venerdì 24 febbraio 2023

GIULIO NATTA (DA UN PUNTO DI VISTA PERSONALE)


Ho avuto a che fare con Giulio Natta, come altri della mia generazione e oltre. 

Ci ho avuto a che fare sotto la forma del Natta-Pasquon, testo di chimica industriale su cui hanno studiato per anni i chimici industriali italiani.
Al tempo (il tempo dei miei esami di Industriale I e II) la cosa mi pareva scontata: la chimica industriale era all'80% chimica fisica applicata.
Invece scontata non lo era, la cosa. Era scontata per gli ingegneri chimici, che così avevano da decenni impostato la propria disciplina. Ma gli ingegneri erano ingegneri, e guardavano più a fluodinamica e scambio termico principalmente applicati a reattori in continuo, con relativamente scarsa attenzione ai meccanismi chimici coinvolti. Giulio Natta, nato ingegnere, era diventato un chimico a tutti gli effetti, e per la chimica ebbe un Nobel.
La sua impostazione ha finito con l'essere impostazione delle ultime generazioni di chimici industriali italiani, e ha avuto pari peso nell'impostazione dei programmi per chimici degli Istituti Tecnici Industriali.
Dall'introduzione del Natta-Pasquon:

Quando nel 1938 fui chiamato ad insegnare Chimica Industriale al Politecnico di Torino, e successivamente a quello di Milano, dopo aver insegnato, come professore di ruolo, Chimica Generale a Pavia e Chimica Fisica e Roma, mi ripromisi di impostare il corso in modo ben diverso da come era stato fatto fino ad allora nei Politecnici e nelle Università italiane.
I programmi tradizionali infatti suddividevano gli a argomenti a seconda delle analogie di proprietà e di impiego dei principali prodotti chimci di produzione industriale... Generalmente i corsi avevano un carattere descrittivo... Fin dall'inizio mi ero ripromesso di svolgere un programma che fosse più formativo che informativo e che spiegasse i concetti fondamentali della Chimica Industriale e delle vie da seguire per ottenere le massime rese ed i minori prezzi di costo. A tale scopo venivano richiamati alcuni concetti della termodinamica. già in parte sviluppati da un punto di vista teorico nei corsi di Chimica Fisica... Veniva inoltre sviluppata, da un punto di vista generale, la Cinetica Chimica, in particolare dei processi catalitici.


All'epoca mi guardai bene da leggermi l'introduzione del Natta-Pasquon, assolutamente irrilevante ai fini della preparazione dell'esame. Riletta anni dopo testimonia uno dei meno noti meriti di Giulio Natta: l'aver radicalmente riformato la didattica della chimica industriale in Italia, rendendola una tipicità italiana dal punto di vista formativo, appunto.
Ho avuto e ho a che fare sul lavoro con ingegneri chimici e chimici di altri paesi europei, e ho avuto svariati contatti con chimici americani. In contesti di sviluppo e produzione, con rare eccezioni, non ho mai trovato colleghi più preparati ad affrontare i problemi di un laureato italiano in chimica industriale (vecchia scuola). Merito di Giulio Natta.

http://www.giulionatta.it/pdf/pubblicazioni/00537.pdf

venerdì 17 febbraio 2023

INUTILE

Il tema è stato lungamente trattato qua sopra e oggi mi propongono un'introduzione propedeutica ai modelli matematici per le malattie infettive da far leggere a... potetete immaginare a chi. 

Inutile.

Completamente inutile.

Perché chi "divulga" non ci capirebbe niente (come dire, gli studi retrospettivi sono inequivocabili e ci furono vere e proprie ammissioni al riguardo).

Perché chi produceva modelli se ne fregava (doveva produrre ad hoc, mica stava a pettinare le bambole, tranne rarissime e non pubblicizzate eccezioni)

Perché, occorre ripeterlo, se ti sei formato lì o là mi spiace per te, ma  la qualità della tua formazione quella è quindi accendi un cero alla Madonna ringaziando per il tuo posticino in penombra ma resti sempre figlio di un dio minore.


