Mi raccontarono di un professore di chimica analitica attivo negli anni
50 che alla prova pratica del suo esame scodellava davanti ai candidati
un gatto morto avvelenato. I candidati dovevano determinare con cosa
era stato avvelenato il gatto.
Era un soggetto che parlava con
disprezzo della chimica organica, che definiva "la chimica delle casine"
(con il riferimento alle formule strutturali contenenti anelli
aromatici).
Questo per dire che accademici arretrati ce ne sono
sempre stati. Anche in campo medico le cose non sono così diverse: una
decina di anni fa sentii un notissimo oncologo parlare di "nuovi farmaci
molecolari" quando Glivec era stato approvato dieci anni prima e ormai
erano state sintetizzate decine di migliaia di inibitori di chinasi. Ma
per lui la rivoluzione degli antitumorali targeted era una cosa
dell'altroieri.
Il campo antivirali negli ultimi dieci anni ha riservato molte sorprese, tre cui un game changer storico (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/gli-antivirali-non… NB: questo post è rilevante anche per vicende recenti, di cui girano ricostruzioni campate per aria che la metà basta).
In realtà, a ben vedere, una netta sterzata c'era stata nel 1996, con
l'approvazione di cidofovir, antivirale fondamentalmente oscuro di cui
ben pochi hanno sentito parlare, successivamente usato off label contro
HPV con risultati rilevanti (regressione delle lesioni https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/hpv-opzioni-terape…)
Nel 2014, all'improvviso, l'epatite C è diventata curabile (approvazione di sofosbuvir https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/ci-aspettavamo-le-…).
In Italia, dove alla fine venne contrattato un prezzo di 40.000 eur per
ciclo di trattamento (e ne bastava uno) l'avvenimento ebbe conseguenze
rilevanti. Dal 2011 (governo Monti) c'era stata una netta accelerazione
nel ritmo di definanziamento della spesa sanitaria e quindi della spesa
farmaceutica (leggasi: tagli). La comparsa di Sovaldi, che non poteva
esser tenuta nascosta, causò la nascita del Fondo Farmaci Innovativi, un
unicum al mondo, guardato con grande interesse dal Regno Unito (cioè
dai braccini corti per eccellenza quanto a spesa sanitaria). Non roba da
poco. Di quella che garantisce una feroce ostilità contro il
produttore.
Tornando ai farmaci, poi sono arrivati anche gli inibitori ciclici della proteasi di HCV (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/epatite-c-lo-svilu…).
Per tacere degli avanzamenti in campo HIV (nuovi inibitori di integrasi https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/small-molecules-le…)
all'incirca nello stesso periodo veniva approvato il primo (e unico)
inibitore di neuroaminidasi di nuova generazione, peramivir IV, che si è
guadagnato sul campo il titolo di antiinfluenzale salvavita (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/lo-stato-e-lo-svil…).
Di peramivir non si è parlato per niente, mentre sofosbuvir e Harvoni
hanno fatto parlare di sé solo per il loro costo, e la cosa ha oscurato
il fatto che l'epatite C era diventata curabile. Addirittura a 6 anni di
distanza continua ad esserci qualcuno che sostiene che sofusbuvir,
ledipasvir e gli altri non funzionano, per dire (ma se ci sono
cattedratici che ritengono che HIV non sia un virus RNA, e altri
"scienziati" che credono che siccome SARS-CoV-2 è un virus RNA allora è
un retrovirus si capirà che dal mazzo si può pescare qualsiasi titolato
per appoggiare una tesi o quell'altra).
Ecco, queste cose forse
sono presenti in alcune ultime edizioni di manuali universitari di
chimica farmaceutica. Forse. Ma nei testi più diffusi non li troverete,
come non troverete gli inibitori PARP contro il carcinoma ovarico BRCA+,
e neanche gli inibitori covalenti VEGFR-EGFR o gli inibitori ALK. Cose
che capitano, quando ci sono movimenti veloci nella disciplina.
Ci sono alcuni che ignorano o fanno finta di ignorare tutto questo, e dicono pure di fare informazione scientifica, eh...
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