By Starbuck
I fumetti americani hanno fatto scuola, si sa. E si sa che quando i tempi sono bui, servono supereroi. Quando i tempi sono super-bui (soprattutto per le tirature delle copie) allora spuntano le leghe di super-eroi.
E siccome i tempi sono super-bui, e i super eroi non sembrano bastare (https://twitter.com/captain_europe ) almeno non per salvare il mondo…ma no…che dico il mondo…l’Europa! dai futuri flagelli prevenibili col sacro Vaccino, ecco spuntare la (rrrrrullo di tamburi): COALITION for VACCINES (https://twitter.com/EU_Health/status/1102480698307420161 ).
Giusto del 4 di marzo il kick off meeting in streaming. E siccome io ci tengo al (-la distruzione sistematica del) mio fegato…me la sono ascoltata (quasi) tutta.
E, giusto per aggiungere un po’ di noia mortale alla vostra vita, vorrei tanto raccontarvela per sommi capi. Per tenere viva l’attenzione, vi anticipo che … [spoiler] saranno citati anche gli Eroi Nazionali che si sono indefessamente battuti e che nessun Luogo Comune sarà tralasciato (sempre per par condicio).
Dice “ma in fondo a noi della Coalition checcefrega?” beh io se fossi un healthcare worker tipo un infermiere-medico-ostetrica, un’ascoltatina la darei
Dice “sí ma io non so’ dottore…” ma come di ‘sti tempi, che una “laurea non si nega a nessuno” non sei dottore? Eh ma leggi lo stesso che vedrai come si prospetta sempre-più-radioso il futuro dopo la nascita della lega pro-vax.
Dice “ma non c’era gia la GAVI Alliance?” Eh, ma una sola non basta mica, ci son sempre più squadre, più sceneggiatori…
Dovete sapere che sin dal 18-04-2018, nella proposta di raccomandazione al Consiglio Europeo, si parlava di formazione di una Coalizione per i Vaccini che riunisse sotto di sé le associazioni dei lavoratori e degli studenti del settore sanitario. Ed adesso che la proposta è diventata Gazzetta Ufficiale (con poche modifiche) la Coalizione s'ha da fare.
Per coordinare il tutto troviamo un nostro caro amico: DG SANTE’, ed è proprio il direttore di DG Santè, Madame Bucher, una economista FRANCESE di recente nomina, ad aprire il meeting. Oltre alla solita “…salvato migliaia di vite…” e “…terribile outbreak di morbillo…con X morti…, la Buchet sottolineerà che siamo in un momento challenging perché il numero delle persone che “non rispettano i tempi del calendario vaccinale o rifiutano le vaccinazioni” è in crescita. Attenzione: challenging è una bruttissima parola, che preannucia i cosiddetti volatili a pH 2. Tradotta significa che dobbiamo migliorare e miglioreremo, senza se e senza ma… e “spezzeremo le reni” in questo caso a tutti gli health-workers poco collaborativi, come quelli che in alcune nazioni (i.e. Denmark) stanno perdendo fiducia nelle vaccinazioni, perché sono loro ad essere identificati come quelli in grado di “make the difference”. Il piano è in 5 punti chiave che più o meno recitano:
1) mobilitare le organizzazioni nazionali
2) stressare il training per il personale sanitario
3) ampio e facile accesso alle vaccinazioni (i.e. vaccinazioni anche nelle farmacie, nelle scuole, negli studi medici…)
4) legislazione adeguata negli stati membri
5) chiamata alla vaccinazione universale (e che significa???).
Ovviamente serve un modello a cui rifarsi, e noi a chi ci rifacciamo? USA ed AUSTRALIA! (Gli aussies, presente? No jab no play, no jab no pay – NdCS)
Partirà nel 2019 un progetto pilota in Olanda basato su questi due modelli.
E questo è l’antipasto, perché solo quando cominciano a parlare i membri dell' Expert Panel si capisce quanto la china è ripida.
Apre le danze Jaques de Haller, presidente del CPME (European Doctor) con un “Medicine is a science and is based on facts” (…e mio primo “accidentaccio”…), per poi continuare con il racconto di un bambino di Zurigo leucemico, le cui vaccinazioni non funzionavano più perché immunodepresso dalla chemio, morto di morbillo perché aveva dei compagni non vaccinati [pausa vomito nel cestino] per aggiungere infine che trova doveroso che si debbano vaccinare anche gli healthcare_workers per l’influenza (…ah beh, sí beh…) per proteggere chi non può.
