mercoledì 27 maggio 2020

BALLE SPAZIALI

https://www.fanpage.it/attualita/vaccino-ricercatori-temono-il-calo-dei-contagi-se-diminuiscono-troppo-non-riusciremo-a-testarlo/


Buona, questa: la diminuzione dei contagi minaccerebbe lo sviluppo del vaccino Oxford/AZ (già Oxford/IRBM).
Per quale motivo tutti gli altri che hanno avviato o stanno avviando trial clinici su vaccini antiCOVID non si sono prodotti in preoccupate dichiarazioni del genere?
Forse perché la cosa non sta in piedi neanche a puntellarla.
La diminuzione dei contagi rende difficile la vita (cioè l'arruolamento di pazienti) a chi sviluppa farmaci e terapie contro COVID. Perché gli endpoint (cioè i parametri che si osservano) riguardano soggetti malati: mortallità, tempo di guarigione, diminuzione della carica virale.
Tutto questo non riguarda lo sviluppo di un vaccino, dove per i trial si arruolano soggetti sani, e l'endpoint è lo sviluppo di anticorpi (se si sviluppano , quanto si sviluppano, quanto durano).
E allora qual'è il senso di questa dichiarazione? Il senso sta qua:"La rapida scomparsa del virus nel Regno Unito potrebbe mettere in dubbio la capacità della squadra di rispettare la scadenza dei quattro mesi previsti."
A differenza degli altri con vaccini antiCOVID in sviluppo clinico, a Oxford hanno promesso la luna. Chiunque avesse una minima idea della materia leggendo "vaccino a settembre" aveva concluso "impossibile!", e poi era pure arrivato Rappuoli, che qualcosa ne sa, dicendo "un anno e mezzo se va bene".

Sul vaccino Oxford c'è stato gran movimento di media e governi (uno solo, in realtà, quello britannico, da quello italiano solo chiacchere - che strano, vero?). Quando Astra Zeneca è entrata nella partita (e IRBM di fatto ne è uscita) qualcosa è cambiato. A AZ non sono precisamente ingenui in fatto di sviluppo clinico. Il primo comunicato AZ al riguardo parlava subito di vaccino ad anno nuovo (molto più in linea con tempi già più credibili).
Non credo che ad AZ si siano buttati a corpo morto su Oxford per non restare fuori dalla corsa al vaccino. E' lecito credere che sia stata effettuata una due diligence ben fatta (la due diligence è l'attenta valutazione dell'asset che si sta per comprare - o cosviluppare, in questo caso).
E' altrettanto lecito ipotizzare che sia stato l'intervento di AZ la causa dell'inversione a u sui test nelle scimmie, perché prima della partnership con AZ la linea Oxford era "niente test sulle scimmie e vaccino a settembre".
E invece la scorsa settimana sono venuti fuori i risultati di un test su rhesus, e non erano entusiasmanti, neanche un po', mentre dati men che preliminari del vaccino mRNA Moderna riempivano le prime pagine e facevano schizzare il titolo in borsa (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/la-fase-i-piu-rumorosa-della-storia.html).

E allora? E allora credo che a Oxford si sentano un po' sulla graticola, e stiano disperatamente cercando di salvare la faccia. A suon di balle.

Addendum: quanto a governi che si muovono sul vaccino Oxford, mi erano sfuggiti gli USA - AZ viene finanziata da BARDA con un miliardo (https://www.pharmastar.it/news/business/vaccino-covid-19-astrazeneca-ricever-dallente-usa-barda-finanziamento-da-oltre-1mld-32357)

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