Quanto a me gli unici numeri che mi interessano sono quelli della mia payslip, e mi posso ritenere ampiamente soddisfatto. Di quelli de isocial non me ne è fregato mai niente, e di quelli di questo blog pure. Fregava a chi non li aveva e mi spiace per loro. Non perché non li avessero, ma perché li avrebbero voluti.


giovedì 16 febbraio 2023

PERCHE' SONO CONTENTO CHE SINISTRAINRETE MI CONDIVIDA


Lo vedo nelle informazioni del blog. E la ragione dovrebbe essere chiara.

1) Perché l'intento dell'operazione CS era politica (non nel senso che i più intendono)

2) Perché non esiste sinistra che sia davvero tale nell'arco parlamentare italiano. "Moriremo democristiani", si diceva un tempo.

3) Perché ormai i Labour il centro blairiano se lo sono dimenticato (almeno per ora) e i partiti sedicenti desinistra italiani sono ancorà lì, cioè fisiologicamente indietro di 20 anni.

4) Perché un tempo qualcuno si definiva l'avanguardia dei lavoratori e oggi, al massimo, può essere definito il lacché del sistema bancario-finanziario.

5) Perché nello stivale ogni rapporto industriale che non preveda il lavoro a 90° è definito eversivo, e i pochi sindacalisti ancora tali rischiano il procedimento penale.

6) Perché nella nazione che aveva il partito comunista più pesante d'Europa i suoi eredi leggeri come una piuma cercano ogni scappatoia per governare senza essere stati votati.

7) Perché quando le periferie e i distretti industriali hanno smesso di votare per loro non si sono chiesti le ragioni, ma li hanno dileggiati. Ricordo un renziano - e sì, i renziani erano maggioranza nel partito - commentare la cocente sconfitta dicendo "Vabbè, le periferie non ci hanno votato, ma il centro città è compatto per noi". Detto tutto.

8) Perché non c'è verso, chi ha pensato che in Italia a destra si sarebbero fatte politiche economiche di sinistra era un povero illuso (non siamo il Giappone e non lo siamo mai stati).

9) Perché non me ne frega un beep che siano stati definiti novax, negazionisti, rossobruni.

10) Perché mi dicono che dovrei aggiungere La Fionda e non ho problemi a farlo.

11) Perché chi mi dava del rossobruno non era stupido, ma in completa malafede. Rendetevi conto che dall'altra parte i nemici - noi - li sanno riconoscere a pelle. Sarebbe il caso di mettersi in pari. 

12) Perché quelli facciamoqualcosarestiamoumanietc in rete non hanno idea di chi sia la donna nella foto.

E penso che tutto questo sia più che sufficiente.

 



mercoledì 15 febbraio 2023

PARTIRE E' UN PO' MANDARE AL DIAVOLO...

 


... un discreto numero di connazionali. Tipo chi?

Tipo quelli che ti approcciano con una telefonata chiedendo se tu abbia anche esperienza operativa e quale sia il tuo attuale livello di inquadramento e quando gli rispondi iniziando dall'ultima restano di gelo. O tipo quelli disperatamente a caccia della prossima epidemia perché con COVID non c'è più soddisfazione.

Ma partire può essere anche un po' ritrovare sé stessi e ritrovarsi al di fuori di un ambiente sempre più stagnante, ritrovarsi dove il delirio pandemico italiano non si è mai materializzato e dove anche altre agende, per quanto sottoscritte, non vengono declamate demenzialmente h24 sui grandi media e riecheggiate sui bus, sui treni, sul posto di lavoro. Quando i nuovi orizzonti non sono più così nuovi ti rendi conto che in realtà stai prendendo confidenza ed acquisendo familiarità con un territorio che al momento del tuo arrivo ti appariva completamente sconosciuto. E anche questo è un processo di conoscenza del nuovo, dell'ignoto, una massa di informazioni nuove di zecca con cui devi avere a che fare, con tui ti devi misurare. E inizierai ad aprire rotte per te e per i congiunti e gli amici che vorranno venire a trovarti. 

E' qualcosa di completamente diverso dall'esperienza del turista, o del viaggiatore che va di qua o di là un paio di volte all'anno. Nelle ferie non italiane poche ore di volo o di treno e ti ritrovi in posti che avevi frequentato anni e anni fa, ti rendi conto di quanto siano cambiati ma, all'apparenza, non in peggio. Per esempio Francoforte. La "nuova città vecchia", ricostruita dal niente una decina di anni fa, appare viva e vitale, non come certi centri storici italiani tristemente mutati in una sorta di parchi a tema o trappole per turisti. Più a ovest Colonia.

