) e di dimensione adeguata (4488 soggetti).
Alcune note sul preprint:
1) Gli arruolati pazienti non ospedalizzati con COVID-19 diagnosticato via PCR O TRAMITE CRITERI CLINICI (prima fonte di errore)
2) gli intervalli di confidenza sono abbastanza larghi, ma per le ospedalizzazioni sono larghissimi: OR 0.50 (95% CI, 0.23 to 1.07)
3) Ovviamente la diarrea è doppia nel gruppo colchicina rispetto al gruppo placebo, e questo è il dato statisticamente più solido.
4) la colchicina costa poco (fuori dagli USA), attorno ai 10 cent a compressa: e se questa non è la motivazione principale di questo studio...

Quindi per ora è un po' un "mah, vediamo". Perché? Perché antiinfiammatorii/immunosoppressori che funzionano all'incirca tanto quanto e con un razionale più solido (azione anti IL-6) esistono e sono già in uso: deidrocortisoni, con il desametasone in prima fila.
Il problema sull'uso di questo tipo di composti nei pazienti diagnosticati e non ospedalizzati: nella fase iniziale dell'infezione nella maggior parte dei casi il sistema immunitario del paziente basta a far fuori il virus, è quando la reazione immunitaria va fuori controllo che serve l'antiinfiammatorio/immunosoppressore, che nel caso precedente farebbe soltanto danni.
 
PS: come già detto mesi mesi fa il confine tra azione antiinfiammatoria e immunosoppressione è abbastanza labile. Per dire, antagonismo IL-6, inibizione JAK e inibizione COX-1/COX-2 hanno tutti effetto inibitorio su NFkB, che ormai da 25 anni è sinonimo di "infiammazione", ma antagonismo IL-6 e inibizione JAK starebbero più nel campo "immunosoppressione".
Qua sopra riguardo a trattamenti per COVID-19 si è parlato di antiinfiammatorii steroidei e assimilabili. Gli inibitori COX-1/COX2, cioè gli antiinfiammatorii non steroidei (aspirina, ibuprofene e simili) non hanno effetto immunosoppressore. Sono quelli indicati come antipiretici nel COVID-19 mild e chiaramente a loro non si applica il discorso fatto sopra.
 


 

LA LETTERATURA SCIENTIFICA, LA POLITICA, LA PANDEMIA

https://science.sciencemag.org/content/371/6527/331...
 
Non mi ricordo chi ebbe a dire che un'epidemia è un fatto politico con risvolti sanitari, ma COVID19 gli dà ragione.
Non mi ricordo di un'occasione in cui si siano politicizzati farmaci il cui uso non avesse risvolti etici (classico esempio RU-486, la "pillola abortiva).
Per i tanti che ormai Contagion lo conoscono a memoria, non è questione di Forsythia (la "cura" sponsorizzata dal blogger complottista). A questo giro siamo andati un pezzo in là, fino a leggere di remdesivir, anticorpi regeneron "trumpiani" o "sovranisti".
Ma il farmaco "sovranista" per eccellenza continua ad essere l'idrossiclorochina.
Alla domanda "l'idrossiclorochina funziona?" la risposta è: no. Perché "no" lo ha detto ogni trial serio che sia stato svolto - e per trial serio si intende trial randomizzato, con braccio di controllo, in doppio cieco, per cui SOLIDARITY OMS è escluso dalla categoria.
Ma a un certo punto molti si sono sentiti in dovere di dare addosso ad HCQ non per questo motivo, ma in quanto "trumpiana" o "sovranista". E finché si parla di chiacchere da social vabbè, ma quando la cosa finisce una delle riviste mediche più importanti del globo...
Lancet pubblicò una metaanalisi su base di dati fornita da tale Surgisphere, e i dati di Surgisphere erano tarocchi. Ma talmente tarocchi che lo scandalo è scoppiato a stretto giro.
Però evidentemente per gli editors di Lancet l'articolo era troppo ghiotto per non essere pubblicato: inchiodava HCQ "trumpiana". A nessuno è passato per la mente di chiedere "Who the hell are these guys at Surgisphere?", o se gli è passato per la mente ha deciso che comunque andava bene così. E così facendo ha collezionato ad ora il più grosso scandalo della pandemia 2020, ottenendo esattamente l'effetto opposto, perché i fedeli dell'idrossiclorochina da allora hanno cominciato a dire "Lo studio che diceva che non funziona è stato taroccato". Ovviamente l'articolo è stato ritirato, ma... Continua ad essere citato (e in senso "positivo", non come retracted paper). Che dire...


