mercoledì 27 maggio 2020
HARD SCIENCE, HARD LIFE (RELOADED)- By Starbuck
Ovvero scienziati in cerca d'autore (Hard Science Hard Life, l'originario, qua: https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/08/hard-science-hard-life.html)
In principio furono i no-vax. Nel calderone no-vax furono messi a bollire – cosa nota - quelli che erano semplicemente contrari all’obbligo vaccinale, perché “tanti nemici, tanto onore” e prendere solo I no-vax rendeva il numero folkoristico ma esiguo. Per loro venne coniato “la scienza non è democratica: la velocità della luce non si decide per alzata di mano”.
Quello che seguì fu asini, blaster, influencer della scienza, che proseguivano la loro scalata ai social a colpi di ineluttabilità della scienza: era un giochetto facile.
Tra il lusco e il brusco, tra un obbligo flessibile ed uno flesso venne il COVID, un simpatico bastardello.
In tanti postulanti si affollarono alla fontana della Scienza. Qualche ricercatore con laurea (e fors’anche PhD) assortita tra biologia, medicina, farmaceutica, chimica, statistica… Qualche ricercatore dietro ad un vetrino, in un’opsedale, sotto una cappa, dietro un elaboratore di calcolo, cercava di capirci onestamente qualcosa, lavorando a testa bassa, per tirare fuori una soluzione anche parziale, una previsione, un pattern, un …qualcosa.
Qualche scienziato in cerca d’autore invece rimpinzava di “certezze” i talk show in prima serata e le pagine dei social.
Dicendole un po’ tutte.
Perché se i ricercatori anonimi erano pieni di “forse” e “proviamo”, gli influencer e i taskforcer sapevano già tutto. Tutto ed il contrario di tutto. Detto nel giro di pochi mesi.
Sapere e pontificare a pricipio di autorità: il gochetto continuava a funzionare , apparentemente…
Ma, perché nelle storie c’è sempre un ma… In principio erano i no-vax, dicevo, ma oggi, dopo 3 mesi di Scienza infusa con ogni mezzo al popolo italiano, il 23% non farebbe il vaccino anti COVID ed il 16 % ci penserebbe (inclusa la mia amica che ha fatto anche l’antitifica ai figli).
MA, oggi, abbiamo i no-mask (l’indispensabilità della mascherina in un prato a Monteviasco, quando di lì a tre passi vai anche a scuola senza mascherina può indurre ad avere dei dubbi), i no-trax (il ministro della sanità Belga o anche il Canton Ticino che indichi come inutile una applicazione orfana di analizzatori dei dati, sono spunti di riflessione per alcuni…) ed infine ma non per ultimo i no-test (su 7300 convocati dall’ISTAT per il test per la positivita’ del COVID, solo il 15% ha accettato).
E adesso, forse dare degli assassini ai no-mask, e dei coglioni a tutto il resto, dopo che forse, per mancanza di chiaroveggenza, qualcuna la si è pure sbagliata o ritrattata, forse forse non funziona più…
Anzi, è un po’ controproducente.
Allora… Allora… La scienza si è anche complicata… Ma in realtà lo è sempre stata.
E’ sempre stata “hard life, hard science”, avara di gloria.
NdCS: Quisquilie, pinzillacchere, si linearizzava un outbreak di morbilo correlandolo linearmente con le coperture vaccinali pediatriche. Cosa vuoi che sia. E tutto il resto, robetta di poco conto, e poi era a fin di bene (di chi? Boh). E non ci fosse stato lui, ci sarebbe stato un'altro, visto come è stato liquidato come "allarmista" tra fine gennaio e inizi febbraio. E' sempre stata dura (ma per alcuni molto meno che per altri).
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