"Che uccelli sono questi che gracchiano?"

"Corvi"

"Corvi e cattedrale gotica! Fighissimo!"

O forse erano cornacchie?

La nuit. La pluie. Un ciel blafard que déchiquette
De flèches et de tours à jour la silhouette
D'une ville gothique éteinte au lointain gris.
La plaine. Un gibet plein de pendus rabougris
Secoués par le bec avide des corneilles
Et dansant dans l'air noir des gigues nonpareille

Il museo romano-germanico è stato traslocato, ma c'è ancora la targa con le strade romane che arrivavano in antico a Koln: quella che scendeva per il Limes Renanum passando da Bona (Bonn), la Via Belgica per Aquae Granni e Traiectum (Aquisgrana/Aix-la-Chapelle/Aachen e Maastricht).  E poi ognuno ritorna dove vive e lavora o studia, con un paio di ore di volo.

Che differenza c'è tra essere nell'EU e non esserlo, da un certo punto di vista? Svizzera e UK sono sempre Europa, sono sempre lì, niente le ha mosse e condividono con le loro diversità quella che è stata la storia e la cultura del continente. Qualcosa di cui nello stivale spesso ci si scorda, avendo innescato un lungo processo di riadattamento dell'educazione scolastica nella trasmissione dell'ultima versione dei valori dominanti, che con quel che era ed è stato hanno poco o niente a che vedere. Ti ricordi cosa era quando ti ritrovi a parlare di Mathias Grunewald con un nordeuropeo permeato di scarsa simpatia per tutto ciò che è germanico. "Me lo segno" mi dice "Ma tu com'è che lo conosci?" "Uhm, storia dell'arte al liceo, direi".

Partire può essere mandare al diavolo anche un paese quasi irriconoscibile, pensando a ciò che era una trentina di anni fa.. Mi ricordo qualcosa di già apparso qua sopra, in tempi di pandemia

 

There must be some kind of way outta hereSaid the joker to the thiefThere's too much confusionI can't get no relief
 
 
 
I've got my relief, many thanks. 

PS: parlando di Italia un'alba livida ritagliava nitidissimo il profilo dendritico di una fila di alberi spogli di lato alla stazione quando mi è arrivato un messaggio con il risultato dell'ultimo giro elettorale. Non sono contento per chi vince, ma molto soddisfatto di chi perde. Mai abbastanza virtuali calci nei denti per loro. Notare bene: ho scritto VIRTUALI.
 

 


domenica 12 febbraio 2023

CONVERSAZIONI (FB, MATTONI, SANCOSO)


 

"Sai che all'epoca ritenevo che la chiusura della pagina fosse una sconfitta, ma adesso mi sono fortemente ricreduto. Semplicemente FB non è il posto giusto. O meglio, non lo è più...."

"Non era una sconfitta se non in senso lato. Semplicemente una non troppo veloce analisi mi aveva convinto della completa inutilità nel nuovo contesto (utile solo ad essere un personaggio social, cosa che non mi ha mai interessato)" 

"Anche se pensi che siano dei coglioni ti assicuro che il pezzo merita https://laterum.wordpress.com/2023/02/08/la-scienza-e-una-montagna-di-merda/ "

"Confermo la prima e la seconda"
 
"Anche io sono italiano. Da dove venite?"
 
"E' complicato"


"No, non ho visto. Quanto al resto se un paese è in avanzato stato di decomposizione la sua vetrina interna - per il paese stesso - non può che essere in tinta"
 
Una cosa sulla lontananza: evidentemente essere abbastanza lontani è quasi impossibile. Anche se ti tieni a distanza dai media italiani di qualsiasi tipo alla fine arriva il messaggio o la mail. Quindi la fine della pagina è stata il segno di una resa poco invincibile.







