martedì 9 giugno 2020

"SEGUO LA SCIENZA": FUNZIONE CON ASINTOTO DEMENZIALE




Gli asintoti son quella cosa su cui si tende a finire in certi casi quando x va da una certa parte (https://it.wikipedia.org/wiki/Asintoto)
E nel tempo "seguo lascienza" va a finire nell'assurdo, la contraddizione in termini sventolata come fosse perfettamente plausibile (e la stessa cosa accade al suo riflesso speculare).
Su un nuovo livello di demenzialità siamo finiti con la polarizzazione vaccino antiCOVID vs plasma iperimmune, che come tutte le polarizzazioni ha una base ideologica.

Per i vaccini nuovi (primi per una specifica malattia infettiva) FDA richiede prove di efficacia A MENO CHE non esista una risposta immunitaria che sia correlata ad un effetto protettivo.
Negli ultimi anni con le prove di efficacia è andata a finire non troppo bene, se non in sede di approvazione in sede di follow up (malaria, dengue). Ma con COVID le cose vanno diversamente: si sono accumulate evidenze anche se non definitive di efficacia clinica del plasma dei convalescenti.
Nota bene: il plasma iperimmune, con i suoi anticorpi, ha funzione antivirale, e quindi i trial che hanno come endpoint mortalità e tempo di guarigione (https://jamanetwork.com/journals/jama/article-abstract/2766943?fbclid=IwAR0OdjdrmH4L23GZk41JRKt9VJYowSbXPyXTfg92iSFJZPDqBUkjMFFwpHU) hanno lo stesso problema dei trial su antivirali (remdesivir): si interviene solo su uno dei parametri critici della patologia provocata dal virus, cioè la carica virale. Ma il virus provoca anche tempesta di citochine e tromboembolia disseminata , e su quelle l'antivirale può relativamente poco: ne rimuove la causa, ma non ferma il processo.
Comunque i dati accumulati sul plasma dei convalescenti hanno fatto ben sperare gli sviluppatori di vaccini: la pubblicizzatissima fase I del vaccino Moderna è finita in prima pagina perché con il basso dosaggio veniva sviluppato un titolo anticorpale paragonabile a quello dei guariti da COVID.

Per questo chi si spreca contro il plasma iperimmune caldeggiando il vaccino è arrivato alla posizione demenziale: se il plasma iperimmune non funziona è quasi impossibile che venga approvato un vaccino. E quelli che si battono per il plasma iperimmune dicendo che un vaccino di sicuro non funzionerà mai sono sulla posizione demenziale simmetrica (se il plasma iperimmune funziona un vaccino efficace è possibile - che non vuol dire certo).

Per collegare la cosa all'immediata attualità, questo secondo me la dice lunga su quanto sia stata efficace certa promozione scientifica, incarnata da Roberto Burioni: non ha diffuso cultura scientifica, ma una a-scientifica adesione ad un variamente articolato "partito della scienza", che con le scienze ha poco a che fare mentre ha più a che vedere con varie istanze di natura prettamente politica e/o ideologica.
Tra l'altro quando si pratica questo sport è abbastanza difficile non essere esposti alle regole del gioco, che comprendono gli attacchi mediatici. Lo sa iddio cosa spinge la Ferrari o TIM a chiedere una consulenza a un virologo (questione di immagine da giocarsi dentro o fuori dall'azienda? E chi può saperlo). Ma la cosa non prefigura conflitti di interesse di alcun genere, e personalmente neanche la vedo, la notizia.
Questa è roba che non ha a che fare con una qualsiasi attività di divulgazione scientifica, bensì con il mondo dello spettacolo e della politica spettacolarizzata, che evidentemente qualcuno, anzi molti, continuano a confondere con una qualche scienza - e la sensazione è che la confusione sia del tutto voluta.

PS: Le Iene e Codacons non hanno capito o non hanno voluto capire: gli anticorpi monoclonali di Pomona non riguardano COVID, non se li fila nessuno, e da quei brevetti difficilmente usciranno due spicci.

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