domenica 24 gennaio 2021

QUELLI NON CONTABILIZZATI

 

https://www.tio.ch/…/1488502/suicidi-scuole-ondata-las-vegas

Dove la trovate questa notizia? Sul Corriere? No. Su La Stampa? No. Su Repubblica? (Scusate, mi viene da ridere).
Sul Sole? Naaa.
Su Ticino OnLine e su una serie di canali di informazioni svizzeri. Una panzana degli svizzeri, a cui si sa che i lockdown piacciono poco, soprattutto se coinvolgono le scuole? No. La fonte è il New York Times (https://www.nytimes.com/…/student-suicides-nevada-coronavir…) che segue queste vicende. Sulla nostra "grande" informazione il tema non esiste (vaccini&lockdown, stop). I suicidi collegati al lockdown se li trovate sono in qualche cronaca locale.
Ma non finisce qua, ancora Ticino OnLine : "La seconda ondata ha "steso" un giovane su tre. Depressione e stress in aumento tra gli svizzeri dai 14 ai 24 anni. Lo dice uno studio dell'Università di Basilea. La percentuale è aumentata con la seconda ondata. L'esperta: «Manca il confronto con i coetanei, la casa è un ambiente troppo controllato»" (da Starbuck su twitter).
"Eh, ma loro sono svizzeri, da noi è diverso": come no, diverso abbestia: "Lockdown e Salute Mentale: 300mila persone a rischio disturbi psichici" (https://www.medicalexcellencetv.it/lockdown-e-salute-menta…/).
A essere un giovane tra i 14 e i 24 da un punto di vista della sola salute il lockdown ha un rapporto benefici/rischi che tende a zero: fascia di età tra le meno interessate in assoluto da COVID grave, il che vuol dire tra il pochissimo e il niente, da noi (dati ISS), si ritrovano con rischi alti di sindromi depressive.
Quindi i ragazzi del Liceo Kant di Roma, che hanno occupato la scuola criticando le chiusure scolastiche e la bassa qualità della didattica a distanza hanno ben più di qualche ragione, anche da un punto di vista che loro non considerano (il benessere psico-fisico), e vedere la Polizia manganellarli è stato uno spettacolo allucinante (mazzate ai 15enni, complimenti vivissimi https://twitter.com/manolo_loop/status/1352891211770712064)

Ma tutto questo da noi non viene contabilizzato. Né il crollo della qualità dell'insegnamento scolastico, né gli episodi depressivi. Quando si parla di lockdown di solito si finisce per discutere di economia e solo di economia (e già lì il conto fa paura), come se da un punto di vista sanitario ci fossero solo vantaggi. E invece...


sabato 23 gennaio 2021

DOVE VANNO A FINIRE I VACCINI mRNA?

 

