martedì 26 giugno 2018

IL FANTASMA DELL'EFFETTO SPETTRALE

(Spettrale nel senso di fantasmatico, non di spettro di emissione o assorbimento)

Il fantasma dell'effetto spettrale si aggira per la rete in quantità quasi nulla.
Riescono a vederlo solo in due, ma è all'origine di tutti i mali del mondo, anzi, della patologie dell'umanità. Però lo vedono solo in due con quegli specifici occhiali, e se qualcun altro usa occhiali più potenti, paff, è capace di scomparire.
Capirete che già qui c'è un problema. Ma ammettiamo che nessun altro lo veda perché nessun altro vuole guardare.

Un centocinquanta anni fa ci furono due norvegesi che tirarono fuori l'espressione "azione di massa", e non avevano in mente folle di biciclette che invadevano città avvolte dallo smog.
Azione di massa: la concentrazione dei reagenti determina la velocità della trasformazione, le concentrazioni dei reagenti all'equilibrio sono proporzionali alle concentrazioni dei prodotti. La proporzionalità può avere fattori moltiplicativi grandi o piccoli ma... a concentrazioni calanti, velocità calante, spostamento verso i prodotti calante. Mass Action. A concentrazioni dei reagenti vicina allo zero che succederà? Velocità vicina allo zero .
Gli effetti degli xenobiotici (sostenze estranee ) sull'organismo in larga parte si comportano secondo principi simili. Visto che nel caso del fantasma dell'effetto spettrale parliamo di poca roba (se c'è), dell'ordine delle parti per miliardo o meno, vale l'approssimazione di effetto proporzionale al dosaggio (cioè alla concentrazione). Ne sa qualcosa chi si è preso silicosi o peggio asbestosi. E l'asbestosi viene spesso citata, in quanto l'effetto è ottenibile con esposizioni a concentrazioni di poche decine di fibre al litro di aria. Con l'asbesto basta poco,  quasi niente, ma l'effetto è preciso, proporzionale all'esposizione e precisamente rilevabile (in più non ci sono problemi di osservazione di fibre d' asbesto, le hanno viste tutti).
Ma nel fantastico caso del fantasma dell'effetto spettrale non solo quel che lo provoca è poco, quasi niente, ma anche l'effetto è elusivo. Può essere qualsiasi cosa. Qualsiasi cosa che qualcuno correla a quasi niente.
E per quasi niente non intendo picomoli o decimi di picomole, intendo quasi niente, talmente poco da essere di fatto zero, nonostante che con metodo specialissimo e occhiali specialissimi e solo con quelli qualcosa si possa vedere (qualcosa di inferiore alle 5 parti per miliardo, ma sempre qualcosa è, sempre se lo vedono loro e loro soli con i loro specialissimi occhi ed occhiali).
Verrebbe quasi da pensare che forse se ora soffio sulla mia mano qualcuno molto lontano si piegherà colto da un potente attacco di colite. Ma questa sarebbe sincronicità junghiana,
Però l'effetto spettrale è comunque pensiero magico: come il leggero tocco malefico della donna degli elfi:

 "Ballare non posso, ché ho nozze diman.
– Se meco, sir Òluf, ballare non vuoi,
Il morbo e il contagio ti accompagneran. –                  

E un colpo gli batte leggero su ’l cuore:
Tal doglia sir Òluf piú mai non sentí.
Poi bianco il rialza su ’l suo corridore:
– Ritorna a la sposa, ritorna cosí. –

E quando a la porta di casa egli venne,                       
Sua madre al vegnente guardò con terror:
– Ascolta, figliuolo: di’ su, che t’avvenne?
Perché cosí smorto? che è quel pallor?"



Mai come di questi tempi si confonde tra scienze e pensiero magico, e su entrambi i fronti del dibattito.
E invece il pensiero magico sarebbe ora di restituirlo al dominio degli archetipi e del linguaggio dell'anima.

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