 

mercoledì 8 febbraio 2023

E DACCI OGGI LA NOSTRA APOCALISSE QUOTIDIANA

 

https://ugobardi.blogspot.com/2023/01/ugo-bardi-traditore-del-catastrofismo.html?fbclid=IwAR2d-yBMrmBuUdtDSZ9qNtkOFBTvnsKZlgMh2bkcXXsz5FJ_g7X6e-mfLfQ

Avrei un'ipotesi sul motivo per cui ai tempi in cui CS era una pagina facebook ci siano state in più di un'occasione convergenze. Secondo me un chimico industriale di antica formazione nattiana e un chimico fisico della sua generazione hanno naturalmente territorio in comune, perché Natta concepì la chimica industriale come termodinamica e cinetica applicate.

Segnalo questo post perché rende conto per l'ennesima volta della profonda demenzialità delle postideologie correnti. La rapida crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili non dovrebbe essere una buona notizia: perché è troppo poco, perché è troppo tardì, perché Greta etc etc etc.

Quindi, proprio come l'affermazione di Nicolazzi sul tight oil era odiata dagli estremisti del picco del petrolio (incluso me), le mie affermazioni sulle rinnovabili sono state interpretate come un'offesa mortale dagli estremisti catastrofisti

Fornire un dato che incrina il dogma catasftrofista (se non ci ha ammazzato COVID sarà il cambiamento climatico a estinguerci) è eresia, perché al dogma bisogna solo credere (sono anni che scrivono "scienza" ma si pronuncia "fede"  (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/02/agilitate-plebem-imperitam-circonveniunt.html ).

 

Scienza nostra che sei in rete

sia scientificato il tuo nome, venga la tua Verità

come su twitter così su Facebook

dacci oggi la nostra apocalisse quotidiana

e liberaci dal negazionismo

Amen

sabato 4 febbraio 2023

DAI TEMPI DEI TEMPI...

 


La ricerca su antitumorali in Italia non ha prodotto NIENTE o quasi dai tempi delle tetracline e ultimi analoghi, e lo dico come uno che c'è stato dentro per qualche anno. Tutto ciò che è venuto fuori negli ultimi dieci anni era fondamentalmente Made in USA, con rare eccezioni non italiane (per esempio eribulina). E questo senza voler mettere in discussione l'importanza storica di chi tirò fuori la doxorubicina. Ma parliamo di più di 50 anni fa.

Siccome c'ero, qualche anno fa, ne ho viste di tutte. Blasonate istituzioni (blasonate solo in Italia, ovvio) che tiravano fuori candidati farmaci ridicoli, ultradecani all'ultimo stadio di senilità (lato medico) che parlavano di "nuovi farmaci molecolari" per classi di composti che al tempo della dichiarazione erano già cresciute fino ad avere centinaia e centinaia di analoghi - e per me il "nuovo" era roba vecchia di dieci anni o più.

In Italia il World Cancer Day dovrebbe essere un giorno di lutto. Perché?

Perché gente muore senza avere accesso ai più avanzati strumenti terapeutici (costano   https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/11/la-radice-marcia-della-sanita-la.html  ). Perché troppo spesso neanche si sa che tali strumenti esistano. Perché ci sono "società scientifiche" che diffondono protocolli preistorici come chi le dirige. Perché quando un disgraziato paziente attraversa l'Atlantico per curarsi o chiede online fondi per curarsi oltreoceano la reazione comune è "Così va il mondo, farmaceutiche cattive che chiedono prezzi assurdi". Perché quando qualcosa di nuovo viene approvato la lista di quelli che si affrettano a dichiarare "non funziona" è sempre ben nutrita.

Allora prendete atto del più semplice dei fatti: le vostre donazioni negli ultimi anni hanno dato da campare a qualche borsista ma non hanno prodotto assolutamente niente. NIENTE.

Scadendo nell'aneddotica personale ho seguito da non troppo lontano la vicenda di un paziente con mieloma multiplo che negli anni ha subito di tutto ma non ha mai visto, neanche da lontano, un'inibitore di proteasoma. Perché i luminari che lo trattavano non sapevano che esistessero farmaci approvati o perché costava troppo, non importa. Il prodotto finale del processo è sempre lo stesso: un decesso.

Quindi fate quel che vi pare, ma non raccontate stronzate in giro sull'eccellenza di tizio o caio. A meno che per eccellenza non si intenda... avete presente "beati monoculi in terra caecorum"?

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...