https://blogs.sciencemag.org/.../mrna-vaccines-what-happens


Se ne è parlato molto, e molto a sproposito. Derek Lowe fa una breve ma completa review di quello che sappiamo quanto a farmacodinamica di RNA incapsulato in lipidi.
La nozione comune tra gli addetti ai lavori è "nel fegato", se somministrati per os o per endovena, nel fegato e in loco se iniettati intramuscolo.
Questo lavoro del 2015 (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4624045/) indagava sperimentalmente la cosa con una tecnica letteralmente brillante. Quello che si dosava era mRNA che codificava una luciferasi (https://it.wikipedia.org/wiki/Luciferasi). Dopodiché si iniettava luciferina (https://it.wikipedia.org/wiki/Luciferine). I tessuti che avrebbero espresso luciferasi, cioè quelli dove mRNA era arrivato, si sarebbero "accesi" con una luminiscenza verde (confesserò che sono un fan dei modelli basati su luminescenza). I risultati: somministrazione per endovena o intraperitoneale "accendevano" il fegato (che si "spengeva" in tre giorni). Somministrazione intramuscolo idem, ma con una buona luminescenza al sito di iniezione (che persisteva per una settimana). Con le inizioni sottocutanee e intradermiche invece tutto restava nel sito di iniezione.
C'era gente di Acuitas, tra gli autori di questo paper, e Acuitas è "dentro" al vaccino Pfizer-Biontech con la sua tecnologia di incapsulamento in lipidi. Gli altri lavori citati sono di gruppi di Moderna e Curevac: tutti i protagonisti dei vaccini mRNA presenti e in sviluppo lavoravano sulla tecnologia da anni.
Quindi dove vanno a finire i vaccini mRNA Pfizer e Moderna? Nel muscolo al sito di iniezione e nel fegato, dove durano al massimo un paio di giorni (ma anche nel tessuto linfatico in prossimità del sito di iniezione e nella milza).
 
Cosa si ricava tra l'altro da tutto questo? Che RNA dosato non viene retrotrascritto e incorporato, come qualcuno imperterrito continua a sostenere. I topi non integravano un gene della luciferasi nel proprio DNA: quando RNA viene degradato le varie zone smettono di brillare. E la stessa durata dell'effetto viene rilevata nei macachi.

venerdì 22 gennaio 2021

MEGLIO DI CERTI VACCINI, PEGGIO DI ALTRI (DA VERIFICARE)

 

https://www.gov.uk/…/past-covid-19-infection-provides-some-…

Tirare uova marce al UK e Svezia è diventato uno sport popolare, anzi pop, lo so. E le sparate chiaramente non mancano.
UK, che ha dovuto affrontare un brutta situazione nell'Inghilterra meridionale (la variante inglese) negli ultimi tempi avrà preso decisioni discutibili, ma in qualche modo le ha a stretto giro bilanciate. Per primi hanno approvato il vaccino Pfizer, ma con un monitoraggio molto attento (da cui la controindicazione di MHRA per i soggetti allergici). Si è detto e ripetuto che volevano far seguire alla prima dose di un vaccino il richiamo con un vaccino diverso (e poi la cosa è stata smentita). Hanno detto che in UK si intendeva allargare i tempi tra prima dose e richiamo, e questo al di là delle dichiarazioni è ancora da vedere se verrà fatto o meno.
All'UK dobbiamo RECOVERY, trial su farmaci anticovid molto poco citato (perché desametasone sì, remdesivir sì, idrossiclorochina no, quindi scomodo, specie a Ginevra).
E ora dal Regno Unito arriva uno studio che è il primo del suo genere sull'efficacia dell'immunizzazione "naturale" a SARS-CoV-2. Ed è 83%. Quindi peggio (a regola) dei vaccini Pfizer e Moderna ma meglio (e molto) di quello Sinovac. Gli immuni dopo infezione possono diventare ancora portatori del virus (asintomatici), se esposti al contagio. Ma che questo non avvenga con i vaccini in via di dispiegamento è ancora tutto da dimostrare.
In questo senso NON c'è da stupirsi della raccomandazione AIFA, che dice che il richiamo non è indicato per i vaccinati che dopo la prima dose siano risultati positivi al virus.
La questione "immunità da malattia" mi immagino porterà subito a commenti riguardanti il Long Covid. E' un problema? Ovvio, e occorrerà trovare un modo per trattarlo (in realtà sono una miriade di problemi diversi). Ma finché non abbiamo numeri, non buttiamolo avanti ogni tre per due. Sembrerà cinico, ma il problema principale non è che Long COVID esista. Quel che è essenziale è conoscere la sua incidenza - perché i soliti fanno intendere che se ti prendi COVID poi arriva Long Covid, cosa che appare ben lontana dalla realtà.


CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...