A seguire vari interventi degli altri componenti del panel (pharmaceutical group of EU, EU Federation of Nurse Association, Vaccine Confidence Project) che sono un po’ copy-paste. Da notare che tutti_proprio_tutti citano le fake_news (ma per fortuna “EU push the social media to have a more responsible behavior”) e Wakefield (a mo’ di memento mori).
L’ultima del panel a parlare è l’antropologa Heidi Larsen (ex GAVI, attualmente impegnata nel Vaccine Confidence Project, per cui, mica pizza e fichi), che ci parla di come, per sensibilizzare i riottosi (non solo al vaccine ma anche allo scheduling vaccinale) si devono usare campagne mirate, ma soprattutto l’asso nella manica è coinvolgere i teenagers, ed usarli come promoters, sensibilizzarli, emanciparli dalle scelte (balorde) dei genitori. A tal proposito cita esempi di spot made in USA e Denmark in cui i ragazzi (soprattutto ragazze) fanno da testimonial. Vi ricorda niente tutto ciò? Magari i recenti discorsi su come bypassare il consenso dei genitori per effettuare una vaccinazione (https://eu.usatoday.com/story/news/nation/2019/03/03/ohio-teen-defied-anti-vaccine-mom-testify-congress/3050684002/ )?
A concludere il giro di tavolo e special guest del panel, il rappresentante del ministero francese della sanità (INSERIM), che interpreta il ruolo di “leader della applicazione delle raccomandazioni del consiglio” (ma come, non eravamo noi i capofila? Manco quello?) e che illustra i punti cardine attraverso cui la politica francese ha potuto raggiungere gli attuali traguardi (e successi) in tema coperture vaccinali, inclusi riforma del sistema sanitario (leggi=Armageddon della sanità pubblica) e aumento dell’obbligo vaccinale da 3 a 12 vaccini (11 iniziali a cui hanno aggiunto HPV esteso ai maschi in un secondo momento).
In tutto il meeting poi si parla diffusamente di corsi di formazione: corsi di formazione ai medici specifici su vaccini, agli infermieri, alle ostetriche, a tutto il personale sanitario, agli studenti, agli studenti delle scuole superiori, ai teenegers. Corsi, educazione, corsi, educazione, corsi. Poi insomma la vena complottara dell’indottrinamento mi salta fuori per forza se in mezzo ci mettono “che i corsi di formazione al personale sanitario devono essere uniformati e volti a fornire un unica informazione corretta”: a me l’univocità fa questo effetto qua. Ma in realtà qualche azione drastica la devono prendere, perché come recita lo spot (https://twitter.com/EU_Health/status/1102502803967299586 ) non è possibile che il 7% dei medici italiani nutra dei dubbi sulle vacinazioni (solo il 7%? nel 2017 secondo un sodaggio presentato a “medice cura te ipsum” era il 29% del personale sanitario che temeva gli effetti avversi delle vaccinazioni…) e che il 21% dei medici cechi e slovacchi non se la senta di raccomandare la vaccinazione contro il morbillo. No, signori, qui bisogna marciare compatti alla meta, uniti nella NuovaCoalizione.
Ma vedo che state per addormentarvi, ed allora… colpo di scena finale! Facciamo entrare in campo il Supereroe Denoiartri. Un rappresentante (italiano) della Pediatric Academy non può esimersi dall’ incensare il Vate, il quale, insieme al precedente governo italiano, meritorio per aver esteso l’obbligo a 10 vaccinazioni , ha contribuito a far innalzare la copertura vaccinale a livelli superiori al 95% nella maggior parte delle regioni italiane (…ma quale fosse la copertura prima e/o una distinzione tra vaccino e vaccino, non ci è dato sapere: unico numero per l’immunità di gregge ed un unico Vaccino).
E questo è quanto. Almeno per ora, perché, abbiamo solo iniziato (era un “to be continued”, se non erro). Infatti ora, dopo averci fatto il discorsetto iniziale, i preannunciati professionisti, quelli seri, si metteranno al lavoro (per noi e per il bene superiore, as usual).
Ora, vorrei dire, visto che la COALITION for Vaccination ce l’abbiamo già, non è che si può tirare fuori anche noi (si può dire “noi”?) una bella, chenneso’, (Justice) League For The Freedom Of Choice? Ah, no, League suona populista e sovranista (ma alla DC lo sanno?) .
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